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Supportiamo anche noi il movimento Black Lives Matter con un flashmob in memoria di George Floyd e di tutti coloro che come lui sono state vittime di soprusi da parte della polizia statunitense.
QUANDO: VENERDI 12 GIUGNO H: 20:00
DOVE: Piazza Roma (Arengario), MONZA
Vi chiediamo di vestirvi di nero.
Nessuna bandiera o simbolo di partito
Si richiede di indossare la mascherina e di mantenere una distanaza di 1,5 metri gli uni dagli altri
Seguiranno aggiornamenti e maggiori dettagli nell'evento FB: BLACK LIVES MATTER A MONZA
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Sostegno alle attività economiche locali: istituito un Fondo di solidarietà con contributi a fondo perduto per 1,3 milioni di euro
Un fondo di solidarietà con contributi a fondo perduto per 1,3 milioni di euro da destinare alle Piccole e Medie Imprese, alle Partite Iva e ai liberi professionisti di Lissone colpiti dall’emergenza sanitaria. È questa la scelta dell’Amministrazione Comunale, avallata dal Consiglio Comunale, che ha così approvato la prima delle azioni finalizzate a garantire un concreto supporto economico nel periodo post- Coronavirus. Il “Fondo di solidarietà” andrà a favore delle attività economiche di piccole dimensioni, soggette alle ordinanze restrittive, e potrà essere utilizzato quale contributo al pagamento dei costi fissi di gestione o quale sovvenzione una tantum per le settimane di chiusura o di lavoro forzatamente ridotto. L’incentivo economico, come detto, è previsto anche per Partite Iva e liberi professionisti.
“Insieme alla Giunta e al Consiglio Comunale abbiamo deciso, fin dal mese di aprile, di fare tutto quanto nelle nostre possibilità per aiutare le imprese del territorio - affermano il sindaco Concettina Monguzzi e l’assessore al Commercio Alessandro Merlino - Con senso di responsabilità e nella certezza di poter dare un concreto supporto al nostro territorio, a chi vi lavora e a chi dà lavoro, abbiamo prelevato 1,3 milioni dalla quota libera dell’avanzo di amministrazione mettendolo a disposizione per interventi straordinari a favore degli operatori delle attività economiche di piccole dimensioni, particolarmente colpiti dalla contrazione dell’attività svolta. Il Consiglio Comunale ha approvato criteri e modalità per la concessione delle sovvenzioni sulle quali vigileremo accuratamente per garantire che le somme siano erogate a chi ne ha effettivamente bisogno”.
Potranno avanzare richiesta per accedere alla sovvenzione tutte le attività con un numero massimo di 5 dipendenti, oltre a liberi professionisti e titolari di Partita IVA, che a causa dell’emergenza sanitaria hanno dovuto tenere chiuso, lavorare in smart working o hanno svolto attività in misura parziale. La sede operativa di tutti i soggetti richiedenti dovrà essere nel Comune di Lissone.
La sovvenzione straordinaria verrà erogata a fronte dei costi fissi di gestione (bollette gas e acqua nel valore complessivo, pos bancario, canone locazione di apparecchiature, bollette telefoniche e canone connessione internet) e al 40% dell’affitto mensile, da documentare. La sovvenzione sarà valutata a fronte dell’attestazione delle spese suddette relative al trimestre marzo aprile maggio 2020.
In ogni caso, il contributo massimo non potrà essere superiore a 600 euro per ogni singola attività. Per le attività che sono state avviate a decorrere dal gennaio del 2020, la sovvenzione sarà fissa: 300 euro se l’attività è rimasta chiusa o 150 euro se l’attività è stata svolta parzialmente o in smart working.
Sono esclusi dall’agevolazione chi abbia contenziosi di qualsiasi genere in essere con il Comune di Lissone, chi non risulti in regola con il versamento dei tributi locali e del Canone Cosap dovuti nel Comune di Lissone fino a tutto il 31 dicembre 2018 (anche a seguito di atti di accertamento notificati entro il 31 dicembre 2018).
Il termine per presentazione della domanda è fissato entro il 30 settembre 2020.
Nel caso in cui, prima della data, si esaurisca la disponibilità dell’importo stanziato, le domande successivamente inoltrate saranno raccolte con riserva di erogazione del beneficio richiesto sulla base di eventuali ulteriori stanziamenti
Il termine ultimo per l’erogazione dei finanziamenti è comunque fissato entro il 31 dicembre 2020.
L’Organo di controllo con compiti di verifica e vigilanza sulla corretta erogazione delle sovvenzioni sarà composto da amministratori, dirigenti, e da 4 componenti indicati rispettivamente dai gruppi consiliari di maggioranza e di minoranza.
Lissone, 5 Giugno 2020
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PRESIDIO LAVORATRICI MENSE SCOLASTICHE
Lunedi 8 giugno
dalle ore 10:30 alle 12.30
sotto la Prefettura di Monza
via Carlo Prina 17
Si svolgerà un presidio con volantinaggio delle lavoratrici delle mense scolastiche della provincia di Monza e Brianza, organizzato dalla FILCAMS CGIL di Monza e Brianza,
Le lavoratrici hanno contratti part time di 15 ore settimanali e retribuzioni molto basse pur svolgendo un ruolo importante nel garantire un pasto caldo ai nostri figli che frequentano le scuole di ogni ordine e grado del nostro territorio.
Dal 23 febbraio, come è noto le scuole sono chiuse e le lavoratrici sono state sospese a zero ore attraverso l'ammortizzatore sociale FIS per la durata di 9 settimane vedendo una ulteriore riduzione della retribuzione e in alcuni casi le aziende private che hanno in gestione gli appalti non hanno anticipato in busta paga il corrispettivo dell'ammortizzatore lasciando le lavoratrici senza reddito.
Il Decreto Rilancio ha prorogato la possibilità di utilizzo del FIS per 5 settimane ma non sono sufficienti perche’ consentono di traguardare fino alla prima settimana di Giugno, lasciando scoperte tutte le lavoratrici che svolgono attività nei nidi e nelle scuole dell'infanzia.
Inoltre dal mese di Giugno queste lavoratrici si trovano nella condizione di sospensione scolastica fino alla ripresa delle attività a Settembre, con la conseguenza di rimanere senza retribuzione e senza ammortizzatori sociali dopo le pesanti conseguenze economiche dovute al COVID.
Inoltre la ripresa delle attività scolastiche a Settembre, è ancora incerta rispetto alla possibilità di garantire l'erogazione dei pasti e di conseguenza i volumi precedenti di attività, con chiare conseguenze economiche sulle medesime lavoratrici.
In questi giorni si stanno svolgendo confronti a livello nazionale con la Ministra del lavoro Catalfo e con il Governo dove rivendichiamo l'estensione delle coperture degli ammortizzatori sociali, una tutela del reddito durante la sospensione scolastica e maggiori certezze sulla ripresa delle attività di settembre oltre ad un'accelerazione dei pagamenti degli ammortizzatori sociali, per decine di migliaia di lavoratrici rimaste prive di reddito, chiedendo anche maggior senso di responsabilità a quelle aziede che non hanno anticipato i trattamenti in busta paga.
L'8 giugno è una giornata simbolica perchè coincide con la chiusura del calendario di molte scuole e contestualmente si svolgeranno presidi sotto le prefetture dei vari territori per richiedere a gran voce, nel rispetto delle regole del distanziamento e della sicurezza, la giusta tutela per le lavoratrici di questo settore che è strategico per tutta la cittadinanza, coinvolgendo le istituzioni e gli organi di stampa.
Abbiamo preventivamente informato il Sig. Prefetto e chiesto di essere ricevuti con una piccola delegazione per condividere le preoccupazioni e le richieste e coinvolgere le istituzioni che sentiamo di dover tenere agganciate alle persone che lavorano e sono in difficoltà, a partire dai soggetti più deboli.
5 Giugno 2020
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Restauro di Villa Candiani – Magatti, al via la campagna di comunicazione congiunta di Comune e Gelsia
150 affissioni e 5.000 cartoline per rafforzare la sinergia tra Comune di Lissone e Gelsia Srl, nell’ambito di un innovativo progetto volto a tutelare uno dei più preziosi beni culturali della cittadina brianzola, la seconda per abitanti della Provincia di Monza e Brianza.
Da inizio giugno, prenderà il via sul territorio lissonese la campagna di comunicazione voluta e ideata congiuntamente fra Comune di Lissone e Gelsia, riferita alla sponsorizzazione da parte della società degli interventi di restauro progettati dall’Amministrazione Comunale su Villa Candiani-Magatti.
La promozione dell’iniziativa, finalizzata a restituire valore estetico ad uno degli edifici più importanti della città, consisterà in 150 affissioni sul territorio comunale, in cui sarà messo in evidenza il valore sociale del progetto, che si avvarrà di un contributo economico straordinario recuperato attraverso l’attività del Servizio Fundraising del Comune di Lissone.
Inoltre, in più punti del territorio, verranno messe in distribuzione 5.000 cartoline riproducenti l’immagine storica di Villa Magatti, al fine di mettere ulteriormente in luce le modalità e gli obiettivi dell’iniziativa.
Nella fattispecie, Gelsia, società attiva nella vendita di gas e luce, si impegna a versare all’Amministrazione Comunale una somma pari a 5 euro per ogni contratto a libero mercato stipulato e conseguentemente attivato presso il Gelsia Point di Via Loreto, 25 a Lissone fino al 31.12.2020.
Il contributo extra servirà appunto a co-finanziare parte degli interventi di restauro delle facciate e delle superfici esterne di Villa Candiani-Magatti, il cui importo dei lavori a base di appalto è di oltre 200mila euro.
Il coinvolgimento di Gelsia si inserisce nel solco delle numerose iniziative promosse dall’azienda di Seregno per tutelare e valorizzare la Brianza e il suo patrimonio storico-culturale.
Inoltre Gelsia, così come il Comune di Lissone, fa parte del rinnovato gruppo AEB di Seregno che pone al primo posto la territorialità, le sue eccellenze, ma anche le esigenze della città.
“Siamo felici di avviare sul territorio comunale questa iniziativa comunicativa congiunta - affermano Concettina Monguzzi, sindaco di Lissone, e Domenico Colnaghi, assessore alle Risorse economiche - che costituisce un primo passo verso il completo restauro di un edificio storico ed emblematico per il nostro territorio, quale è Villa Magatti, oggi sede di un vivace associazionismo cittadino”.
“Prosegue così l’attività di fundraising promossa dal Comune di Lissone con l’obiettivo di recuperare ulteriori risorse da investire sul territorio - continuano il sindaco Monguzzi e l’assessore Colnaghi - La partnership con Gelsia rappresenta una delle strategie attuate dall’Amministrazione Comunale per rispondere all’importante sfida della sostenibilità economica dei beni e delle attività culturali della nostra città. Questo accordo è importante perché dimostra come, attraverso l’attività quotidiana degli sportelli al servizio dei cittadini, si riesca in maniera sempre più integrata a collaborare per un fine più alto e condiviso: la bellezza e la vivibilità del territorio”.
“Siamo certi che questa campagna di comunicazione andrà dritta al cuore dei lissonesi - dichiara Cristian Missaglia, Presidente di Gelsia Srl - Con il nostro contributo, vogliamo “riaccendere” Villa Candiani-Magatti e desideriamo far sapere a tutti i cittadini che possono contribuire in prima persona a rendere ancora più bello il loro Comune semplicemente sottoscrivendo un contratto con Gelsia. Tutti insieme possiamo moltiplicare le energie per migliorare il nostro territorio e, in questo caso, ridare vita a un edificio settecentesco di una bellezza unica nel suo genere. Ci riteniamo pienamente soddisfatti di questa collaborazione con il Comune di Lissone, un’istituzione che ha dimostrato grande attenzione dei confronti dei beni di interesse storico di cui tutti i cittadini devono poter godere al massimo del loro splendore. Il rapporto diretto tra la nostra azienda e il Comune si tramuta così in un contributo concreto alla valorizzazione del patrimonio artistico della Brianza.”
Lissone, 4 Giugno 2020
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Lo Smart Working può essere un'opportunità, va fatto in un sistema di diritti e tutele
“Sono stati due giorni di confronto intenso quello che abbiamo avuto con le delegate e i delegati sindacali della Fiom dove abbiamo analizzato la situazione attuale di chi si trova a lavorare in Smart Working e dove abbiamo anche elaborato idee e proposte per dare a queste lavoratrici e lavoratori un sistema di diritti e tutele”. Ad affermare questo è Pietro Occhiuto, Segretario Generale della Fiom Cgil Brianza nel presentare il documento che la categoria dei metalmeccanici della Cgil brianzola ha elaborato per rilanciare il tema della contrattazione sullo Smart Working. “Quello che si sta facendo adesso – prosegue Occhiuto – ha poco a che vedere con lo Smart Working. Con l’emergenza Coronavirus e con le politiche del contenimento del contagio di questi mesi le persone si sono viste catapultate nel lavoro da remoto senza aver sottoscritto alcun accordo“. Il lavoro da remoto ha dimostrato una grande capacità di adattamento dei lavoratori ma, al tempo stesso, ha messo in luce alcune criticità sulle quali è bene riflettere: le rigidità con cui è stato organizzato che sono chiaramente in antitesi con la nozione di Smart Working, orari di lavoro dilatati e poca capacità di disconnessione la mancanza di qualsiasi tipo di formazione, l’assenza di dotazioni strumentali, le difficoltà sulla conciliazione di vita e di lavoro delle persone con particolare riferimento alla condizione femminile. “Tutte queste sono questioni di natura contrattuale che vanno normate e regolamentate – sostiene Pietro Occhiuto – ed è necessario costruire un sistema di diritti e di tutele per non sprecare le opportunità che lo Smart Working può offrire”. Proprio in questi giorni, in diverse aziende metalmeccaniche della Provincia di Monza e Brianza, si sta avviando il confronto sulla regolamentazione dello Smart Working.
Monza 4 giugno 2020
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Sei un sarto o una sarta o te la cavi bene con la macchina da cucire o ago e filo? Bene, siamo cercando te!
Vogliamo produrre della mascherine con materiali di recupero, stoffe che avete in casa, vecchie tovaglie ecc.. per un’iniziativa per sensibilizzare le persone sulla gestione sanitaria di Regione Lombardia. Infatti, distribuiremo le mascherine nei mercati brianzoli con allegato un volantino informativo su quello che è successo negli ultimi mesi. Perché nei mercati? Perché vogliamo raggiungere anche le persone che non la pensano come noi e che non si sono mai unite alle nostre piazze.
Se non sai cucire, ma hai voglia comunque di aiutarci puoi donare stoffa o elastici per le mascherine e puoi anche offrirti volontario o volontaria per la distribuzione nei mercati. Se ci saranno eccedenze, le mascherine verranno donate ad associazioni di volontariato attive nella nostra provincia. Termine per la produzione di mascherine 14 giugno. Ci dai una pinna?
Di seguito un link a un tutorial per le mascherine e in allegato a questa e-mail un cartamodello. Si tratta solo di un esempio, tu le puoi fare come vuoi. Link al video:
https://www.facebook.com/100011787639135/videos/949413798794866
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APPELLO DELLA CONSULTA SAN FRUTTUOSO DI MONZA:
INFANZIA E FAMIGLIE AL CENTRO DELLA RIPARTENZA NEL SOLCO DELLA PARTECIPAZIONE
Gentili Signor Sindaco, Assessori e Consiglieri,
a poco più di un mese dalla lettera del 27 aprile 2020 con la quale i Coordinatori comunicavano la disponibilità delle Consulte di quartiere – presidio e risorsa attiva nei quartieri della Città – di mettersi al servizio dell’Amminitrsazione per fronteggiare le numerose criticità derivanti anche dalla riorganizzazione dei servizi primari a seguito dell’emergenza sanitaria, in qualità di coordinatori della Consulta San Fruttuoso torniamo oggi ad interpellarvi invitandovi alla riflessione su alcuni punti.
Qual è la situazione oggi nelle città, nella nostra città?
Così come in molte città, anche a Monza la crisi generatasi dalla pandemia covid-19 ha fatto emergere la naturale predisposizione alla partecipazione di interi tessuti sociali. Tantissime le iniziative comunitarie con una mobilitazione di forze dal basso, nel segno della solidarietà, senza precedenti. Di fatto, siamo di fronte ad una vera e propria scuola di cittadinanza anticipata da esperienze concrete generate dalla crisi.
Dall’altro lato, questa crisi ha fatto anche emergere in maniera chiara che le amministrazioni pubbliche, da sole, non riescono a fornire risposte concrete ai nuovi problemi di sistema. Questo perché le iniziative di comunità necessitano per forza di cose il coinvolgimento degli attori del territorio, secondo il modello dell’amministrazione condivisa, cui anche Monza ha aderito da diversi anni attraverso l’attivazione delle Consulte di Quartiere.
Eppure, attraverso la partecipazione ad alcune riunioni di lavoro sul difficile tema delle attività estive per l’infanzia e a sostegno delle famiglie alle prese con il ritorno al lavoro, abbiamo avuto modo di constatare che nel nostro Comune il terzo settore, e le Consulte in particolare, non vengono considerati partner strategici nell’amministrazione della città.
Non solo, ma abbiamo avuto modo di verificare che anche all’interno della compagine politica e amministrativa ogni settore lavora in maniera separata e distinta, senza uno schema e una visione improntati alla collaborazione.
Ciò che vogliamo sottolineare con questo appello è che in questo momento di grande trasformazione, la sfida dei centri estivi, oltre a rappresentare un bisogno di attenzione verso le famiglie e i bambini, offre anche la possibilità di creare nuovo lavoro sul territorio, essendo impossibile pensare che tutto possa essere realizzato a livello volontaristico.
COSA CHIEDIAMO
1 – Che l’Amministrazione tenga in seria considerazione il lavoro delle Consulte, valorizzando le forze provenienti dalla società civile e dalla progettazione condivisa: le progettualità offerte sono una risorsa importante che consente al Comune di dare risposte concrete e innovative ai nuovi bisogni emergenti.
2 – Che gli apparati amministrativi si adoperino per semplificare e ridurre i passaggi burocratici, cambiando completamente approccio rispetto al passato. Nuovi problemi non possono essere affrontati secondo schemi ormai superati.
3 – Che l’Amministrazione si preoccupi di distribuire in maniera capillare e su base quartiere le risorse, sia umane che economiche, per far sì che nel periodo estivo i bambini e le bambine, con le rispettive famiglie, possano riconquistare spazi di vita e di crescita dopo il difficile periodo di isolamento.
4 – Che l’Amministrazione faciliti con ogni mezzo la realizzazione dei progetti e delle attività generate dal territorio, evitando di scaricare oneri burocratici e responsabilità unicamente sui soggetti proponenti.
5 – Che l’Amministrazione consenta la massima condivisione degli spazi pubblici presenti nei quartieri, incluse le scuole, sollecitando una maggiore collaborazione da parte di alcuni dirigenti scolastici che dimostrano una qualche forma di rigidità.
6 – Che l’Amministrazione presti particolare attenzione anche alla fascia di utenza 0-5 anni che in questa difficile contingenza sembra essere relegata ai margini per mancanza di idee, coraggio e capacità di elaborare progettualità dedicate.
7 – Che l’Amministrazione si adoperi in ogni modo per scardinare il pesante paradigma che, in questa situazione emergenziale, vede soprattutto le madri lavoratrici schiacciate su molteplici fronti, da quello professionale, famigliare oltre che di vita personale.
8 – Che sia i componenti dell’attuale giunta che i consiglieri tutti si degnino di rispondere in maniera chiara e responsabile alle sollecitazioni provenienti dalle Consulte. Ci duole sottolineare che alla precedente lettera del 27 aprile u.s. a firma dei Coordinatori delle Consulte di Quartiere ha dato seguito solo l’Assessore alla Partecipazione Andrea Arbizzoni e nessun capogruppo del Consiglio Comunale.
I cittadini, le famiglie, i Coordinatori della Consulta San Fruttuoso esprimono grande preoccupazione per i tempi strettissimi e per la precarietà del sistema organizzativo con il quale si sta affrontando la delicata partita infanzia/famiglie nel particolare momento che stiamo vivendo.
Nel giorno in cui anche la nostra città festeggia la Res-Publica, la Consulta si chiede e Vi chiede: è questa la situazione politica della terza città della Lombardia?
Grati per l’attenzione, salutiamo cordialmente.
Coordinatori Consulta San Fruttuoso
Giustina D’Addario
Massimo Arosio
Daniela Colombo
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Quale prospettiva per i trasporti in Monza e in Brianza?
Confronto pubblico, giovedì 4 giugno, tra politica, sindacati e movimenti
Dopo la fase 1 di lockdown, dove l’espressione più utilizzata era “io resto a casa”, la fase 2, per la paura del contagio sui mezzi pubblici e la contrazione del servizio, ha coinciso con la riaccensione dei motori dei mezzi di trasporto privati. Così, la fase 3 della tanto agognata “normalità” sembra sempre più configurarsi come un poco auspicabile “io resto in macchina”.
Cosa dobbiamo aspettarci per l’immediato futuro? Quali azioni possono essere messe in campo per evitare l’arretramento delle politiche di mobilità sostenibile? Quali prospettive, insomma, per il trasporto pubblico e privato anche in Monza e in Brianza?
Di questo e di molto altro discuteranno, in un dibattito pubblico in diretta Facebook, rappresentanti provenienti dal sindacato, dalla politica e dai movimenti di opinione. L’appuntamento è per giovedì 4 giugno, dalle 16 sulla pagina della Cgil di Monza e Brianza.
Fase 3: “Io resto in macchina”, questo il titolo dell’iniziativa che vedrà come protagonisti Sara Tripodi, segretaria generale della Filt Cgil di Monza e Brianza, Gigi Ponti, consigliere regionale in Lombardia, Luca Santambrogio, presidente della provincia di Monza e Brianza, Daniele Barbone, esperto in materia di trasporti, e Eleonora Porcu, del movimento Fridays For Future di Monza e Brianza.
Un’iniziativa fortemente voluta dalla segreteria confederale della Cgil di Monza e Brianza insieme alla categoria trasporti. “Mettere attorno a un tavolo virtuale gli attori in grado di dare una prospettiva della mobilità nella provincia senza abbandonare il concetto di sostenibilità sociale ed ecologica del mezzo pubblico e collettivo. Il percorso intrapreso con le associazioni ecologiste nei mesi precedenti l'emergenza sanitaria è patrimonio della Cgil come lo è l’utilizzo del mezzo pubblico e collettivo in alternativa alla macchina. Il cambio delle abitudini a seguito del Covid avrà un impatto sulle abitudini di mobilità: approfondiamo insieme la tenuta occupazione e il futuro del settore insieme alla progettualità di una modalità di trasporto green alternativo alla macchina", è la dichiarazione di Sara Tripodi, segretaria generale della Filt brianzola.
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Parco, Villa, Giardini Reali: alcune proposte sulle questioni rimaste aperte
La doverosa chiusura e l’attuale riapertura hanno restituito a visitatori e cittadini, almeno in parte, l’immagine e la memoria del Parco com’era nell’idea originaria di chi l’ha voluto e progettato come oasi di bellezza, natura, ristoro. I cittadini stanno dimostrando di apprezzare questo Parco diverso, in cui la natura ha ripreso spazio e prevale il silenzio e una fruizione rispettosa del monumento, al punto da auspicare la prosecuzione della chiusura al traffico di viale Cavriga.
Non hanno potuto, invece, visitare la Villa, che riapre oggi nelle parti di pertinenza del Consorzio, mentre la parte centrale affidata al concessionario Nuova Villa Reale S.p.a rimarrà chiusa - fino a quando non si sa - per decisione del concessionario medesimo.
Il momento è propizio per affrontare alcune delle questioni di fondo ancora aperte con un approccio di largo respiro, più coraggioso e orientato al rilancio del complesso monumentale in una dimensione che ne salvaguardi la dignità e il valore civico. Venendo ai singoli aspetti:
- recupero unitario e gestione della Villa Reale: l’evidente fallimento, ampiamente previsto, del modello di gestione pubblico/privato inaugurato dal bando e sancito dalla dichiarazione di recesso del concessionario - che rischia di costare alla collettività la cifra ingente di 8.307.370 euro e, soprattutto, la totale incertezza sul futuro della Villa – apre la strada alla possibilità di eliminare la frammentazione a cui è stata condannata la Villa a causa del bando, e di procedere al riallestimento degli interni nobili e alla narrazione delle vicende, anche minute, che l’hanno trasformata in oltre due secoli di storia. La documentazione d’archivio da cui si può attingere per questo racconto, che ricongiunge idealmente l’ieri all’oggi di Villa e Parco, è sterminata e giace colpevolmente ignorata, mentre potrebbe essere la base su cui costruire un rinnovato interesse dei visitatori attorno al complesso monumentale;
- Ville Mirabello e Mirabellino: entrambe le ville duriniane versano in uno stato di degrado che impone un restauro non più procrastinabile. Per la prima, sono stati stanziati 4 milioni fra gli interventi cantierabili legati al masterplan, mentre per la seconda, stiamo ancora aspettando di sapere a che punto sono le trattative tra il Comune e il Demanio, proprietario di Villa Mirabellino, per la cessione del bene. In ogni caso, il restauro non può prescindere dalla destinazione d’uso delle ville duriniane, pena la frammentazione e il deterioramento delle parti già restaurate. La proposta è di fare del complesso architettonico e paesaggistico costituito dalle due ville, dal viale dei Carpini che le collega e dal grande prato circostante, il nucleo della vocazione culturale, naturalistica e paesaggistica di Parco e Villa. Esistono già progetti che vanno in questa direzione come quello presentato dalle associazioni che nel 2015 si sono riunite per salvare Villa Mirabellino dalla vendita, e l’ipotesi di riarredo degli ambienti di che ruotano intorno al salone centrale, sostenuta anche dalla Fondazione Durini;
- nomina del Direttore del Consorzio: da quanto detto è chiaro che le ipotesi prospettate esigono che il Consorzio non sia più la sommatoria degli interessi, specie politici, di chi ne fa parte, ma diventi l’ente che dà piena attuazione alle finalità previste nell’Atto costitutivo: in particolare, la promozione della conoscenza, il sostegno della conservazione e la garanzia delle migliori condizioni di fruizione pubblica del complesso (art. 2). In questa direzione, un ruolo essenziale spetta al Direttore coadiuvato da un Comitato Scientifico (art 12 dello Statuto). L’esperienza pregressa – in particolare, le decisioni sui concerti con ampia affluenza di pubblico, con i conseguenti danneggiamenti oggetto di esposti penali, e la reiterata mancata costituzione del Comitato Scientifico – ci spinge ad auspicare che nella scelta del prossimo Direttore, che dovrebbe essere ormai alle porte (sono rimasti 5 finalisti), siano privilegiati, oltre ai criteri di competenza progettuale, amministrativa e gestionale di un bene culturale di tale rilievo, anche la capacità di resistere a condizionamenti di qualsiasi tipo;
- infine, sulla questione annosa dell’ipotesi di chiusura, almeno parziale di viale Cavriga, chiediamo al Consorzio di promuovere uno studio scientifico di fattibilità all’interno del Piano Urbano Mobilità Sostenibile (PUMS) al quale noi e altre associazioni saremmo felici di collaborare.
I portavoce: Bianca Montrasio e Roberto D’Achille