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Celebrazioni per il XXV Aprile, il programma della manifestazione
Il Sindaco: “Per quest’anno il modo per sentirci uniti sarà nelle tante bandiere italiane esposte”
Pur con i limiti imposti dall’attuale emergenza sanitaria, l’Amministrazione Comunale di Usmate Velate celebrerà la Festa della Liberazione, ricordando i valori che questo momento istituzionale tramanda da 75 anni.
Nell’impossibilità di condividere fisicamente la celebrazione con la cittadinanza per il divieto di assembramento, la ricorrenza della Festa della Liberazione assumerà un significato quanto mai attuale e verrà condivisa con la cittadinanza attraverso i canali istituzionali comunali.
Il Sindaco Lisa Mandelli in rappresentanza di tutta la cittadinanza si ritroverà alle ore 11 all’esterno del Municipio per un minuto di silenzio all’alzabandiera, a cura di un rappresentante della locale sezione degli Alpini, ed insieme ad un delegato del gruppo locale dell’ANPI verrà deposta una corona di fiori.
“Anche se per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana non sarà possibile contare sulla presenza dei cittadini in occasione del 25 aprile, continueremo con determinazione a difendere l’importanza della memoria di questo giorno che ha cambiato la nostra storia – afferma Lisa Mandelli, sindaco di Usmate Velate – Ai cittadini chiedo, per quanti non l’avessero già fatto come gesto dall’inizio dell’emergenza covid-19, di esporre la bandiera tricolore: sarà questo il nostro modo per sentirci uniti, in attesa di ritrovare quella libertà che ci consenta di uscire di casa senza la paura di affrontare un nemico invisibile”.
Sul canale Youtube del Comune di Usmate Velate (https://www.youtube.com/channel/UCk8wnZJMLfHz57yZ03LDCoQ), il Sindaco ha anche condiviso un proprio pensiero (https://www.youtube.com/watch?v=82fsj4TEm-s) sul 25 aprile e sul 75° anniversario della Festa della Liberazione.
L’Amministrazione Comunale inoltre condivide l’iniziativa di ANPI che invita i cittadini a ritrovarsi sul sito web www.25aprile2020.it ed invita a partecipare alle ore 15 del 25 aprile al flashmob “Bella Ciao in ogni casa”, per cantare la storica canzone della Resistenza antifascista italiana.
Usmate Velate, 22 Aprile 2020
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25 Aprile 2020, il programma delle celebrazioni
Sarà un 25 aprile senza addobbi e senza corteo, ma Lissone celebrerà comunque in forma «virtuale» il 75° anniversario della Liberazione, condividendo con la cittadinanza il ricordo di questa importante data della nostra storia.
Nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti, anche il Comune di Lissone si appresta a celebrare un 25 aprile particolare, in cui il ricordo di quanto successo 75 anni fa avverrà da remoto, ognuno a casa propria, ma con il pensiero alla condivisione di una comunità che non vuole dimenticare la propria storia anche in un momento così particolare.
Ai cittadini infatti è chiesto di esporre il tricolore e di condividere, idealmente, il ricordo dei Caduti lissonesi per la libertà.
Per un maggior coinvolgimento della cittadinanza e per trasmettere il valore del 25 aprile anche alle generazioni più giovani, il Sindaco invierà a 4.000 famiglie lissonesi con figli fra i 3 e i 10 anni un breve scritto sull’importanza di festeggiare la Liberazione con in allegato una piccola bandiera tricolore oltre a 2 mascherine chirurgiche fornite da Regione Lombardia.
Nella giornata di sabato 25 aprile, invece, il programma vedrà la presenza delle sole istituzioni. Il Sindaco, Concettina Monguzzi, e il comandante della Polizia Locale, Ferdinando Longobardo, a nome dell’intera Città di Lissone effettueranno una cerimonia ristretta e non aperta al pubblico che prenderà il via alle 9.30 dalla frazione Bareggia dove avrà luogo una benedizione in prossimità del Monumento ai Caduti.
La cerimonia proseguirà dalle 10 con un percorso cui parteciperà, come detto, il solo Sindaco col Comandante della Polizia Locale e che prenderà il via dalla Chiesa della Madonna dell’Addolorata per un omaggio alla pala lignea dedicata ai Caduti lissonesi.
Il percorso proseguirà quindi al Cimitero per un omaggio al Monumento ai Caduti di tutte le guerre, quindi si proseguirà in via don Minzoni presso il Parco della Resistenza ed infine Piazza Libertà. In prossimità delle soste, sarà presente un rappresentante delle Associazioni del territorio con il proprio Gonfalone quale simbolica partecipazione al Corteo.
In Piazza Libertà, alla presenza del Gonfalone comunale, risuonerà l’Inno d’Italia attraverso supporto tecnologico, quindi seguirà una dichiarazione del Sindaco che sarà successivamente diffusa attraverso i canali istituzionali del Comune.
Oltre alle immagini della cerimonia, l’Amministrazione Comunale divulgherà anche un video istituzionale con le dichiarazioni del Sindaco e dei rappresentanti locali di ANPI e dell’Associazione Combattenti e reduci.
Anche nella rubrica “Guarda e ascolta”, aggiornata quotidianamente sul sito web comunale, verranno pubblicati nei prossimi giorni articoli e contenuti sulla celebrazione del 25 Aprile.
Lissone, 20 Aprile 2020
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25 APRILE A «PORTE CHIUSE»
Il ricordo è previsto sabato alle 11 al Cimitero. Dario Allevi: «L’anniversario della Liberazione nel momento più difficile proprio dai fatti storici di 75 anni fa»
Monza, 20 aprile 2020. Il 25 Aprile quest’anno sarà a «porte chiuse». A causa dell’emergenza Covid-19, infatti, non si potranno svolgere le tradizionali manifestazioni.
Il programma. L’Amministrazione Comunale ha, pertanto, deciso di celebrare il 75esimo anniversario della Liberazione con una cerimonia ristretta che si svolgerà sabato 25 aprile alle ore 11 al Cimitero alla presenza delle massime autorità cittadine e di una rappresentanza dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) con il proprio labaro. Monsignor Silvano Provasi, arciprete di Monza, benedirà il Campo dei Partigiani, la stele dell’Anei (Associazione Nazionale Ex Internati) e il Monumento dei Caduti di tutte le guerre.
Il senso del 25 Aprile. «Sarà una cerimonia diversa dal solito - ha dichiarato il Sindaco Dario Allevi – ma che interpreta comunque il senso del 25 Aprile e la vicinanza e la partecipazione dei cittadini al giorno della Liberazione in un momento così drammatico e complesso per il nostro Paese. Forse il più difficile proprio dai fatti storici di 75 anni fa».
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Fase 2, torniamo in città
La tragedia che ci sta colpendo a livello globale, può essere l'occasione per capire quali dei nostri comportamenti possono e devono cambiare, e attuare quelle soluzioni che ormai sono diventate indifferibili.
Il virus ha reso ancora più evidente la situazione nella quale siamo immersi giorno dopo giorno da decenni: alti livelli di inquinamento atmosferico, in particolare quello da NO2, causato dal settore dei trasporti, che nella pianura padana sono tra i più alti in Italia e anche in Europa.
Una situazione che provoca decine di migliaia di decessi prematuri l’anno e varie patologie che, da studi fatti, facilitano l'attacco dei virus e in particolare di questo coronavirus che sta portando tanta sofferenza a decine di migliaia di famiglie, e limitando la vita di tutti noi.
Sarà necessario quindi un ripensamento di queste nostre vite, a partire dai recenti dati che misurano livelli di inquinamento scesi del 50% dall’inizio del confinamento.
Da diverse settimane, nonostante l’inquinamento luminoso, è possibile godere da Monza della vista di un cielo stellato e di respirare aria pulita anche in quelle strade, come c.so Milano, in cui i livelli di inquinamento venivano quotidianamente superati.
Arriverà presto, speriamo, la fase 2, in cui si tenterà di riprenderci la nostra vita, ma questo dovrà accadere con modalità totalmente diverse a prima, altrimenti tutto quanto è successo non ci avrà insegnato niente.
I mezzi pubblici, in questa fase, saranno parzialmente abbandonati a causa della necessità di mantenere quel distanziamento sociale sufficiente ad escludere ulteriori contaminazioni tra le persone che si dovranno spostare.
E se una parte consistente dei cittadini tornerà all'auto, potremmo ritrovarci in una situazione ancora peggiore di quelle fin qui sperimentate. Possiamo immaginare lo scenario delle nostre città già al limite della sopportazione?
Il momento di agire è adesso per essere pronti quando lentamente tenteremo di riprenderci da questa valanga che ci ha travolti.
Non serve prendere provvedimenti solo in emergenza se poi la “normalità” ci fa tornare indietro: bisogna prepararsi per affrontare in condizioni ottimali situazioni negative, come viene fatto ormai in moltissime grandi città (Parigi, Lisbona, Madrid, Chicago, Berlino, Bogotà, Londra ecc.), e che quindi a maggior ragione può accadere in una città come Monza.
Una delle soluzioni è la mobilità ciclistica, dalle nostre parti da sempre dimenticata o relegata ad una visione romantica di gite al parco la domenica con la propria famiglia, anziché essere considerata un vero e proprio mezzo di trasporto, e che in questa fase 2 permetterebbe sia il distanziamento sociale, sia di non tornare subito ai livelli di inquinamento che hanno forse peggiorato la crisi in Lombardia. Per accennare solamente agli effetti benefici che l’uso della bicicletta ci regala.
Quindi chiediamo all'amministrazione comunale di Monza, al sindaco Allevi e suoi assessori, di non perdere questa occasione e di progettare urgentemente alcune corsie ciclabili, temporanee nella fase 2 ,e che potranno in seguito anche essere rese definitive, utili ad affrontare questa ulteriore emergenza ed evitare ritorni al passato peggiori degli attuali.
- - Realizzare corsie ciclabili o “bike lanes”, linee dipinte sulla carreggiata che delimitino un’area ciclabile della stessa. Questa soluzione è particolarmente adatta per essere realizzata subito e con basso impatto economico, senza cantieri e progetti
Alcune proposte:
- Corsia ciclabile in via Boito per fornire al personale sanitario e non una via d’accesso alternativa all’Ospedale San Gerardo
- Corsia ciclabile di c.so Milano fino a via Borgazzi
- Via Canova, corsia ciclabile fino a via Lecco
- Ripristinare la corsia ciclabile di via Cervino/Monte Bianco
- Corsia ciclabile Via Romagna da San Fruttuoso alla stazione
Vista la semplicità di questo tipo di intervento chiediamo di valutare la sua estensione a tutte le strade più importanti della città.
2 - Avviare i cantieri delle ciclabili già approvati, in attesa di Realizzazione.
A questo proposito ricordiamo:
- Progetto di via Buonarroti (Brumosa)
- Progetto di via Borgazzi fino alla fermata della metropolitana di Bettola.
- Ciclabile di via Monte Santo/Via Fermi fino a via Buonarroti.
Da ultimo:
Chiediamo che sia valutato seriamente dal Sindaco Allevi, in collaborazione con l’Amministrazione del Comune di Milano il progetto MIMO (Ciclabile per Milano lungo viale Sarca) di Bikenomist. https://bikenomist.com/blog/mimo-la-prima-green-way-metropolitana-milano-monza/
Per conoscere l’opinione dei cittadini in merito alle nostre proposte abbiamo deciso di avviare oggi anche una petizione online sulla piattaforma Change.org http://chng.it/SMJpD9pwTG
Vogliamo credere che questa pandemia possa smuovere la nostra inattività progettuale e cambiare totalmente il registro che ci ha portati in questa assurda situazione.
Come sempre offriamo la nostra disponibilità a collaborare con l’Amministrazione comunale.
Cordiali saluti,
FIAB Monza in Bici
Fridays For Future Monza
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MUSEI CIVICI: LE VISITE GUIDATE DIVENTANO VIRTUALI
Partirà giovedì 23 aprile alle ore 15 il primo live dei Musei Civici di Monza. A tenerlo, la storica dell’arte Francesca Milazzo, responsabile dei Servizi educativi del Museo e da anni impegnata, insieme al Conservatore del Museo, Dario Porta, nella diffusione della conoscenza delle collezioni civiche monzesi. Dal secondo appuntamento, i visitatori saranno guidati lungo il percorso espositivo dalle operatrici di Opera d’Arte.
Veri e propri eventi live completamente gratuiti, della durata di circa trenta minuti l’uno, durante i quali i visitatori virtuali saranno accompagnati alla scoperta delle opere esposte nelle sale del Museo. E non solo: i partecipanti, comodamente seduti nelle proprie abitazioni, potranno anche interagire in diretta con i relatori.
I Musei Civici si sono avvalsi della collaborazione di Fabrica Ludens, già creatrice della webapp dei Musei Civici (a breve il lancio del percorso guidato per i bambini), che per l’occasione, ha messo a disposizione una piattaforma per videoconferenze ed un sistema di prenotazione online a numero chiuso (massimo 20 partecipanti a incontro).
Questo il programma dei giovedì Live:
- Giovedì 23 aprile - ore 15: La Casa degli Umiliati. I Musei Civici dalle origini ad oggi;
- Giovedì 30 aprile - ore 17.30: Le grandi opere. Dall’Ottocento all’età contemporanea;
- Giovedì 7 maggio - ore 17.30: Volti e racconti. La galleria dei ritratti ci fa scoprire personaggi d’eccezione della nostra storia;
- Giovedì 14 maggio - ore 17.30: Monza, fermo immagine. I dipinti dei Musei Civici raccontano le trasformazioni della nostra città.
Soddisfatto l’Assessore alla Cultura, Massimiliano Longo, che ha fortemente sostenuto questo progetto: “È per me motivo di grande orgoglio presentare questa iniziativa che testimonia l’impegno costante di quest’Amministrazione a promuovere l’arte ed il patrimonio cittadino. Lo facciamo “nonostante tutto”, perché l’arte non si può fermare. Questo ciclo di visite live, che inauguriamo con una relatrice di eccezione, è il primo di una serie di iniziative che si svolgeranno virtualmente ai Musei Civici di Monza e che saranno rivolte sia ai bambini che a un pubblico adulto.”
Per i più piccoli è stato pensato il “GiocaMuseo da casa”, ancora una volta in collaborazione con Opera d’Arte: ogni sabato alle 15, a partire dal 25 aprile - tramite dei video - saranno proposte delle attività creative che i bambini potranno realizzare in compagnia dei propri genitori. Si inizierà con l’arte contemporanea e il video “Nel magico mondo di forme e colori” per proseguire con i ritratti e i paesaggi. I lavori realizzati dai bambini saranno pubblicati sul sito web dei Musei Civici e sulle pagine social (Facebook ed Instagram) del Museo creando una galleria online.
Per informazioni su come partecipare e per consultare il calendario aggiornato delle iniziative, vi invitiamo a visitare il sito: www.museicivicimonza.it.
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Legambiente Lombardia scrive ai sindaci delle città lombarde e al Presidente dell’Anci Lombardia Mauro Guerra
“La ripartenza delle città ha bisogno di soluzioni green e coraggiose per la mobilità, per garantire sicurezza dai contagi e ridurre inquinamento ed emissioni di gas serra”. 5 misure concrete per ripensare la mobilità post COVID 19: Mezzi pubblici sicuri con monitoraggi, distanze tra persone, tornelli, mascherine; più bici e nuove ciclabili in città, più sharing mobility, rottamazione auto e mobilità sostenibile. E poi smart working e vantaggi fiscali per aziende e lavoratori che scelgono il lavoro agile
“Per superare l’emergenza coronavirus e per far ripartire le città italiane e lombarde servono risposte e soluzioni eccezionali. Per questo, cari Sindaci, non vi limitate all’ordinario, non restituiteci le vecchie città. Il vostro mestiere richiede visione di futuro, soluzioni inedite, capacità di guidare la comunità verso frontiere nuove. E oggi che tutti abbiamo sperimentato una condizione eccezionale, non c’è momento migliore per osare lo straordinario. Insieme ce la possiamo fare”.
Legambiente Lombardia rilancia la lettera inviata ai sindaci d’Italia anche alle città lombarde e al presidente dell’Anci Lombardia Mauro Guerra, indicando ai primi cittadini un pacchetto di 5 misure sostenibili e concrete per ripensare la mobilità in città post COVID-19, evitando che l’auto, le moto e gli scooter, siano per i cittadini la soluzione più sicura per proteggersi dal virus e per spostarsi dentro e fuori l’area urbana. Un pacchetto, quello proposto dall’associazione ambientalista, che prevede: mezzi pubblici più sicuriattraverso monitoraggi, controlli e tornelli per contingentare gli ingressi e garantire le distanze di sicurezza, e prevedendo più risorse per realizzare tutto ciò. Più bici e nuove ciclabili nelle aree urbane replicando, ad esempio, il modello vincente della Bicipolitana di Pesaro e le esperienze che arrivano da diverse città del mondo. E poi prevedendo, tra le altre misure, il rafforzamento della sharing mobility - auto soprattutto elettriche, bici, e-bike, scooter elettrici e monopattini – attraverso accordi con le imprese per avere più mezzi in città e in più quartieri a costi molto più contenuti; invitando i cittadini a rottamare l’auto e scegliendo la mobilità sostenibile e i bonus green. Ed infine incentivando sempre di più lo smart working, avviando un dialogo con il Governo per prevedere dei vantaggi fiscali per le aziende e i lavoratori che decidono di puntare su lavoro agile e sul mobility management di comunità.
Si tratta di misure attuabili in pochi mesi, con risorse relativamente contenute e alcune già disponibili, perché si tratta di attuare provvedimenti già contenuti in Leggi dello Stato. L’importante, dunque, sarà avere idee chiare per affrontare con progetti semplici e praticabili la fase in cui le città si rimetteranno in moto, perché il dopo non sia più come il prima.
“Per ricominciare a muoversi in sicurezza, non potrà essere tutto come prima – dice Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia – Le nostre città possono essere un fantastico banco di prova per dimostrare che si può cambiare il mondo in meglio, sperimentando le vie green verso nuovi modelli di sviluppo. La mobilità in città, sui percorsi casa-lavoro, sarà un argomento strategico soprattutto in Lombardia, una delle zone più inquinate d’Italia. Perché è evidente che l’inquinamento atmosferico ci rende più deboli, influendo negativamente sulla nostra salute al di là della pandemia. È necessario quindi, per il benessere dei cittadini, mettere al centro della fase 2 un nuovo modello di mobilità sostenibile. Per far ciò è indispensabile un impegno da parte di tutti, cittadini, sindaci, società di trasporto e Regione, consapevoli che sono necessari provvedimenti che mettano al centro le città e i comuni, perché è da qui che bisogna prima di tutto ripartire”.
Le proposte di Legambiente:
1. Sicuri sui mezzi pubblici. Molte persone avranno paura a prendere bus e treni, tram e metro per timore del contagio. Per questo man mano che le città ricominceranno a muoversi, si dovranno programmare con attenzione le corse, garantire le distanze di sicurezza, bisognerà ripensare anche gli orari della città per evitare congestione e traffico nelle ore di punta. Sarà fondamentale un continuo e attento monitoraggio, sia dei mezzi che delle stazioni, dove si dovranno introdurre controlli e tornelli per contingentare gli ingressi oltre a garantire una quotidiana sanificazione. In Spagna il governo ha stabilito l’obbligo di mascherine sui mezzi pubblici e ha garantito la distribuzione di oltre 10 milioni da distribuire nelle stazioni principali. Per fare tutto questo ci vogliono risorse. In parte il governo ha risposto, ma è evidente che non basta perché le aziende pubbliche hanno bisogno di investimenti e già soffrono per la riduzione di introiti da biglietti dovuta a questi mesi di stop.
2. Più persone in bici e percorsi ciclabili nuovi. La bici è il mezzo che permette il migliore distanziamento: per cui è ora il momento di realizzare percorsi ciclabili temporanei (con segnaletica orizzontale e verticale) lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate, riservando lo spazio per poi dotarli di protezioni e passaggi esclusivi mirando a trasformarli nei mesi successivi in vere ciclabili. È la soluzione che stanno praticando già diverse città del mondo: da Montpellier con una striscia di vernice e cordoli di protezione con conetti provvisori, a Berlino allargando le piste ciclabili con nuove strisce laterali. Stesse misure decise a Bogotà, a Vancouver, New York, Boston e Parigi. In Nuova Zelanda il Governo ha deciso di finanziare queste misure da parte dei Comuni. Questi interventi sono a costo quasi zero e le risorse per realizzare vere ciclabili ci sono: nella Legge di Bilancio 2020 sono stati stanziati 150 milioni di Euro per il co-finanziamento di percorsi ciclabili urbani. Importante che i Comuni inizino a prepararsi, in modo da avere progetti seri da candidare e un piano da cui “si evinca la volontà di procedere allo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana”, come sottolinea la Legge, in modo che nel 2021 possano partire i cantieri.
3. Rafforzare la sharing mobility. Le più efficienti alternative all’auto privata in città, per chi non vorrà prendere i mezzi pubblici, dovranno diventare tutti i mezzi in sharing: auto (meglio elettriche), bici, e-bike, scooter elettrici e monopattini. I Comuni dovranno stringere accordi con le imprese per avere più mezzi e in più quartieri, a costi molto più contenuti. Serviranno risorse, ma il servizio potrà avere grande successo e in parte ripagarsi. In ogni caso saranno soldi ben spesi quelli per potenziare il servizio (con controllo, sanificazione e ridistribuzione dei mezzi nelle diverse ore e luoghi della città) perché avremo offerto mobilità sostenibile a buon mercato a milioni di cittadini.
4. Aiutare i cittadini a rottamare l’auto e scegliere la mobilità sostenibile. Qui i Sindaci devono farsi sentire anche con Regione Lombardia, perché le risorse ci sono! Cosa aspetta il Ministero dell'Ambiente a mettere a disposizione i fondi per “Programma Buoni di mobilità” previsti dal decreto Clima approvato a dicembre scorso? Sono previsti 75 milioni per il 2020 e 180 milioni di euro per le annualità successive. Si tratta di 1.500 euro alle famiglie che rottamano una vecchia auto che non può più circolare (Euro3 o più inquinante) oppure 500 euro per un vecchio ciclomotore, per acquistare abbonamenti, e-bike e sharing mobility. Si potrebbe così subito dimezzare la spesa media per i trasporti per 250 mila famiglie italiane (3.500 euro all'anno secondo l'Istat).
5. Più smart working. Ai Sindaci Legambiente chiede di spingere sul lavoro agile per riorganizzare il lavoro dell’amministrazione pubblica e aiutare tutte le attività che scelgono di andare in questa direzione. Serviranno risorse, ma soprattutto idee nuove e andrà coinvolta la Regione, ma esistono tutte le possibilità per premiare con vantaggi fiscali a livello nazionale o attraverso bandi e finanziamenti ad hoc a livello regionale, sia le aziende che i lavoratori che decideranno di puntare su soluzioni innovative di smart working e mobility management di comunità. Ad esempio i vantaggi fiscali di cui oggi beneficiano le auto aziendali possono essere estesi anche a mezzi e investimenti organizzativi per il lavoro a distanza, ai mezzi pubblici, alla condivisione e alla mobilità elettrica o muscolare in tutte le sue forme.
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STOP al “progetto Chiosconi”: il Comune di Monza vince al TAR
Monza, 15 aprile 2020. Con la sentenza del TAR di ieri il Comune ottiene una vittoria con la quale auspica di poter finalmente mettere la parola ‘fine’ al progetto dei “chiosconi” nel centro cittadino, un’idea fortemente osteggiata dall’Amministrazione e da numerose associazioni culturali cittadine.
La storia. La progettazione e realizzazione dei 13 dehors commerciali nel centro storico risale al 2016, con l’aggiudicazione a SAUM s.r.l. della gara per un “progetto di valorizzazione del centro storico cittadino attraverso la riqualificazione di arredo urbano, toponomastica e razionalizzazione di punti di ristoro”.
I problemi. Con l’insediamento della giunta Allevi tale progetto ha subito un definitivo stop, con la decisione di rescindere la convenzione in corso.
La vicenda legale e la sentenza del TAR. A fronte di ciò Saum ha fatto ricorso al TAR Lombardia che, con la sentenza pubblicata ieri, ha invece accolto in toto le difese dell’Amministrazione, costituitasi in giudizio tramite l’Avvocatura Comunale.
Il TAR Lombardia-Milano, pronunciandosi su tutti i ricorsi proposti dalla SAUM con la sentenza n. 628 di ieri ha rigettato il ricorso riconoscendo come fondate le ragioni della Giunta Allevi dichiarando improcedibili i ricorsi.
“E’ finalmente una vittoria per tutte quelle associazioni cittadine che, insieme a noi, si erano opposte da subito a un progetto capestro, che avrebbe deturpato il fascino riconosciuto del nostro salotto cittadino”, commenta oggi il Sindaco Dario Allevi.
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Il «Forum Donna Lissone»… a portata di clic
Sezioni informative, contenuti multimediali, riflessioni per continuare a mantenere alta l’attenzione sulle tematiche legate al mondo delle donne .
A partire dalle prossime ore, sarà attivo il sito istituzionale del «Forum Donna Lissone», raggiungibile all’indirizzo web https://forumdonnalissone.it.
Articoli di giornale, notizie d’attualità, fotografie e video animeranno la discussione on line, aprendo il dibattito sia in ambito locale che in quello nazionale. Il sito vuole infatti essere uno spazio di promozione e documentazione dell'attività del Forum e uno spazio interattivo per chiunque sia interessato a dare un contributo condividendo idee, riflessioni, tutorial artistici o segnalando problematiche legate alle tematiche del mondo femminile.
A questo fine è stata messa a disposizione una mail a cui scrivere: info@forumdonnalissone.it.
La messa on line del sito web è stata possibile grazie al contributo delle associazioni del Forum e dell'informatico Bogdan Constantin Malachi che gratuitamente , con spirito di comunità, hanno reso possibile la realizzazione di questo spazio virtuale.
Al link https://www.youtube.com/watch?v=uNNDnHlZtcs è disponibile la presentazione del progetto da parte della presidente, Emma Mapelli.
“Il Forum Donna Lissone rappresenta uno spazio di confronto e di dialogo, oltre che una inesauribile risorse nell’organizzazione di eventi e dibattiti sul mondo delle donne - sottolinea Annì Mariani, assessore con delega alle Pari Opportunità - Grazie al suggerimento di una partecipante al Forum ho avuto il piacere di partecipare ad un corso di formazione relativo a «Genere, politica e istituzioni» e mi sono resa conto ancora di più di quanto sia opportuno riflettere e poi interpellare con determinatezza la società, la cultura e le istituzioni per arrivare a garantire a tutte le donne pari dignità, pari opportunità e pari trattamento”.
Forum Donna è un tavolo di lavoro tematico sul mondo al femminile, volto a costruire una collaborazione stabile tra l'Amministrazione Comunale e le realtà sociali, economiche, culturali e sportive del territorio.
Un contenitore di attività e momenti di riflessione, per valorizzare le esperienze al femminile, sensibilizzare sul tema delle pari opportunità e contrastare qualsiasi forma di discriminazione e violenza di genere. Coordinato dal Settore Politiche Sociali, per l'Infanzia e di Promozione Sportiva, Forum Donna è un gruppo di lavoro e uno spazio di valutazione condivisa che coinvolge soggetti e organizzazioni locali che, a vario titolo, condividono la loro conoscenza e competenza.
Il tavolo di lavoro si avvale della collaborazione di figure professionali specializzate, gruppi di esperti e associazioni.
Partecipano al Forum, in modo istituzionale o su tematiche specifiche, i seguenti soggetti:
- Presidente della commissione sociale
- Rappresentanza femminile del Consiglio Comunale
- Associazione QDonna
- Associazione Una vita in rosa
- Centro colori della Vita
- Rotary Club Monza Nord - Lissone
- Associazione Athena
- Associazione Ginzburg
- Associazione imprenditrici RAF
- Associazione Annaffiatoio
- Associazione Il Soffio di Artemisia
- Centro Aiuto Donne Maltrattate C.A.DO.M
- CGIL Lissone
Lissone, 15 Aprile 2020
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TANGENZIALE DI MARIANO “NON RESTEREMO A GUARDARE LA DISTRUZIONE DI UN PEZZO DEL PARCO PER COSTRUIRE UNA STRADA INUTILE!”
Come gruppi e associazioni vogliamo ribadire la nostra contrarietà a questo progetto per le tante motivazioni già più volte espresse. L’amministrazione di Mariano Comense insiste con una costante campagna mediatica per promuovere e far passare la bontà di questo progetto, considerandolo indispensabile per togliere traffico veicolare di passaggio dal centro cittadino riducendo l’inquinamento dell’aria. Se non fosse tragica la situazione che Mariano si presta ad affrontare, sarebbe ridicolo anche solo pensare che costruire nuove strade diminuisca l’utilizzo e il passaggio delle auto e soprattutto che passando con una tangenziale in un Parco Regionale, si vuole tutelare l’ambiente!!!!! Ma c’è veramente qualcuno che ci crede? E’ risaputo, anche negli ambiti accademici che studiano i fenomeni di urbanizzazione, che costruire nuove strade innesca anche un processo di incentivazione al traffico privato veicolare. Soprattutto in territori congestionati e altamente urbanizzati come i nostri, interventi come questo non portano automaticamente quel beneficio di “respiro” per la città che viene tanto sbandierato dai politici che amministrano il Comune di Mariano. Certo, un bel “respiro”... però carico di polveri sottili PM 10! Costruire nuove strade, senza intervenire sulla rete viaria esistente con interventi di manutenzione o con progetti per rendere i percorsi più fluidi e senza una concreta politica di investimento sul trasporto pubblico, è un vero e proprio sperpero di risorse pubbliche che invece DEVONO essere dirottate su altri capitoli di spesa delle Amministrazioni Comunali!
• Perché non si vuole affrontare in modo strutturale il trasporto pubblico nei nostri comuni?
• Come mai sul territorio di Mariano Comense passano diverse linee di bus della ASF Autolinee (C80, C81, C82 ...) utilizzate quasi esclusivamente dagli studenti mentre i cittadini non sono coinvolti in una campagna di promozione per utilizzare questi mezzi durante la settimana compreso la domenica per spostarsi anche verso gli altri comuni?
• Come mai non si attiva un serio progetto per incentivare l’utilizzo di altre forme di trasporto eco-sostenibile per esempio partendo dalla messa in sicurezza delle vie cittadine per promuovere l’utilizzo della bicicletta con spazi di parcheggio protetti ecc..?
• Come mai il progetto per mettere in sicurezza il collegamento tra la stazione ferroviaria di Mariano Comense e il plesso scolastico dell’Istituto Jean Monnet, è ancora solo lettera morta in uno sperduto documento del PGT di Mariano? Perché, invece di “sperperare” milioni di euro in una tangenziale inutile, non viene attivato nessun finanziamento per opere come questa che veramente potrebbero risolvere i problemi di congestionamento da traffico nella città, incentivando anche l’utilizzo dei mezzi pubblici o una mobilità dolce?
• Come mai gli Amministratori non si attivano con le Ferrovie Nord Milano per ridurre i tempi di chiusura dei passaggi a livello cittadini che generano grossi disagi e inquinamento dell’aria?
• Come mai si sceglie di mantenere il passaggio del traffico in paese costruendo una nuova strada e non si studia invece a livello intercomunale una soluzione per adeguare e sfruttare meglio le potenzialità trasportistiche della Novedratese con interventi migliorativi sul tracciato che si trova poco più a nord?
Sono queste le domande a cui la scelta di costruire una tangenziale in un Parco Regionale non da’ alcuna risposta!!! Chiediamo inoltre all’ente Parco Regionale delle Groane e della Brughiera Briantea una urgente, esplicita e pubblica presa di posizione su questo progetto insensato che investe una porzione del Parco Regionale di grande valore ambientale e a ridosso del nucleo rurale della Cascina Belvedere. Un progetto che prevede un nuovo ponte sulla Roggia Vecchia e uno sul torrente Terrò quando invece i corsi d’acqua dovrebbero essere lasciati liberi da costruzioni che possono modificarne le condizioni di scorrimento durante i fenomeni temporaleschi e alluvionali a cui negli ultimi anni siamo soggetti. Sempre al Parco (ma anche agli amministratori di Mariano Comense) facciamo presente che il progetto di tangenziale impatta in modo devastante anche con il sentiero storico della Meda - Montorfano; lungo tale sentiero recentemente è stata completata dal Parco la nuova cartellonistica che individua a Mariano un nuovo percorso dello stesso (dopo il tratto che passa davanti alla Cascina Belvedere) proprio per evitare di attraversare la Novedratese al ponte del Lottolo, punto molto pericoloso. Trovato un sistema per permettere ai cittadini di godersi in sicurezza i nostri magnifici luoghi della Brughiera, ci ritroviamo subito dopo a dover contrastare un nuovo e devastante progetto stradale nel Parco.... sembra che al peggio non ci sia mai fine! Una decisione amministrativa come questa dimostra grande disprezzo per gli ultimi ambiti a verde rimasti e di recente inserimento in un Parco Regionale il quale deve essere difeso e tutelato nella sua unicità territoriale e non compromesso da inutili interventi che consumano ancora suolo. Parlano tutti di voler “rivalutare la cultura locale della Brianza storica”, ma nel concreto si lasciano crollare le bellissime cascine come la Belvedere e in più ci si passa davanti con una tangenziale di ipotizzata grande percorrenza senza il minimo rimorso. E’ questa la “promozione dei luoghi naturali e della cultura locale della Brianza”?
NOI NON SIAMO D’ACCORDO! Pensiamo che siano altri i problemi seri da risolvere per la mobilità a Mariano Comense.
Le 18 associazioni firmatarie: Amici della Brughiera - Mariano Associazione Marianoduepuntozero Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” - Alzate Brianza Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale Comitato Stop al consumo di Territorio - Mariano Circolo Legambiente di Cantù - Green Station Circolo Legambiente Laura Conti - Seveso Fridays for Future - Como Fridays for Future - Desio Gruppo Naturalistico della Brianza - Canzo Il Gambero - Capiago Intimiano Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà - Meda L’Ontano - Montorfano Legambiente Seregno APS Sinistra e Ambiente - Meda WWF Lombardia WWF Insubria
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Premessa (dovuta per chiarezza).
Così il sindaco Allevi rispondeva sulle pagine de Il Giorno, ieri 24 marzo, alla nostra richiesta di aggiornamenti e chiarimenti sulla situazione della Villa Reale. Ricordiamo che il sindaco di Monza è presidente del Consorzio Parco e Villa Reale;
“È vergognoso che in giornate come queste ci sia chi cerca di far polemica su altre questioni rispetto a quella prioritaria della salvaguardia della salute, della vita di tutti i cittadini, non soltanto quelli di Monza”
E aggiungeva:
“I signori del Comitato, invece che spendere le giornate in casa pensando a polemiche assurde a maggior ragione in questo momento storico, potrebbero occupare il loro tempo offrendosi come volontari per consegnare pasti caldi a farmaci agli anziani soli”
Questa la nostra risposta.
Finalmente, il sindaco di Monza Dario Allevi è uscito sulla stampa. E ha detto che la questione probabilmente slitterà, stante l’emergenza epidemia. Il nostro comunicato non aveva nessun fine polemico, come si può evincere anche da una lettura affrettata. Il nostro intento era esprimere una preoccupazione per le sorti della Villa Reale.
La risposta del sindaco Allevi - quella sì - polemica oltre misura ci sorprende. E la troviamo molto ingiusta.
Come tutti i cittadini, viviamo anche noi le difficoltà, le paure, le incertezze di queste giornate. L'emergenza però non ci fa dimenticare le tante problematiche che affliggono il territorio, fra le quali non è certamente secondaria quella del futuro della Villa e del rischio della messa in mora del Consorzio per una cifra assai rilevante. Peraltro - la cronologia dei fatti non mente - la questione ovvero l'ultimatum di Navarra non è notizia di questi giorni. Risale addirittura a mesi fa. Il silenzio del Consorzio sulla vicenda, protrattosi per settimane e settimane, non poteva non preoccupare chi come noi dedica tante energie a Parco e Villa Reale. Energie, giova ricordarlo, profuse in modo gratuito, come è tipico di associazioni di volontari come la nostra.
Comitato per il Parco A. Cederna