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- Di Adamo Calabrese
L’Arcangelo Gabriele e la cornacchia sono davanti alla porta del nonno. Bussano. Tutto zitto. Eppure il lumino è acceso dietro la finestra. Bussano ancora. Nessuna risposta.
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- Di Adamo Calabrese
Rosetta deve occuparsi di far stampare e affiggere sui muri della città il manifesto funebre con l’elogio del defunto e il dove e il quando si sarebbero svolte le esequie, possibilmente nell’aula magna del Ginnasio
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- Di Adamo Calabrese
È una bella giornata, fredda ma limpida. Nella piazza la fontana zampillante è piena di pesci rossi. E’ la piazza della stazione. Nella stazione c’è un pappagallo che mi saluta
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- Di Adamo Calabrese
E nei corridoi orchestrine di violini a suonare orientali zingaresche. Finché non era accaduto l’irreparabile. Il sottufficiale, marito di Celeste, aveva scritto una seconda cartolina dall’Affrica: “Ti aspetto a Tripoli.”
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- Di Adamo Calabrese
“Dimmi la verità” ma lei non dice il vero e io capisco che da lei fa freddo, molto freddo.
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- Di Adamo Calabrese
Altri passi su per la scala. Tobia cade in ginocchio davanti ai nonni, ai bisnonni, agli avoli. C’è anche l’insegnante di latino, c’è anche il suo compagno di banco bocciato all’esame di stato.
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- Di Adamo Calabrese
La nebbia avanza oscurando la blanda luce del cielo. Nelle case del mondo i vecchi sfogliano libri squinternati senza più ardire di leggere.
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- Di La Pantera Rosa
«Il ritorno dell’ex Cavaliere, ex Senatore ed ex tutto, alla ribalta della cronaca è solo grasso che cola per noi che facciamo dell’ironia la nostra piccola arma per colpire le debolezze dei potenti.»
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- Di Adamo Calabrese
Agamennone aveva decretato che fosse strappato ogni legame amorevole tra i troiani maschi da una parte, destinati alle isole dei Lotofagi, e le troiane destinate alla reggia di Sparta
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- Di Adamo Calabrese
Lei scopava l’aula, lui accendeva la stufa, lei dava una pulita ai vetri delle finestre, lui andava avanti e indietro ripassando a memoria ciò che avrebbe letto durante la conferenza serale.
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- Di Adamo Calabrese
Nevicava… Nevicava nel silenzio assoluto come se fossimo tutti morti dal tempo dei faraoni.
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- Di Adamo Calabrese
Il Maestro si risveglia spaventato: quanto ha dormito? E’ tardi, deve correre a scuola, oggi parlerà della morte di Socrate.
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- Di Adamo Calabrese
Una sera, stanco come il mondo, arrivo in una bicocca con l’insegna “Hotel del cavallo.” “C’è posto?” “C’è rimasta una branda in soffitta.” “Va bene” dico io “purché non vi siano topi.”
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- Di Adamo Calabrese
Un figliol prodigo scrive una lettera al padre: ”Caro padre, non so più niente di te. Non so più niente della mamma …”