Siamo giunti al momento in cui i ragazzi delle secondarie superiori si devono iscrivere e tra i vari moduli che la scuola ci consegna anche quello delle tasse scolastiche.
Quasi tutti i genitori non sono consapevoli del fatto che la stragrande maggioranza della quota richiesta dalla scuola all’atto dell’iscrizione è a titolo volontario e quindi non può essere imposta.
Quasi tutti ignorano la verità, se non gli addetti ai lavori, eppure il D.P.C.M. del 18 maggio 1990 è chiarissimo sulle tasse dovute:
€ 6,04 (tassa di iscrizione),
€ 15,13 (tassa di frequenza)
€ 15,13 (tassa ritiro diplomi).
Esistono però molti casi di esenzione. La CM 10-2010 chiarisce che gli alunni che si iscrivono al 1°, 2° e 3° anno di corso di istruzione secondaria superiore sono esentati dal versamento delle suddette tasse scolastiche erariali.
Sempre la CM 10-2010 esenta i nuclei familiari con reddito sotto una certa soglia, per esempio:
3 persone con meno di €10.544,00 di reddito
4 persone con meno di €12.593,00 di reddito
Questo è tutto, gente! Pochi genitori sono obbligati a versare pochi euro!
E allora cosa significano le richieste di 100-150 euro all’atto dell’iscrizione in una istituto di secondaria di 2° grado (scuola superiore)?
Non è chiaro. Le richieste di contributi vengono deliberate dal Consiglio di Istituto dove i genitori sono in netta minoranza, 4 su 19. Succede quindi che una categoria (docenti e Dirigente scolastico) “impone” una contribuzione ad un'altra categoria, quella dei genitori. Ciò equivale in sostanza ad un’imposizione di una tassa, competenza che niente e nessuno ha concesso.
Troppo spesso le scuole secondarie camuffano questa richiesta sulla base di una disposizione di legge, la cui legittimità è dubbia e che affonda le radici in un Regio Decreto del 1923. Prova ne è che nemmeno l’Ufficio Legale dell’USP di Reggio Emilia, interpellato nel merito, sostiene questa pratica (Prot. n. 3928/e25 Bologna, 06.04.200). Esso esclude la legittimità della richiesta di contributi a qualsiasi titolo per gli alunni e conclude in questo modo:
“(omissis)…. è da ritenere consentita la richiesta alle famiglie di risorse aggiuntive, a titolo di contribuzione volontaria… (omissis). Solo ed esclusivamente in tale prospettiva, risulta ragionevole, se non persino scontato, che la scelta di percorsi formativi di straordinario livello e qualità, conosciuti e condivisi dalle famiglie, comporti da parte di queste se non un obbligo giuridico, un dovere solidale, ove le condizioni economiche lo consentano, di sostenere la scuola in qualsiasi forma.”
Quindi il contributo, definito in Consiglio di istituto, si configura come volontario, come dire non obbligatorio per i genitori e deve essere finalizzato a una specifica iniziativa “di straordinario livello e qualità”.
Un'altra questione verte sull’impiego di queste risorse economiche. Molte scuole fanno uso del contributo volontario dei genitori in modo improprio: per esempio per la tassa sui rifiuti, per le visite fiscali e i materiali di pulizia.
Associazione Genitori di Monza
Via Ardigò 1
20052 Monza (MI)
tel 039/2873602
www.primaria.it
Nel caso di un noto Istituto di Monza è stato preventivato l’uso del 50% delle liberalità dei genitori, al netto dei contributi per viaggi di istruzione, per “partecipazione a spese amministrative”!
A nulla sono valse le battaglie per destinare tutte le risorse in attrezzature da laboratorio per tutti gli studenti. Anzi, il DS ha scritto un emendamento (il verbale è posto per la seconda volta ad approvazione perché la prima mancava del suddetto emendamento approvato da 12 membri): ”il Consiglio di Istituto, organismo rappresentativo delle diverse componenti, esercita competenze e poteri in modo unitario e si esclude pertanto che singole voci di bilancio siano a disposizione di una singola componente”.
A mio parere ciò attribuisce alla richiesta di somme, le caratteristiche di una vera e propria tassa, al contrario di quanto sostenuto dall’USR dell’Emilia Romagna e dalla recente circolare ministeriale n. 10 – 2010, per cui i genitori non possono determinarne la destinazione né per tutta né per una minima parte.
Per capire meglio si deve partire dalla considerazione della circolare ministeriale (9537 del 14.12.2009) la quale dà indicazione alle scuole di utilizzare “i contributi non vincolati” per pagare gli stipendi dei docenti e purtroppo i dirigente vi comprendono anche i “contributi dei genitori versati senza specificare il vincolo di destinazione”.
AGe Associazione Italiana Genitori raccomanda, quindi, a tutti i genitori di porre attenzione affinché le somme versate siano finalizzate in modo specifico . Il modo è semplice.
Basta fare il versamento volontario dei contributi, secondo la legge 40 – 200, su conto corrente postale/bancario mettendo ben chiaro nella causale, a scelta multipla che:
O “La quota liberale è finalizzata all’ampliamento dell’offerta formativa”
O “La quota liberale è finalizzata all’edilizia scolastica”
O “La quota liberale è finalizzata all’innovazione tecnologica”
Così le somme entrano vincolate in bilancio e possono essere utilizzate esclusivamente a favore degli studenti e della didattica.
Solo in questo modo il genitore ottiene il vantaggio di poter detrarre dalla dichiarazione dei redditi il 19% per cento di quanto versato.
Quindi per arginare gli abusi in atto in modo legittimo ma efficace basta che i genitori, qualora vogliano fare un versamento volontario, lo vincolino nella destinazione, direttamente sul conto corrente postale/bancario, come stabilisce la legge 40 – 2007.
Per ribadire ciò, ho mandato comunicazione a tutte le scuole secondarie di 2° grado (le ex-superiori per intenderci) della provincia, in cui invito i Dirigenti Scolastici e i Presidenti dei Consigli di Istituto a porre la massima chiarezza nelle richieste di somme all’atto dell’iscrizione.
In definitiva l’invito di AGe non è quello di non contribuire ma di farlo in modo corretto cioè in modo utile per i nostri figli che possano disporre di attrezzature aggiornate ed esperienze formative di qualità, finanziate dai propri genitori che si sentono solidali tra loro e corresponsabili del miglioramento continuo della propria scuola.
Paolo Ferrentino
Approfondimenti su http://www.primaria.it/tasse.php e su www.primaria.it
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