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CONVEGNO
ORTOTERAPIA. Gestione e sviluppo di attività riabilitative nel verde
24 febbraio 2012
Monza, Teatro Villoresi, piazza Carrobiolo 8
REPORT DELL’EVENTO
Monza, 1° MARZO 2012
Offrire un quadro aggiornato sulle attività di ortoterapia, sviluppare la realizzazione di attività sociali in aziende agricole multifunzionali, proporre percorsi in grado di combattere lo stress, l'ansia che la malattia porta con sé, sviluppare le capacità di interazione con gli altri e rafforzare la propria autostima. Questi i temi del Convegno che si è tenuto lo scorso 24 febbraio a Monza presso il teatro Villoresi con il cofinanziamento della Regione Lombardia nell’ambito del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (PSR 2007/2013 anno 2011) e il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Monza e della Provincia di Brescia.
Il convegno si è aperto con i saluti di Massimo Ceruti, presidente della Scuola Agraria del Parco di Monza – organizzatrice dell’evento - e con l’invito dell’assessore regionale all'Agricoltura Giulio De Capitani a considerare l’ortoterapia 'uno degli esempi della multifunzionalità agricola che consentono oggi di diversificare l'economia rurale, con benefici e ricadute positive sul benessere collettivo'. La Regione Lombardia segue con interesse lo sviluppo che sta affrontando l’agricoltura negli ultimi anni, per trasformarsi da produttrice di materie prime a scopo alimentare a contesto in grado di offrire servizi alla collettività. Pierfranco Maffè, assessore alla Famiglia e alle Politiche Sociali del Comune di Monza, ha ringraziato la Scuola Agraria per il ruolo attivo sul territorio per i soggetti svantaggiati.
Moderato da Alessandro Castellani, psichiatra e psicoterapeuta attivo da anni nell’ambito della ri/abilitazione della disabilità intellettiva, il convegno ha visto la partecipazione di oltre 250 operatori di fattorie e cooperative sociali, personale sanitario, responsabili di strutture sanitarie interessate ad utilizzare l’ortoterapia per realizzare progetti di riabilitazione del disagio e della disabilità.
Nel suo intervento, l’agronomo Carla Schiaffelli, coordinatrice presso la Scuola Agraria di progetti di didattica ambientale e agricola, ha approfondito gli sviluppi che l’ortoterapia sta contribuendo a realizzare nel mondo agricolo. Sono sempre di più le aziende che si aprono al sociale, affrontando percorsi di formazione e destinando parte dei propri spazi al fine di ospitare attività come la terapia orticolturale (o ortoterapia), l’ippoterapia, l’onoterapia, la pet therapy, collaborando con i servizi sociali del territorio, integrando il proprio reddito.
Cristina Borghi, medico e farmacologo clinico, ha portato la testimonianza delle ricerche svolte nei campi della neurologia, della sociologia ambientale e della psicologia, a sostegno del ruolo curativo del giardino. Dalla riduzione delle malattie legate alla sedentarietà (cardiovascolari, ictus, fratture da osteoporosi) per chi pratica attività all’aria aperta come il giardinaggio, al recupero della socialità, della motivazione dell’autostima nei casi di disagio mentale, disabilità mentale o fisica, la terapia orticolturale non ha controindicazioni e comporta vantaggi tangibili.
Gli interventi riabilitativi effettuati con l’ausilio dell’ortoterapia vanno calibrati caso per caso, al punto da configurarsi come un vero e proprio “progetto”. Maria Caterina Vetrò, consulente per numerose ONG, temporaneamente in Cambogia per i progetti di ortoterapia che segue e promuove tramite la sua associazione Rainbow Belize project, ha affidato il proprio intervento a Roberta Ottolini.
Roberta Ottolini, psicologa dello sviluppo e dell’educazione, ha pertanto illustrato i differenti destinatari delle attività ortoterapiche - disabili fisici, psichici e sensoriali, anziani, ex degenti psichiatrici, tossicodipendenti, alcolisti, adolescenti con situazioni familiari difficili, soggetti sottoposti a tutela giudiziaria ammessi a misure alternative di detenzione, etc -, proseguendo con l’analisi dei metodi, degli strumenti, dei tempi e delle modalità di verifica da attuare al fine di costruire il progetto riabilitativo mantenendo l’utente al centro del processo.
Maurizio Ferrandina, terapista della riabilitazione psichiatrica e psicosociale, ha approfondito la gestione dei rapporti che l’operatore qualificato in ortoterapia deve necessariamente intrattenere con le strutture del territorio, l’equipe inviante e l’utente, portando ad esempio le attività e i risultati ottenuti dal suo lavoro svolto presso le varie strutture, in particolar modo presso la Scuola Agraria, attiva da oltre vent’anni nel campo dell’ortoterapia.
Alessandro Castellani ha trattato della validità dell’approccio orticolturale per la Disabilità Intellettiva nelle sue valenze terapeutico-abilitative e nei suoi risvolti psicopedagogici, sottolineando come esso rappresenti, fra i vari strumenti complementari di cura, quello che apre maggiormente a successivi inserimenti lavorativi.
Introdotta da Gabriella Ba, ordinario della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano, la ricercatrice Caterina Vigano ha portato i risultati dei progetti di trattamento terapeutico riabilitativo individualizzato e monitorato nel tempo presso la Comunità Riabilitativa ad alta Assistenza (CRA) e il Centro Diurno dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano.
Nel corso della giornata si è affrontato anche il tema della progettazione di uno spazio verde dedicato ad attività di ortoterapia con l’architetto Monica Botta, che nel corso del suo intervento ha fornito numerosi spunti di riflessione sulla differenza di prospettive fra la realizzazione di uno spazio verde semplicemente bello da guardare rispetto ad uno in cui realizzare concrete attività terapeutiche.
Tina Ponzellini, esperta di ortoterapia, ha ampliato ulteriormente il tema, presentando le differenti modalità di applicazione possibili dell’ortoterapia. Non tutti gli utenti possono eseguire lavori manuali, ma tutti possono, con la guida attenta dell’operatore, svolgere attività in grado, a seconda dei casi, di sviluppare equilibrio, coordinamento, iniziativa, costanza, socialità. Il verde offre un’estrema varietà di temi e spunti, modulabili in base alle necessità terapeutiche. Semina, preparazione del terreno, raccolta, divisione piante per specie, rinvasi, etc., fino alla provocatoria “ortoterapia senza terra”, che consente di mantenere il legame con l’ortoterapia in inverno o quando mancano le strutture.
In chiusura, a conferma che l’adozione dell’ortoterapia da parte di cooperative e fattorie sociali rappresenta un’importante strumento di coesione ed integrazione sociale, nonché una risorsa utile per differenziare le attività e le fonti di reddito nel contesto dell’agricoltura multifunzionale, sono intervenuti Marco Zonca, agronomo esperto in cooperazione sociale che da anni svolge la sua attività di agronomo presso la cooperativa sociale “Biplano” e Mariangela Lamagni, responsabile della comunità “L’Alternativa” di Quinzano d’Oglio (BS).
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Festa della Donna al Must di Vimercate
Ingresso gratuito, una mostra e una visita guidata per le donne
Giovedì 8 marzo dalle ore 15 alle 19, in occasione della Festa della Donna, tutte le donne potranno entrare gratuitamente al Must. Alle ore 15.30 è inoltre prevista una visita guidata con il direttore dal titolo Le donne del Vimercatese dedicata alle figure storiche femminili presenti nel museo: dalla giovane Atilia, la cui tomba è stata rinvenuta nella necropoli romana di piazzale Marconi, a Teodolinda, la celebre regina longobarda; da Fiorbellina, moglie del feudatario di Vimercate, a Elisabetta e Gabriella Sottocasa, che vissero nella villa che ospita il museo. Verranno inoltre narrati alcuni fatti storici che, sul nostro territorio, hanno visto protagoniste le donne: dalle filande di fine Ottocento, alle staffette partigiane della 2ª Guerra Mondiale, alle operaie della Bloch di Bellusco. La visita guidata durerà 1 ora e 30 minuti e sarà gratuita per le donne (per gli uomini: 2 euro + biglietto d'ingresso al museo). Si consiglia la prenotazione al numero 0396659488. Dal 3 all’11marzo, gli spazi espositivi di Villa Sottocasa ospiteranno inoltre Forme & Colori, una mostra a ingresso libero con oltre 50 opere d’arte di artiste vimercatesi nell'ambito di Marzo Donna 2012 (per i dettagli vedi a lato).
Orari museo: mer-gio-ven ore 15/19; sab e dom ore 10/13 e 15/19
Organizzazione: MUST Museo del territorio vimercatese
Info: 039 6659488 - info@museomust.it
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ECCELLENZA CULINARIA E NOTE D'ARTISTA SI INCONTRANO A MONZA PER L’INAUGURAZIONE DI PANINO GIUSTO
Monza, 1 marzo 2012 - Un vero e proprio momento di arte, culinaria e musicale, attende gli ospiti che mercoledì 7 marzo parteciperanno a Monza, in via Passerini 9 alle ore 19:00, all'inaugurazione del nuovo punto Panino Giusto. Non un semplice luogo di ristoro, ma un locale in cui la pausa pranzo si trasforma in un momento di qualità e dove la ristorazione è al contempo moderna e artigianale, attenta alla ricercatezza degli ingredienti e in grado ogni volta di stupire ed emozionare. Monza diventa dunque una nuova sede per gli artigiani del gusto e dell’eccellenza che sapranno offrire pasti gustosi, genuini e, soprattutto, di qualità. Non solo i classici e inimitabili panini, ma anche toast, piatti caldi e freddi, insalate, tartine, dolci e gli “stuzzicagiusto”, adatti per un aperitivo tra amici o uno spuntino appagante.
La filosofia di Panino Giusto punta a mostrare che anche un pasto veloce può diventare un momento di piacere culinario e qualità e, per farlo, è stata scelta per la nuova sede proprio Monza, città dove frenesia e velocità, al pari di Milano, trasformano spesso la pausa pranzo in un momento in cui si guarda purtroppo più l’orologio che la qualità e la genuinità di ciò che si mangia. Panino Giusto vuole offrire a tutta la sua clientela solo il meglio e il top della qualità, grazie all’accurata selezione degli ingredienti e delle materie prime. Una ricerca del meglio che fa dei prodotti “Panino Giusto” veri e propri momenti di eccellenza.
Panini, piatti caldi e freddi, pasta e dolci fatti in casa, tutto è rigorosamente preparato al momento, con velocità, efficienza, cura e maestria, la stessa che ha trasformato Panino Giusto, da semplice punto di ristoro aperto a Milano nel 1979, in un'importante realtà che vanta oggi 32 locali non solo in Italia, ma anche in Spagna, Turchia e Giappone.
L’esperienza di Panino Giusto si concretizzerà quest’anno anche nella nascita di una vera e propria Accademia che, in via Pompeo Leoni 2 a Milano, sarà il cuore pulsante della società. Qui infatti sarà racchiusa tutta la sua cultura, avverrà la formazione e l’aggiornamento del personale e sarà anche un luogo di incontro tra i proprietari e i loro partner, con uno spazio espositivo permanente dedicato alla storia e alla tradizione dei vari prodotti accuratamente selezionati per i piatti di Panino Giusto.
Alla serata inaugurale gli ospiti avranno l'opportunità di assaggiare le sfiziose specialità di Panino Giusto e di ascoltare dal vivo Raffaella, artista di 5 Art Lab. La violinista concertista si esibirà in una performance unica, durante la quale le melodie arrangiate di brani moderni pop e rock si fonderanno in maniera inconsueta con le note di questo affascinante strumento musicale.
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RASSEGNA CINEMATOGRAFICA
I RAGAZZI STANNO BENE
Adolescenza al cinema
Rassegna rivolta a genitori, insegnanti, educatori e a tutti coloro che si relazionano con gli adolescenti.
Iniziativa promossa da Bloom in collaborazione con Comitato Genitori di Mezzago, Scuola di mezzago,
Coop Mezzago e con il patrocinio del Comune di mezzago e della Provincia di Monza e Brianza
Tanti sono i registi che nella storia del cinema hanno affrontato i temi legati all’infanzia, all’adolescenza e alla crescita.
Vi proponiamo un percorso che vuole evidenziarne alcuni aspetti, presentando questa fase di passaggio dall’infanzia all’età adulta
come momento ricco di opportunità che i giovani devono essere messi nella condizione di cogliere, per acquisire la consapevolezza delle potenzialità del proprio pensiero, per conquistare la stima di sé, ovvero amarsi ed accettarsi come persona.
Proviamo attraverso 5 film ad indagare questo mondo, con un atteggiamento positivo e solidale, per poter essere guide discreta, disponibili all’ascolto, propositivi ma attenti alle tacite richieste, mai giudicanti.
INGRESSO € 5,00 (per questa rassegna non saranno valide le tessere di BloomCinema)
INIZIO PROIEZIONI ORE 21,00
E’ GRADITA L’ISCRIZIONE : inviare una mail con nome e cognome a cecilia.out@bloomnet.org
CALENDARIO
martedì 6 marzo ore 21
NON LASCIARMI! LA RELAZIONE CON GLI ADULTI
Il vuoto affettivo è sempre all’origine del disagio.
Film: IL RAGAZZO CON LA BICICLETTA
Introduzione e commento di: Maria Mauri
martedì 13 marzo ore 21
LA SCOPERTA DELLA SESSUALITÀ E LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ DI GENERE
Né adulti, né bambini, alla ricerca della propria identità.
Film: TOMBOY
Introduzione e commento di: Roberto Radice
martedì 20 marzo ore 21
EDUCARE È UN VERO ATTO D'AMORE: LA SCUOLA, LE REGOLE E LA TRASGRESSIONE
La scuola ha un ruolo fondamentale e determinante per incidere sugli aspetti educazionali pedagogici, ma non dispone di strumenti e tecniche che incidano sulla realtà affettiva, relazionale, emotiva del mondo interno dei giovani.
Film: I QUATTROCENTO COLPI
Introduzione e commento di: Stefano Laffi
martedì 27 marzo ore 21
LE RELAZIONI NEL GRUPPO DEI PARI
Laboratorio di relazioni sociali e luogo intimo di appartenenza emotiva ed affettiva
Film: IL PAESE DELLE SPOSE INFELICI (fandango)
Introduzione e commento di: Pierangelo Barone
SCHEDE FILM
IL RAGAZZO CON LA BICICLETTA Lucky Red
di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne, Belgio, Francia, Italia 2011, Drammatico, 87 min.
‘Parcheggiato' in un centro di accoglienza per l'infanzia e affidato alle cure dei suoi assistenti, Cyril non ci sta e ostinato ingaggia una battaglia personale contro il mondo e contro quel genitore immaturo che ha provato ‘a darlo via' insieme alla sua bicicletta. Durante l'ennesima fuga incontra e ‘sceglie' per sé Samantha, una parrucchiera dolce e sensibile che accetta di occuparsi di lui nel fine settimana. La convivenza non sarà facile, Cyril fa a botte con i coetanei, si fa reclutare da un bullo del quartiere, finisce nei guai con la legge e ferisce nel cuore e al braccio Samantha. Ma in sella alla bicicletta e a colpi di pedali Cyril (ri)troverà la strada di casa.
TOMBOY
di Cèline Sciamma, Francia 2011, Commedia, durata 84'
Laure, 10 anni, é appena arrivata in un nuovo quartiere di Parigi con i genitori e la sorella più piccola, Jeanne. Un po’ per gioco, un po’ per realizzare un sogno segreto, Laure decide di presentarsi ai nuovi amici come fosse un maschio, Mickaël: il modo in cui si veste e si pettina, l’impeto con cui si azzuffa e gioca a calcio, non sembrano lasciar dubbi sulla sua identità e Mickaël è accettato nella comitiva. L’inizio della scuola però è dietro l'angolo e il gioco dei travestimenti si complica, tanto più che i genitori sono all’oscuro di tutto e Laure/Mickaël ha stretto un legame speciale con la coetanea Lisa...
I QUATTROCENTO COLPI
di François Truffaut, Francia 1959, Drammatico, durata 93', b/n
Antoine Doinel è ragazzo solo, indesiderato e incompreso. Per ribellarsi marina la scuola e rubacchia qua e là. Quando, con l'amico René sottrae una macchina da scrivere per pagarsi una gita al mare lo beccano e lo mettono al riformatorio. Una descrizione dell'infanzia attenta e partecipa, priva di stereotipi e unita a una nuova idea del mondo e del cinema.
IL PAESE DELLE SPOSE INFELICI (fandango)
di Pippo Mezzapesa, Italia 2011, Drammatico, durata 82'
In un piccolo paese del sud dell’Italia, l’amicizia dei due adolescenti Veleno e Zazà, diversi tra loro ma compagni in una squadra di calcetto locale, viene rivoluzionata dall'incontro con Annalisa (Aylin Prandi), ragazza selvaggia dal doloroso passato, di cui si mormorano le cose peggiori e di cui inevitabilmente entrambi si innamoreranno. Tratto dal romanzo omonimo di Mario Desiati, potrebbe essere accidentalmente un diario di formazione. Difficilmente oggi in Italia, oltre alle opere di Antonio Capuano, l’adolescenza è stata portata sullo schermo con questa intensità.
I RELATORI
Maria Mauri Educatrice professionale, counsellor della terapia centrata sul cliente, coordinatrice orientamento.
Venti anni di lavoro in progetti per e con gli adolescenti in situazione di disagio, personale, famigliare, sociale, scolastico.
In un ottica di sostegno, accompagnamento e rimotivazione personale scolastica e lavorativa.
Lavoro di rete con i servizi del territorio: sociali, specialistici, con le scuole e le comunità.
Lavoro con le famiglie, su percorsi individuali e di gruppo di sostegno alla genitorialità.
Roberto Radice Laureato in Scienze dell'ʹEducazione presso l'ʹUniversità Statale Bicocca – Milano. Lavora come educatore e pedagogista in contesti di socialità formale e informale, incontrando le adolescenze ed esistenze che attraversano l’ombra della tossicodipendenza.
E’ Consulente pedagogico per il Dipartimento dello Dipendenze dell’A.S.L. di Milano 1.
Collabora alle attività della Cattedra di Pedagogia Interculturale della Facoltà di Scienze della
Formazione dell’Università Statale Bicocca di Milano e al progetto di ricerca di “Pedagogia della Resistenza” curato dal prof. Raffaele Mantegazza,
ambiti nei quali realizza, nelle scuole e nei contesti formativi, progetti di formazione all’incontro delle differenze e di smascheramento dei
dispositivi del potere. Dal 2000 svolge attività di ricerca e volontariato in Kenya.
Stefano Laffi Laureato in Economia politica e dottore di ricerca in Sociologia, ha progettato e realizzato corsi di specializzazione e master per le professioni sociali. Docente presso diverse università, formatore di enti e scuole professionali, consulente di diverse amministrazioni locali e Aziende sanitarie, svolge da oltre quindici anni ricerche nel campo dell'analisi del mutamento sociale, dell'ideazione di interventi a valenza educativa e preventiva, della formulazione di politiche sociali. È socio fondatore di Codici.
Pierangelo Barone è docente di Pedagogia dell'adolescenza presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca. Da diversi anni è impegnato nello studio genealogico delle formazioni cuturali e sociali che sono implicate nelle pratiche educative, collocandosi in una prospettiva di ricerca pedagogica clinica e materialista. Tra le sua pubblicazioni: La materialità educativa (1997); Pedagogia della marginalità e della devianza (2001). E' inoltre curatore, con altri, del volume: Riccardo Massa. Lezioni su: l'esperienza della follia (2002)
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CONVEGNI SUL SUOLO, IN LOMBARDIA
I territori periurbani. Metodi e modelli interpretativi -Milano, 2 marzo 2012, 9.30-17.30 Università degli Studi di Milano, via Festa del Perdono. Organizzazione: FLA - Fondazione Lombardia per l'Ambiente, Regione Lombardia. Relatori: P. Baccolo, G.A. Bravo, F. Piccarolo, L. De Cesaris, S. Pareglio, D. Ludlow, F. Pozzi, G. Guastella, P. Veneri, L. Diappi, M. Ferretto, S. Mugnano, G. Caiani, M. Colleoni, G. Nuvolati, G. Sali, S. Corsi, L. Casini, T. Tempesta, P. Galuzzi, E. Solero, P. Vitillo, N. Portas, F. Oliva, S. Brenna, C. Lavalle, A. Spaziante. Programma: http://www.consumosuolo.org/Images/Attach/seminario%20AGAPU_2.03.12.jpg
CONSUMO DI SUOLO: il Partito Democratico per quale normativa cogente? - Milano, 3 marzo 2012, 9.30-13.30, Palazzo Pirelli, Sala Pirelli, via F.Filzi 22
Interventi di Daniele Belotti, Luca Gaffuri, Maurizio Martina, Francesco Prina, Maria Cristina Treu, Mario Viviani, Lorenzo Spallino, Agostino Agostinelli, Angela Fioroni, Gian Mario Fragomeli, Alessandro Marini, Mario Leoni, Eugenio Comincini, Mario Soldano, Damiano Di Simine. Partecipano i Consiglieri Regionali e i componenti della V Commissione Territorio e della VIII Commissione Agricoltura, Parchi e Risorse idriche: Agostino Alloni, Gian Antonio Girelli, Giovanni Pavesi, Fabrizio Santantonio, Giuseppe Villani, Stefano Tosi, Franco Mirabelli. http://www.blogdem.it/francesco-prina/files/2012/02/3-marzo_-consumo-di-suolo.pdf
LA COMPETIZIONE NELL’USO e NELLA TUTELA DEL SUOLO: Strumenti e progetti per un nuovo assetto del territorio Mantova, 13 marzo 2012, 9.40-13.15, Fondazione Università di Mantova, Sala Consiliare, Via Scarsellini 2. Interventi di Alessandro Pastacci, Maurizio Castelli, Luca Minnella, Giorgio Blejnat, Andrea Arcidiacono, Elena Jachia, Elena Mussinelli, Damiano Di Simine, Maria Cristina Treu, Francesco Caprini, Gianluigi Coghi. Segreteria convegno: provincia di Mantova, territorio@provincia.mantova.it
UN VIDEO: Ciar cum'è l'acqua del Lamber (chiaro come l'acqua del Lambro)
Prodotto da Legambiente nell'ambito delle attività per il contratto di fiume del Lambro, è un documentario 'militante' ma anche vibrante di emozioni, immagini e racconti, raccolte dalle autrici (Hulda Federica Urrù, Elena Maggioni e Carlotta Marrucci) in un lungo viaggio dalle sorgenti alla foce del fiume inquinato e ferito dal disastro ecologico del 23 febbraio 2010. Presentato in anteprima a Monza, in occasione del secondo anniversario dello sversamento di idrocarburi dalla Lombarda Petroli, sarà disponibile nelle biblioteche dei comuni rivieraschi del Lambro, ma vuole anche essere uno strumento per discutere di disinquinamento (per organizzare iniziative pubbliche di presentazione: l.baio@legambiente.org. Il trailer su: http://lombardia.legambiente.it/contenuti/giornate-di-mobilitazione/un-documentario-sul-fiume-lambro
UN LIBRO: TERRA! (conservare le superfici, tutelare la risorsa: il suolo, un bene comune)
Edito da Maggioli per conto del Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo, il volume raccoglie contributi e riflessioni di diversi autori (Acutis, Boni, Camagni, Casiraghi, Cogliati Dezza, Di Simine, Fasolini, Frey, Lavalle, Nova, Oliva, Pedrazzini, Pileri, Polci, Schmidt, Vallerani), radunati da Legambiente, INU e Società Geografica Italiana per portare, ciascuno dalla propria competenza, un contributo alla comprensione del significato di un bene comune troppo complesso per essere descritto da una singola disciplina scientifica: ed infatti il taglio del volume è fortemente interdisciplinare, racchiudendo competenze urbanistiche, geografiche, sociologiche, urbanistiche, biologiche, ecologiche, economiche, agronomiche... tutto in sole 146 pagine. Se non lo trovaste in libreria... chiedetelo a noi. http://www.consumosuolo.org/Pubblicazioni.aspx
BREBEMI come le Olimpiadi a Roma e il Ponte sullo Stretto: i No che aiutano a crescere. “Attraverso le opere inutili, le banche alimentano la crisi”
Legambiente è fortemente critica nei confronti delle scelte finanziarie delle banche lombarde, che mentre tengono stretti i cordoni della borsa respingendo le richieste di credito alle piccole e medie imprese, trovano ben 546 milioni di euro per finanziare la BreBeMi, l’inutile autostrada, replica della Milano-Venezia, che insieme alla altrettanto inutile TEM, immobilizzerà nei prossimi anni risorse per oltre 4 miliardi di euro: è questo il costo delle due opere, considerando anche gli oneri finanziari. Si tratta di soldi spesi in opere che non sono assolutamente delle assolute priorità, secondo gli ambientalisti. “Le banche non finanziano il nuovo ciclo economico che famiglie e imprese attendono da tempo, ma buttano i soldi del risparmio in infrastrutture stradali nate vecchie, e diventate con la crisi, tossiche per l'economia, oltre che per l'ambiente – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia –. L'unico modo per far rientrare l'investimento sarà la speculazione immobiliare, fatta di centri commerciali e lottizzazioni a ridosso dei nuovi caselli autostradali: asfalto, cemento e smog al posto della concessione di credito per lo sviluppo di nuove imprese. Le banche continuano ad alimentare la crisi economica causata proprio dalla speculazione immobiliare e finanziaria”. Per denunciarlo, gli attivisti dell'associazione oggi si sono presentati davanti alle principali filiali di Banca Intesa a Milano, Unicredit a Brescia e Ubi Banca a Bergamo: le tre società artefici del megafinanziamento che servirà a BreBeMi per sopravvivere in attesa della chiusura dei contratti di finanziamento dell'infrastruttura, prevista per giugno. “Per uscire dalla crisi occorre selezionare le priorità per dire dei SI' alle imprese che chiedono credito per reggere la situazione difficile e programmare nuovi investimenti, ma anche dire dei NO, come ha fatto il Governo per le Olimpiadi a Roma e il Ponte sullo Stretto - dichiara Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia - occorre rivedere i progetti di grandi opere alla luce delle nuove esigenze e dei dati reali di traffico, per sbloccare risorse economiche che devono servire a modernizzare la metropoli lombarda”. (ufficio stampa Legambiente Lombardia, 29 febbraio 2012)
ACQUE INQUINATE. La denuncia di Legambiente: In Lombardia l’informazione sulla salute delle acque è inesistente, struttura Arpa sottodimensionata Volete sapere qual è lo stato di salute della falda acquifera da cui attingono i pozzi di approvvigionamento dell’acqua potabile della vostra città? Chiedetelo a Nostradamus. Volete sapere se il depuratore che deve trattare le acque reflue che provengono dalla vostra fognatura rispetta i limiti di legge? Chiedetelo a Frate Indovino. Volete sapere qual è il livello d’inquinamento del fiume su cui si affaccia il vostro quartiere? Guardate il colore dell'acqua. E' grossomodo questo il livello di informazione di cui possono disporre i cittadini lombardi. Se navigate nel sito istituzionale di ARPA, nella migliore delle ipotesi, troverete report aggiornati a non meno di un paio d'anni fa, e dopo aver sfogliato decine di pagine di tabelle, non troverete il dato che cercate. E davvero non è il caso di spendere troppo tempo in richieste formali: non si otterrete risultati molto migliori. Eppure la stessa agenzia regionale, in altri settori come quello relativo alla qualità dell'aria, fornisce dati puntuali, precisi e aggiornati giornalmente. Dunque si può fare, basta volerlo. Le uniche informazioni che i cittadini possono ottenere, anche se non dovunque, sono quelle relative alla balneabilità, che dopo anni di mobilitazione della Goletta Verde ora sono fornite dalle ASL all'inizio di ogni stagione estiva, e quelle sulle acque potabili del loro rubinetto, dal momento che sempre più società che gestiscono i servizi idrici mettono a disposizione questi dati agli utenti, attraverso internet o comunicazioni allegate alle bollette dell'acqua. E, per fortuna, si tratta di dati tranquillizzanti, l'acqua potabile è quasi sempre buona e sicura, grazie ai procedimenti di potabilizzazione. I problemi, invece, cominciano dal momento in cui si tira lo sciacquone: da lì in avanti il monitoraggio, che pure viene fatto per legge, non produce informazioni accessibili. “La struttura ARPA è insufficiente a svolgere uno dei suoi compiti prioritari, quello di fornire informazione ambientale completa e tempestiva ai cittadini - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - Eppure il problema dell'inquinamento delle risorse idriche, superficiali e di falda, è la principale emergenza ambientale della Lombardia: a ricordarcelo è l'Unione Europea, con le molte procedure di infrazione aperte per l'insufficienza della depurazione. Basti pensare che su 55 agglomerati urbani della Lombardia, ben 36 aspettano di ricevere severe sanzioni perchè il loro sistema di collettamento e depurazione perde liquami da tutte le parti”.Insomma, sentenzia Legambiente, fino ad oggi il disastro del petrolio nel Lambro avvenuto due anni fa ha impressionato il mondo intero, ma non è servito a modificare l'attenzione delle istituzioni pubbliche, e in primo luogo dell'ARPA, verso lo stato di salute dei nostri fiumi, laghi e falde. “Quello dell'informazione è un nodo strategico per affrontare e risolvere il drammatico stato delle acque lombarde – insiste Di Simine - e purtroppo questo 2012 sarà un anno orribile per le acque lombarde, perchè l'inquinamento rischia di essere aggravato da una siccità preannunciata dalla mancanza di neve in montagna e dal livello dei laghi vicini al minimo storico”.
(ufficio stampa Legambiente Lombardia, 24 febbraio 2012)
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Scanagatti su "contapipì" per vigili di Monza: "Misura incredibile per coprire fallimenti su traffico e pochi agenti nelle strade"
Monza, 1 marzo 2012 - "Un episodio che ha dell'incredibile, che viola brutalmente la privacy oltre che il normale buon senso. Il sindaco Mariani in evidente difficoltà perché la sua stessa maggioranza non intende ricandidarlo, attraverso il capo dei vigili da lui nominato tenta di cercare capri espiatori: e così per mascherare i propri fallimenti su traffico impazzito e mancanza di agenti in città, dà la colpa al fatto che anche i vigili - a quanto pare - vanno al gabinetto. I cittadini però non sono stupidi e credo proprio capiranno il trucchetto. Il corpo di polizia municipale non può più essere gestito in questo modo".
Lo dichiara il candidato sindaco del centrosinistra a Monza Roberto Scanagatti, commentando il provvedimento adottato dal comandante dei Vigili urbani di Monza che impone agli agenti di segnalare al comando, ovunque si trovino, ogni pausa per bisogni fisiliogici e di riepilogarne il totale a fine giornata nell'apposito modulo di fine turno.
Ufficio stampa
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Carissimi...qui di seguito e' riportato il comunicato stampa della societa' TEM. il riassunto e' che l'iter burocratico-istituzionale e' finito...e che tra poco inizieranno i cantieri...le dichiarazioni dei vari Cattaneo e Terragni dicono entro la fine di marzo...e' inutile dire che questa notizia, che aspettavamo da 7 mesi, e' purtroppo arrivata...ci stiamo naturalmente preparando a una mobilitazione forte nel giorno della posa della prima pietra...verra' fissata a breve la data di un assemblea aperta a tutti coloro che vorranno sostenere questa battaglia...
una buona giornata
Presidio Permanente Martesana
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comunicato stampa TEM spa
La Corte dei Conti registra la delibera Cipe, via ai lavori di Teem 27.02.2012
La Corte dei Conti ha registrato (24 febbraio scorso) la delibera adottata il 3 agosto 2011 dal Cipe per approvare il Progetto definitivo e il Piano economico-finanziario della Tangenziale Est Esterna di Milano (due miliardi di euro gli investimenti complessivi previsti interamente a carico di privati). Il pronunciamento positivo della Magistratura contabile, particolarmente atteso dal momento che sancisce la chiusura dell’iter istruttorio cui è stata sottoposta Teem, apre, nei fatti, la fase di realizzazione dell’opera. Non appena la delibera Cipe verrà pubblicata sulla “Gazzetta Ufficiale”, Tangenziale Esterna SpA (57% Tem, 15,5% Impregilo, 7,9% Pizzarotti, 4,1% Coopsette, 4% Cmb, 4% Unieco, 3,2% Cmc, 1% Itinera) potrà, quindi, concentrare maggiormente la propria attività sulla trasposizione dalla carta millimetrata alla realtà di Teem, ritenuta pure dalla Bei opera strategica di interesse europeo. Nei mesi scorsi, la concessionaria ha, del resto, posto le basi all’inaugurazione dei cantieri portando a uno stato avanzatissimo la progettazione esecutiva, avviando la pianificazione del project financing (1,42 miliardi di euro) nonché l’accensione di un prestito-ponte e approvando, in sede di Cda, il testo del Contratto per l’assegnazione dei lavori al Contraente generale (il Consorzio Cct costituito dai soci costruttori della SpA).
Da oggi appare, dunque, più vicino l’inizio dei lavori indispensabili per realizzare i 32 chilometri di collegamento autostradale da Agrate Brianza (A4) a Melegnano (A1), per costruire ex novo 38 chilometri di arterie ordinarie, per riqualificare 15 chilometri di Strade provinciali e comunali esistenti, per potenziare la rete di piste ciclabili con 30 chilometri di nuovi percorsi e per attuare diversi interventi ambientali di pregio. Teem va, infatti, inquadrata nell’ottica di un’infrastruttura integrata da opere connesse, peraltro finanziate interamente da privati a fronte di una fiscalità generale non in grado di garantire risorse sufficienti, che sono auspicate da mezzo secolo, non meno del collegamento autostradale, dai cittadini desiderosi di un innalzamento della qualità della vita e dalle imprese alla ricerca di competitività. La realizzazione di Teem, che accompagnerà quella in corso di Brebemi e Pedemontana lombarda colmando il gap infrastrutturale accusato dal territorio motore economico del Paese proiettato verso l’Expo 2015, permetterà, d’altra parte, non solo di sottrarre 70.000 mezzi al giorno al passaggio quotidiano di 170.000 veicoli lungo le attuali Tangenziali, ma anche di decongestionare la mobilità ordinaria di ben determinati centri del Milanese, del Lodigiano e della Brianza ad alta incidentalità e soffocati dagli scarichi di Tir, furgoni e macchine. Va sottolineato, infine, che l’apertura dei cantieri creerà, da subito, nuovi posti di lavoro nel pieno della recessione economica appena certificata dall’Istat.
“Lungaggini romane incompatibili con le dinamiche di un Paese moderno ci hanno costretto ad aspettare quasi sette mesi un provvedimento che, in altre Nazioni europee, avrebbe richiesto qualche settimana – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Tangenziale Esterna SpA, Fabio Terragni commentando l’avvenuta registrazione da parte della Corte dei conti della delibera Cipe -. Era inevitabile, in una situazione del tutto indipendente dalla volontà della nostra concessionaria, che si accumulassero dei ritardi rispetto al cronoprogramma dei lavori stilato da Tangenziale Esterna SpA. Stiamo ora attendendo la messa a disposizione di un prestito-ponte da parte delle banche. Non appena arriveranno queste risorse, potremo completare la progettazione esecutiva e avviare i cantieri. Profonderemo, comunque, il massimo impegno per recuperare il tempo perduto in sinergia con la Provincia di Milano, con quelle di Lodi e di Monza Brianza, con la concedente Cal, con la Regione Lombardia e con i nostri soci. Ma la necessità di procedere a tappe forzate non ci distoglierà dall’imperativo di mettere l’opera in sicurezza rispetto a eventuali infiltrazioni criminali nei subappalti e in ordine al lavoro nero. Ci accingiamo, infatti, a varare, insieme con le altre società concessionarie lombarde, una serie di azioni straordinarie mirate a contrastare tali fenomeni”.
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COMUNICATO STAMPA
PANEM ITALIA e ANTOLOGIA
PANEM ITALIA
Da diversi mesi siamo impegnati nella vertenza di PANEM ITALIA. Una situazione complicata che ci vede impegnati nel tentativo di dare continuità industriale ad una sofferente incapacità imprenditoriale che ha prodotto il “disastro” pre fallimentare. In questi giorni dovrebbe finalmente concretizzarsi il nuovo punto di partenza e cioè la nascita, attraverso il Gruppo Novelli su autorizzazione del Tribunale di Monza, della Nuova Panem S.r.l. Una nascita che ha visto delle complessità legate sia alla situazione pre fallimentare sia alla situazione generale legata alla crisi economica e quindi alla conseguente contrazione di consumi. Questa situazione produceva una minaccia e cioè ulteriori esuberi oltre a quelli dichiarati nei mesi scorsi. Minaccia che abbiamo respinto ed evitato anche grazie alle nostre iniziative che hanno portato al “salvataggio” di circa 15 lavoratori. Ripartiamo da qui. Non è un punto di arrivo. Ora attendiamo le future decisione del Tribunale di Monza. Da quel momento continueremo a discutere, sin dal prossimo incontro nel mese di marzo, dei necessari investimenti industriali per dare una prospettiva solida al futuro occupazionale di Muggiò.
ANTOLOGIA
Nella giornata del 28 febbraio si è svolto l’incontro istituzionale presso la Provincia di Monza e Brianza alla presenza del Presidente Allevi, il Consigliere Delegato Petrucci, l’Assessore Colombo ed il Sindaca di Burago Molgora Stringhini. Alle istituzioni abbiamo ricostruito questa complicata vertenza sottolineando le mancanze aziendali ed anche le incapacità. Ovviamente abbiamo sottolineato come, purtroppo, queste mancanze abbiano causate delle azioni legali da parte dei lavoratori per rivendicare i crediti. Parliamo di gente che si trova anche minacciata da sfratti o allontanamenti. Ora è necessaria una azione congiunta che riconquisti una discussione che affronti l’emergenza degli ammortizzatori sociali, in scadenza nelle prossime settimane, ma anche le prospettive industriali ed occupazionali di quella che è una delle più grandi aziende florovivaiste della Lombardia. Per questo abbiamo chiesto, ed ottenuto, l’impegno da parte della Provincia di Monza e Brianza ad attivarsi affinché l’azienda sia convocata ad un nuovo incontro e che si assuma le proprie responsabilità.
Casiraghi Matteo
Segretario Generale FLAI CGIL Monza e Brianza
Monza, 29 febbraio 2012
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“Let’s Meet!”
Bergamo, GAMEC (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea)
(Via San Tomaso 53, Sala Parola Immagine)
domenica 4 marzo 2012 ore 12.30-14
Presentazione dei risultati del questionario
RISPONDI AL FUTURO
la più grande indagine statistica sullo spettacolo dal vivo mai promossa in Italia
ideato e realizzato da
C.Re.S.Co. e Fondazione Fitzcarraldo in collaborazione con Zeropuntotre
nell’ambito del Festival “Luoghi Comuni”
promosso dall’Antenna Lombardia, in collaborazione con Etre
Il questionario RISPONDI AL FUTURO, la più grande indagine statistica sullo spettacolo dal vivo mai promossa in Italia, ideata e realizzata da C.Re.S.Co. (Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea) e Fondazione Fitzcarraldo in collaborazione con Zeropuntotre, viene presentata, nell’ambito del Festival “Luoghi Comuni”, a Bergamo domenica 4 marzo, dalle ore 12.30 alle 14, presso il GAMEC, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Via San Tomaso 53 (Sala Parola Immagine), promosso dall’Antenna Lombardia, in collaborazione con Etre.
I dati saranno illustrati da Luca Ricci, Presidente di C.Re.S.Co., coordina Michele Losi, vice presidente di Associazione Etre, contraddittorio a cura di Mario Ferrari, presidente di Pandemonium Teatro e rappresentante Agis Lombarda, sarà presente anche Donato Nubile, rappresentante di C.Re.S.Co. Lombardia.
La ricerca RISPONDI AL FUTURO è un progetto che ha delineato il profilo del lavoratore dello spettacolo, con l’obiettivo di medio-termine di vederne riconosciute dal legislatore le specificità e le caratteristiche. È stata realizzata dalla Fondazione Fitzcarraldo, centro indipendente di ricerca e formazione nel management e nelle politiche della cultura.
Sono 1.120 i questionari compilati (949 lavoratori dello spettacolo e 171 imprese - dalle associazioni culturali, ai festival, ai teatri stabili): uno strumento fondamentale per conoscere le specificità professionali dei singoli lavoratori e delle strutture che operano nell’ambito della scena contemporanea, parte vitale e propulsiva del paesaggio culturale e dell’economia del nostro Paese.
Un settore quello dello spettacolo definito per antonomasia “atipico” e per il quale a oggi non esistono studi sistematici che ne offrano una panoramica completa.
Gli obiettivi principali della ricerca, tesa alla ricostruzione complessa di un settore occupazionale, sono stati: definire i profili dei lavoratori dello spettacolo, facendone emergere modalità, tempi e condizioni di lavoro; evidenziare le peculiarità lavorative, contributive, previdenziali e assicurative dei diversi addetti dello spettacolo, rimarcando le peculiarità e differenze a seconda dei settori di impiego, ma anche della tipologia di mansioni; evidenziare gli indotti occupazionali.
L’analisi qualitativa e quantitativa dei dati raccolti permette di impostare un piano di tutela nei confronti dei lavoratori - a partire dallo studio di un meccanismo di ammortizzatori sociali che fotografi la natura intermittente della professione - e delle imprese del settore, per trovare soluzioni che ne garantiscano lo sviluppo e la crescita.
Trattandosi di una ricerca che si prefigge di offrire per la prima volta in Italia un panorama rappresentativo del settore dello spettacolo dal vivo e del teatro in particolare e volendo offrire uno spaccato significativo di una realtà fluida e in continuo movimento, si è ritenuto opportuno avvalersi di un approccio descrittivo di ampio respiro, individuando un campione di indagine esteso, il più possibile rappresentativo e significativo dell’universo di riferimento. Lo strumento utilizzato è stato la CAWI (Computer Assisted Web Interview), per la quale sono stati realizzati due distinti questionari: uno riservato ai singoli operatori/lavoratori dello spettacolo e uno riservato alle imprese.
• Le imprese di spettacolo
L’associazione è la forma giuridica utilizzata con maggiore frequenza dalle organizzazioni che operano nello spettacolo. Le imprese di dimensioni economiche superiori ai 300 mila euro utilizzano anche la forma cooperativa e quella della fondazione. Oltre la metà delle imprese del campione ha un’età inferiore ai 10 anni, solo il 4% è nato prima degli anni ’80.
Oltre la metà delle imprese rispondenti ha sede nel nord Italia, il 30,6% al centro e il 18,1% al sud. Lombardia e Lazio sono le regioni maggiormente rappresentate. Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Toscana catalizzano oltre il 56% dei rispondenti.
Le imprese del campione sono impegnate principalmente in attività di produzione di spettacoli: l’incidenza media dell’attività di produzione si attesta al 44,2% per singola impresa, e tale valore sale a quasi il 50% nel momento in cui si includano anche le attività di coproduzione; significativo anche l’impegno destinato per la realizzazione di attività formative, il cui valore medio si attesta al 17,5%. Le attività legate all’organizzazione di festival, rassegne, stagioni e gestione di spazi variano da un minimo del 5% a un massimo del 7%.
Il dimensionamento economico complessivo dei soggetti analizzati è di circa 38 milioni e 450 mila euro, con una crescita di 1 punto e ½ percentuale rispetto al 2008.
Se mediamente il 20% dei rispondenti ha un bilancio compreso tra i 100.000 e i 300.000 euro, circa il 60% presenta un bilancio inferiore ai 100.000 euro. Dall’analisi dell’ultimo triennio si evidenzia una contrazione delle imprese di piccole dimensioni (<100.000 euro), e una crescita di quelle medie (100.000-300.000); pressoché stabili le imprese con un bilancio superiore ai 300.000 euro.
Entrando nel dettaglio della composizione delle entrate, si evidenzia un bilanciamento tra entrate da contributi (49,9%) e i ricavi e entrate proprie (50,1%). L’analisi territoriale pone in risalto la maggiore capacità di reperimento di risorse private e una minore dipendenza rispetto ai finanziamenti pubblici per le imprese del nord; diversamente le imprese del centro evidenziano una maggiore dipendenza dai finanziamenti pubblici.
La dipendenza dai finanziamenti pubblici si presenta direttamente proporzionale alla dimensione economica: sono le imprese di piccole dimensioni ad avere un maggior grado di autonomia rispetto alle fonti di finanziamento pubbliche e una maggiore imprenditorialità. Sono le imprese di maggiori dimensioni a rivelare una maggiore dipendenza nei confronti dei contributi pubblici per attività ordinaria, connessa all’impegno in attività di spettacolo che si svolgono con continuità e ad un consolidato rapporto di lavoro con le amministrazioni pubbliche. Diversamente, le imprese di piccole dimensioni hanno un bilancio costituito per oltre la metà dagli introiti derivanti dalle vendite e dalle prestazioni.
Per quanto attiene i contributi pubblici, pur evidenziandosi una prevalenza dei finanziamenti regionali (63,8%), si riscontrano forti differenze tra le tre macro aree geografiche. Il Nord Italia ha la più forte dipendenza nei confronti dei contributi regionali, il centro una maggiore differenzazione fra i soggetti pubblici, con un peso molto forte dei comuni (tale dato deve tuttavia tenere conto del forte peso relativo dei soggetti del Lazio e quindi dalla città di Roma), il sud un peso relativo importante del Ministero.
L’analisi della composizione delle uscite, pone in evidenza il peso dei costi relativi al personale, che da soli rappresentano il 42,5% del totale, immediatamente seguiti dai costi di produzione (34,2%).
Complessivamente le 171 imprese del campione si avvalgono della collaborazione di 2.982 addetti, che generano 4.106 contratti, 110.394 giornate lavorate che generano oltre 500 full time equivalent. Il personale organizzativo/amministrativo è quello che vede il maggior utilizzo di forme contrattuali a tempo indeterminato, anche se è la forma contrattuale a tempo determinato ad essere la più diffusa, immediatamente seguita dall’occasionale. Per il personale artistico il contratto a tempo determinato è la forma contrattuale maggiormente utilizzata (42,4%).
Le imprese analizzate evidenziano una spiccata vocazione produttiva: con due nuove produzione annue per un totale di 1087 titoli e 1690 repliche. Le imprese presentano anche una capacità ad ottimizzare le proprie attività: 308 sono i titoli complessivi ripresi che generano 2859 repliche. L’attività di coproduzione è più contenuta e riguarda 100 titoli e 423 repliche.
• Gli Operatori
L’età media degli operatori del campione è di 36 anni e il 44% dei rispondenti ha un’età compresa tra i 27 e i 35 anni: si tratta di un campione giovane soprattutto in riferimento ai dati ENPALS. Mediamente gli operatori lavorano nel settore da 10-11 anni e l’anno di inizio attività si attesta attorno ai 24 anni. Interessante segnalare come quasi la metà del campione abbia iniziato a lavorare con meno di 24 anni e solo una quota molta ridotta (intorno al 10%) abbia iniziato dopo i 30 anni.
Il settore teatrale è l’ambito di attività prevalente per i rispondenti: l’incidenza media dell’attività teatrale si attesta al 58%, seguita in modo pressoché paritario da musica, danza e performance. Il campione evidenzia pertanto come i singoli operatori teatrali pur lavorando prevalentemente all’interno del comparto non lesinano partecipazioni e incursioni in ambiti performativi affini e attigui.
Le professioni indicate dai rispondenti sono state ricondotte alle categorizzazioni ENPALS1, ricostruendo l’ambito (amministrativo/organizzativo, artistico e tecnico) e il gruppo. Circa due terzi dei rispondenti ricoprono mansioni di carattere artistico. Fra i gruppi i più rappresentativi quello degli attori, a cui seguono le figure con funzioni amministrative, quindi registi e sceneggiatori.
Per oltre 2/3 dei rispondenti la qualifica ENPALS dichiarata corrisponde alla professione attuale; solo per il 26% dei rispondenti non vi è corrispondenza. Tale dato può essere letto come evidenza del fatto che, da un lato, la qualifica ENPALS fotografa una realtà statica, mentre la professione degli operatori dello spettacolo può portare a evoluzioni e riconversioni, dall’altro, tali categorizzazioni possano necessitare l’introduzione di cambi di posizione rispondenti agli avanzamenti di status professionale e/o alle riconversioni di alcune professioni.
Se si analizzano le forme contrattuali che regolano i rapporti degli operatori dello spettacolo si evince come il contratto a tempo indeterminato sia la modalità meno utilizzata; il contratto a tempo determinato rappresenti per circa la metà dei rispondenti la forma usuale di contratto; molto utilizzata la prestazione occasionale con ritenuta d’acconto.
Per quanto concerne le giornate effettivamente lavorate nel 2010, variano mediamente tra le 131 e le 149 e complessivamente possiamo stimare che il campione indagato abbia lavorato tra le 124.000 e le 141.000 giornate.
Differenze significative emergono tra gli ambiti professionali dove gli amministrativi dichiarano 193 giornate effettive contro le 129 degli artistici. Se le donne dichiarano mediamente 20 giorni di lavoro in più rispetto ai maschi, nel centro Italia le giornate dichiarate sono sensibilmente inferiori rispetto al sud e al nord Italia.
Per le diverse attività lavorative realizzate gli operatori percepiscono mediamente dai 9.650 € ai 11.600 € annui. Complessivamente si stima che l’ammontare delle retribuzioni percepite dagli operatori del campione vari tra i 9.150.000 € e gli 11.400.000 €.
Quasi il 30% dei rispondenti dichiara di percepire retribuzioni comprese tra i 10 e i 20 mila €, mentre il 57% dichiara di guadagnare meno di 10.000 € l’anno; solo il 14% percepisce più di 20.000 € (meno dell’1% dichiara di percepire più di 50.000 €).
Il questionario prevedeva un quesito in cui si chiedeva agli operatori di esprimere un giudizio su “quanto ci si sente felici per il proprio lavoro” su una scala da 1 a 100. Il valore medio è di 56; due persone su dieci esprimono un giudizio inferiore a 30, solo 3 persone su 10 forniscono un punteggio superiore a 70. L’analisi sul campione degli operatori analizzati consente di individuare 4 raggruppamenti significativi che possono essere considerati come “idealtipi” dell’operatore teatrale italiano.
Gruppo 1 (51%) “Precari e scontenti”: è il gruppo più numeroso (riguarda praticamente un operatore su due) ed è costituito da persone tra i 26 e i 40, con livelli medi di retribuzione molto bassi attorno ai 4-5000 €, con già una buona esperienza professionale alle spalle (lavorano in medi da 9 anni, avendo iniziato attorno ai 24 anni).
Si tratta di un gruppo caratterizzato ancora da forti margini di precarietà (meno del 60% lavora esclusivamente nel settore dello spettacolo), con un numero medio di giornate lavorate ai fini Enpals attorno alle 46 (nessuno di loro segnala più di 140 giornate lavorate nel 2010) e con il livello di felicità rispetto al proprio lavoro più basso (43,4/100). Il ricorso al sussidio è in linea con i dati medi.
Gruppo 2 (25%) “Sulla linea di confine”: si tratta di un gruppo che riguarda un operatore su quattro e che rappresenta una sorta di evoluzione del gruppo 1. Sono operatori in una fase più matura sia a livello anagrafico (l’età media è 38 anni e il gruppo varia tra i 30 e i 45 anni) sia a livello professionale (lavorano in media da 14 anni avendo iniziato anche loro attorno ai 24 anni). Le retribuzioni medie si attestano attorno ai 16.000 € (variando mediamente da 12 a 20 mila) e nel 78% dei casi si tratta di persone che lavorano esclusivamente nel settore dello spettacolo. Il numero medio di giornate lavorate si attesta attorno alle 100 annue e il livello di felicità rispetto al proprio lavoro è nella media del campione (58/100). Si tratta di un gruppo che si colloca in una sorta di “terra di mezzo” avendo imboccato la strada di un percorso professionale definito, ma non avendo ancora del tutto risolto elementi di fragilità in particolare per quanto riguarda i livelli di retribuzione e la continuità del lavoro. E’ il gruppo che fa il maggiore ricorso ad ammortizzatori e a sussidi.
Gruppo 3 (13% del campione) – “L’entusiasmo degli esordi”: è il gruppo più giovane (l’età media è attorno ai 29 anni e l’età varia tra i 24 e i 33 anni), numericamente non molto numeroso. Si tratta di persone che pur nella giovane età evidenziano già una presenza lavorativa nel settore di un certo rispetto (lavorano in media da 6 anni e l’età di inizio professionale è attorno ai 22-23 anni). Dal punto di vista retributivo è il gruppo più difficile da analizzare per la grande quantità di “non risposte” che denota una difficoltà a quantificare e collocare il proprio lavoro in una dimensione economica precisa: il numero di giornate lavorate a fini Enpals è, infatti, il più
basso attestandosi attorno alle 25 gg/annue. Per converso è il gruppo che fa registrare i livelli di felicità per il proprio lavoro più alti (82/100).
Gruppo 4 (10% del campione) – “I realizzati”: si tratta del gruppo numericamente più ridotto (un operatore su dieci) e più anziano (l’età media è attorno ai 46 anni e l’età del gruppo varia tra i 38 e i 60 anni): lavorano nel settore in media da 20 anni e l’età di ingresso è stata attorno ai 26 anni. Sono il gruppo con le retribuzioni più elevate (34.500 € medi, con variazioni tra i 26 e i 53 mila €) e il maggior numero di giornate lavorate Enpals (media attorno ai 183 giorni l’anno, nessuno di questo gruppo lavora meno di 110 giorni l’anno). È il gruppo che ricorre di meno agli ammortizzatori e ai sussidi e fa registrare un grado di felicità per il proprio lavoro elevato (78,8/100) anche se inferiore a quello del gruppo precedente.
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APPUNTI DI PRIMAVERA
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con Simone Severgnini
sabato 14 aprile alle 18
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con Marco Albino Ferrari e Emilio Magni
sabato 12 maggio alle 18
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con gli amici della carovana ciclistica Milano-Roma 2011
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