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Il Comitato Mobilità Ecosostenibile (CO.M.E.), in relazione alla volontà della giunta comunale di Vimercate di modificare la ZTL, esprime alcune perplessità e alcune valutazioni positive. Attualmente l’orario della zona si limita al tardo pomeriggio, mentre l’intenzione dell’amministrazione comunale sarebbe quella di attuare la ztl solo nel fine settimana. Riteniamo che questa soluzione sia un passo indietro rispetto alla volontà della maggioranza dei cittadini, come evidenziato anche dal sondaggio effettuato dal CO.M.E. di recente, pertanto sarebbe utile mantenerla e ampliarla in previsione della creazione di una vera e propria isola pedonale. Oltretutto se si considera che le vie del centro storico non permettono la sosta, sono pericolose per il contestuale transito di auto e pedoni in quanto molto strette ed inoltre aumenterebbe il traffico di attraversamento in particolare nelle ore di punta.
Non siamo d'accordo con la proposta di rendere la sosta in via Cereda a pagamento. In alternativa si potrebbe valutare la possibilità di avere altri parcheggi limitrofi al centro, sfruttando aree dismesse, gratuiti e con limite di orario, (es. vecchio ospedale), in modo tale da creare una rotazione nell’occupazione degli stalli. E’ importante anche rendere disponibile, terminando le opere di asfaltatura, il nuovo parcheggio situato tra via Pinamonte e via Carducci, anche quello gratuito e con limite di orario, come un altro parcheggio utilizzabile è quello interrato prospiciente la biblioteca civica. In merito ai parcheggi, pensiamo che, sia necessario renderli tutti o quasi gratuiti in fasce orarie specifiche (es. dalle ore 18:00) in particolare il sabato, in modo da favorire anche il passeggio ed il commercio nel centro storico.
Riteniamo positiva la volontà di estendere la ztl a tutta via Cavour, migliorare le modalità di pagamento negli stalli blu e proponiamo in una fase successiva di chiudere anche p.zza Castellana e p.zza Unità d’Italia.
Il Presidente
Pier Luigi Mora
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Questa mattina siamo venuti a conoscenza di un incendio che ha interessato l'esercizio pubblico di ristorazione collocato all'interno del parco della Boscherona nel quale ha sede "l'orto e giardino didattico" intitolato alla testimone di giustizia LEA GAROFALO, dove è anche in corso di preparazione un concerto musicale per il prossimo 21 Giugno, tra le cui motivazioni c'è anche quella di ricordare nel decennale della uccisione, la figura di LEA.
Non sappiamo ancora le ragioni di questo incendio e chiediamo che siano accertate al più presto le cause.
I Sindacati dei Pensionati SPI FNP UILP, insieme a Libera Brianza, si sentono fortemente determinati a confermare la serata musicale del 21 sia per dare una adeguata risposta ad eventuali cause dolose che dovessero essere accertate, sia per sollecitare interventi adeguati di messa in sicurezza, alle autorità competenti, a tutela dei cittadini che fruiscono della struttura pubblica, nel caso si dovesse constatare l'origine accidentale di quanto accaduto.
Invitiamo tutti i cittadini a partecipare alla serata di musica del prossimo 21 Giugno prossimo, di cui daremo nei prossimi giorni le informazioni più dettagliate.
Monza, 6 giugno 2019
Le Segreterie SPI FNP UILP Il Referente Libera Brianza
Albergoni – Galbusera – Coloretti Valerio D’Ippolito
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L’ARENGARIO COME WESTMINSTER
Giovedì 6 giugno seconda edizione del Monza Debate Tournament «Maria Amato»: in gara 160 studenti provenienti da tutta Italia
Monza, 05 giugno 2019. L’Arengario come Westminster. Piazza Roma come la House of Commons o la House of Lords. Giovedì 6 giugno alle ore 21, due squadre di studenti delle scuole superiori si sfideranno in una «gara dibattito», che trae ispirazione dalle modalità e dalle logiche che governano i «debates» all’interno del Parlamento inglese. È la seconda edizione nazionale del Monza Debate Tournament «Maria Amato».
Il tema. L’autonomia regionale sarà al centro del dibattito finale. Le due squadre finaliste dovranno sostenere e confutare tesi e argomentazioni relative al tema: «Ogni regione dovrebbe essere libera di costituirsi come stato autonomo qualora la maggioranza dei cittadini lo volesse».
Imparare ad «abbassare i toni». «È un progetto molto interessante perché mette al centro la capacità di ascoltare, argomentare e sostenere le proprie idee sempre nel rispetto di chi non la pensa come te, spiegano il Sindaco Dario Allevi e l’Assessore all’Istruzione Pierfranco Maffé. I ragazzi imparano a lavorare in squadra, a studiare e documentarsi su un argomento per poi farsi un’opinione da sostenere in pubblico. Un percorso di educazione civica importante in una società in cui sembrano prevalere i “toni alti” e l’incapacità di analisi e approfondimento».
Il cammino verso la finale. Questo dibattito è l’atto finale di una tre giorni di «debates» presso l’Istituto «Mosè Bianchi», dove 160 studenti, i «debaters», provenienti da tutta Italia si stanno sfidando per accedere all’ambita finale in piazza Roma. Il cammino per giocarsi la vittoria finale nell’ultimo dibattito, quello del 6 giugno, passa attraverso 55 «debates» in italiano e 29 in inglese
In gara quaranta squadre appartenenti a quattro Regioni: Emilia Romagna, Veneto, Campania e Lombardia (le scuole monzesi che hanno aderito sono il «Mosè Bianchi», l’«Hensemberger», il «Porta» e il «Nanni Valentini»).
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PREVENZIONE INCIDENTI E GESTIONE DEL PRIMO SOCCORSO
CORSI DI DISOSTRUZIONE
PROSSIMI EVENTI: Genova, Novara e Rimini
Salvagente è un’associazione che nasce a fine 2013 dall’idea di tre amici con anni di esperienza e di istruzione alle spalle, uniti dal desiderio di fare la differenza nel tentativo di cambiare in meglio questo mondo.
Vista la limitata diffusione della cultura del Primo Soccorso (la cui importanza viene troppo spesso sottovalutata), Mirko, Filippo e Silvia, si pongono l’obiettivo di ribaltare questa situazione facendo interventi mirati e creando eventi accessibili a tutti:
il fine ultimo è quello di formare i cittadini rendendoli soccorritori, far sì che tutti siano in grado di intervenire e impedire tragedie spesso assolutamente evitabili, colmando così quel vuoto tra l’emergenza e l’arrivo dell’ambulanza.
Il più grande deficit infatti che un sistema di soccorso può avere, benché strutturato e veloce, è quello di non prevedere gli avvenimenti e di non essere presente quando questi accadono.
Quando i mezzi di soccorso, pur se attivati in tempo, arrivano comunque troppo tardi a causa di fattori esterni quali ostacoli o barriere più o meno naturali presenti nelle nostre città, la miglior risorsa che abbiamo a disposizione siamo noi stessi.
Dal 2013 sono state 30.000 all’anno le persone formate, per la grandissima parte gratuitamente, da Salvagente.
Insegnare la Rianimazione Cardiopolmonare, le tecniche di Disostruzione e in generale proteggere ed aiutare i ragazzi in ogni luogo si trovino è sicuramente la mission di questa associazione, sostenendo tanti progetti che riguardano la salute, l’istruzione e la famiglia.
Per questo motivo vengono finanziate alcune importanti iniziative in vari ambiti che riguardano i bambini e i ragazzi, il nostro bene più prezioso.
Salvagente ha donato pochi mesi fa un defibrillatore automatico alla scuola De Amicis di Monza, formando gratuitamente 30 persone dello staff scolastico al suo utilizzo, garantendo una maggiore sicurezza degli studenti ma anche degli insegnanti e di tutto il personale presente ogni giorno all’interno della struttura.
Questa iniziativa porta avanti il progetto iniziato nella scuola Bianconi e nella scuola Confalonieri, alle quali recentemente l’associazione ha fatto una donazione di questo stesso tipo.
MISSIONI e PROGETTI
- Africa - Progetto Miriam, sostegno per la realizzazione di un orfanotrofio per bambini disabili
- Donazione di un pulmino ad una famiglia con bambino disabile
- Lezioni nelle scuole – A scuola di cuore
- Sostegno ad una casa famiglia in Argentina
- Donazione di 15 defibrillatori all’anno
- Progetto Ethicus – sostegno alle Terapie Intensive pediatriche
- SOS Famiglie
- Consulenza Allattamento
- Scambio cappotti
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Villa Reati nel Portale nazionale di Art Bonus
Un’occasione a portata di chiunque per contribuire alla riqualificazione del patrimonio cittadino, con una donazione che permetterà il rilancio della storica dimora Villa Reati. Dopo esser stato premiato con 125.000 euro al concorso “Le Reti del Cuore”, il Comune di Lissone ha inserito la Villa di via Fiume sul sito web nazionale Art Bonus, attraverso il quale è possibile per tutti, persone fisiche o giuridiche, effettuare donazioni in denaro per il sostegno della cultura godendo di benefici fiscali sotto forma di credito di imposta.
Si tratta di erogazioni liberali destinate al restauro e al consolidamento della copertura di Villa Reati, intervento per il quale il Comune di Lissone ha previsto uno stanziamento economico di circa 400.000 euro. Le somme che saranno raccolte attraverso il mecenatismo pubblico andranno ad aggiungersi all'importante finanziamento, pari a 125.000 euro, ottenuto da Brianzacque e RetiPiù. Tutte le informazioni dettagliate sull'iniziativa Art Bonus e sulle detrazioni fiscali sono disponibili sul sito web artbonus.gov.it.
“Villa Reati rappresenta una delle eccellenze architettoniche e culturali della nostra Città, un patrimonio che vogliamo restituire interamente ai lissonesi – sottolinea il sindaco Concettina Monguzzi - Ora, con il contributo fondamentale di Brianzacque e RetiPiù, e con l’auspicio di ulteriori donazioni che arriveranno attraverso Art Bonus, vogliamo proseguire nel percorso di recupero e manutenzione di un patrimonio cittadino quale è Villa Reati”.
Attualmente Villa Reati viene utilizzata per lo svolgimento di matrimoni civili e ospita saltuariamente eventi culturali e musicali nonchè attività laboratoriali rivolte alle scuole finalizzate all'approfondimento della conoscenza della villa e della sua storia; rientra anche nel circuito di Ville Aperte in Brianza, promosso dalla Provincia di Monza e Brianza
Per fare una donazione è sufficiente effettuare un bonifico bancario compilandolo con i dati riportati qui di seguito.
BENEFICIARIO Comune Di Lissone
IBAN IT 61 I 05216 33270 000000002828
CAUSALE Art Bonus - Comune di Lissone - VILLA REATI - Codice fiscale o P. Iva del mecenate -
Lissone, 4 Giugno 2019
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Silp-Cgil: “La questura, così, non può funzionare”
Il sindacato di polizia denuncia l’insufficienza di organico: il numero degli operatori è di 129, ma per garantire la sicurezza sarebbero necessari almeno 230 poliziotti. Sono 4 i mesi di attesa per ottenere un passaporto.
“La questura, così, non può funzionare”. Questo il severo giudizio di Carmelo Zapparrata, segretario regionale del SILP-Cgil, il sindacato di polizia che, già la scorsa settimana, aveva incontrato il questore di Monza e Brianza, dott. Michele Davide Sinigaglia.
“Monza, con i suoi 900mila abitanti, è la quarta provincia della Lombardia – spiega il segretario regionale del SILP –, ma ha solo 129 operatori, contro i 450 poliziotti di Brescia (seconda provincia della Lombardia, ndr) e gli oltre 300 operatori di Bergamo (città poco più popolosa di Monza,ndr)”. Una disparità non da poco, perché “più persone” – soprattutto in un territorio così fortemente urbanizzato e produttivo – significa “più lavoro e più emergenze”.
“Inoltre – spiega Zapparrata –, Monza ha un bacino di circa 75 mila cittadini stranieri regolari soggetti all’emissione di permesso di soggiorno e, di conseguenza, un numero elevato di pratiche da gestire”, percentuali simili a quelle di Milano. Ed è proprio dal confronto con le altre questure che Monza risulta la più sacrificata: “L’apertura della questura di Monza, di fatto, alleggerisce il carico di Milano per circa il 25 per cento”, precisa Zapparrata, che aggiunge: “Considerando che Milano ha circa 3600 operatori, ci si aspetterebbe che almeno un 20 per cento di tale personale fosse destinato a Monza. Invece, anche a regime, ossia quando gli operatori saranno 185, la percentuale rispetto a Milano sarà solo del 4 per cento”.
“Con la perdita del commissariato di Monza, Milano scende a circa 3450 uomini con una popolazione di 3.200.000 – puntualizza Zapparrata –, pertanto il Ministero dovrebbe inviare alla questura di Monza personale di nuova nomina senza toglierli a Milano”.
“Nel piano di ripartizione delle nuove assegnazioni per gli anni 2019/2020 – aggiunge il segretario del SILP-Cgil – il personale destinato alla neo struttura brianzola è: a luglio 2019 di due operatori, a dicembre 2019 di altri due e solo nell’aprile del 2020 di 16 operatori. Numeri non sufficienti per garantire la sicurezza ai cittadini”.
Insomma, i conti, per ora, non tornano. E le difficoltà si ripercuotono sulle strutture: “La polizia scientifica, per esempio, a Monza è stata costituita con soli due operatori, mentre in tutte le province della Lombardia il minimo dei poliziotti specializzati è di otto. Ad oggi, per fare un altro esempio, per i passaporti sono necessari addirittura 4 mesi di attesa”, conclude il segretario del SILP-Cgil.
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Comunicato Stampa firmato congiuntamente da LAV, ENPA, LEIDAA, LIPU e WWF
È QUESTO IL PARCO CHE VOGLIAMO?
Di giorno il rombo dei motori, di notte il suono assordante della musica. Non c’è pace per gli animali selvatici al Parco di Monza.
La SIAS, la Società che ha in gestione l’autodromo, ha avanzato richiesta di costruire nell’area verde della Gerascia una “struttura permanente” dove poter svolgere mega concerti.
Tutto lascia supporre che, se i progetti della SIAS fossero realizzati, il Parco di Monza, da oasi di relativa pace per la fauna selvatica potrebbe trasformarsi in un luogo per grandi manifestazioni musicali, come quelle che si tengono frequentemente al Forum di Assago o, talvolta, allo stadio di San Siro. Per intenderci, quelle che richiamano decine di migliaia di spettatori.
E tutto naturalmente “nel rispetto dell’ambiente”, come ha recentemente dichiarato in un’intervista l’attuale vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala, il quale peraltro si augura di poter ospitare nel Parco nientepopodimeno che cantautori del calibro di Vasco Rossi e Claudio Baglioni. Analoghe opinioni sono state espresse dal Consigliere regionale Andrea Monti. Una struttura permanente costituirebbe un passaggio indispensabile per fare del Parco di Monza un luogo di riferimento per organizzatori di grandi concerti.
Come sia possibile pensare che ciò non abbia conseguenze sulla flora e sulla fauna selvatica lascia sgomenti. Perdita uditiva, effetto mascheramento derivante dall’impossibilità di udire i segnali ambientali, stress generale, aumento della frequenza cardiaca e del ritmo respiratorio, effetti comportamentali fino all’abbandono del territorio e perdita della fase riproduttiva. Questi sono gli effetti già conosciuti dell’inquinamento acustico sulla vita degli animali selvatici, con la conseguente riduzione e frammentazione del loro habitat. Come possono pensare autorevoli politici regionali che i suoni assordanti di un mega concerto rimangano confinati in un’area circoscritta?
Dunque, come se già non bastassero l’autodromo e il campo da golf a restringere gli spazi naturalistici del complesso del Parco, un’ulteriore vasta area verde avrebbe un’altra destinazione d’uso. Un’area importante, quella della Gerascia, un prato “storico” paesaggistico di alto valore ambientale di conservazione della biodiversità erbacea locale. Un prato a vegetazione spontanea, ricco di essenze, insetti, farfalle e uccelli, che in altre parti del Parco non sono presenti. Un prato molto vulnerabile, in caso di fruizione intensiva e ripetuta da parte di decine di migliaia di persone che, come già accaduto in circostanze precedenti, oltre al persistente calpestio intensivo del suolo lascerebbero un’enorme quantità di rifiuti, di cui una parte consistente di piccole dimensioni di difficile raccolta: come mozziconi di sigarette, tappi di bottiglia, linguette di lattine che, interrandosi, andrebbero a far parte del suolo stesso, col rischio di perdita definitiva e irreversibile del manto erboso e delle specie erbacee che ospita. A ciò andrebbero ad aggiungersi i danni derivanti dal passaggio di mezzi pesanti per la realizzazione della struttura e l’allestimento degli eventi.
Nessun concerto o grande evento potrà mai essere compatibile con quest’area, così come con nessun’altra area del Parco, prezioso rifugio per una grande varietà di specie animali e vegetali.
La Lombardia è una delle regioni più urbanizzate e cementificate d’Europa e Monza e Brianza è in testa nell’ingloriosa classifica delle province più cementificate in percentuale, rispetto alla superficie totale, superando il primato della provincia di Napoli. Davvero, dunque, abbiamo bisogno di erodere un’altra preziosa area verde del nostro Parco?
La ricerca del grande evento è funzionale all’affannosa conquista del consenso sul cui altare sacrificare tutto, persino la Bellezza; un dato caratteristico molto trasversale nella politica italiana. Grandi concerti, grandi eventi, e quindi servizi, impianti di illuminazione, vie di fuga. Ma non solo: start up economiche, polo di ricerca internazionale per la guida autonoma e – siamo certi - nel tempo non mancheranno strutture per l’accoglienza turistica. Il Masterplan di Regione Lombardia, in fase di elaborazione, metterà la parola fine al Parco di Monza, così come l’abbiamo conosciuto. Il Parco verrà diviso in zone, sezionato, frammentato secondo aree tematiche; tutto ciò ispirato dal “nobile” proposito di “rilanciare” il Parco, di “renderlo fruibile nella sua totalità”, di “valorizzarlo”. È stupefacente la capacità di certi politici di accarezzare i progetti più deleteri con parole seducenti.
Ed è altrettanto stupefacente questo persistente impulso suicida di voler rosicchiare, pezzo dopo pezzo, spazi alla natura, come se non bastassero i già altissimi livelli di urbanizzazione e cementificazione del nostro territorio. Il fatto è che, parafrasando Piero Calamandrei, la natura è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.
Evidentemente, per taluni il complesso del Parco di Monza non è un patrimonio storico-culturale- naturalistico in sé, da curare e preservare, bensì un bene da mettere a reddito, da far fruttare.
Il Parco di Monza è patrimonio di tutta la Comunità, un bene artistico, monumentale, storico e ambientale che deve essere gestito da esperti di caratura internazionale. Non è concepibile che periodicamente sia fatto oggetto di scelte e progetti mirabolanti da parte delle maggioranze di turno, per il solo fatto di essere investite dell’autorità di disporre i finanziamenti, che peraltro non sono altro che denaro pubblico dei contribuenti.
Il Parco è un polmone verde, un’oasi di tranquillità e ristoro per noi umani, una via di fuga dal cemento, dal frastuono, dall’inquinamento, dalla prigione che ci siamo costruiti attorno. E così non sarebbe se contemporaneamente non fosse un rifugio per gli animali selvatici e un prezioso patrimonio boschivo, floristico e monumentale.
Questo è, e questo deve rimanere, per noi e per le future generazioni. Diversamente, un giorno nemmeno tanto lontano, potremo trovarci nella condizione di dover amaramente constatare che: “AVEVAMO UN PARCO”.
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Constatiamo purtroppo che la situazione della mobilità ciclistica a Monza è ferma da parecchio tempo e non è ancora chiara quale direzione l'amministrazione comunale intenda prendere. È necessario affrontare seriamente il problema degli alti livelli di inquinamento atmosferico di cui soffre Monza, cambiando paradigma e ripensando totalmente le modalità di mobilità nella nostra città, favorendo modi sostenibili e contrastando l'uso smodato dell'auto.
Il presidente di FIAB MonzainBici Lorenzo Brusadelli, preoccupato dell'incolumità dei propri concittadini, ciclisti, pedoni, automobilisti, tutti, ha inviato una nota al Sindaco e agli Assessori alla mobilità, urbanistica e ambiente, per sollecitare una delle tante soluzioni che la nostra associazione ha proposto nel corso degli ultimi anni.
Ci riferiamo alla realizzazione di una ciclabile che parta da Largo Mazzini e lungo c.so Milano e via Borgazzi, raggiunga la prossima fermata della metropolitana a Bettola.
La sosta vietata e prolungata di veicoli in questo tratto (molto intensa negli orari di punta) crea un incremento del traffico, rende difficoltosa la manovra dei bus e rende molto pericolosa la vita dei ciclisti che devono andare a zig-zag tra le macchine. Crediamo quindi che la creazione di una corsia che favorisca i percorsi di Bus e biciclette renderebbe più veloce, sostenibile e razionale il trasporto pubblico.
FIAB Monza ha intervistato i commercianti di Corso Milano e Via Borgazzi riguardo la realizzazione di una corsia ciclabile e i riscontri sono stati totalmente positivi. Anche loro lamentano la continua sosta irregolare dei veicoli davanti alle proprie attività e pensano che una ciclabile possa migliorare notevolmente una situazione diventata insostenibile.
L'implementazione di una corsia ciclabile su Corso Milano rappresenterebbe un'iniziativa semplice, economica e immediata per risolvere la situazione. Sarebbe inoltre un primo importante passo verso il congiungimento tra il centro di Monza e la futura fermata Bettola. Non è certo l'unico intervento utile per Monza,ricordiamo che la ciclabile del Villoresi continua ad essere chiusa creando notevoli difficoltà ai ciclisti
La stesura del PUMS dovrà, a nostro parere, tenere conto della situazione particolarmente difficile di Monza, con poche ciclabili che hanno inoltre urgente necessità di manutenzione. Il piano dovrebbe tentare di recuperare il terreno perduto anche nei confronti di altre città italiane che stanno avanzando velocemente verso situazioni virtuose che rendono i luoghi dove viviamo, posti dove valga la pena stare.
Invitiamo quindi Sindaco e Assessori a considerare questo intervento su Corso Milano/Via Borgazzi, che aiuterebbe a far rispettare la legge e porterebbe da subito un beneficio concreto ai cittadini.
Siamo come sempre disponibili per un approfondimento sulla questione.
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Centro Sportivo via Beltrame: aggiudicati i lavori per la riqualificazione del campo da gioco e degli spogliatoi
Completo rifacimento del campo da calcio “a nove” con la posa del manto in erba sintetica, realizzazione dei nuovi spogliatoi e del centro ristoro per una riqualificazione globale degli spazi e delle strutture. L’Amministrazione Comunale ha aggiudicato nei giorni scorsi i lavori che interesseranno il Centro sportivo comunale “Edoardo Mauri” di via Beltrame, attualmente in uso gratuito alla Pro Lissone Calcio. I lavori, per un ammontare complessivo di circa 500.000 euro, prenderanno il via nelle prossime settimane così da terminare indicativamente nel periodo autunnale, salvo eventuali inconvenienti in corso d’opera.
La novità più importante sarà costituita dal nuovo campo da calcio in erba sintetica, in sostituzione di quello attualmente in terra. In questo modo, più squadre potranno contemporaneamente allenarsi su un manto in condizioni perfette, in grado di favorire la crescita tecnica e tattica dei ragazzi. I lavori non riguarderanno però solo il campo da calcio, ma anche nuovi spogliatoi e un più moderno punto ristoro. L’appalto per l’esecuzione delle opere relative a spogliatoi e punto ristoro sono state aggiudicate alla ditta MODULCASA Line SpA con sede a Traversetolo (Parma) con un’offerta pari a circa 280mila euro; la posa del manto in erba sintetica è stato invece aggiudicato all’impresa TECNICASPORT con sede a Arona (NO), per una spesa di circa 155mila euro.
“Si tratta di interventi di fondamentale importanza per uno dei più importanti luoghi di sport comunali all’aperto del nostro territorio – dichiarano il sindaco Concettina Monguzzi e gli assessori Marino Nava e Renzo Perego, titolari delle deleghe ai Lavori pubblici e allo Sport – un nuovo campo in erba sintetica e la riqualificazione degli spogliatoi permetterà di accogliere i giocatori in un luogo ancor più moderno dell’attuale, favorendo l’aggregazione e il divertimento”.
Lissone, 31 Maggio 2019
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Festa, Riso, Gioco e Gioia
Canti e danze del Rinascimento italiano
a sostegno del Paese Ritrovato
La mostra fotografica Love, Loss, and Laughter
Amore, Perdite e risate. Una visione differente dell’ Alzheimer
Monza, 30 maggio 2019. Sarà la Villa Reale ad ospitare un nuovo affascinante e prestigioso evento a sostegno del Paese Ritrovato, il villaggio che ospita persone con Alzheimer ideato e realizzato dalla Cooperativa La Meridiana di Monza.
Un concerto organizzato da A.D.A. (Associazione Danze Antiche) insieme all’Associazione Concento de Pifari, a Zeroconfini Onlus e al Coro dell'Università Statale di Milano. L’evento è in programma, come detto in Villa Reale, domenica 9 giugno 2019 a partire dalle ore 18.00. Si potranno apprezzare le musiche e i cori rinascimentali eseguiti da professionisti apprezzati in Italia e nel mondo. Sarà occasione per conoscere più da vicino Il Paese Ritrovato, i suoi i primi risultati e come vive la gente di questo borgo.
Ingresso è libero, ma serve la prenotazione per e-mail scrivendo all’indirizzo: info@cooplameridiana.it
Oltre al concerto, sempre domenica 9 giugno, si potrà visitare, dalle 10 alle 18, la mostra fotografica "Love, Loss, and Laughter (Amore Perdite e Risate) - Una visione differente dell'Alzheimer". Sono proposte fotografie firmate dalla fotografa e sociologa americana Cathy Greenblat. La mostra è stata portata in Italia dalla Associazione Alzheimer e donata alla Cooperativa La Meridiana. Sarà inoltre possibile visionare il materiale documentativo sulla Cooperativa La Meridiana.
Cooperativa La Meridiana