CONVEGNI SUL SUOLO, IN LOMBARDIA
I territori periurbani. Metodi e modelli interpretativi -Milano, 2 marzo 2012, 9.30-17.30 Università degli Studi di Milano, via Festa del Perdono. Organizzazione: FLA - Fondazione Lombardia per l'Ambiente, Regione Lombardia. Relatori: P. Baccolo, G.A. Bravo, F. Piccarolo, L. De Cesaris, S. Pareglio, D. Ludlow, F. Pozzi, G. Guastella, P. Veneri, L. Diappi, M. Ferretto, S. Mugnano, G. Caiani, M. Colleoni, G. Nuvolati, G. Sali, S. Corsi, L. Casini, T. Tempesta, P. Galuzzi, E. Solero, P. Vitillo, N. Portas, F. Oliva, S. Brenna, C. Lavalle, A. Spaziante. Programma: http://www.consumosuolo.org/Images/Attach/seminario%20AGAPU_2.03.12.jpg
CONSUMO DI SUOLO: il Partito Democratico per quale normativa cogente? - Milano, 3 marzo 2012, 9.30-13.30, Palazzo Pirelli, Sala Pirelli, via F.Filzi 22
Interventi di Daniele Belotti, Luca Gaffuri, Maurizio Martina, Francesco Prina, Maria Cristina Treu, Mario Viviani, Lorenzo Spallino, Agostino Agostinelli, Angela Fioroni, Gian Mario Fragomeli, Alessandro Marini, Mario Leoni, Eugenio Comincini, Mario Soldano, Damiano Di Simine. Partecipano i Consiglieri Regionali e i componenti della V Commissione Territorio e della VIII Commissione Agricoltura, Parchi e Risorse idriche: Agostino Alloni, Gian Antonio Girelli, Giovanni Pavesi, Fabrizio Santantonio, Giuseppe Villani, Stefano Tosi, Franco Mirabelli. http://www.blogdem.it/francesco-prina/files/2012/02/3-marzo_-consumo-di-suolo.pdf
LA COMPETIZIONE NELL’USO e NELLA TUTELA DEL SUOLO: Strumenti e progetti per un nuovo assetto del territorio Mantova, 13 marzo 2012, 9.40-13.15, Fondazione Università di Mantova, Sala Consiliare, Via Scarsellini 2. Interventi di Alessandro Pastacci, Maurizio Castelli, Luca Minnella, Giorgio Blejnat, Andrea Arcidiacono, Elena Jachia, Elena Mussinelli, Damiano Di Simine, Maria Cristina Treu, Francesco Caprini, Gianluigi Coghi. Segreteria convegno: provincia di Mantova, territorio@provincia.mantova.it
UN VIDEO: Ciar cum'è l'acqua del Lamber (chiaro come l'acqua del Lambro)
Prodotto da Legambiente nell'ambito delle attività per il contratto di fiume del Lambro, è un documentario 'militante' ma anche vibrante di emozioni, immagini e racconti, raccolte dalle autrici (Hulda Federica Urrù, Elena Maggioni e Carlotta Marrucci) in un lungo viaggio dalle sorgenti alla foce del fiume inquinato e ferito dal disastro ecologico del 23 febbraio 2010. Presentato in anteprima a Monza, in occasione del secondo anniversario dello sversamento di idrocarburi dalla Lombarda Petroli, sarà disponibile nelle biblioteche dei comuni rivieraschi del Lambro, ma vuole anche essere uno strumento per discutere di disinquinamento (per organizzare iniziative pubbliche di presentazione: l.baio@legambiente.org. Il trailer su: http://lombardia.legambiente.it/contenuti/giornate-di-mobilitazione/un-documentario-sul-fiume-lambro
UN LIBRO: TERRA! (conservare le superfici, tutelare la risorsa: il suolo, un bene comune)
Edito da Maggioli per conto del Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo, il volume raccoglie contributi e riflessioni di diversi autori (Acutis, Boni, Camagni, Casiraghi, Cogliati Dezza, Di Simine, Fasolini, Frey, Lavalle, Nova, Oliva, Pedrazzini, Pileri, Polci, Schmidt, Vallerani), radunati da Legambiente, INU e Società Geografica Italiana per portare, ciascuno dalla propria competenza, un contributo alla comprensione del significato di un bene comune troppo complesso per essere descritto da una singola disciplina scientifica: ed infatti il taglio del volume è fortemente interdisciplinare, racchiudendo competenze urbanistiche, geografiche, sociologiche, urbanistiche, biologiche, ecologiche, economiche, agronomiche... tutto in sole 146 pagine. Se non lo trovaste in libreria... chiedetelo a noi. http://www.consumosuolo.org/Pubblicazioni.aspx
BREBEMI come le Olimpiadi a Roma e il Ponte sullo Stretto: i No che aiutano a crescere. “Attraverso le opere inutili, le banche alimentano la crisi”
Legambiente è fortemente critica nei confronti delle scelte finanziarie delle banche lombarde, che mentre tengono stretti i cordoni della borsa respingendo le richieste di credito alle piccole e medie imprese, trovano ben 546 milioni di euro per finanziare la BreBeMi, l’inutile autostrada, replica della Milano-Venezia, che insieme alla altrettanto inutile TEM, immobilizzerà nei prossimi anni risorse per oltre 4 miliardi di euro: è questo il costo delle due opere, considerando anche gli oneri finanziari. Si tratta di soldi spesi in opere che non sono assolutamente delle assolute priorità, secondo gli ambientalisti. “Le banche non finanziano il nuovo ciclo economico che famiglie e imprese attendono da tempo, ma buttano i soldi del risparmio in infrastrutture stradali nate vecchie, e diventate con la crisi, tossiche per l'economia, oltre che per l'ambiente – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia –. L'unico modo per far rientrare l'investimento sarà la speculazione immobiliare, fatta di centri commerciali e lottizzazioni a ridosso dei nuovi caselli autostradali: asfalto, cemento e smog al posto della concessione di credito per lo sviluppo di nuove imprese. Le banche continuano ad alimentare la crisi economica causata proprio dalla speculazione immobiliare e finanziaria”. Per denunciarlo, gli attivisti dell'associazione oggi si sono presentati davanti alle principali filiali di Banca Intesa a Milano, Unicredit a Brescia e Ubi Banca a Bergamo: le tre società artefici del megafinanziamento che servirà a BreBeMi per sopravvivere in attesa della chiusura dei contratti di finanziamento dell'infrastruttura, prevista per giugno. “Per uscire dalla crisi occorre selezionare le priorità per dire dei SI' alle imprese che chiedono credito per reggere la situazione difficile e programmare nuovi investimenti, ma anche dire dei NO, come ha fatto il Governo per le Olimpiadi a Roma e il Ponte sullo Stretto - dichiara Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia - occorre rivedere i progetti di grandi opere alla luce delle nuove esigenze e dei dati reali di traffico, per sbloccare risorse economiche che devono servire a modernizzare la metropoli lombarda”. (ufficio stampa Legambiente Lombardia, 29 febbraio 2012)
ACQUE INQUINATE. La denuncia di Legambiente: In Lombardia l’informazione sulla salute delle acque è inesistente, struttura Arpa sottodimensionata Volete sapere qual è lo stato di salute della falda acquifera da cui attingono i pozzi di approvvigionamento dell’acqua potabile della vostra città? Chiedetelo a Nostradamus. Volete sapere se il depuratore che deve trattare le acque reflue che provengono dalla vostra fognatura rispetta i limiti di legge? Chiedetelo a Frate Indovino. Volete sapere qual è il livello d’inquinamento del fiume su cui si affaccia il vostro quartiere? Guardate il colore dell'acqua. E' grossomodo questo il livello di informazione di cui possono disporre i cittadini lombardi. Se navigate nel sito istituzionale di ARPA, nella migliore delle ipotesi, troverete report aggiornati a non meno di un paio d'anni fa, e dopo aver sfogliato decine di pagine di tabelle, non troverete il dato che cercate. E davvero non è il caso di spendere troppo tempo in richieste formali: non si otterrete risultati molto migliori. Eppure la stessa agenzia regionale, in altri settori come quello relativo alla qualità dell'aria, fornisce dati puntuali, precisi e aggiornati giornalmente. Dunque si può fare, basta volerlo. Le uniche informazioni che i cittadini possono ottenere, anche se non dovunque, sono quelle relative alla balneabilità, che dopo anni di mobilitazione della Goletta Verde ora sono fornite dalle ASL all'inizio di ogni stagione estiva, e quelle sulle acque potabili del loro rubinetto, dal momento che sempre più società che gestiscono i servizi idrici mettono a disposizione questi dati agli utenti, attraverso internet o comunicazioni allegate alle bollette dell'acqua. E, per fortuna, si tratta di dati tranquillizzanti, l'acqua potabile è quasi sempre buona e sicura, grazie ai procedimenti di potabilizzazione. I problemi, invece, cominciano dal momento in cui si tira lo sciacquone: da lì in avanti il monitoraggio, che pure viene fatto per legge, non produce informazioni accessibili. “La struttura ARPA è insufficiente a svolgere uno dei suoi compiti prioritari, quello di fornire informazione ambientale completa e tempestiva ai cittadini - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - Eppure il problema dell'inquinamento delle risorse idriche, superficiali e di falda, è la principale emergenza ambientale della Lombardia: a ricordarcelo è l'Unione Europea, con le molte procedure di infrazione aperte per l'insufficienza della depurazione. Basti pensare che su 55 agglomerati urbani della Lombardia, ben 36 aspettano di ricevere severe sanzioni perchè il loro sistema di collettamento e depurazione perde liquami da tutte le parti”.Insomma, sentenzia Legambiente, fino ad oggi il disastro del petrolio nel Lambro avvenuto due anni fa ha impressionato il mondo intero, ma non è servito a modificare l'attenzione delle istituzioni pubbliche, e in primo luogo dell'ARPA, verso lo stato di salute dei nostri fiumi, laghi e falde. “Quello dell'informazione è un nodo strategico per affrontare e risolvere il drammatico stato delle acque lombarde – insiste Di Simine - e purtroppo questo 2012 sarà un anno orribile per le acque lombarde, perchè l'inquinamento rischia di essere aggravato da una siccità preannunciata dalla mancanza di neve in montagna e dal livello dei laghi vicini al minimo storico”.
(ufficio stampa Legambiente Lombardia, 24 febbraio 2012)