Valigia dei libri
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I racconti di Adamo. Passano i treni a Casalpusterlengo
Accarezza l’amuleto, chiude gli occhi, si volta sul fianco, si rigira, gli prude il naso, cerca il fazzoletto ma la pezzuola non c’è, rivolta i cuscini, li sprimaccia, nessuna traccia del fazzoletto.
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I racconti di Adamo. Scrivere sulla sabbia del deserto
Apro il libro. Faccio scorrere le pagine, sono tutte immacolate. Prendo un altro volume da uno scaffale. Anche su quella copertina è stampato “Cervantes, Don Chisciotte”, ma anche quelle pagine sono prive di scrittura.
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I racconti di Adamo. La nebbia
Ci eravamo rifugiati nel paese dove mia madre era nata, dove abitavano le sue sorelle e dove viveva mia cugina Anna figlia della zia Lidia. Anna aveva la mia stessa età e aveva fatto i miei stessi studi.
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I racconti di Adamo. Il passaggio del mar Rosso
L’Arcangelo Gabriele e la cornacchia sono davanti alla porta del nonno. Bussano. Tutto zitto. Eppure il lumino è acceso dietro la finestra. Bussano ancora. Nessuna risposta.
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I racconti di Adamo. Premiata ferramenta “Chiodi-fulmini”
“Dimmi la verità” ma lei non dice il vero e io capisco che da lei fa freddo, molto freddo.
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I racconti di Adamo. La trasparenza delle anime del Purgatorio
“Sono il marito della zia Giusepppina.” L’indiano non aveva capito, aveva aggrottato la fronte e aveva ripetuto: “Peppina…?” E lo zio Ivo: “No Peppina! Giuseppina, Giuseppina Malossi. Ci siamo sposati il giorno prima della mia partenza per la guerra.”