Fase 2, torniamo in città
La tragedia che ci sta colpendo a livello globale, può essere l'occasione per capire quali dei nostri comportamenti possono e devono cambiare, e attuare quelle soluzioni che ormai sono diventate indifferibili.
Il virus ha reso ancora più evidente la situazione nella quale siamo immersi giorno dopo giorno da decenni: alti livelli di inquinamento atmosferico, in particolare quello da NO2, causato dal settore dei trasporti, che nella pianura padana sono tra i più alti in Italia e anche in Europa.
Una situazione che provoca decine di migliaia di decessi prematuri l’anno e varie patologie che, da studi fatti, facilitano l'attacco dei virus e in particolare di questo coronavirus che sta portando tanta sofferenza a decine di migliaia di famiglie, e limitando la vita di tutti noi.
Sarà necessario quindi un ripensamento di queste nostre vite, a partire dai recenti dati che misurano livelli di inquinamento scesi del 50% dall’inizio del confinamento.
Da diverse settimane, nonostante l’inquinamento luminoso, è possibile godere da Monza della vista di un cielo stellato e di respirare aria pulita anche in quelle strade, come c.so Milano, in cui i livelli di inquinamento venivano quotidianamente superati.
Arriverà presto, speriamo, la fase 2, in cui si tenterà di riprenderci la nostra vita, ma questo dovrà accadere con modalità totalmente diverse a prima, altrimenti tutto quanto è successo non ci avrà insegnato niente.
I mezzi pubblici, in questa fase, saranno parzialmente abbandonati a causa della necessità di mantenere quel distanziamento sociale sufficiente ad escludere ulteriori contaminazioni tra le persone che si dovranno spostare.
E se una parte consistente dei cittadini tornerà all'auto, potremmo ritrovarci in una situazione ancora peggiore di quelle fin qui sperimentate. Possiamo immaginare lo scenario delle nostre città già al limite della sopportazione?
Il momento di agire è adesso per essere pronti quando lentamente tenteremo di riprenderci da questa valanga che ci ha travolti.
Non serve prendere provvedimenti solo in emergenza se poi la “normalità” ci fa tornare indietro: bisogna prepararsi per affrontare in condizioni ottimali situazioni negative, come viene fatto ormai in moltissime grandi città (Parigi, Lisbona, Madrid, Chicago, Berlino, Bogotà, Londra ecc.), e che quindi a maggior ragione può accadere in una città come Monza.
Una delle soluzioni è la mobilità ciclistica, dalle nostre parti da sempre dimenticata o relegata ad una visione romantica di gite al parco la domenica con la propria famiglia, anziché essere considerata un vero e proprio mezzo di trasporto, e che in questa fase 2 permetterebbe sia il distanziamento sociale, sia di non tornare subito ai livelli di inquinamento che hanno forse peggiorato la crisi in Lombardia. Per accennare solamente agli effetti benefici che l’uso della bicicletta ci regala.
Quindi chiediamo all'amministrazione comunale di Monza, al sindaco Allevi e suoi assessori, di non perdere questa occasione e di progettare urgentemente alcune corsie ciclabili, temporanee nella fase 2 ,e che potranno in seguito anche essere rese definitive, utili ad affrontare questa ulteriore emergenza ed evitare ritorni al passato peggiori degli attuali.
- - Realizzare corsie ciclabili o “bike lanes”, linee dipinte sulla carreggiata che delimitino un’area ciclabile della stessa. Questa soluzione è particolarmente adatta per essere realizzata subito e con basso impatto economico, senza cantieri e progetti
Alcune proposte:
- Corsia ciclabile in via Boito per fornire al personale sanitario e non una via d’accesso alternativa all’Ospedale San Gerardo
- Corsia ciclabile di c.so Milano fino a via Borgazzi
- Via Canova, corsia ciclabile fino a via Lecco
- Ripristinare la corsia ciclabile di via Cervino/Monte Bianco
- Corsia ciclabile Via Romagna da San Fruttuoso alla stazione
Vista la semplicità di questo tipo di intervento chiediamo di valutare la sua estensione a tutte le strade più importanti della città.
2 - Avviare i cantieri delle ciclabili già approvati, in attesa di Realizzazione.
A questo proposito ricordiamo:
- Progetto di via Buonarroti (Brumosa)
- Progetto di via Borgazzi fino alla fermata della metropolitana di Bettola.
- Ciclabile di via Monte Santo/Via Fermi fino a via Buonarroti.
Da ultimo:
Chiediamo che sia valutato seriamente dal Sindaco Allevi, in collaborazione con l’Amministrazione del Comune di Milano il progetto MIMO (Ciclabile per Milano lungo viale Sarca) di Bikenomist. https://bikenomist.com/blog/mimo-la-prima-green-way-metropolitana-milano-monza/
Per conoscere l’opinione dei cittadini in merito alle nostre proposte abbiamo deciso di avviare oggi anche una petizione online sulla piattaforma Change.org http://chng.it/SMJpD9pwTG
Vogliamo credere che questa pandemia possa smuovere la nostra inattività progettuale e cambiare totalmente il registro che ci ha portati in questa assurda situazione.
Come sempre offriamo la nostra disponibilità a collaborare con l’Amministrazione comunale.
Cordiali saluti,