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Sabato 20 e domenica 21 marzo 2010
Autobiografia, scrittura e teatro
conduce:
Dr. Ugo Piperno, teatroterapeuta
Il seminario è caratterizzato dal porre l’accento sulla storia personale come costruzione della propria identità e come bagaglio unico e ricchissimo di materiale che fa da sfondo a tutte le nostre fantasie. Inventare una storia è “ritrovare” in quel luogo che è la nostra memoria ( il latino invenire vuol dire proprio ritrovare),poco importa se consapevolmente o no. Il gioco del teatro distrae la mente razionale e rende questo lavoro divertente e discreto,apre la strada a linguaggi nuovi e immediati,consente di agire e percepire liberamente nell’illusoria atmosfera dell’essere altro e altrove.
Sabato 17 e domenica 18 aprile 2010
Vocalità
conducono:
Giovanna Di Lonardo e Marina Sacchetti, terapiste del canto e musicoterapeute
un percorso per scoprire le proprie potenzialità vocali e la gioia di condividerle con altri
Gli esercizi proposti avranno come scopo il rilasciare tensioni, accordare il respiro, esplorare attraverso il suono spazi inusitati, affinare l’ascolto, sperimentare possibili nuovi equilibri individuali o aperture.
Ampliare la propria capacità di cogliere e rispettare l’altro attraverso il suono, sperimentare il gruppo/ il sociale come risorsa positiva, incontrare l’altro, ma anche esplorare e giocare con lui, è il cammino parallelo.
Rivolto a tutti colore che voglio sperimentare la propria voce
sabato 22 e domenica 23 maggio 2010
Terra madre antica
Orioli Serena (arteterapeuta)
Liberare le energie creative, il potenziale di crescita, di cambiamento per affermare il sé.
La manipolazione dell’argilla permette un lavoro sui sensi inferiori (tatto- senso della vita-del movimento-dell’equilibrio) per far rifiorire le energie appassite del nostro corpo
- Il senso del tatto ci permette di percepire la nostra interezza dove inizio e finisco e dove inizia l’altro. Questo senso ci permette l’esperienza della dimensione .
- Il senso della vita può essere affievolito e necessita di venir vitalizzato. Questo senso ci permette l’esperienza della massa/materia
- Il senso del movimento ci permette di percepire il movimento del nostro corpo e ci porta nella velocità ma anche nel tempo.
- Il senso dell’equilibrio ci permette l’esperienza dello spazio delle tre dimensioni
I seminari si tengono presso via Madonnina 54 – Varedo (MB)
Il sabato dalle 10.00/13.00 – 14.00/18.00 la domenica dalle 10.00 alle 13.00
Costo: 180,00 euro (per chi non è socio l’iscrizione è di 30,00 euro)
Per informazioni 0362/544477 – info@cspartiterapie.it
via Madonnina, 54 - 20039 Varedo
telfax 0362.544477 info@cspartiterapie.it - www.cspartiterapie.it
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Legambiente si mobilita: “Vogliamo riavere il nostro fiume, curato e pulito”
Un abbraccio collettivo al fiume Lambro. E' l'iniziativa simbolica che Legambiente lancia per sabato 27 febbraio, dopo la catastrofe ecologica che ha investito questo corso d'acqua e che ora sta drammaticamente colpendo il Po. L’onda nera di idrocarburi, partita martedì dalla ex raffineria di Villasanta, in provincia di Monza, ha già percorso 150 chilometri, lasciandosi alle spalle una terribile devastazione ecologica. Nelle prossime settimane il Lambro sarà pieno di macchie oleose e inquinato dagli scarichi del depuratore fuori uso di Monza.
“Vogliamo far sentire la voce di cittadini e associazioni, per denunciare la gravissima sottovalutazione della catastrofe ambientale, le omissioni della politica, l'incredibile ritardo degli interventi – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – ma soprattutto vogliamo dire che per il Lambro è arrivato il momento del cambiamento: le responsabilità della catastrofe devono essere riconosciute e punite, ma subito dopo la rinascita del fiume deve diventare una sfida per l'intera comunità della Lombardia”.
Legambiente invita cittadini, associazioni e comitati che hanno a cuore la salute di questo fiume ad unirsi in un abbraccio, una catena umana che si snoderà nel Parco Lambro di Milano: “Faremo sentire la nostra voce circondando il fiume con una catena umana lungo le sponde del fiume ferito”.
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Raggiunta poco prima della mezzanotte di ieri, mercoledì 24 febbraio, l’intesa per la cassa integrazione per Bames e SEM di Vimercate (ex Celestica).
E’ stata un intesa molto sofferta, giunta dopo 10 giorni di presidio delle lavoratrici e dei lavoratori sotto la tenda davanti ai cancelli dell’azienda e dopo l’ultimo “round” di trattativa durato due giornate.
Un confronto difficile a fronte di un atteggiamento “pesante” tenuto dalla direzione aziendale all’interno di una situazione difficle e resa più complicata dall’uscita di scena nelle prossime settimane delle attività di Telit, che causerà ulteriori scrichi di lavoro.
Il pinao industriale presentato dalla azienda, di fatto prevede solo il “recupero” di duecento persone e la dichiarazione di cento esuberi strutturali.
Una pesantissima richiesta iniziale della direzione aziendale e durata per buona parte delle trattative, di collocare a zero ore le trecento persone da collocare in cassa integrazione.
Con questo accordo, si apre ora una fase molto delicata non solo per il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori, ma soprattutto per il loro futuro e per il futuro dell’area industriale di Vimercate.
Bisogna dare corpo alle iniziative imprenditoriali, che all’interno del sito, possano portare quel valore aggiunto necessario per un futuro sostenibile, sia economicamente che sul piano produttivo ed industriale.
Le istituzioni tutte, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Vimercate, tutte firmatarie dei diversi protocolli sottoscritti negli scorsi quattro anni di questa complicata vicenda, devono fare uno sforzo e dare uno stimolo importante affinché si possa finalmente realizzare la riqualificazione industriale del sito di Vimercate
Riqualificazione industriale individuata e subito pensata dalle OO. SS. e dalle RSU a fronte della decisone di Celestica di abbandonare l’Italia e a tal proposito inserita già come ipotesi di lavoro nel primo accordo sindacale del 28 febbraio 2006, che ha dato vita successivamente all’idea di polo tecnologico del distretto HT.
Le istituzioni, tutta la politica devono dare maggiori strumenti al distretto, affinché lo stesso giochi un ruolo veramente attivo per guidare la re-industrializzazione del sito di Vimercate, salvaguardando in questo modo, le competenze e le eccellenze che vi sono, a partire da quelle dei dipendenti ex Celestica ma anche di quelle presenti con tutta la loro specificità nel territorio del Vimercatese in particolare.
Nel merito dell’accordo sindacale, sono state esperite con esito positivo le due procedure, in particolare con il ricorso alla CIGS per riorganizzazione/ ristrutturazione per SEM per 24 mesi, mentre per BAMES il ricorso alla CIG in deroga per 12 mesi a fare data dal 23.2.2010.
Si è comunque già definito in questa intesa, che il periodo di ricorso alla CIG per ogni singola società sarà complessivamente pari a 24 mesi a fare data dal 23.2.2010.
Nel corso degli incontri di procedura le parti hanno inteso definire i criteri quantitativi massimi di ricorso di ogni singolo dipendente delle sospensioni in CIG e rotazione per il sopracitato periodo di 24 mesi.
In particolare le sospensioni/rotazioni avranno questo tipo di modalità:
Nell’ anno solare 2010 vi saranno 7 mesi di sospensione in CIG e 3 mesi di lavoro, nel periodo non sarà superato il limite massimo individuale di 5 mesi consecutivi di sospensione.
Nell’anno solare 2011 vi saranno 8 mesi di sospensione in CIG e 4 mesi di lavoro, nel periodo non sarà superato il limite massimo individuale di 3 mesi consecutivi di sospensione.
Nell’anno solare 2012 vi saranno 1 mese di sospensione in CIG e 1 mese di lavoro.
Solo in casi di eccezionali e particolari esigenze tecnico/organizzativo/produttive l’azienda, nel periodo di riferimento (anno 2011 e 2012), in luogo di 1 mese di lavoro potrà disporre la sospensione in CIG per un ulteriore mese.
In tale caso verrà corrisposto al dipendente interessato un “contributo supplementare” lordo pari al 25% della propria retribuzione teorica lorda mensile (a cedolino: retribuzione mensile+EDR+V elemento) Per coloro che lasceranno la società per pensionamento (entro i 24 mesi di CIG) tale importo sarà da considerarsi a titolo di “incentivo all’esodo”.
Nel corso del periodo di CIG l’azienda terrà in considerazione particolari casi critici individuali, di monoreddito, di lavoratori diversamente abili e di giovani che si trovino nel sistema contributivo successivamente all1.1.1993.
I lavoratori richiamati al lavoro saranno preavvertiti con 1 settimana di anticipo, i lavoratori riceveranno un preliminare prospetto trimestrale della propria pianificazione di CIG.
Sono previsti momenti di analisi e verifiche congiunte.
Le parti convengono di istituire una commissione paritetica bilaterale composta da n. 1 membri per Società e per O.S. designati dalla RSU nel proprio ambito e n. 2 membri di designazione datoriale con il compito di monitorare l’andamento della CIGS e l’effetto della medesima sotto il profilo occupazionale.
Gli incontri avverranno in sede aziendale, di norma, su base bimestrale, o su richiesta di una delle parti.
Durante tali incontri la Direzione fornirà il dato anonimo del ricorso alle CIGS dettagliato per reparto/ area completo di n. complessivo di lavoratori e ricorso procapite alla CIG e inoltre metterà a disposizione dei componenti la Commissione, per presa visione, il dato riferito al personale coinvolto dalla CIGS.
A fronte delle problematiche di esubero strutturale, così come indicato nei Piani Industriali presentati dalla società, attesa la proposta di gestire tale criticità favorendo il “prepensionamento” per circa 100 unità, le parti concordano nel ritenere l’utilizzo del biennio di CIG anche fungibile alla gestione ed al conseguente raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di tali lavoratori.
A tal fine, al termine del biennio di CIG, si procederà ad una verifica congiunta in sede sindacale della effettiva riduzione di organico conseguita nel periodo e si valuterà l’utilizzo degli strumenti per gestire eventuali residue possibilità di “prepensionamento”.
Questa mattina si è tenuta l’ssemblea più numerosa, che ha visto la presenza di oltra cinquecento persone che di fatto hanno approvato l’intesa con due soli voti contrari e sette astenuti e che ha portato attestati di stima e di ringraziamenti nei confronti delle OO. SS. E delle RSU.
Al termine dell’assemblea è iniziato lo sgombero del presidio davanti ai cancelli, smontando tenda e gazebo.
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Siamo giunti al momento in cui i ragazzi delle secondarie superiori si devono iscrivere e tra i vari moduli che la scuola ci consegna anche quello delle tasse scolastiche.
Quasi tutti i genitori non sono consapevoli del fatto che la stragrande maggioranza della quota richiesta dalla scuola all’atto dell’iscrizione è a titolo volontario e quindi non può essere imposta.
Quasi tutti ignorano la verità, se non gli addetti ai lavori, eppure il D.P.C.M. del 18 maggio 1990 è chiarissimo sulle tasse dovute:
€ 6,04 (tassa di iscrizione),
€ 15,13 (tassa di frequenza)
€ 15,13 (tassa ritiro diplomi).
Esistono però molti casi di esenzione. La CM 10-2010 chiarisce che gli alunni che si iscrivono al 1°, 2° e 3° anno di corso di istruzione secondaria superiore sono esentati dal versamento delle suddette tasse scolastiche erariali.
Sempre la CM 10-2010 esenta i nuclei familiari con reddito sotto una certa soglia, per esempio:
3 persone con meno di €10.544,00 di reddito
4 persone con meno di €12.593,00 di reddito
Questo è tutto, gente! Pochi genitori sono obbligati a versare pochi euro!
E allora cosa significano le richieste di 100-150 euro all’atto dell’iscrizione in una istituto di secondaria di 2° grado (scuola superiore)?
Non è chiaro. Le richieste di contributi vengono deliberate dal Consiglio di Istituto dove i genitori sono in netta minoranza, 4 su 19. Succede quindi che una categoria (docenti e Dirigente scolastico) “impone” una contribuzione ad un'altra categoria, quella dei genitori. Ciò equivale in sostanza ad un’imposizione di una tassa, competenza che niente e nessuno ha concesso.
Troppo spesso le scuole secondarie camuffano questa richiesta sulla base di una disposizione di legge, la cui legittimità è dubbia e che affonda le radici in un Regio Decreto del 1923. Prova ne è che nemmeno l’Ufficio Legale dell’USP di Reggio Emilia, interpellato nel merito, sostiene questa pratica (Prot. n. 3928/e25 Bologna, 06.04.200). Esso esclude la legittimità della richiesta di contributi a qualsiasi titolo per gli alunni e conclude in questo modo:
“(omissis)…. è da ritenere consentita la richiesta alle famiglie di risorse aggiuntive, a titolo di contribuzione volontaria… (omissis). Solo ed esclusivamente in tale prospettiva, risulta ragionevole, se non persino scontato, che la scelta di percorsi formativi di straordinario livello e qualità, conosciuti e condivisi dalle famiglie, comporti da parte di queste se non un obbligo giuridico, un dovere solidale, ove le condizioni economiche lo consentano, di sostenere la scuola in qualsiasi forma.”
Quindi il contributo, definito in Consiglio di istituto, si configura come volontario, come dire non obbligatorio per i genitori e deve essere finalizzato a una specifica iniziativa “di straordinario livello e qualità”.
Un'altra questione verte sull’impiego di queste risorse economiche. Molte scuole fanno uso del contributo volontario dei genitori in modo improprio: per esempio per la tassa sui rifiuti, per le visite fiscali e i materiali di pulizia.
Associazione Genitori di Monza
Via Ardigò 1
20052 Monza (MI)
tel 039/2873602
www.primaria.it
Nel caso di un noto Istituto di Monza è stato preventivato l’uso del 50% delle liberalità dei genitori, al netto dei contributi per viaggi di istruzione, per “partecipazione a spese amministrative”!
A nulla sono valse le battaglie per destinare tutte le risorse in attrezzature da laboratorio per tutti gli studenti. Anzi, il DS ha scritto un emendamento (il verbale è posto per la seconda volta ad approvazione perché la prima mancava del suddetto emendamento approvato da 12 membri): ”il Consiglio di Istituto, organismo rappresentativo delle diverse componenti, esercita competenze e poteri in modo unitario e si esclude pertanto che singole voci di bilancio siano a disposizione di una singola componente”.
A mio parere ciò attribuisce alla richiesta di somme, le caratteristiche di una vera e propria tassa, al contrario di quanto sostenuto dall’USR dell’Emilia Romagna e dalla recente circolare ministeriale n. 10 – 2010, per cui i genitori non possono determinarne la destinazione né per tutta né per una minima parte.
Per capire meglio si deve partire dalla considerazione della circolare ministeriale (9537 del 14.12.2009) la quale dà indicazione alle scuole di utilizzare “i contributi non vincolati” per pagare gli stipendi dei docenti e purtroppo i dirigente vi comprendono anche i “contributi dei genitori versati senza specificare il vincolo di destinazione”.
AGe Associazione Italiana Genitori raccomanda, quindi, a tutti i genitori di porre attenzione affinché le somme versate siano finalizzate in modo specifico . Il modo è semplice.
Basta fare il versamento volontario dei contributi, secondo la legge 40 – 200, su conto corrente postale/bancario mettendo ben chiaro nella causale, a scelta multipla che:
O “La quota liberale è finalizzata all’ampliamento dell’offerta formativa”
O “La quota liberale è finalizzata all’edilizia scolastica”
O “La quota liberale è finalizzata all’innovazione tecnologica”
Così le somme entrano vincolate in bilancio e possono essere utilizzate esclusivamente a favore degli studenti e della didattica.
Solo in questo modo il genitore ottiene il vantaggio di poter detrarre dalla dichiarazione dei redditi il 19% per cento di quanto versato.
Quindi per arginare gli abusi in atto in modo legittimo ma efficace basta che i genitori, qualora vogliano fare un versamento volontario, lo vincolino nella destinazione, direttamente sul conto corrente postale/bancario, come stabilisce la legge 40 – 2007.
Per ribadire ciò, ho mandato comunicazione a tutte le scuole secondarie di 2° grado (le ex-superiori per intenderci) della provincia, in cui invito i Dirigenti Scolastici e i Presidenti dei Consigli di Istituto a porre la massima chiarezza nelle richieste di somme all’atto dell’iscrizione.
In definitiva l’invito di AGe non è quello di non contribuire ma di farlo in modo corretto cioè in modo utile per i nostri figli che possano disporre di attrezzature aggiornate ed esperienze formative di qualità, finanziate dai propri genitori che si sentono solidali tra loro e corresponsabili del miglioramento continuo della propria scuola.
Paolo Ferrentino
Approfondimenti su http://www.primaria.it/tasse.php e su www.primaria.it
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Hanno preso il via i lavori di risanamento dei sottoservizi dell’area della stazione ferroviaria che risolveranno il problema dell’allagamento del piazzale nei giorni di forte pioggia.
Le opere previste, a cura dell’Alsi con il coordinamento degli uffici tecnici comunali, riguardano un delicatissimo intervento inerente il rifacimento di un vecchio condotto di fognatura occluso, in contropendenza e parzialmente crollato.
È prevista la posa di un nuovo condotto fognario con tecnica in spingitubo, ovvero senza scavi a cielo aperto e senza alcuna interruzione di sorta alla viabilità ferroviaria e stradale. I lavori interessano la cameretta di raccordo esistente in margine al fiume Lambro e a seguire, sottopassando l’adiacente parcheggio di piazza Castello, il cavalcavia di via Turati, il parcheggio della stazione FS e, per finire, le linee ferroviarie, incluse quelle di collegamento internazionale, sino a via Caduti del Lavoro. In questa strada, a partire dalla cameretta speciale di raccordo con lo sbocco dello spingitubo, è previsto il rifacimento di un tratto della fognatura mediante scavi tradizionali nel tratto antistante piazza Stazione FS e lungo via Arosio, per uno sviluppo di 147 m.
Soltanto nell’ultima fase dei lavori, inerenti il rifacimento della fognatura in via Arosio, verranno previste delle modifiche viabilistiche.
Il termine per l’ultimazione delle opere è previsto per il 25 luglio prossimo.
Monza, 25 febbraio 2010
Ufficio Stampa
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“I bambini sono come alberi.
Se rimangono incustoditi, crescono in direzioni contorte senza dare frutti.
Se, invece, ci si prende cura di loro, diventano pieni di frutti e utili.
Nello stesso modo, con una appropriata ed amorevole educazione,
i bambini saranno guidati verso la virtù e la beatitudine.” (Plutarco)
Una PEDAGOGIA che ARRICCHISCE
l’UOMO in DIVENIRE
INVITIAMO
TUTTI COLORO CHE VOGLIONO APPROFONDIRE
UNA VISIONE GLOBALE DEL BAMBINO,
E CHI INSIEME A NOI VUOLE FAR NASCERE UNA REALTA’ SCOLASTICA DI COLORE E CALORE
SABATO 13 MARZO 2010
INCONTRO GRATUITO APERTO A TUTTI
dalle 9.30 alle 12.00 – studio tratto dalla pedagogia di Steiner sul bambino nei suoi primi sette anni di vita
Da qualche anno il nostro Centro riconosce nella pedagogia steineriana quegli stessi principi e valori che proponiamo nelle nostre attività artistiche. Pensiamo che la creazione di una scuola materna e primaria a indirizzo steineriano nel territorio della Brianza possa venir incontro alle esigenze e difficoltà che molti genitore incontrato, alle loro richieste di aiuto per l’educazione dei propri figli tramite principi sani lontani da stimoli tecnologici privi di vitalità e dai giudizi opprimenti basati solo sui risultati scolastici, inserendo anche una classe di pedagogia curativa per bambini diversamente abili offrendo un luogo nel rispetto dei loro tempi e delle loro esigenze.
Per informazioni 333.2394847
per prenotarsi 0362.455577 o per mail
L’incontro si svolge presso:
Centro Studi Politeama Artiterapie di Varedo in via Madonnina 54
via Madonnina, 54 - 20039 Varedo
telfax 0362.544477 info@cspartiterapie.it - www.cspartiterapie.it
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Venerdì 12 marzo p.v. alle ore 21 presso la sala dell'Urban Center Binario
7 di Monza.
Il relatore della serata è il dott. Gianni FRANCESETTI, medico, psichiatra e psicoterapeuta della Gestalt.
Il dott. Francesetti, oltre ad essere didatta dell'Istituto di Gestalt HCC Italy, dell'Istituto di Gestalt Therapy HCC Kairòs e della Scuola Gestalt Torino, è Presidente della SIPG (Società Italiana della Psicoterapia della Gestalt), Membro del New York Institute for Gestalt Therapy, membro dell'esecutivo della FIAP (Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia) e dell'EAGT (European Association for Gestalt Therapy), è curatore e co-autore del libro della Franco Angeli "Attacchi di panico e post-modernità" e sarà presente il 12 e 13 marzo a Monza per un seminario dedicato a psicologi e psicoterapeuti.
L'ingresso è aperto a tutta la cittadinanza.
Ritenendolo un evento interessante data l'importanza del tema nel nostro contesto sociale, ci sembra opportuno segnalarvelo in modo che la notizia possa essere divulgata per raggiungere quanti vogliono conoscere e sapere qualcosa in più di questo disagio contemporaneo e della lettura originale proposta dal relatore. L'originalità sta nell'intreccio tra la pratica clinica e la comprensione del campo sociale.
Riteniamo utile, e ci auspichiamo questo sia condiviso anche da voi, informare e sensibilizzare i vostri lettori ad un tema così importante: le persone che vivono questo disagio spesso lo fanno nascondendosi e vergognandosi della "malattia", non sapendo che è un disagio estremamente invalidante che colpisce moltissime persone, soprattutto giovani, strettamente collegame
nto col nostro contesto sociale caratterizzato da incertezza, frammentazione e complessità.
Una delle domande che introdurrà la conferenza sarà: come mai gli attacchi di panico sono così diffusi oggi?
Non è vero che non si guarisce, ma è anche vero che l'attacco di panico è un disagio profondo dell'anima, che ha un senso ed una relazione fra la storia personale della persona che ne viene colpita e il periodo storico in cui viviamo.
Associazione Parole che curano
+39 3351258397
http://www.associazioneparolechecurano.blogspot.com
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Le incontriamo tutti i giorni, al supermercato, per la strada, nelle nostre case in cui lavorano come badanti, babysitter, colf: sono le donne migranti che hanno raggiunto l'Italia alla ricerca di un futuro migliore. Troppo spesso le chiamiamo con il nome della loro nazionalità, come se l'origine corrispondesse a una professione. Etichette appiccicate con noncuranza che però fanno fatica a staccarsi: la "filippina" diventa sinonimo di domestica, "nigeriana" vuol sempre dire prostituta. Ma che cosa sappiamo delle storie di queste donne? Perché proprio dalla Nigeria arrivano così tante ragazze che finiscono sui marciapiedi? Perché non fuggono, perché non si ribellano? Chi offre loro aiuto? Per rispondere a queste domande il gruppo missionario padre Giovanni Beretta, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, organizza due iniziative solidali.
COSA: "Mai più schiave", mostra fotografica sul dramma delle nigeriane vittime della tratta.
Alla mostra sarà abbinata la vendita pro missioni di prodotti artigianali delle cooperative femminili bengalesi. Il ricavato dell'iniziativa verrà devoluto alle missioni Pime in Bangladesh.
DOVE: a Besana in Brianza (MB) presso il Centro Culturale S. Clemente (via S.Clemente 2, frazione Cazzano)
QUANDO: sabato 6 e domenica 7 marzo 2010. Orario continuato ore 10 - 19, ingresso libero.
CHI: il gruppo d'appoggio missionario "padre Giovanni Beretta" in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
E IN PIÙ: Sabato 6 marzo 2010 alle ore 21 presso l'aula S. Carlo dell'oratorio di Besana (p.za Cuzzi) si terrà il dibattito aperto a tutti sul tema "DONNE MIGRANTI IN BRIANZA: LA CONVIVIALITÀ DELLE DIFFERENZE".
Partecipano: ANNA POZZI, giornalista di Mondo e Missione, curatrice della mostra "Mai più schiave", GRUPPO MIRAL, coordinamento interculturale di donne (Bevera di Castello Brianza), CHIARA VERGANI, assistente sociale area minori e famiglie e area immigrazione. Modera il dibattito Sara Sironi, giornalista di Donnamoderna.com.
IN COLLABORAZIONE CON: la Comunità pastorale S. Caterina di Besana in Brianza, il Centro Culturale S. Clemente di Cazzano, la Bottega della Solidarietà di Sondrio, la Federazione stampa missionaria italiana e il Pontificio Istituto Missioni Estere di Milano.
ALTRE INFO SU: www.besanabangladesh.wordpress.com
(o scrivendo un e-mail a besanabangladesh@gmail.com)
LA MOSTRA "MAI PIÙ SCHIAVE: Stop alla tratta per lo sfruttamento sessuale"
Una mostra fotografica per raccontare le storie di tante donne, dagli abusi alla redenzione.
Sono migliaia le ragazze nigeriane sulle strade d'Italia. Le chiamano prostitute, ma sarebbe meglio dire prostituite: costrette a vendere il proprio corpo per pagare un debito assurdo, per salvare se stesse e le proprie famiglie. Sono vittime di un traffico vergognoso che dalla Nigeria all'Italia si snoda lungo le rotte di una delle peggiori schiavitù contemporanee.
Quello della tratta di ragazze nigeriane per lo sfruttamento sessuale è diventato, dagli anni Ottanta in poi, un business da miliardi di dollari, fatto sulla pelle di ragazze giovanissime, cresciute in un contesto di miseria e degrado e desiderose di una vita migliore. Vengono ingannate da promesse fittizie, dal miraggio di un altrove fatto di benessere e felicità: finiscono col ritrovarsi su una strada, costrette a sopportare i peggiori abusi, in una situazione di vulnerabilità e povertà ancora peggiore di quella da cui provengono, sradicate in un Paese straniero, spesso clandestine, senza identità né dignità. Questa mostra fotografica - con le immagini della reporter Silvia Morara e i testi della giornalista di Mondo e Missione Anna Pozzi - racconta le loro storie. Una mostra nata dal progetto della Fesmi (Federazione stampa missionaria italiana), volto a scandagliare a fondo il fenomeno in tutti i suoi aspetti - sociali, culturali, economici... - non solo per denunciare questa vergognosa schiavitù, ma anche per sostenere concretamente le esperienze positive di sensibilizzazione, prevenzione e recupero di queste giovani donne, sia in Italia che in Nigeria. Esperienze raccontate da Morara e Pozzi, che hanno compiuto un viaggio nei luoghi da cui queste ragazze provengono - Lagos e soprattutto Benin City, nell'Edo State, la capitale nigeriana di questo orribile traffico -, ma anche sulle strade italiane e nelle comunità di accoglienza, dove queste ragazze provano a ricostruirsi una vita. La mostra - disponibile al Centro Pime di Milano e corredata dal catalogo edito dalla Emi - testimonia anche l'iniziativa promossa dall'Ufficio "Tratta donne e minori" dell'Unione delle superiore maggiori d'Italia (Usmi), guidato da suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, impegnata dal 1993 nella lotta contro la tratta di esseri umani.
IL GRUPPO D'APPOGGIO "PADRE GIOVANNI BERETTA"
È un gruppo missionario informale nato nel 1976 dal desiderio di accompagnare e sostenere il missionario besanese Giovanni Beretta, sacerdote del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere). Alcuni amici e parenti del missionario hanno mantenuto attivo questo “filo diretto” ritrovandosi periodicamente e contribuendo alle attività svolte da padre Giovanni. Tra le iniziative realizzate ricordiamo la grande raccolta di macchine utensili per la scuola professionale di Dinajpur (diretta da padre Giovanni fino al 2005), le mostre-mercato dedicate all’artigianato bengalese “Nokshi kantha: ricamare la vita” (ottobre 2001) e “Un filo di juta” (ottobre 2006).
GIOVANNI BERETTA, missionario Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere)
Padre Giovanni Beretta è nato a Besana Brianza il 23 dicembre 1941. Nel 1965, dopo il servizio militare, decide di entrare nel seminario di Monza del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere) e viene ordinato sacerdote nel 1971. Dopo alcuni anni di preparazione, parte per il Bangladesh: è il 1975. La sua attività missionaria si svolge prima nel villaggio di Bonpara (fino al 1983) e poi nella cittadina di Dinajpur, dove dirige la scuola professionale “Novara Technical School”. Dal 1991 al 1992 è impegnato nella capitale del paese, Dhaka, che lascia per un periodo di lavoro a Milano come economo del suo istituto missionario. Rientra in Bangladesh nel 1996 e torna alla scuola professionale di Dinajpur. Nel 2005 viene richiamato in Italia dove attualmente ricopre il ruolo di economo generale del Pime presso la sede di Roma.
IL BANGLADESH: GIOVANE NAZIONE IN TERRA ANTICA
La civiltà bengalese era già fiorente nel quarto secolo a.C.: posto all’apice del Golfo del Bengala, passaggio obbligato per i commercianti, il paese era sede riconosciuta di varie università e monasteri. Il Bangladesh (etimologicamente “terra bagnata”) è una grande pianura alluvionale attraversata da 230 fiumi, confluenza naturale tra Gange e Brahmaputra: un grande e fertile delta, dominato dal passare dei monsoni.
L’avvento dei musulmani nel 1200 inaugura un florido periodo che si conclude drasticamente nel 1765 con il colonialismo: il Bangladesh non tornerà più all’antico benessere. Nel 1947 gli Inglesi lasciano il paese che resta alle dipendenze del Pakistan fino al 1971, quando si costituisce una repubblica indipendente, confinante con India e Myanmar (Birmania).
Gli abitanti sono gli eredi di una fusione secolare di etnie. Prevale la lingua Bengali, ma le minoranze tribali parlano idiomi diversi e conservano la propria religione tradizionale. Lo Stato è islamico, ma garantisce libertà di culto alle minoranze indù, buddiste, cristiane e animiste.
Essenzialmente agricolo (riso, juta, the, canna da zucchero), il Bangladesh è uno dei paesi più poveri del mondo. 155 milioni di persone, più del doppio degli italiani, sono distribuite (forse si dovrebbe dire stipate), su un territorio di 144.000 kmq, pari a circa la metà della superficie italiana. La densità è di 1064 abitanti per kmq. La manodopera a basso costo è sfruttata in modo indiscriminato nelle industrie della capitale, Dhaka (è tristemente famoso l’incendio di una fabbrica tessile in cui sono morti più di 50 donne e bambini-operai, chiusi a chiave dentro lo stabilimento). Molti gli emigranti, soprattutto verso i paesi arabi.
IL CENTRO CULTURALE SAN CLEMENTE (LOCALITÀ CAZZANO)
È sede di un'associazione molto attiva nella realtà besanese, soprattutto nell'animazione della vita culturale della frazione di Cazzano: anche in questa occasione ha gentilmente messo a disposizione l'ampio salone "don Angelo Bramati" per l'allestimento della mostra.
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MONZA OGGI
OVVERO STORIE DI ORDINARIO DEGRADO
Dopo quasi 3 anni di governo della città,
la giunta Mariani consegna ai cittadini un territorio
abbandonato al suo destino di degrado
Buche nelle strade, marciapiedi dissestati e pieni di erbacce, panchine rovinate
o divelte, giardini inutilizzabili e senza luci, scritte sui muri, auto in sosta selvaggia
o sfrontatamente parcheggiate in aree pedonali, fontane senza acqua e
piene di rifi uti, pavimentazioni rovinate, piste ciclabili trascurate, segnaletica
danneggiata, carcasse di biciclette e moto lasciate in giro, discariche a cielo
aperto, edifi ci decadenti, aree dismesse e abbandonate…
Il denaro pubblico sprecato per rifare inutilmente rotonde, togliere dossi, togliere
paletti, innalzare pali segnaletici sui marciapiedi già poco sicuri, distribuire
fi oriere per compensare la totale mancanza di verde nelle piazze, fare
rosoni di dubbia utilità, continui ostacoli per i disabili e tanto altro ancora.
Una viabilità impossibile, un’aria irrespirabile, una città poco sicura anche
perché poco illuminata, una città che esclude chi ha problemi perché amplifi ca
le barriere architettoniche invece di rimuoverle.
Amministratori a “ore” che inseguono eventi per apparire, bravissimi a far proclami,
sicuramente attenti a certi interessi ma poco “interessati” a far vivere bene
i cittadini.
Il degrado è sotto i nostri occhi.
Non chiudiamoli.
MONZA MERITA DI PIÙ
- Dettagli
In collaborazione con il Comune di Monza – Assessorato alla Cultura
Amnesty International
presenta
Il lungo cammino verso la dignità di Stato
Letture tratte da:
“Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria
“Riflessioni sulla pena di morte” di Albert Camus
“L’ultimo giorno di un condannato a morte” di Victor Hugo
“Laude” di Jacopone da Todi
“Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters
“Parlate” di Mario Luzi
Voci recitanti: Nice Fiorentini, Arcangelo Villa, Eliana Agazzi.
Sala Maddalena, Monza
Domenica 7 febbraio 2010 - ore 17.00
Introduzioni musicali:
“Passione secondo Matteo” BWV 244 di Johann Sebastian Bach
“Quartetto per 2 violini, viola e violoncello” di Aldo Finzi
“Passione di Sorvedolo” di Giulio Monaco
“Requiem for a dream” di Clint Manswell
Immagini:
“Il trionfo della morte” di Pieter Bruegel
“Davide con la testa di Golia”, “Cattura di Cristo”, “Ecce Homo”, “Decollazione di San Giovanni” di Caravaggio
“La fucilazione”, “Esecuzione della strega” di Francisco Goya
“Via Crucis (2 disegni)”, “La fucilazione” di Aligi Sassu
“Pietà” di Vincent van Gogh
“Crocifissione” di Marc Chagall
“Cristo di San Giovanni della Croce” di Salvador Dalì
Stampe antiche sulle esecuzioni capitali
“Mi pare un assurdo che le leggi, che sono l’espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l’omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall’assassinio, ordinino un pubblico assassinio.”
(Cesare Beccaria – Della pena di morte)