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Il Comune di Agrate Brianza attiva lo sportello digitale per l’edilizia Il 27 Ottobre alle ore 14.30, presso la Sala Consiliare, si terrà l’incontro gratuito aperto alla cittadinanza, per presentare il nuovo portale online, che agevola la gestione delle pratiche edilizie. A partire dal mese di novembre 2016 – Il Comune di Agrate Brianza attiva CPORTAL, lo sportello unico digitale per l’edilizia che permette di gestire in maniera efficiente i dati e le pratiche edilizie da parte del Comune e dei professionisti di settore. Progettato grazie alle più innovative tecniche Web, CPortal permette al professionista di inoltrare al Comune la documentazione edilizia in via digitale che sarà importata dal tecnico comunale grazie ad un software di gestione di ultima generazione. Attraverso la rete il Comune mette a disposizione la modulistica per la presentazione della pratica e la documentazione per l’accoglimento della domanda, oltre a garantire un iter di compilazione sicuro e completo. Grazie a CPORTAL il Comune si attiene al rispetto delle normative relative all'amministrazione digitale, alla semplificazione e alla trasparenza amministrativa, così come indicato dalle ultime disposizioni del D.L. 90/2014, convertito con modificazioni dalla Legge 114/2014, tese ad accelerare sui servizi online e sul processo di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche. Secondo le nuove norme, i Comuni sono tenuti a elaborare un piano per la compilazione online di tutte le istanze da parte di cittadini, aziende e associazioni. In materia di trasparenza e semplificazione, le linee guida devono permettere il completamento della procedura, il tracciamento dell’istanza con individuazione del responsabile del procedimento e, ove applicabile, l’indicazione dei termini entro i quali il richiedente ha diritto a ottenere una risposta. L’Assessore all’Urbanistica – Marco Valtolina - afferma: “Con l’istituzione dello sportello unico per l’edilizia desideriamo agevolare professionisti e tecnici e offrire un servizio migliore ai cittadini. Sicuramente è uno strumento in grado di semplificare gli adempimenti burocratici.” CPortal è stato progettato e realizzato per il Comune di Agrate Brianza da Starch, azienda specializzata nella produzione di software e soluzioni per l’automazione degli uffici tecnici della Pubblica amministrazione. Ad oggi la società vanta una pluriennale esperienza con oltre 51.000 pratiche edilizie presentate in modalità digitale da parte di 13.000 professionisti su un totale di 140 Comuni attivi. Per ogni pratica presentata e pubblicata online, CPortal fornisce informazioni relative alla prassi amministrativa, alla normativa di riferimento, ai costi, agli interventi edilizi ammessi e alla sua posizione sulla cartografia comunale. |
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Centro del Riutilizzo, aggiudicati i lavori per la realizzazione
Servirà per favorire la cultura del riuso sul territorio comunale: ciò che non serve più a qualcuno, potrà tornare utile a qualcun altro. E, al tempo stesso, produrre meno rifiuti significherà generare meno costi a carico della collettività, creando un virtuoso circuito a vantaggio dell’intera cittadinanza. Sono stati aggiudicati alla Ditta Malacrida, con sede Legale a Lesmo, i lavori per la realizzazione del Centro del Riutilizzo presso la Piattaforma Ecologica di Via Delle Industrie, il cui progetto esecutivo era stato approvato lo scorso 8 aprile. Nel concreto il Centro del riutilizzo sarà una struttura di circa 50 mq, collocata all’interno della Piattaforma ecologica, nel quale gli addetti - designati dal gestore cui sarà assegnato il servizio – riceveranno dagli utenti beni ancora “riciclabili” e li metteranno a disposizione di altri cittadini. Mobilio, suppellettili casalinghe, elettrodomestici ancora funzionanti, giocattoli, biciclette e articoli sportivi, libri, materiale per giardinaggio e strumenti musicali usati, purché in buono stato, potranno così cambiare di proprietario all’insegna della gratuità, diminuendo anche la necessità di smaltire rifiuti e diffondendo la cultura del riuso. I beni “riciclabili” di cui i proprietari intendono disfarsi, ma ancora in buono stato di conservazione e dunque utilizzabili da altri, verranno raccolti nella zona preposta della piattaforma e da qui messi a disposizione di chi voglia restituire loro una “nuova vita”, lontana dalla “discarica” tradizionale.Precise norme regolamenteranno l’accesso al Centro del riutilizzo: fra queste, un massimo di 4 oggetti l’anno per ogni beneficiario impediranno l’accaparramento da parte degli stessi soggetti o di rivenditori. Una corsia privilegiata nell’accesso agli oggetti da riutilizzare sarà garantita alle persone segnalate dai Servizi sociali o comunque in difficoltà economica, associazioni no profit, scuole. L’accesso al Centro sarà comunque possibile a tutti i cittadini lissonesi. A seguito del ribasso d’asta del 26% proposto dalla ditta vincitrice, il progetto avrà un costo complessivo pari a circa 56.000 euro. Per la Città di Lissone, però, il costo sarà molto inferiore: il 70% dell’importo sarà finanziato da fondi regionali che serviranno per sostenere economicamente la gran parte del progetto. “Combattere lo spreco significa anche incentivare la cultura del riuso – dichiara l’assessore all’Ecologia, Giovanni Angioletti – la discarica è intesa culturalmente come il luogo in cui ci si disfa di ciò che non serve più. Noi vogliamo aggiungere un passaggio: ciò che non serve a me, può tornare utile ad altri. Per questo siamo convinti che il Centro del riutilizzo possa rappresentare una rivoluzione nella filosofia di intendere il rifiuto e combattere il concetto di spreco che pervade la società odierna”.
Lissone, 22 Ottobre 2016
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Questione sopraelevate
In occasione della presentazione del "Piano di tutela e Valorizzazione del Parco e della Villa Reale di Monza" a cura del Forum Tematico del PD, il Sindaco Scanagatti ha voluto precisare che l'attuale Convenzione con Sias non prevedeva l'abbattimento ma il restauro delle Sopraelevate. In proposito è necessaria una breve ricostruzione della annosa vicenda e doverosa una precisazione.
1) La Convenzione per la Concessione a Sias del 21.05.1998, Giunta Colombo, prevedeva l'abbattimento delle sopraelevate a fronte di una spesa (smaltimento dei detriti incluso) di 2 miliardi di lire. La scadenza di questo contratto tra Sias e Comune fu prolungata fino al 31.12.2007, Giunta Faglia. Dal 2002 al 2007 era vice-sindaco e assessore al bilancio l'attuale Sindaco Scanagatti. I Comitati chiesero all'amministrazione comunale che venisse applicato quanto previsto dal contratto con Sias, ossia abbattere le sopraelevate.
Non successe nulla, naturalmente.
2) La nuova Convenzione per la Concessione a Sias - rinnovata alla scadenza della precedente per 19 anni e firmata a Luglio 2008, Giunta Mariani - all'art.5, pag. 12, afferma che entro 5 anni dalla firma della convenzione (quindi entro Luglio 2013) Sias provvederà < al completo restauro> delle sopraelevate, pena una multa di 1.000 euro per ogni giorno di ritardo (http://www.parcomonza.org/documenti/sopraelevate3.pdf). In lingua Italiana <completo restauro> vuol dire: <<rimessa a nuovo di parti deteriorate di opere architettoniche, sculture, ecc>> ed anche <<rimettere qualcosa nello stato di prima>> oppure (Treccani) <<qualsiasi intervento volto a rimettere in buono stato e in condizioni di funzionalità, spec. con lavori di muratura e di rinnovamento degli impianti, un edificio o alcune sue parti, oppure altro manufatto>>
La realtà invece è che il presunto <completo restauro> ha riguardato solo la parte a vista, quella superiore, delle sopraelevate, una sorta abbellimento di facciata che ha lasciato la struttura nello stato pericolante in cui si trovava che ne aveva suggerito l'abbattimento. Le foto lo dimostrano.
Ci chiediamo: ma il Sindaco e il Consorzio hanno visto/controllato lo stato reale delle sopraelevate?
Si sono accontentati dei lavori di facciata?
Perché non pretendono da Sias, stante il mancato assolvimento dell'impegno contrattuale, il risarcimento dovuto?
In questo scenario ci sia consentito dubitare, al di là delle buone intenzioni dichiarate del forum PD, dell'effettiva volontà da parte del Sindaco/Presidente del Consorzio di richiedere l'abbattimento, almeno in parte, delle sopraelevate per ripristinare il cannocchiale visivo di viale Mirabello.
Questo chiaro esempio di inaccettabile aiuto alla Sias ci induce a dubitare della dichiarazione del Presidente/Sindaco Scanagatti, resa sabato scorso, secondo cui i 70 milioni di euro della Regione per 10 anni verranno dedicati unicamente al Parco e all'autodromo solo come area del Parco (dunque essenzialmente per la manutenzione che, tra parentesi, per concessione è totalmente a carico della Sias), tanto più che non ha chiarito la questione dei 20 milioni di euro per i prossimi tre anni da versare ad Ecclestone.
Monza 21 ottobre 2016
Elementi riassuntivi che devono far dire “NO” ai concerti d'impatto nei prati del complesso monumentale Parco, Giardini e Villa Reale.
Concerto di Ligabue 23-25 settembre 2016:
Sono stati raccolti oltre 200 quintali di rifiuti indifferenziati (la raccolta differenziata promessa non si è potuta fare), dei quali circa un quintale di rifiuti minuti (mozziconi e filtri di sigarette, tappi di plastica, cartine delle caramelle “Ricola”, contenitori di plastica di miscela semisintetica 2T, vetri, etc.) ancora presenti in buona parte a dieci giorni dal concerto.
Per far passare i mezzi e defluire il pubblico sono stati aperti tre varchi fra gli alberi e sottobosco che delimitano il prato.
Conseguenze del danneggiamento del prato sull'ambiente e sulla fauna
Il calpestio di migliaia di persone concentrate, unito all'intervento nel prato dei mezzi e delle strutture necessari per manifestazioni/concerti di questo tipo, produce una compromissione significava dell'ecosistema prato stabile che insiste sul manto erboso e nell'apparato corticale, rappresentato non solo dalla flora ma anche dal microcosmo faunistico. In particolare, in esso vivono, si nutrono e si riproducono centinaia di insetti diversi, almeno due decine di specie di aracnidi, lucertole, ramarri, orbettini, colubri, micro mammiferi, arvicole, ecc..
Nel ciclo naturale dell'ambiente in cui è compreso un buon prato stabile come quello della Gerascia – che assume anche valenza storica essendo parte integrante del regio Parco fin dal suo disegno originario redatto dall'architetto Canonica nel 1806 – si nutrono scoiattoli, lepri e altri roditori. Inoltre, il prato stabile, naturale contorno dei complessi boscati popolati da numerose specie di uccelli, produce ossigeno in grande quantità e, condensando l'umidità notturna, mantiene più freschi i suoli contribuendo a regolare l'intero equilibrio ambientale dell'area.
In manifestazioni di questo tipo si producono rifiuti di piccole e medie dimensioni (ganci di lattine, tappi di bottiglie, mozziconi di sigarette, etc.) che è molto difficile raccogliere anche con una accurata pulizia ex-post, perché con il calpestio dei partecipanti, una buona parte si interra nel suolo finendo per far parte dello stesso che ne viene inquinato, provocando una compromissione del suolo naturale per tempi molto lunghi, pericolosa tanto per le specie animali che per gli esseri umani, specie per i bambini. Si ricordi che il prato in causa e normalmente fruito da famiglie con bambini e animali da compagnia.
Strumenti a tutela del complesso monumentale Villa, Giardini e Parco Reale:
Il vincolo paesistico risalente al 1913 e rinnovato nel 2002 pone il complesso sotto la tutela del Codice dei Beni Culturali (il c.d. Codice Urbani);
Nell'Atto di cessione del 04.04.1996 con cui il Demanio dello Stato ha passato la proprietà del complesso monumentale ai Comuni di Monza e Milano sono contenuti due articoli a tutela di tutte le parti del Parco; in particolare, l'art. 8 precisa che, «i Comuni di Milano e Monza […] si impegnano a curare la conservazione permanente [degli immobili ceduti (fra cui i prati e i boschi del Parco)] riconosciuti di interesse artistico […] ed a destinarli ad attività museali, culturali di rappresentanza e di fruizione e conservazione del verde»; l'art. 9. introduce una clausola cautelativa che prescrive l'utilizzo temporaneo e previa autorizzazione della Soprintendenza per manifestazioni che «dovranno avere essenzialmente carattere culturale e dovranno essere compatibili con l’alto valore artistico del bene»;
Nell'Atto costitutivo del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza del 20 luglio 2009, a cui è affidata la valorizzazione del bene monumentale, storico, naturalistico e ambientale, è precisato che la finalità dello stesso è di «garantire la conservazione, il recupero e la valorizzazione del complesso monumentale ed ambientale della Villa Reale di Monza, del Parco Reale e relative pertinenze, e di tutti i beni mobili ed immobili in esso insistenti, inclusi i giardini annessi e l’impianto arboreo, garantendone la fruizione pubblica e sviluppandone i valori culturali, ambientali, architettonici e paesaggistici» (art. 2 co. 2 a); il prato di cui si tratta (denominato Gerascia) fa parte dell'area data in concessione con delibera di Giunta del 21.12.2007 alla Sias, società che gestisce l'autodromo. In base alla concessione medesima sono previsti in carico alla concessionaria obblighi specifici a tutela dell'area affidata. In particolare: gli art. 2 e 3 prevedono limitazioni e obblighi di manutenzione dell'area, compresi i terreni e le zone boschive; l'art. 4.3c impone alla concessionaria di «adottare d'accordo con il settore Parco e Villa Reale del Comune di Monza accorgimenti tesi a scoraggiare l'uso improprio di prati e boschi». L'art 4.6 prevede specificamente gli obblighi di manutenzione ordinaria degli «spazi verdi, prativi e boschivi»,attività tutte volte alla salvaguardia dei detti spazi verdi esclusa ogni possibilità di arrecarvi un qualsiasi pregiudizio. L'art 8 limita l'uso dei beni in concessione, a sole attività legate all'attività motoristica e comunque sempre nel rispetto della conservazione ed integrità degli stessi;
l'art.17 delle Norme Tecniche Attuative del Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) del Parco regionale della Valle del Lambro, in cui è compreso il Parco di Monza, prevede la priorità di interventi finalizzati alla manutenzione e alla conservazione del patrimonio botanico che include i prati.
COMITATO PER IL PARCO A.CEDERNA
COMITATO LA VILLA REALE E' ANCHE MIA
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Dal mare alla terra. La Brianza incontra Lampedusa. Sguardi e parole che stanno cambiando il mondo.
Monza, 12 ottobre 2016. A maggio, in occasione dell’arrivo della Croce di Lampedusa organizzato dalla Caritas di Monza, Pietro Bartolo, medico dell’isola siciliana, aveva portato per la prima volta la sua testimonianza a Monza, incontrando in Duomo centinaia di persone e raccontando il suo lavoro di medico a Lampedusa. Cinque mesi dopo, Pietro Bartolo torna in Brianza: giovedì 27 a Seveso e venerdì 28 ottobre a Solaro, Seregno e Monza. Con l’obiettivo di ampliare, intensificare e rinforzare il legame tra il nostro territorio e la piccola isola siciliana, l’associazione Senza Confini di Seveso ha raccolto l’idea di RTI Bonvena, la rete che gestisce l’accoglienza delle persone richiedenti protezione internazionale in Brianza, di proseguire il percorso iniziato la scorsa primavera. Due città e altrettanti giorni di incontri, testimonianze, dibattiti insieme alla Rete e a Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e protagonista di “Fuocoammare”, il docufilm di Gianfranco Rosi vincitore dell’Orso d’Oro dell’ultimo Festival del Cinema di Berlino. Il ritorno del dottor Bartolo, “l’angelo dei migranti”, sarà anche l’occasione per continuare a parlare e far conoscere il Fondo di Solidarietà Hope, costituito e alimentato da tutti i partner del progetto “Emergenza richiedenti asilo 2014” e da RTI Bonvena per mettere a disposizione risorse e promuovere azioni non richieste dal bando ministeriale, ma fondamentali per dare una seria opportunità di integrazione. Il Fondo di Solidarietà Hope, che ai fini della trasparenza è controllato da un organo di monitoraggio gestito da soggetti pubblici e privati, può essere sostenuto anche attraverso donazioni libere da parte di privati. Chiunque, singolo cittadino o azienda, può contribuire a incrementare il fondo e, quindi, dare concretamente il proprio aiuto. Donare è facile e veloce, basta infatti un bonifico a: FONDO DI SOLIDARIETÁ HOPE IBAN IT 76 E 03359016001 00000131006 Banca Prossima.
Ma può essere ancora più semplice. Giovedì 27, alle 20, nella sede della Fondazione Lombardia per l’Ambiente di Seveso (Largo 10 luglio 1976), e venerdì 28, sempre alla stessa ora, alla Casa del Volontariato di Monza (Via Correggio, 59) chiunque vorrà potrà partecipare all’aperitivo organizzato a favore del Fondo di Solidarietà Hope, cui seguirà la testimonianza del dottor Pietro Bartolo e della Diaconia Valdese che porterà l’esempio dei corridoi umanitari anche con la testimonianza di una famiglia di rifugiati. Venerdì 28 ottobre, alle ore 10, all’interno del Bosco dei Giusti di Solaro Pietro Bartolo verrà insignito dell’onorificenza di Giusto con la messa a dimora di un albero e un cippo a lui dedicato per il suo impegno umanitario sull’isola insieme ai suoi compaesani. Alla cerimonia, a fianco del medico di Lampedusa e del presidente del Parco Roberto Della Rovere, parteciperà anche il siriano Mohamed Hamadi, padre dello scrittore Shady Hamadi. Sempre venerdì 28 ottobre Bartolo sarà a Seregno presso il Centro don Orione per incontrare i richiedenti asilo che li sono ospitati e i rappresentanti delle associazioni seregnesi che compongono il Tavolo Migranti. Sempre al don Orione di Seregno Pietro Bartolo visiterà la Porta del Dialogo l’installazione dell’artista Enzo Biffi giunta a Seregno dopo aver transitato a Monza in diversi e significativi luoghi della vita sociale della città. Poi l’incontro al Dipartimento di medicina e chirurgia della Bicocca con gli studenti dell’Università e l’0rdine dei medici chirurghi e odontoiatri di Monza e Brianza e infine, in serata, aperitivo e incontro alla Casa del volontariato. Molti i partner che hanno aderito a questa iniziativa, associazioni, organismi di categoria ed enti che insieme alla Rete Bonvena e all’ associazione Senza confini, senza esitare, si sono fatti portavoce per ampliare la comunicazione dell’evento.
Media Partner Il Dialogo di Monza
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PEDEMONTANA E DIOSSINA: I RISULTATI E LE CONSEGUENZE DELLA CARATTERIZZAZIONE
E' ormai agli atti dei Comuni interessati la documentazione della Caratterizzazione dei suoli delle zone A, B, R del disastro ICMESA che sono interessate dal progetto della Pedemontana.
Una corposa documentazione il cui fulcro centrale è la relazione tecnica descrittiva elaborata da "Nuova Briantea" cioè dal Raggruppamento Temporaneo d'Imprese (RTI) con capogruppo Strabag, su mandato di Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) e Concessioni Autostradali Lombarde (CAL).
INSIEME IN RETE ne è entrata in possesso a mezzo di accesso agli atti fatto da una sua componente presente in un Consiglio Comunale.
Nella relazione, per la prima volta, appare in un elaborato ufficiale, oltre alle due note vasche/discariche di Meda e Seveso presenti nel Bosco delle Querce, quelle che vengono definite come la terza vasca di Cesano Maderno e una fossa approssimativamente ubicata al confine tra Bovisio e Desio.
Della vasca di Cesano Maderno e della fossa tra Bovisio e Desio le capacità volumetrica non sono note, "non si hanno informazioni certe" e lì vennero presumibilmente sepolti gli animali contaminati da diossina TCDD e abbattuti nel 1976.
Con il piano di caratterizzazione sono stati indagati 214 punti così suddivisi:
22 punti in zona A con 66 campioni
45 punti in zona B con 135 campioni
137 punti in zona R con 411 campioni
10 punti esterni anche alla zona con 30 campioni.
Il prelievo dei campioni ha subito modifiche sul campo rispetto al Piano, in particolare per i sondaggi nel livello superficiale dei terreni, il “Top Soil” per la presenza di terreni di riporto e di superfici coperte da pavimentazione posteriori al 1976. In questo caso sono stati prelevati campioni a profondità maggiori.
Ogni campione è stato gestito con un'aliquota analizzata dal laboratorio di fiducia di Nuova Briantea, una consegnata ad ARPA per le analisi di contradditorio e una terza aliquota sigillata e conservata dall'appaltatore per eventuale e successivo controllo.
Le analisi chimiche, espresse come sommatoria delle componenti PCDD (tutte le policloro-dibenzo-p-diossine) + PCDF (furani) e condotte secondo un ben definito protocollo nel Top Soil (primi 20 cm), nel livello intermedio (da 20 cm a 1 metro) e nel livello profondo (da 1 metro a 2 metri) hanno ricercato la presenza di diossine e in particolare della “nostra diossina”, la TCDD, la più tossica e pericolosa.
Sono 387 dati analitici suddivisi per zone (ogni dato è un valore) che hanno portato ai seguenti risultati:
nel livello superficiale, TOP SOIL,
37 superamenti del limite per siti a verde pubblico e privato oltre quindi il limite di 10 ngE kg-1 SS (nano grammi equivalenti, unità di misura che unisce il peso del contaminante alla sua pericolosità)
4 superamenti del limite per siti ad uso commerciale industriale (100ngE kg-1 SS)
nel livello intermedio
22 superamenti del limite per siti a verde pubblico e privato (10 ngE kg-1 SS)
nel livello profondo
4 superamenti del limite per siti a verde pubblico e privato (10 ngE kg-1 SS)
Quindi dalle analisi APL abbiamo 63 superamenti del limite a verde e 4 superamenti del limite industriale.
ARPA ha per parte sua analizzato 46 campioni relativi a 46 differenti sondaggi.
Il contradditorio ha portato ad attribuire a ciascun campione specifico la maggiore tra le concentrazioni ottenute nel confronto del dato di ARPA con quello del laboratorio di Nuova Briantea.
Il contradditorio porta all'aumento del numero dei superamenti dei livelli di CSC:
68 superamenti del limite verde
(di cui 16 in aree definite da APL “con destinazione d’uso verde” ed altri 17 “in aree in corrispondenza delle quali si prevede la realizzazione di interventi di mitigazione ambientale e le aree tecniche/di cantiere, avranno una destinazione d’uso di tipo verde”. Quindi ulteriori 33 ambiti che dovrebbero essere sottoposti a bonifica o ad altra azione conseguente alla individuazione del superamento del limite di legge)
5 superamenti del limite industriale
In percentuale, si riscontra un superamento dei valori di soglia del 13,8% in zona A, del 37,9 % in zona B (valore che sale alla percentuale del 56% prendendo in considerazione solo i campioni superficiali, quelli che effettivamente sono stati “più esposti” alla ricaduta della Diossina TCDD) e del 9,1% in zona R.
Ai risultati di questa fase di caratterizzazione vanno aggiunti i risultati delle precedenti indagini APL del 2008 che tra indagine preliminare e indagine integrativa rilevò:
55 superamenti del limite verde
15 superamenti del limite industriale.
La relazione poi considera anche agli effetti conoscitivi l’indagine senza contradditorio e senza validazione di ARPA condotta nel 2012 da Nuova Briantea che comunque registrò 6 superamenti del limite verde e 1 superamento del limite industriale
Arriviamo dunque a 61 superamenti del limite verde e a 16 superamenti del limite industriale nelle analisi precedenti il 2016.
Prendendo quindi in esame, come è corretto fare, tutte le analisi sinora fatte, su tutta la tratta B2 e inizio C troviamo complessivamente 129 superamenti del limite verde, di cui almeno 43 ambiti che dovrebbero essere sottoposti a bonifica o ad altra azione conseguente alla individuazione del superamento del limite di legge e 21 superamenti del limite industriale anch’essi da assoggettare a bonifica.
Le azioni da intraprendere in relazione al progetto dell'autostrada, alla bonifica dei terreni interessati o ad altre differenti soluzioni sarà conseguente alle valutazioni che si daranno rispetto ai risultati di questa caratterizzazione.
Regione Lombardia nel tavolo tecnico del 19 Ottobre 2016 ha evidenziato alla soc. Pedemontana che i termini per la presentazione di Analisi di Rischio e Piano di Bonifica sarebbero scaduti (entro sei mesi dall’ Approvazione del Piano di Caratterizzazione, sia che si conteggi dalla Conferenza dei Servizi del 29 Luglio 2015 o dal Decreto Regionale di Approvazione dell’ Ottobre 2015) ed ha concesso 30 giorni di tempo per presentare un prepiano che delimiti gli ambiti contaminati sui quali poi dovrà sviluppare Analisi di Rischio e Progetto di Bonifica.
Nel caso APL non confermasse il suo interesse nella realizzazione dell’opera dando seguito alle obbligazioni conseguenti con esproprio delle aree e attuazione della bonifica, il procedimento risulterebbe concluso.
Alla luce dei dati disponibili viene dunque confermato il rischio legato all'escavazione e alla movimentazione del terreno, mostrando una contaminazione diffusa lungo le aree intersecate dal tracciato autostradale con un RISCHIO SANITARIO connesso anche laddove il valore assoluto delle diossine non supera i limiti stabiliti dalla normativa ambientale per l’attivazione di operazioni di bonifica.
L’aerodispersione della diossina con gli scavi, potrebbe costituire un pericolo per l’esposizione di cittadini ed operatori in tali aree.
Vorremmo rimarcare che il coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE, sin da subito si è speso con intense interlocuzioni a tutti i livelli affinché venisse recepita la necessità e l’obbligatorietà di una caratterizzazione dei suoli per definire il livello di contaminazione da Diossina TCDD.
E’ quindi anche grazie all’insistenza e al nostro assiduo operare che la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) e, per la parte che gli compete, Regione Lombardia si trovano ora a dover trovare soluzione a una criticità complicata ma reale che non può più essere sminuita.
Meda/Seveso 20-10-2016
Coordinamento ambientalista
INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
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M5S Lombardia. Pedemontana non si farà
“Il destino di Pedemontana è già scritto ed è sotto gli occhi di tutti. Di Pietro ha dichiarato che la continuità aziendale è garantita fino a gennaio 2018, dopodichè, se non avrà ottenuto i prestiti dalle banche, porterà i libri in Tribunale. Mi auguro che non attenda tutti questi mesi per prendere atto della situazione. Ormai tutti protagonisti, dal Governo alla Regione, hanno capito che il progetto è fallito ma a tutti manca il coraggio di dirlo, perché nessuno vuole rimanere col cerino in mano. Di Pietro ponga fine a questa ridicola farsa”, così Gianmarco Corbetta, capogruppo del M5S Lombardia.
“Siamo stati i primi in Consiglio Regionale – spiega Corbetta - con un paio d’anni di anticipo rispetto a tutti gli altri, a dire che Pedemontana versava in condizioni finanziarie disastrose e che il proseguimento dell’opera era, fortunatamente, ad alto rischio. E' difatti un'opera nata vecchia, inadatta a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini e portatrice di devastazioni del nostro già martoriato territorio”.
Per il consigliere regionale: “basta un’analisi attenta degli ultimi avvenimenti e delle recenti dichiarazioni del neo presidente di Pedemontana, Antonio Di Pietro (rilasciate il 5 ottobre in audizione presso la Commissione Bilancio del Consiglio Regionale), per rendersi conto che di margini di incertezza ce ne sono ben pochi”.
“Pedemontana andrà avanti nei lavori solo se riuscirà a risolvere il contenzioso sulle riserve con la ditta costruttrice delle prime tratte, aumenterà i flussi di traffico sulle tratte già realizzate (ma senza rinunciare ai pedaggi esorbitanti), risolverà il problema della riscossione dei pedaggi (che moltissimi non pagano), riuscirà a farsi approvare da Roma una nuova revisione del piano economico finanziario, convincerà le banche ad investire 2 miliardi e 400 milioni di euro, troverà le garanzie nel caso le stime di traffico per le nuove tratte dovessero risultare sballate, si farà abbassare i tassi di interesse concordati, risparmierà 300 milioni di euro dal progetto esecutivo della B2 e troverà i soldi per bonificare i terreni dalla diossina di Seveso. Molti di questi sono ostacoli insormontabili”, conclude Corbetta.
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Sarà il campo sportivo "Enrico Bracesco" di Monza a ospitare la prima giornata della prima edizione del CAMPIONATO POPOLARE DI CALCIO. Domenica 23 ottobre 2016 diciotto squadre provenienti da tutta la Lombardia (e non solo), rappresentative di comunità migranti, formazioni storiche sulla scena del calcio popolare locale daranno avvio a un'esperienza unica sul territorio nazionale, un vero campionato "popolare" di calcio, costruito dal basso, che attraverserà tutta la stagione fredda fino ad aprile, sviluppandosi in numerose giornate sportive itineranti, lanciando dentro e fuori dal campo un chiaro messaggio antirazzista e antifascista. Da Monza ci si muoverà verso Giambellino, poi Segrate, poi Barona,...un appuntamento al mese con tappa primaverile anche a Genova.
Il campionato si colloca tra le iniziative connesse alla ricorrenza dei dieci anni del progetto di MEDITERRANEO ANTIRAZZISTA, progetto di sport popolare nato nel 2006 a Palermo e approdato dal 2014 anche a Milano, sposandosi a perfezione con il lavoro della rete antifascista PARTIGIANI IN OGNI QUARTIERE nelle giornate del Festival delle Culture Antifasciste. In questi anni in cui i fenomeni migratori si sono intensificati e costituiscono un fattore imprescindibile dei nostri tempi, è significativo supportare e declinare sul territorio un progetto che attraversa tutta la penisola (da Lampedusa a Genova, passando da Palermo, Napoli, Roma e, appunto, Milano) con istanze antirazziste, progetti di coinvolgimento attivo dei migranti, lavoro politico e sociale nei quartieri periferici delle grandi città.
Il campionato è frutto di anni di lavoro di rete e di felici sperimentazioni nell'ambito delle pratiche di sport popolare: da una parte segna un salto di qualità nelle capacità organizzative e progettuali delle realtà partecipanti, dall'altra mantiene intatto lo spirito autorganizzato che da sempre contraddistingue i progetti di sport popolare locali. Niente sponsor né profitto, ma una chiara condivisione di intenti circa la priorità sociale di questa modalità di interpretazione della pratica sportiva.
A fronte di tutto questo è con grande piacere e onore che ospitiamo il primo appuntamento di questa nuova esperienza sul campo sportivo di via Rosmini, occupato e riqualificato a partire dal 2011 proprio con l'obiettivo di diventare un punto di riferimento per progettualità di questo genere, in cui sport e politica si saldano in una comune prospettiva di intervento sociale.
FOA Boccaccio 003
https://boccaccio.noblogs.org/
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Entro fine settimana agibili anche per il pubblico le palestre completamente ristrutturate dal Comune. Prosegue l'impegno dell'amministrazione per la corretta manutenzione degli impianti sportivi
Monza, 18 ottobre 2016 – Entro fine settimana per il pubblico della pallacanestro sarà possibile accedere alle palestre monzesi. Il Comune di Monza sta infatti completando l’iter per ottenere il certificato di agibilità agli impianti da presentare alla Federazione Italiana Pallacanestro.
Gli impianti monzesi sono attualmente oggetto di lavori, e per alcuni la certificazione arriverà a breve, perché si sta predisponendo la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): si tratta del Nei, della palestra della scuola media Bonatti di via Baioni e di quella della scuola media Pertini.
Altri impianti sono invece attualmente interessati da lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento, pertanto si è una fase precedente. In questo caso l’opera riguarda la palestra della scuola media Ardigò, con 600mila euro investiti, il palazzetto di Sant’ Albino, 300mila euro, e l’impianto della Forti e Liberi, con 375mila euro.
“Per queste palestre la progettazione è stata sottoposta a parere dei Vigili del fuoco, che si sono espressi favorevolmente sul rispetto delle normative vigenti. – afferma l’assessore alle Opere pubbliche, Antonio Marrazzo – Grazie alla deroga del Comune, tutti i nostri impianti potranno prevedere la presenza di pubblico da questo fine settimana, perché già a norma. In questo modo dimostriamo uno sforzo per avere impianti sportivi non solo sicuri, ma anche di qualità”.
Ufficio stampa del Comune
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TRENT’ANNI DI TEATRO RAGAZZI A MONZA
Al via la nuova edizione di “E un sacco di gente… soprattutto bambini”
Domenica 30 ottobre 2016 torna a Monza la rassegna di teatro ragazzi: "...e un sacco di gente soprattutto bambini".
Giunta alla trentesima edizione, la storica rassegna teatrale dedicata a bambini e famiglie quest’anno porterà in scena spettacoli teatrali ispirati alla letteratura per l’infanzia, come “Meravigliosamente Alice”, “Lo Schiaccianoci”, e “Rodaridiamo” insieme a proposte di teatro fisico, clownerie e bolle di sapone come “Ancora un gioco”, “Fantasia di bolle in pentola” e “Dudù nella preistoria” per un totale di 14 appuntamenti all’insegna del divertimento intelligente.
Per festeggiare i trent’anni dell’iniziativa le proposte della selezione “Teatro Piccolo”, dedicate ai bambini da 0 a 6 anni, si sposteranno nella prestigiosa cornice del Teatro Manzoni di Monza. I piccoli spettatori con i loro genitori saranno accolti nella sala Banterle per 6 appuntamenti domenicali tra narrazione, teatro danza e acquarello dal vivo.
La Rassegna, che si concluderà il 12 marzo 2017, è diretta e organizzata dalla cooperativa teatrale La Baracca di Monza, con la collaborazione e il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Monza presso il Teatro Triante in Via Duca d'Aosta 8/a Monza.
Il costo del biglietto è di 7 euro; è possibile prenotare senza costi aggiuntivi attraverso il sito: www.baraccadimonza.it.
Di seguito i primi appuntamenti della Rassegna:
30 ottobre 2016, ore 16.30
ROSSO COME CAPPUCCETTO ROSSO
Compagnia: Gli Alcuni
spettacolo per bambini dai 3 anni
ingresso € 7
Quanti colori ci vogliono per raccontare la fiaba di Cappuccetto Rosso? Nero per il lupo, verde per il bosco, rosso per Cappuccetto, ma anche arancione carota per i panni stesi, bianco per i petali delle margherite nel prato… giocando con il mondo dei colori scopriremo quanto possono influire su una storia, modificando i modi di fare dei protagonisti e rendendo il racconto molto diverso dall’ordinario.
Un bosco di foglie variopinte può far perdere l’orientamento, il colore nero del pelo del lupo gli suggerisce scaltri stratagemmi, il principe azzurro senza mantello azzurro non è proprio lo stesso?
Poi i colori possono essere mescolati tra loro per dar vita ad altri colori che, nel caso della nostra fiaba, aiuteranno Cappuccetto Rosso a risolvere i molteplici problemi che incontrerà lungo il cammino.
La banda dei Cuccioli, tra canzoni e indovinelli, interpreterà i personaggi della celebre fiaba, e il divertimento e il lieto fine sono assicurati.
Tecnica: Teatro d’attore con pupazzi
6 novembre 2016, ore 16.30
RODARIDIAMO
Compagnia: A. Artisti Associati
spettacolo per bambini dai 3 anni
ingresso € 7
Siete pronti ad intraprendere un caleidoscopico viaggio guidati dai personaggi più stravaganti, nati dalla penna di Gianni Rodari e a vivere un’avvincente storia di fate, di guerra e di telefonate mancate? “Ci saranno dei risvolti inaspettati, in questa storia!”
Stragenerale Bombone Sparone Pesta Fracassone vuole fare la guerra ma i suoi soldati Giovannino Perdigiorno e Martino Testadura hanno poca dimestichezza con le parole… e gli ordini e i comandi del loro superiore li interpretano a modo loro! A nulla varrà l’intervento di Magogirò con i suoi strabilianti ordigni e del dott. Terribilis con le sue fantomatiche invenzioni! Fata Tin prega affinché la guerra non si faccia … le sue preghiere saranno esaudite?
Tecnica: Teatro d’attore con pupazzi e animazione di oggetti
13 novembre 2016, ore 16.30
CECCO L’ORSACCHIOTTO
Compagnia: Pandemonium Teatro
spettacolo per bambini dai 3 anni
ingresso € 7
Cosa c’è di più bello per un bambino di un amico con cui giocare?
Un amico sempre disponibile, mai stanco, che non dice mai no, pronto ad ogni suo desiderio! Ma dove si possono trovare amici così?
Beh, a volte si trovano … però bisogna cercare bene, e sovente per un bel po’ di tempo. Nell’attesa di trovare questo grande tesoro, quasi tutti i bambini trovano un buon sostituto in un peluche: un orsacchiotto, una papera, un coniglio, magari una tenera pecorella! E quanti giochi si possono fare con questo amico!
Si può andare a pescare, preparare torte e minestre di compleanno, partire per un viaggio sulla Luna e lì incontrare i lunatici, farsi il solletico, mangiare un cestino da pic-nic, disegnare, ballare, andare a camminare nella neve, fotografare gli amici…
E sono proprio questi i giochi nei quali si avventureranno i due protagonisti dello spettacolo: Tiziano, un adulto dall’animo fanciullo, e Cecco, il suo orsacchiotto, naturalmente in compagnia di tutti i nuovi piccoli amici-spettatori che ogni volta incontreranno.
Tecnica: Teatro d’attore con pupazzi
PRENOTAZIONI DAL SITO WWW.BARACCADIMONZA.IT
Teatro Triante, via Duca d’Aosta 8/a, Monza
PER INFO
Cooperativa Teatrale La Baracca di Monza
039 463070 (dalle 10 alle 16)
info@baraccadimonza.it
- Dettagli
DIOSSINA: LE VERITA’ EVIDENTI
Apprendiamo attraverso il Comunicato stampa congiunto dei Sindaci di Barlassina, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio, che sono stati comunicati da Società Pedemontana i risultati del piano di caratterizzazione eseguito tra maggio e giugno nelle aree interessate dal tracciato previsto per l’Autostrada. Leggendo il comunicato degli Amministratori sembrano confermate le aspettative più preoccupanti. Nei campioni prelevati nella ex Zona B il 40% presenta superamenti della soglia di rischio prevista per legge; alcuni superamenti addirittura sarebbero stati rilevati anche nella ex zona A (quella bonificata!!!) e nella ex zona di rispetto (quella appena sfiorata dall’inquinamento!!!). Naturalmente sarà necessario vedere in dettaglio i dati elaborati, accostandoli poi a quelli delle precedenti campagne di indagine. Ma già ora si possono trarre alcune conclusioni. Questa caratterizzazione conferma quello che tutti sanno da sempre: la zona interessata dal passaggio di Pedemontana è piena di diossina, eredità del “disastro ICMESA del 1976. Siamo messi una volta di più di fronte alla fragilità del nostro territorio e alla necessità di tutelarlo, insieme alla nostra salute. Questa tutela deve essere la priorità, e non una Autostrada insostenibile (da tutti i punti di vista, ambientale e finanziario) e che invece VA FERMATA. Per una amara coincidenza, nella stessa settimana della comunicazione dei dati sulla persistente presenza di diossina nei nostri territori, è previsto il Convegno del 20 e 21 ottobre presso la FLA dal titolo “Resilienza e rischio nei 40 anni di Seveso” perfetta conclusione di un ciclo di iniziative commemorative (Seveso + 40) imperniate sulla “resilienza” (termine quanto mai di moda) e sulla retorica della “rinascita della comunità” e del recupero ambientale. Una narrazione che ha edulcorato e ripulito il passato e si propone di rassicurare per il futuro, ma che si scontra con i dati di realtà. Ed è sconcertante ma in fondo indicativo, che ad officiare il secondo giorno del convegno intervenga quel Raffaele Cattaneo di cui molti a Seveso – e negli altri comuni colpiti dall’inquinamento -, ricordano le performances in materia di rischio diossina: dalle dichiarazioni alla TV Svizzera nel 2013 all’intervento presso la il Comitato delle Regioni presso l’Unione Europea a Bruxelles, nel giugno scorso (“ha fatto più danni l’allarmismo della diossina”). Il problema diossina non è stato risolto veramente ma soltanto sminuito. Oggi ne abbiamo l’ennesima conferma. Chiediamo alle Amministrazioni locali non solo di rendere disponibili ma di divulgare al più presto i dati della caratterizzazione, non per una procedurale “trasparenza” ma per l’assoluto e inviolabile diritto della popolazione a conoscere la situazione reale. Chiediamo inoltre alle Amministrazioni di prendere atto una volta di più che l’unico modo per tutelare territorio e cittadini – per il problema diossina e non solo – è farla finita con questo inutile e dannoso progetto di Autostrada. Si fermino per sempre i lavori di Pedemontana e si realizzino quanto prima un’ indagine su tutta l’area inquinata e un piano di messa in sicurezza definitivo del territorio a tutela della salute di tutti noi.
Coordinamento no pedemontana 19/10/2016