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Area Migranti Cgil Monza e Brianza, al via le consulenze per la “Regolarizzazione 2020”
In due giorni oltre 200 consulenze telefoniche e 75 appuntamenti per il perfezionamento delle richieste
A partire dal 26 maggio la Cgil di Monza e Brianza ha attivato un call center dedicato alla platea delle lavoratrici e dei lavoratori, e dei loro datori di lavoro, interessati dalla “Regolarizzazione 2020”. Il numero di telefono, lo 039.2731282, è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 12 e dalle 14:30 alle 17:30, a rispondere, dalla Camera del Lavoro di via Premuda, Sarah, Matteo, Francesca e Luca.
“In meno di due giorni abbiamo già effettuato oltre 200 consulenze telefoniche e fissato 75 appuntamenti per l’assistenza”, fa sapere Luca Mandreoli, responsabile dell’Area migranti e Politiche sociali della Cgil di Monza e Brianza. “Stiamo aspettando – continua Mandreoli – che vengano chiariti alcuni aspetti procedurali, ma, intanto, sono già molte le persone a cui abbiamo fornito un primo orientamento sulla base delle indicazioni del Decreto Rilancio”. A chiamare non sono solo lavoratori stranieri, ma anche datori di lavoro, soprattutto italiani, che vogliono regolarizzare la propria colf, o l’assistente familiare.
Il sostanziale blocco dei flussi d’ingresso per motivi di lavoro a tempo indeterminato, il peggioramento progressivo delle normative sull’immigrazione e asilo culminate negli ultimi anni con i c.d. “decreti sicurezza” (2018 e 2019) hanno prodotto un graduale restringimento dei diritti dei lavoratori migranti e un aumento di quelli sprovvisti di regolare titolo di soggiorno, costretti pertanto a lavorare in condizioni di irregolarità e di privazione di ogni tutela lavorativa e sociale.
“Indubbiamente, la ratio dell’ultimo decreto va incontro alle numerose richieste di intervento sollecitate dalle organizzazioni sindacali nel corso degli anni e anche dalle associazioni laiche e caritatevoli come recentemente avvenuto anche nel nostro territorio da parte della Rete Brianza Accogliente Solidale”, commenta Matteo Casiraghi della segreteria confederale della Cgil brianzola.
“Ci troviamo di fronte a un'inversione di tendenza rispetto alla recente evoluzione normativa – aggiunge Casiraghi –, ma il provvedimento, che si riferisce ai braccianti, alle colf e alle badanti, non tiene conto di altri settori, come la ristorazione, la logistica e l’edilizia”.
“È una questione di civiltà. Stiamo parlando di migliaia di persone che stanno già lavorando sul nostro territorio e, in molti casi, nelle case per accudire i nostri cari più fragili”, conclude il segretario della Cgil.
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Lavori al via per la pista ciclabile “Brumosa”
collegherà Monza con Brugherio
Monza, 26 maggio 2020. Il cantiere per realizzare “Brumosa”, la pista ciclabile che collegherà Monza con Brugherio, è iniziato ieri con il picchettamento del tracciato.
L’acronimo, che sta per “Brugherio Monza Sostenibilità Ambientale”, sintetizza l’obiettivo ultimo dell’intervento, nato dalla partecipazione dell’amministrazione comunale ad un finanziamento regionale POR-FESR sulla mobilità ciclistica per promuovere nuove connessioni ciclabili urbane.
I lavori sono partiti ieri da Brugherio, dove sono previste le opere edili più impattanti in termini di scavi e movimenti di terra, anche per non interferire sulla viabilità di via Buonarroti, l’importante arteria interessata da un cantiere di Brianzacque in queste settimane.
“Quest’opera rappresenta un tassello importante degli investimenti in corso sul fronte della mobilità dolce – spiega il Sindaco Dario Allevi– Dopo il cantiere già avviato per la ciclabile in via Borgazzi, il bando sui monopattini e la posa delle nuove rastrelliere per le bici lavoriamo ora su questo importante collegamento, per offrire alternative valide e green anche per gli spostamenti intercomunali”.
“Il prossimo step sarà l’avvio della gara per la pista ciclabile su via Enrico Fermi, nel tratto compreso tra via Buonarroti e via Montesanto, oltre al collegamento con il cavalcavia di via Aquiliea per la connessione con la ciclabile già presente su viale Campania: completeremo così un anello strategico per la mobilità dolce, una sorta di “circonvallazione ciclabile”, annuncia l’Assessore alla Mobilità Federico Arena.
L’itinerario previsto è: via Correggio - via Tiepolo-via Foscolo - via Buonarroti – viale Fermi – via Montesanto – viale Campania - viale Lombardia – viale Cesare Battisti. Proprio su viale Cesare Battisti a fine giugno partirà la riqualificazione della segnaletica verticale e orizzontale oltre all’adeguamento normativo degli attraversamenti ciclabili.
Tempi e costi. Il cronoprogramma prevede lavori per 270 giorni, pertanto il cantiere potrà terminare nei primi giorni del 2021. I lavori, per un totale di circa 700.000 euro, sono cofinanziati per il 67% da Regione Lombardia nell'ambito del POR-FESR 2014-2020. La restante parte delle risorse è stata individuata dai Comuni di Monza e di Brugherio.
Il progetto. Il progetto prevede il collegamento tra la ciclabile esistente su via Buonarroti all'altezza di via Veronese con una pista ciclabile in Brugherio, attraverso un percorso bidirezionale che garantisce la sicurezza ai ciclisti su un asse viario particolarmente trafficato soprattutto da mezzi pesanti, comprese le vie Monte Grappa, Carnia, Marconi e Fermi.
Oltre alla pista ciclabile vera e propria, il progetto prevede anche intersezioni ciclabili semaforizzate, attraversamenti ciclopedonali segnalati con illuminazione e gli opportuni incroci in corrispondenza dell’intersezione con il percorso sul canale Villoresi.
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Lavoratrici ausiliarie del nido senza stipendio, sit-in di protesta davanti al Municipio
A margine della manifestazione organizzata dalla Fp Cgil, il sindaco Allevi si è impegnato a riceverle
A braccia incrociate, con la mascherina e a un metro di distanza l’una dall’altra: così, davanti all’ingresso del municipio, in piazza Trento e Trieste, questa mattina è andata in scena la protesta delle lavoratrici ausiliarie dei nidi comunali di Monza, dipendenti delle cooperative Insieme e Lacerenza.
Un flash mob che è sfociato nell’incontro con il sindaco, Dario Allevi, e a cui ha preso parte anche Matteo Villa, sindacalista della Funzione pubblica Cgil di Monza e Brianza, che sta seguendo le lavoratrici nelle giuste rivendicazioni nei confronti delle due cooperative: le ausiliarie, infatti, in Fis (Fondo d’integrazione salariale, n.d.r.) dal 24 febbraio, ad oggi non hanno ricevuto neanche un soldo.
“Il 13 maggio abbiamo inviato una lettera al sindaco, denunciando la situazione e chiedendo un incontro, – spiega Matteo Villa della Funzione pubblica brianzola – e, questa mattina, abbiamo rinnovato le richieste con un presidio davanti al municipio, visto che il Comune, in quanto committente, è responsabile in solido”.
Il sindaco Dario Allievi, intercettato proprio da Villa, si è impegnato a concedere un incontro con le lavoratrici da organizzare nel breve periodo.
“La responsabilità principale – ci tiene a precisare Villa – è delle due cooperative che, convocate l’8 marzo da Legacoop per sottoscrivere gli accordi sugli ammortizzatori sociali, non si sono presentate”. A quel punto è entrata in campo la categoria della Cgil che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici e delle cooperative sociali: “Abbiamo sollecitato le due cooperative a sottoscrivere gli accordi – spiega, ancora, il sindacalista della Fp brianzola –; a quel punto, Lacerenza ha firmato un primo accordo Fis valevole dal 24 febbraio al 15 marzo che, però, non ha rispettato, mentre la cooperativa Insieme non ha mai risposto”.
Come se non bastasse, le lavoratrici, nonostante siano assunte a tempo indeterminato, hanno un contratto da 47 settimane l’anno. Questo significa che ad agosto sono destinate a rimanere senza stipendio e ogni anno perdono 5 settimane di contributi. “Da contratto – precisa Villa – dovrebbero avere 52 settimane: lo prevedevano, infatti, i contratti di tutte le cooperative che hanno precedentemente gestito l’appalto”.
Matteo Villa, infine, spiega perché queste lavoratrici sono penalizzate anche nella retribuzione: “La maggior parte delle lavoratrici è in servizio ai nidi da più di dieci anni e dovrebbe avere cinque scatti di anzianità, ma queste cooperative ne riconoscono solo uno”.
Una situazione complicata, dunque, resa ancora più difficile dall’atteggiamento delle due cooperative, che non vogliono collaborare: “Le lavoratrici – denuncia Villa – non ricevono lo stipendio da tre mesi: alcune hanno sospeso i mutui e altre non hanno potuto farlo perché le cooperative non hanno fornito la documentazione necessaria alla banca. Attendiamo l’incontro di cui si è fatto carico il sindaco, il prima possibile”.
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Lissone, riaprono i servizi comunali dedicati ai giovani
Dopo la chiusura causata dall'emergenza Coronavirus, dalla scorsa settimana sono riattivati alcuni dei servizi per i giovani promossi dall’Amministrazione Comunale di Lissone, alcuni dei quali in presenza one-to-one, altri in modalità online.
L’Informagiovani, che è ufficialmente ripartito mercoledì 20 maggio presso la tradizionale sede di via Ferrucci 15, sarà accessibile su appuntamento da prenotare inviando una email a informagiovani.lissone@gmail.com o telefonando allo 039-7397297 nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 16:00 alle ore 18:30.
In alternativa, si potrà chiedere un video colloquio Skype chiamando l’account “Informagiovani Lissone” oppure inviare le proprie domande alla pagina Facebook “Inforientagiovani Comune Lissone”.
È ripreso anche il servizio specialistico di orientamento con i propri interventi nelle scuole, realizzando in videoconferenza due incontri tematici con gli studenti dell’ISS Meroni. A riaprire i battenti sono stati inoltre il Punto orientamento, specificamente rivolto a chi è alle prese con scelte complesse in ambito scolastico e formativo, e lo Sportello di ascolto socio-psico-pedagogico per adolescenti e genitori.
Lo sportello Socio-psico-pedagogico si rivolge ai genitori che sentono la necessità di accedere a uno spazio di ascolto e di confronto relativo al loro ruolo e alla relazione coi figli in età evolutiva, anche in una fase, come quella che stiamo vivendo, caratterizzata da incertezze e da dinamiche familiari in continua evoluzione. Lo sportello costituisce un luogo di ascolto anche per gli adolescenti che, da parte loro, possono sentire il bisogno di mettere a tema interrogativi e preoccupazione riguardanti emozioni, vissuti, motivazioni e idee per il proprio futuro.
I colloqui con le consulenti potranno svolgersi, previo appuntamento, sia presso la sede di via Ferrucci, sia da remoto utilizzando le piattaforme web per il video-collegamento. Per ulteriori dettagli in merito a caratteristiche e modalità di accesso, contattare il servizio Informagiovani via telefono o email nei giorni e orari di apertura.
Pur restando chiusi i servizi educativi del dopo-scuola in biblioteca e del centro Cubotto, continueranno a tenersi le video riunioni serali con il gruppo giovanile RadioLoL nell’ambito di Oggi crESCO, progetto finanziato dalla Regione ai sensi del bando “La Lombardia è dei giovani” e promosso dal Comune di Lissone in qualità di ente capofila.
Lissone, 25 Maggio 2020
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BUONE NOTIZIE PER LA MOBILITÀ DI MONZA, MA NON ABBASTANZA
L’associazione FIAB MonzaInBici celebra l’inizio dei cantieri per nuove piste ciclabili in città, ma segnala che per adattare la mobilità urbana al mondo post-coronavirus serviranno interventi nuovi e ancora più coraggiosi.
Finalmente delle buone notizie per la viabilità di Monza: è partito il cantiere per la realizzazione della ciclabile da Via Borgazzi a Bettola (futura fermata della metro 1).
Questa ciclabile sarà importante per raggiungere il capolinea della M1 con un mezzo alternativo ed ecologico come la bicicletta. Aspettiamo da tempo questo tratto ciclabile anche se con molto ritardo sarà un importante tassello per la mobilità ciclistica monzese, ma non ancora sufficiente per colmare le carenze della rete ciclabile cittadina. Per esempio, perché questo asse sia una valida alternativa all’uso della macchina per andare a prendere la metro in sicurezza dovrà congiungersi con il tratto di Corso Milano fino al centro di Monza .
Sarà inoltre importante adeguare i parcheggi per biciclette che nel progetto della fermata di Bettola sono in numero insufficiente.
Altrettanto importante anche l’altro cantiere previsto per questo mese, la cosiddetta “Brumosa”, che da via Buonarroti raggiungerà la città di Brugherio.
Aspettiamo anche la tratta Via Aquileia/Monte Santo/Via Fermi che dovrà congiungersi con via Buonarroti.
Se queste tre strutture saranno realizzate avremo finalmente un collegamento con alcuni comuni limitrofi, e Milano non sarà più così lontana se anche la ciclabile da San Babila raggiungerà Sesto San Giovanni.
Trovare modi alternativi di spostarsi è oggi più che mai urgente: , la situazione di pandemia ha reso ancora evidente la necessità di intervenire sulla mobilità per scongiurare situazioni già conosciute e anche peggiori. I cittadini sono consapevoli e chiedono sempre più la possibilità di scegliere il modo migliore di muoversi.
Ora con il nuovo decreto rilancio ci sono ulteriori possibilità di intervento, come le corsie ciclabili disegnate sull’asfalto, facili da realizzare e poco costose che possono permettere di connettere lo “spezzatino” di ciclabili cittadino e offrire ai cittadini nuove e utilissime alternative all’auto privata.
Nel frattempo abbiamo ricevuto anche l’adesione del complesso scolastico ICS Don Lorenzo Milani e con questo si aggiungono circa 1000 studenti che potrebbero usufruire di mobilità alternative.
Purtroppo stiamo scontando ritardi enormi e alcune delle notizie che arrivano dall’amministrazione comunale di Monza e dall’assessore alla mobilità Arena, non sono confortanti.
I monopattini elettrici annunciati non crediamo siano la soluzione ai problemi di cui soffre Monza: traffico caotico e livelli altissimi di inquinamento. Per promuovere alcune nuove modalità di mobilità servono prima di tutto gli spazi a loro dedicati, in caso contrario avremo i monopattini senza sapere dove utilizzarli, con strade non adatte al loro utilizzo.
Un esempio virtuoso di spazio dedicato, in tal senso, sono invece le nuove rastrelliere per biciclette annunciate dall’assessore.
Qualcosa si muove insomma, ma questi interventi, per quanto positivi, non sono ancora sufficienti a cambiare la mobilità a Monza, anzi possiamo definirlo un inizio cui dovranno seguire nuovi decisi interventi e immediati dettati dalla situazione attuale.
Servono strutture dedicate a biciclette e monopattini, serve la moderazione del traffico con velocità massima all’interno dei quartieri di 30km/h, serve la chiusura delle strade per l’entrata e l’uscita delle scuole: non sono misure fantascientifiche, ma soluzioni già in uso, e con successo, in tantissime città italiane ed europee.
La moderazione del traffico è da tempo un modo irrinunciabile per rendere sicure le strade ed evitare incidenti gravi, di cui la velocità è la prima causa. Oggi, nel mondo post-corona, trovare modi alternativi per spostarsi, rispettando le distanze, rafforzando il sistema immunitario, e riducendo l’inquinamento, è ancora più urgente.
Fiab MonzaInBici
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Gentile lettrice, gentile lettore, mi rivolgo di nuovo a te in merito al caso "Asfalti Brianza", nella speranza di fare cosa gradita e scusandomi per aver inviato due comunicazioni tanto ravvicinate nel tempo.
A seguito della lettera di qualche giorno fa, ho ricevuto centinaia di messaggi. Non ho potuto rispondere ad ogni email come avrei voluto e colgo l'occasione per confermare che stiamo seguendo tutte le strade possibili, per arrivare ad una soluzione quanto prima. Permettimi infine un ringraziamento davvero sentito, rivolto a tutti coloro che si sono resi disponibili per dare una mano o che hanno voluto condividere il proprio pensiero.
Tanti erano all'oscuro di quanto accade e, verosimilmente, ancora molti non hanno avuto l'occasione di conoscere come funzionano certi meccanismi. Una lettrice mi ha proposto di realizzare un video in cui raccontare la vicenda, forse più efficace e fruibile di una lettera scritta. Ho pensato di seguire il consiglio, pur con tutti i limiti degli strumenti a mia disposizione.
Il video è raggiungibile QUI. Spero possa servire ed essere condiviso con le tante persone sensibili che vorrai coinvolgere, non ancora a conoscenza di questo caso. L'attenzione dei cittadini, oggi più che mai, è molto importante.
Resto a disposizione, con la promessa di accogliere nuovi suggerimenti e di provare a risolvere tutti i dubbi e le incertezze del caso. Augurandoti il meglio per questi giorni di ritrovate libertà, un saluto.
Francesco Facciuto - Associazione Minerva Concorezzo
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IL COORDINAMENTO AMBIENTALISTA OSSERVATORIO PTCP DI MB CONTRARIO AI CONTENUTI DEL PIANO INTEGRATO D’INTERVENTO (PII) SULL’AREA EX-SCHIATTI A LENTATE SUL SEVESO
Il coordinamento ambientalista Osservatorio PTCP di MB (soggetto al quale aderiscono 15 associazioni, gruppi e comitati della Brianza), è stato coinvolto per valutazioni su di un Piano Integrato d’Intervento (PII) elaborato in fretta e furia dalla giunta di Lentate sul Seveso. Si tratta del PII riguardante l’area dismessa ex Schiatti, dove era attiva un’industria tessile nata nei primi anni del ‘900 e ora realtà concreta di archeologia industriale segnalata come tale, nel 2015, dal FAI (Fondo Ambiente Italiano).
Il sito è posto in posizione centrale e potrebbe oltretutto costituire una cerniera, attraverso alcuni percorsi ciclabili, anche col Parco delle Groane e alcuni edifici pubblici, salvaguardando gli immobili per l’indiscutibile valore storico, testimoniale, urbanistico e sociale.
Purtroppo nulla di queste peculiarità è stato oggetto di ispirazione nell’elaborazione della proposta del PII adottato (con esigua maggioranza) dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 22 del 19 marzo 2020.
Tutto viene demolito per fare spazio al solito capannone commerciale sede dell’ennesimo supermercato. Viene inserita anche una Residenza Socio Assistenziale (RSA) con un progetto altrettanto anonimo che potrebbe essere realizzato identico altrove, ma non così in un nucleo di antica formazione.
Scompare la memoria storica e nulla di quegli edifici viene mantenuto e salvaguardato. Il progetto adottato creerebbe un “non luogo” incapace di cogliere gli aspetti storici, urbanistici e sociali, collocandovi una funzione commerciale inutile e dannosa soprattutto per il piccolo commercio di vicinato che ancora permane in quella parte del comune.
Il progetto non è nemmeno stato sottoposto alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) come invece richiesto dalla Provincia di MB.
Abbiamo pertanto elaborato e protocollato 9 osservazioni che dovranno essere vagliate dall’amministrazione e discusse in sede di Consiglio Comunale.
Due osservazioni chiedono di non approvare il PII, così come adottato, per l’incompatibilità del PII stesso rispetto al valore storico e architettonico della struttura tenendo invece in considerazione le richieste puntuali formulate dal locale Comitato Area Schiatti, promotore di una petizione online.
Altre due osservazioni riguardano gli aspetti agronomici e la tutela del verde lì esistente. Si fa richiesta di una dettagliata relazione agronomica con una perizia sulle condizioni degli alberi presenti e la valutazione della qualità del patrimonio arboreo nonché la conservazione delle essenze esistenti e la loro valorizzazione per l’importanza ambientale e storica.
L’inserimento nel PII di una nuova media struttura di vendita (in una zona già satura di tali strutture) desta preoccupazioni: per la viabilità, per l’inquinamento acustico e atmosferico da traffico indotto e per le ricadute negative sui negozi di prossimità. Questo ci ha portato a formulare tre osservazioni che sollecitano relazioni d’approfondimento su queste criticità, non trattate nella documentazione del PII adottato.
Importanti le ultime due osservazioni con la richiesta di annullamento della deliberazione del CC n. 22/2020, il riavvio del procedimento assoggettando il progetto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS). E’ stata infatti riscontrata la mancata stesura della (VAS), pur richiesta dalla Provincia di MB e anche ai sensi della LR 12/2005 che la prevede qualora, come avvenuto nel caso in esame, si attuino varianti al Documento di Piano che è atto costitutivo del Piano di Governo del Territorio (PGT) vigente.
13-05-2020
IL COORDINAMENTO AMBIENTALISTA OSSERVATORIO PTCP DI MB
Email: osservatorio.ambientalista.mb@gmail.com
Sito web: http://www.alternativaverde.it/PTCP/ptcpindex.html
Facebook: https://www.facebook.com/groups/osservatorioptcpmonzaebrianza
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Colletta Alimentare Solidale, la Cgil di Monza e Brianza promuove e sostiene l’iniziativa di Anpi e Auser a sostegno delle famiglie fragili
“La Cgil di Monza e Brianza accoglie molto positivamente l’iniziativa di solidarietà promossa da Anpi e Auser provinciali che, con concretezza, cerca di dare risposta alle enormi ingiustizie causate da questa emergenza sanitaria”. A darne l’annuncio è Matteo Casiraghi, segretario della Cgil di Monza e Brianza.
Il sindacato di via Premuda, infatti, aderisce e sostiene la Colletta Alimentare Solidale, un progetto promosso dal comitato provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e da Auser Monza e Brianza. “In una società già segnata da profonde ingiustizie economiche e sociali – si legge nel volantino delle due associazioni –, impoverita nei diritti e nei servizi sul territorio, a causa dell’emergenza sanitaria si stanno creando nuove sacche di precarietà e di povertà”.
L’iniziativa, a sostegno del progetto MB United - Rete Solidale, rappresenta un gesto concreto di solidarietà nei confronti delle famiglie che oggi si trovano in condizioni di fragilità economica.
“Anche la Cgil di Monza e Brianza – spiega Matteo Casiraghi – si è attivata, nella sede di Monza, mettendo a disposizione dei dipendenti e dei militanti un contenitore per la raccolta”.
Sono richiesti alimenti confezionati e scatolame, come pasta, riso, olio, legumi in scatola, pelati, sale, caffè, e prodotti per l’igiene personale e degli ambienti, come sapone liquido, dentifricio, carta igienica, pannolini, assorbenti e igienizzanti.
“Combattere le ingiustizie sociali, darsi una mano reciprocamente: mai come oggi si rendono necessarie queste forme concrete di solidarietà, mutuo aiuto, assistenza. Azioni capaci di costruire un rinnovato senso di comunità”, aggiunge il segretario, che ricorda: “Continuiamo il nostro impegno anche nella rete delle associazioni di Brianza Accogliente e Solidale: una rete di circa 120 tra associazioni e personalità del nostro territorio che, in queste settimane difficili, si è messa a disposizione delle fasce sociali più bisognose”.
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PONTE COLOMBO, C’È LA DATA DI INIZIO LAVORI
L’obiettivo è aprire il cantiere per la demolizione e ricostruzione tra due settimane. Dario Allevi: «L’emergenza CoronaVirus non ha fermato il progetto, ma un’opera pubblica di questo tipo richiede attenzione, rigore nell’esecuzione e purtroppo anche tanti, troppi, passaggi prima di poter avviare il cantiere»
Monza, 13 maggio 2020. L’obiettivo è lunedì 25 maggio. Oggi pomeriggio nel corso di una riunione tra i tecnici del Comune e l’azienda incaricata dei lavori, la «Edilmecos» di Vinovo (TO), sono state definite le condizioni che, tra due settimane, potrebbero portare ad iniziare i lavori per la demolizione e ricostruzione del ponte sul fiume Lambro in via Colombo.
Avanti nonostante il CoronaVirus. «La definizione di un percorso che ci consentirà di iniziare i lavori tra due settimane – spiega il Sindaco Dario Allevi – è uno step importante, atteso da tanto tempo. Nonostante l’emergenza sanitaria abbiamo continuato a lavorare per aprire il cantiere il prima possibile, consapevoli come siamo degli enormi continui disagi che sono costretti a sopportare i residenti e i commercianti. Stiamo correndo, ma è evidente che un’opera pubblica di questo tipo richiede attenzione e rigore nell’esecuzione».
Lo scoglio della burocrazia “Questa vicenda, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha rafforzato in me la convinzione che è arrivato il momento di rivedere il Codice degli Appalti senza perdere ulteriormente tempo. E’ inaccettabile che per qualsiasi intervento, anche urgente, come la demolizione e ricostruzione di un ponte che divide in due una città servano più di 30 passaggi prima di iniziare i lavori. Ora poi che la ripresa del Paese dovrà inevitabilmente partire da importanti investimenti pubblici, questo diventa un argomento dirimente. Mi auguro che il Governo ci stia lavorando, sollecitato ogni giorno da tutti i Sindaci d’Italia. Genova insegna che le cose si possono fare correttamente e in tempi rapidi anche senza quei lacci e lacciuoli che sono previsti nel Codice in vigore”.
Il progetto. Secondo il progetto, redatto dalla società «P&P Consulting Engineeris» di Seriate (BG), la struttura portante sarà costituita da travi in acciaio, mentre la pavimentazione del ponte riprenderà quella di via Spalto Piodo: i materiali usati, infatti, richiameranno il disegno e il colore del porfido. I parapetti, infine, saranno in continuità con quelli della passerella del mercato. Previste due corsie ciclopedonali e una centrale veicolare. Quest’ultima, delimitata da barriere di protezione, sarà riservata ai residenti e ai mezzi di soccorso. Il traffico sarà a regolato a senso unico alternato. L’investimento previsto è di 753 mila euro.
Le fasi. Il ponte Colombo è una struttura dell’inizio degli anni Cinquanta (non sottoposta, quindi, a vincoli della Soprintendenza dei Beni Ambientali e Architettonici) costituita da una campata composta da sei travi e cinque traversi in calcestruzzo. «Il cantiere – spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici Simone Villa – si svilupperà in due fasi: la prima consisterà nella demolizione del ponte, mentre la seconda nel montaggio della nuova struttura e nel suo posizionamento sul fiume Lambro. Tutte le fasi dei lavori sono state pensate per non interferire con l’alveo del Lambro e, quindi, contenere al massimo i tempi di esecuzione dei lavori, che dovrebbero concludersi in autunno. Proprio per questo abbiamo anche previsto un collaudo in corso d’opera finalizzato a “tagliare” ulteriormente la durata del cantiere o il trasporto e lo scarico del materiale in orari notturni. Il nuovo ponte, infine, migliorerà anche la sicurezza dell’area in caso di piena del fiume perché risulta più alto e, quindi, aumenta la “luce”, cioè lo spazio per il passaggio dell’acqua».
Il sopralluogo. Nel pomeriggio di giovedì 14 maggio è previsto un sopralluogo sul posto tra i tecnici del Comune, quelli dell’azienda che dovrà eseguire i lavori e il responsabile della sicurezza per definire le modalità di apertura del cantiere, valutare la sicurezza dell’area e il piano di viabilità alternativa e indicare le misure di rispetto della normativa Covid19. Se tutte le condizioni saranno rispettate si darà il via libera per l’apertura del cantiere lunedì 25 maggio.
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La maggioranza di centrodestra in Consiglio Regionale della Lombardia, in occasione della seduta del Consiglio per la discussione del progetto di legge relativo agli “Interventi per la ripresa economica”, ha bocciato un emendamento che prevedeva la cifra di 1.000.000,00 € per finanziare la seconda fase del progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo allo studio di un sistema di trasporto pubblico per l'asta Cologno – Vimercate.
Con queste decisioni, la Lega e i suoi alleati, fanno slittare di ben due anni (esercizio 2022) il suddetto studio di fattibilità, cancellando il lavoro svolto negli ultimi due anni dall’Agenzia per il trasporto pubblico, dai Comuni coinvolti (Agrate Brianza, Brugherio, Carugate, Concorezzo e Vimercate) e dalla stessa Regione, e facendo di fatto saltare, ancora una volta la possibilità di realizzazione del prolungamento della Linea 2 della Metropolitana Milanese da Cologno Nord a Vimercate.
Contemporaneamente però, essi continuano a riversare enormi quantità di soldi pubblici nella realizzazione di un’infrastruttura inutile e dannosa come l’Autostrada Pedemontana Lombarda, per cui hanno approvato un aumento di capitale di 350.000.000,00 di euro dal 2020 al 2024. La ripresa dopo l’emergenza Covid dovrà essere caratterizzata da forti investimenti nel campo della tutela dell’ambiente e dell’economia verde, se vorremo dimostrare di aver imparato qualcosa da questa crisi. In tal senso la mobilità a basso impatto, il trasporto pubblico e lo sviluppo e diffusione dello smart working rivestono un ruolo fondamentale. Il prolungamento della rete Metropolitana fino a Vimercate, consentirebbe di intercettare una grande parte del traffico automobilistico che si riversa ogni giorno su Milano, generando benefici in termini di riduzione dell’inquinamento atmosferico, di risposta alla domanda di mobilità dei cittadini, di incremento dell’attrattività del territorio.
La Giunta regionale e la sua maggioranza invece, continuano a preferire il vecchio e dannoso modello di sviluppo, basato su cemento, asfalto e consumismo sfrenato. Rimangono sorde alle richieste dei Comuni interessati dall’intervento per la creazione di un sistema di trasporto pubblico per l'asta Cologno – Vimercate, che hanno più volte apertamente manifestato la necessità di avviare quanto prima la seconda parte dello studio per poter successivamente far richiesta al Governo delle risorse necessarie alla realizzazione dell’opera. Si ostinano a privilegiare un’infrastruttura come Pedemontana, che genera nuovo traffico, nuovo inquinamento, nuovo rumore, nuova cementificazione del territorio, sempre pagata con soldi pubblici. Noi riteniamo che questo modo di agire denoti una miopia che danneggia i cittadini.
Il Movimento 5 Stelle, nei Comuni coinvolti come già avvenuto in Consiglio Regionale, si oppone a tali scelte sconsiderate operate da chi governa Regione Lombardia. A Brugherio e ad Agrate Brianza, i nostri Portavoce hanno presentato una Mozione per esprimere questo dissenso e far sentire alla Regione la voce dei territori. Ci auguriamo che ci sia ampia convergenza sul contenuto della Mozione perché i brugheresi e gli agratesi hanno il diritto di avere una Metropolitana, preso atto delle tasse che pagano e del traffico automobilistico che la due città subiscono.
Movimento 5 Stelle Agrate Brianza - Movimento 5 Stelle Brugherio