Questione sopraelevate

In occasione della presentazione del "Piano di tutela e Valorizzazione del Parco e della Villa Reale di Monza" a cura del Forum Tematico del PD, il Sindaco Scanagatti ha voluto precisare che l'attuale Convenzione con Sias non prevedeva l'abbattimento  ma il restauro delle Sopraelevate. In proposito è necessaria una breve ricostruzione della annosa vicenda e doverosa una precisazione.

1) La Convenzione per la Concessione a Sias del 21.05.1998, Giunta Colombo, prevedeva l'abbattimento delle sopraelevate a fronte di una spesa (smaltimento dei detriti incluso) di 2 miliardi di lire. La scadenza di questo contratto tra Sias e Comune fu prolungata fino al 31.12.2007, Giunta Faglia. Dal 2002 al 2007 era vice-sindaco e assessore al bilancio l'attuale Sindaco Scanagatti. I Comitati chiesero all'amministrazione comunale che venisse applicato quanto previsto dal contratto con Sias, ossia abbattere le sopraelevate.

Non successe nulla, naturalmente.

2) La nuova Convenzione per la Concessione a Sias - rinnovata alla scadenza della precedente per 19 anni e firmata a Luglio 2008, Giunta Mariani - all'art.5, pag. 12, afferma che entro 5 anni dalla firma della convenzione (quindi entro Luglio 2013) Sias provvederà < al completo restauro> delle sopraelevate, pena una multa di 1.000 euro per ogni giorno di ritardo (http://www.parcomonza.org/documenti/sopraelevate3.pdf). In lingua Italiana <completo restauro> vuol dire: <<rimessa a nuovo di parti deteriorate di opere architettoniche, sculture, ecc>> ed anche <<rimettere qualcosa nello stato di prima>> oppure (Treccani) <<qualsiasi intervento volto a rimettere in buono stato e in condizioni di funzionalità, spec. con lavori di muratura e di rinnovamento degli impianti, un edificio o alcune sue parti, oppure altro manufatto>>

La realtà invece è che il  presunto <completo restauro> ha riguardato solo la parte a vista, quella superiore, delle sopraelevate, una sorta abbellimento di facciata che ha lasciato la struttura nello stato pericolante in cui si trovava che ne aveva suggerito l'abbattimento. Le foto lo dimostrano.

Ci chiediamo: ma il Sindaco e il Consorzio hanno visto/controllato lo stato reale delle sopraelevate?

Si sono accontentati dei lavori di facciata?

Perché non pretendono da Sias, stante il mancato assolvimento dell'impegno contrattuale, il risarcimento dovuto?

In questo scenario ci sia consentito dubitare, al di là delle buone intenzioni dichiarate del forum PD, dell'effettiva volontà da parte del Sindaco/Presidente del Consorzio di richiedere l'abbattimento, almeno in parte, delle sopraelevate per ripristinare il cannocchiale visivo di viale Mirabello.

Questo chiaro esempio di inaccettabile aiuto alla Sias ci induce a dubitare della dichiarazione del Presidente/Sindaco Scanagatti, resa sabato scorso, secondo cui i 70 milioni di euro della Regione per 10 anni verranno dedicati unicamente al Parco e all'autodromo solo come area del Parco (dunque essenzialmente per la manutenzione che, tra parentesi, per concessione è totalmente a carico della Sias), tanto più che non ha chiarito la questione dei 20 milioni di euro per i prossimi tre anni da versare ad Ecclestone.

Monza 21 ottobre 2016

 

Elementi riassuntivi che devono far dire “NO” ai concerti d'impatto nei prati del complesso monumentale Parco, Giardini e Villa Reale.

Concerto di Ligabue 23-25 settembre 2016:

Sono stati raccolti oltre 200 quintali di rifiuti indifferenziati (la raccolta differenziata promessa non si è potuta fare), dei quali circa un quintale di rifiuti minuti (mozziconi e filtri di sigarette, tappi di plastica, cartine delle caramelle “Ricola”, contenitori di plastica di miscela semisintetica 2T, vetri, etc.) ancora presenti in buona parte a dieci giorni dal concerto.

Per far passare i mezzi e defluire il pubblico sono stati aperti tre varchi fra gli alberi e sottobosco che delimitano il prato.

Conseguenze del danneggiamento del prato sull'ambiente e sulla fauna

Il calpestio di migliaia di persone concentrate, unito all'intervento nel prato dei mezzi e delle strutture necessari per manifestazioni/concerti di questo tipo, produce una compromissione significava dell'ecosistema prato stabile che insiste sul manto erboso e nell'apparato corticale, rappresentato non solo dalla flora ma anche dal microcosmo faunistico. In particolare, in esso vivono, si nutrono e si riproducono centinaia di insetti diversi, almeno due decine di specie di aracnidi, lucertole, ramarri, orbettini, colubri, micro mammiferi, arvicole, ecc..

Nel ciclo naturale dell'ambiente in cui è compreso un buon prato stabile come quello della Gerascia – che assume anche valenza storica essendo parte integrante del regio Parco fin dal suo disegno originario redatto dall'architetto Canonica nel 1806 –  si nutrono scoiattoli, lepri e altri roditori. Inoltre, il prato stabile, naturale contorno dei complessi boscati popolati da numerose specie di uccelli, produce ossigeno in grande quantità e, condensando l'umidità notturna, mantiene più freschi i suoli contribuendo a regolare l'intero equilibrio ambientale dell'area.

In manifestazioni di questo tipo si producono rifiuti di piccole e medie dimensioni (ganci di lattine, tappi di bottiglie, mozziconi di sigarette, etc.) che è molto difficile raccogliere anche con una accurata pulizia ex-post, perché con il calpestio dei partecipanti, una buona parte si interra nel suolo finendo per far parte dello stesso che ne viene inquinato, provocando una compromissione del suolo naturale per tempi molto lunghi, pericolosa tanto per le specie animali che per gli esseri umani, specie per i bambini. Si ricordi che il prato in causa e normalmente fruito da famiglie con bambini e animali da compagnia.

Strumenti a tutela del complesso monumentale Villa, Giardini e Parco Reale:

Il vincolo paesistico risalente al 1913 e rinnovato nel 2002 pone il complesso sotto la tutela del Codice dei Beni Culturali (il c.d. Codice Urbani);

Nell'Atto di cessione del 04.04.1996 con cui il Demanio dello Stato ha passato la proprietà del complesso monumentale ai Comuni di Monza e Milano sono contenuti due articoli a tutela di tutte le parti del Parco; in particolare, l'art. 8 precisa che, «i Comuni di Milano e Monza […] si impegnano a curare la conservazione permanente [degli immobili ceduti (fra cui i prati e i boschi del Parco)] riconosciuti di interesse artistico […]  ed a destinarli ad attività museali, culturali di rappresentanza e di fruizione e conservazione del verde»; l'art. 9. introduce una clausola cautelativa che prescrive l'utilizzo temporaneo  e previa autorizzazione della Soprintendenza per manifestazioni che «dovranno avere essenzialmente carattere culturale e dovranno essere compatibili con l’alto valore artistico del bene»;

Nell'Atto costitutivo del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza del 20 luglio 2009, a cui è affidata la valorizzazione del bene monumentale, storico, naturalistico e ambientale, è precisato che la finalità dello stesso è di «garantire la conservazione, il recupero e la valorizzazione del complesso monumentale ed ambientale della Villa Reale di Monza, del Parco Reale e relative pertinenze, e di tutti i beni mobili ed immobili in esso insistenti, inclusi i giardini annessi e l’impianto arboreo, garantendone la fruizione pubblica e sviluppandone i valori culturali, ambientali, architettonici e paesaggistici» (art. 2 co. 2 a); il prato di cui si tratta (denominato Gerascia) fa parte dell'area data in concessione con delibera di Giunta del 21.12.2007 alla Sias, società che gestisce l'autodromo. In base alla concessione medesima sono previsti in carico alla concessionaria obblighi specifici a tutela dell'area affidata. In particolare: gli art. 2 e 3 prevedono limitazioni e obblighi di manutenzione dell'area, compresi i terreni e le zone boschive; l'art. 4.3c impone alla concessionaria di «adottare d'accordo con il settore Parco e Villa Reale del Comune di Monza  accorgimenti tesi a scoraggiare l'uso improprio di prati e boschi». L'art 4.6 prevede specificamente gli obblighi di manutenzione ordinaria degli «spazi verdi, prativi e boschivi»,attività tutte volte alla salvaguardia dei detti spazi verdi esclusa ogni possibilità di arrecarvi un qualsiasi pregiudizio. L'art 8 limita  l'uso dei beni in concessione, a sole attività legate all'attività motoristica e comunque sempre nel rispetto  della conservazione ed integrità degli stessi;

l'art.17 delle Norme Tecniche Attuative del Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) del Parco regionale della Valle del Lambro, in cui è compreso il Parco di Monza, prevede la priorità di interventi finalizzati alla manutenzione e alla conservazione del patrimonio botanico che include i prati.

COMITATO PER IL PARCO A.CEDERNA

COMITATO LA VILLA REALE E' ANCHE MIA