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NOTIZIARIO ENPA
IN QUESTO NUMERO:
> Grande mobilitazione per salvare i macachi di Correzzana
> L’incredibile salvataggio di Nasina in quota tra gli alberi
> Bufo bufo on the road: salviamo i rospi!
> In gabbia da quasi un anno, dopo aver perso la loro “mamma” Carmen
> C’è bisogno di voi!
GRANDE MOBILITAZIONE PER SALVARE I MACACHI DI CORREZZANA
E’ stata una settimana di grande mobilitazione contro la Harlan di Correzzana (MB), società che importa e fornisce animali per la vivisezione.
Il caso è scoppiato in seguito all’arrivo in Italia di 104 scimmie macaco, prima partita di un totale di 900 esemplari, di cui improvvidamente il Ministero della Salute aveva rilasciato l’autorizzazione per l’importazione dalla Cina, destinate all’azienda brianzola. L’ondata di proteste, che hanno visto il coinvolgimento di tutte le maggiori associazioni animaliste e dell’ex-ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla, suscitando un grande clamore mediatico e l’indignazione di tanta gente comune, è culminata in una manifestazione a Correzzana sabato 3 marzo.
Ma andiamo con ordine. Mercoledì 29 febbraio volontari e attivisti, tra cui un buon numero di volontari dell’ENPA monzese, hanno partecipato a un sit-in in via Fermi, davanti alla sede brianzola della Harlan, insieme all’onorevole Brambilla (foto a destra). Dopo ripetute richieste di parlare con un responsabile, la Brambilla e diversi volontari si sono incatenati davanti ai cancelli. Nel frattempo tre esponenti di 100% Animalisti hanno scavalcato i recinti e sono riusciti a entrare nell’azienda, trovando però isolata l’area dove sono tenute le scimmie.
Dopo diverse ore, la deputata è stata invitata ad entrare nell’azienda e ha visitato i capannoni, trovando gli animali in buona salute, «ma – questo il suo commento - anche se l'allevamento rispetta le leggi italiane, non è più in regola con le nostre coscienze e con il nostro senso etico». La Brambilla ha avuto anche un lungo colloquio telefonico con David Broecker, presidente della multinazionale, il quale ha accettato di incontrarla in persona venerdì.
Giovedì 1 marzo ha visto altre manifestazioni davanti ai cancelli dell’azienda. Un centinaio tra bambini e anziani hanno organizzato proteste nel pomeriggio con cartelloni colorate, e i ballerini di “Arte e Spettacolo” che hanno inscenato un “flash mob” all’insegna della musica e della danza.
Venerdì 2 marzo l’onorevole Brambilla ha incontrato David Broecker a Monza. La Brambilla ha chiesto al presidente della Harlan di non utilizzare per la sperimentazione i 104 macachi già arrivati, offrendosi di ritirarli tutti, eventualmente acquistandoli, e di non importarne altri. Altra richiesta della deputata è stata quella di permettere ai giornalisti di entrare nell’azienda di Correzzana per poter vedere lo stato degli animali. Broecker si è riservato di darle una risposta entro breve a tutte le richieste.
Sabato 3 marzo le associazioni si sono di nuovo riunite davanti alla Harlan, in presenza di numerosi giornalisti della carta stampata e di emittenti nazionali e locali, con tanto di striscioni e cartelloni (foto a sinistra). Dopo due ore di discorsi, cori e interviste con i media e una raccolta firme organizzata dalla LAV, i manifestanti sono partiti in corteo da via Fermi alla volta del municipio in via De Gasperi, scortati dalle forze dell’ordine (foto sotto a destra).
Tra le associazioni che hanno preso parte nelle proteste, unite nel dichiarare la vivisezione una barbarie da eliminare: la Lega Anti Vivisezione, 100% Animalisti, la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (l’associazione fondata da Michela Vittoria Brambilla), Freccia 45, Gaia Animali e Ambiente, Amici della Terra, la Lega per la Difesa del Cane, Vita Universale, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, Diamoci la Zampa, Animals Asia, Chiliamacisegua, Comitato Montichiari contro Green Hill, Io non ho paura, Radio Bau & Co. A rappresentare ENPA, il vice presidente nazionale Sergio Sellitto e, dalla nostra sezione, il presidente Giorgio Riva, il responsabile dell’ufficio anti vivisezione Gilberto Germani, numerosi volontari, soci e sostenitori e le amiche Marta e Elena della rivista Trantran, partner dell’ENPA di Monza e Brianza, in veste di manifestanti.
La nuova legge regionale
Fra qualche settimana – se verrà approvata come promesso dal Governatore della Lombardia Roberto Formigoni - entrerà in vigore una legge regionale che vieta l'allevamento di primati (oltre a cani e gatti) in tutto il territorio lombardo per scopi sperimentali. E così aziende come Harlan non potranno più importare primati, e aziende come Green Hill non potranno più allevare beagle. La battaglia per abolire la vivisezione è ancora lunga, ma abbiamo la netta impressione che l’opinione pubblica stia lentamente cambiando.
La vivisezione è una scienza falsa; non è solo barbarica e crudele ma anche inutile e addirittura nociva per le persone. Perché i risultati dei test su specie animali diverse dall’uomo non sono affidabili quando applicati sugli esseri umani: la letteratura scientifica è piena di esempi di clamorosi disastri dovuti alla sperimentazione sugli animali. I metodi sostitutive sono molteplici e ben più affidabili della pratica anacronistica qual è la vivisezione.
Chi vuole approfondire il tema può consultare il sito www.enpa.it > Ufficio Anti Vivisezione dove troverà numerosi documenti. Consigliamo in particolare di visionare le interessantissime video conferenze di due dei massimi esponenti italiani dell’antivivisezionismo, il biologo Massimo Tettamanti e il dirigente medico Stefano Cagno.
L’INCREDIBILE SALVATAGGIO DI NASINA IN QUOTA TRA GLI ALBERI
Un altro motivo per non dimenticare la protesta contro la Harlan di Correzzana…
L
a manifestazione anti-vivisezione di sabato 3 marzo a Correzzana (MB) è stata accompagnata da un imprevisto e insolito “evento collaterale” che ci ha tenuti con il fiato in sospeso fino al pomeriggio successivo.
Un gatto, probabilmente impaurito per il rumore e il trambusto, si è arrampicato su un albero nel campo che confina con la ditta Harlan. Il successivo passaggio di un trattore l’ha spaventato ulteriormente ed è salito ancora più in alto, arrivando a più di 11 metri da terra.
Accortisi dell’accaduto, diversi volontari dell’ENPA e attivisti di altre associazioni si sono radunati e avvicendati sotto l’albero per cercare di “convincerlo” a scendere. Il micio, adulto e dal pelo bianco e nero, miagolava disperatamente: evidentemente voleva sottrarsi alla scomoda situazione in cui si era “intrappolato” da solo ma la paura era troppa: un conto è salire, guardando in su e con gli artigli che fanno presa; un altro è scendere a testa in giù senza potersi aggrappare con, in più, le oscillazioni dovute a qualche folata di venticello fortunatamente lieve.
I volontari hanno quindi deciso di lasciare in pace il gatto per la durata del successivo corteo (dalla via Fermi, sede della ditta, fino al municipio di Correzzana), con la speranza che, una volta tornata la quiete, si sarebbe convinto a scendere. Ma al ritorno era ancora là.
Numerose sono state le telefonate che si sono susseguite alle caserme dei Vigili del Fuoco di Lecco, Monza e Milano, ma tutte si sono concluse con un nullo di fatto per l’impossibilità di arrivare sotto l’albero con una scala mobile.
Il primo tentativo di soccorso
Il primo tentativo di recupero è stato effettuato verso le 14.30 con l’ausilio di un elevatore meccanico dotato di piattaforma aerea, arrivato da Vimercate (foto sopra a destra - il gatto lo abbiamo cerchiato). Purtroppo, ogni volta che l’operatore, Simone Gaviraghi, - cui vanno i nostri ringraziamenti per il tempo, la sensibilità e il mezzo gentilmente messo a disposizione – dalla cabina-cestello si avvicinava al micio (foto a fianco), lui, terrorizzato dal rumore del motore, si spingeva ancora più in alto, fino a raggiungere, in equilibrio estremamente precario, gli ultimi sottilissimi e flessibili rami a oltre 13 metri di altezza.
Durante il sopralluogo serale, quando ormai era calato il buio pesto, di fronte al boschetto e nella flebile luce delle pile, i volontari dell’ENPA, tornati sul posto, hanno scoperto l’identità del gatto. Si trattava di una femmina sterilizzata di quattro anni, che la mattina – senza che se la famiglia se ne accorgesse – si era allontanata da casa, dove vive in compagnia di altri cani e gatti tutti trovatelli o adottati in canili e rifugi, e aveva seguito attraverso i campi le giovani figlie dirette alla manifestazione, spaventandosi poi per l’arrivo del trattore e finendo in cima all’albero.
Sabato sera la famiglia di Nasina - questo il suo nome - ha preso contatti con Raffaele Airoldi, della ditta Effetto Terra di Lecco, specialista in tree climbing ed esperto anche nel recupero di gatti bloccati sugli alberi, proprio grazie a questa particolare “disciplina”. Il tree climbing (arrampicata sugli alberi) non è uno sport bensì una tecnica di potatura a basso impatto ambientale che utilizza imbragature, connettori e corde per risalire e muoversi sugli alberi.
Finalmente salva!
Domenica mattina Nasina era ancora lì, stessa posizione e altezza, e miagolava ancora più insistentemente forse perché ormai stremata dalla notte insonne, infreddolita dall’umidità e sempre più indolenzita dalla postura forzata. A questo punto, non restava che sperare che il tempo reggesse nell’attesa dell’arrivo di Raffaele, sopraggiunto all’ora di pranzo.
Ha preso così il via il secondo tentativo di soccorso, ma solo dopo un’ora di accurati e metodici preparativi per garantire una salita in tutta sicurezza.
Inutile dire che la famiglia di Nasina e le due volontarie ENPA presenti hanno assistito con il cuore in gola le successive fasi di salita e avvicinamento. Davanti ai pochi e ammutoliti spettatori, Raffaele ha dato prova di un’incredibile pazienza, destrezza e agilità, fissando continuamente le sue corde agli alberi vicini per bloccare i rami sempre più sottili e tagliando alcuni rametti per potersi muovere con maggiore libertà.
All’inizio la reazione di Nasina è stata quella di ringhiare e soffiare per la comprensibile paura e tensione ma poi, qualche minuto dopo l’incontro ravvicinato ad alta quota, si è lasciata convincere ed è entrata praticamente da sola nell’apposita sacca rinforzata che ha capito essere la sua unica via di salvezza (seconda foto nella sequenza sopra). Una volta chiusa lì dentro e tirato un enorme sospiro di sollievo per le sorti del gatto, ma anche per l’incolumità del coraggioso salvatore, è iniziata la delicata fase di discesa a terra, dove Nasina ha ritrovato la sua famiglia dopo ben 30 ore trascorse lassù (a destra, messa subito in sicurezza nel suo trasportino).
La famiglia ci ha riferito che dopo una lunghissima dormita, Nasina si è ripresa in fretta dalla sua disavventura. A noi tutti non resta che sperare che rinunci a partecipare, a modo suo, alla prossima manifestazione anti-vivisezione….
BUFO BUFO ON THE ROAD: SALVIAMO I ROSPI!
A
nche quest'anno la Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC) chiede l'aiuto di persone volenterose per salvare i rospi da morte certa. Ogni anno in primavera il rospo - Bufo bufo è il nome scientifico - si risveglia dal letargo invernale nei boschi per raggiungere i luoghi di riproduzione, laghi e stagni. Ma la progressiva urbanizzazione del territorio, e il conseguente sviluppo della rete stradale, hanno portato all'estinzione molte popolazioni di anfibi. Per evitare che altre colonie di rospi si estinguano sotto le ruote delle auto, la LAC organizza da una dozzina di anni la Campagna Rospi.
Le due fasi della campagna
La campagna di salvataggio rospi prevede due differenti momenti, entrambi molto importanti:
- la prima fase, ogni sabato e domenica dal 25 febbraiofino all’ultima settimana di marzo, consiste nell’installare le barriere di contenimento ai margini delle strade e dove possibile nei boschi, per incanalare i rospi verso i pochi sottopassi e per impedire che scendano direttamente dal bosco in strada, rischiando di essere investiti.
- la seconda fase, che inizia di solito l’ultima settimana di marzo, consiste nel salvataggio vero e proprio durante le serate di migrazione (venerdì / sabato / domenica). I volontari, muniti di torcia, giubbetto catarifrangente, guanti in lattice e secchio, raccolgono i rospi che scendono dalla montagna o da dietro le barriere o, nella peggiore delle ipotesi, dal centro della strada, li censiscono e li depositano dall’altro lato della strada, verso il lago (vedi foto). A metà aprile i rospi precoci iniziano a risalire verso il monte dopo aver deposto le uova nel lago, allora bisognerà farli attraversare da ambo i lati della strada. Questo avviene di sera, di solito fino alla fine di maggio. I rospi si muovono di sera, dal tramonto fino a mezzanotte e mezza circa.
I nuclei attivi di volontari LAC sono presenti in varie zone d'Italia. Nella nostra regione coprono le zone di Lezzeno e Nesso (CO) e Melgone e Onno (LC).
Anche alcuni volontari dell’ENPA di Monza e Brianza negli ultimi anni hanno collaborato attivamente a questa campagna, divertendosi oltre che salvando centinaia di vite! Chi volesse partecipare al salvataggio di questi anfibi o volesse sapere di più, può contattare Simone Bonanomi della LAC: simone@abolizionecaccia.it / cell. 339-4917364 / sito www.abolizionecaccia.it oppure il gruppo selvatici dell’ENPA monzese: selvatici@enpamonza.it
La strage silenziosa dei pesci
Segnaliamo un’altra battaglia che portando avanti la LAC per la quale cercano volontari: quella per salvare i pesci dei navigli milanesi in secca. A causa della decisione delle autorità di chiudere le acque e alla siccità unita alle gelate di quest’inverno, migliaia di pesci stanno morendo per asfissia. Le acque dovrebbero essere riaperte il 20 marzo, e nel frattempo i volontari della LAC cercano di salvare più vite possibile. Per info e accordi, contattare sempre Simone all’indirizzo o telefono sopra, oppure Paolo a pablino@abolizionecaccia.it / 320-0180623.
IN GABBIA DA QUASI UN ANNO, DOPO AVER PERSO LA LORO “MAMMA” CARMEN
Carmen era una “gattara”, una tutrice di colonie feline che non sapeva dire di no a nessuno. Una signora rumena, buona come il pane, che negli anni aveva raccolto anche nella sua abitazione un numero spaventoso di mici randagi, tra domestici e selvatici.
Sola e gravemente malata, è venuta a mancare 10 mesi fa, dopo due mesi di ricovero in ospedale. Una storia triste e dolorosa che ha avuto come epilogo la separazione drammatica e repentina di questi mici dalla casa in cui vivevano tutti insieme.
I mici, tutti spaventati e scombussolati dagli eventi, sono stati in più riprese recuperati e trasferiti in diverse strutture, tra cui il centro cinofilo La Maggiolina a Besana in Brianza che ne ha accolti una trentina. Molti hanno trovato, faticosamente, una casa. Ora ne restano soltanto due e vorremmo trovare anche per loro, finalmente, la famiglia e l’affetto che meritano, per non fargli trascorrere l’anniversario della scomparsa di Carmen ancora dietro le sbarre.
In passato abbiamo collaborato con la titolare della Maggiolina e quando possibile abbiamo anche ritirato qualche ospite di difficile affido – tra gli ultimi i giovani e timidi fratelli Maggio e Lino, affidati proprio in questi giorni dopo tanti mesi trascorsi in box. Pur ospitando le loro schede sul nostro sito, non abbiamo invece potuto ritirare in gattile i mici “ex-Carmen” per mancanza di posti e per altre emergenze che abbiamo avuto.
Chi sono gli ultimi mici “ex-Carmen”?
Proprio mentre scrivevamo questo articolo, due giorni dopo che la nostra volontaria Juliet si era recata alla Maggiolina per scattare queste nuove foto e per aggiornare le schede sul nostro sito, “nonno” Cariatide, il micio più anziano del gruppo, alla veneranda età di 15 anni ha trovato la sua adozione del cuore! E due giorni dopo, anche Clotilde, più giovane ma piuttosto timida, grazie alla nuova scheda messa in pole position sul sito, ha trovato una famiglia che ha voluto darle la possibilità di ricominciare una nuova vita!
Speriamo che proprio questi due recentissimi affidi possano essere di buon auspicio per le due ultime gatte che cercano ancora casa. Ve le presentiamo:
Camilla, tigrata e bianca (sopra a destra) è una forza della natura! Molto socievole, aperta e affettuosa, adora essere coccolata. Se la prendi in braccio, fa le fusa sonore, fa la “pasta” e ti abbraccia forte per non essere rimessa nel suo box. Questa simpaticissima micia ama la compagnia e va bene per tutti, anche per famiglie con bambini.
Cleo, una comunissima micia tigrata nocciola (a sinistra), ha condiviso lo stesso box con Clotilde da quando sono arrivate (quindi da quasi un anno, ed è un vero peccato…). Ora, dopo l’affido dell’amica, è rimasta da sola. Quando è arrivata, lo scorso marzo 2011, era in perfetta forma; purtroppo dopo tanti mesi senza attività fisica è diventata decisamente cicciotta. E’ molto timida perché in tutti questi mesi ha avuto pochissime opportunità di socializzazione ed è poco abituata ad essere maneggiata. Ma con un approccio graduale e dolce, appena capisce che vuoi solo accarezzarla, allora comincia a sciogliersi e dimostra di gradire le attenzioni e le coccole. Per Cleo ci vuole un contesto tranquillo e sereno, presso una persona o coppia paziente e sensibile (meglio se senza bambini piccoli).
Info: per saperne di più, consultare le loro schede sul nostro sito www.enpamonza.it > Adozioni > Gatti non in gattile; oppure contattare direttamente il centro cinofilo La Maggiolina negli orari di apertura: tutti i giorni (compresi sabato e domenica) dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 17,30. Telefono: 0362-96430. Indirizzo: via Leopardi 41 a Besana in Brianza, frazione Calò.
C'E' BISOGNO DI VOI!
Questa volta abbiamo qualche richiesta un po' "particolare":
> walkie talkie per rendere più agevole la comunicazione tra i vari settori del canile;
> navigatori satellitari, utili per i volontari e operatori che si devono recare in posti spesso fuori mano a recuperare animali (forse avete appena cambiato modello e non vi serve più quello vecchio; o magari non sapete come “spendere” i punti della vostra Fidaty Card che scadono il 17 marzo - nel catalogo c’è anche un navigatore!);
> antiparassitari tipo ‘spot on’ per cani di taglia grande, necessari come ogni anno con l'approssimarsi della primavera.
Vogliamo fare infine un doveroso ringraziamento a quanti ci hanno fatto dono delle preziosissime chiavette USB!
NOTIZIARIO DI ENPA, SEZIONE MONZA E BRIANZA. Hanno collaborato a questo numero Anna Alberti, Juliet Berry, Marica Carioti e Lorena Quarta.
SITO DELLA SEZIONE MONZA E BRIANZA. Sul sito www.enpamonza.it, troverete in home page news e appelli. Le schede degli animali in affido sono alla pagina Adozioni > Animali da adottare, divisa poi in cani, gatti e altri animali. La pagina Lieto fine è dedicata agli ospiti del nostro rifugio felicemente adottati. Nella sezione Informazioni > Newsletter troverete le precedenti edizioni di questo notiziario.
SITO NAZIONALI DELL'ENPA. Sul sito www.enpa.it, aggiornato quotidianamente, troverete numerose notizie, informazioni, petizioni e comunicati stampa della sede centrale della Protezione Animali e dalle altre sede locali. Sul sito www.comunicazionesviluppoenpa.org troverete tra le altre cose la pagina dedicata ai giovani soci ENPA, La Tribù dei Delfini Enpa.
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FERMIAMO LA VARIANTE AL PGT!
Invitiamo tutti al presidio sotto il Comune (piazza Trento e Trieste) SABATO 10 MARZO, dalle ore 10.00, per fermare l’approvazione della variante del PGT in discussione al Consiglio Comunale.
Fossimo ancora negli anni ’60, forse cadremmo anche noi nella trappola. Forse crederemmo anche noi che le grandi opere portano prosperità e ricchezza; forse appoggeremmo anche noi l’idea che l’edilizia è il motore dello sviluppo. Forse. Invece sempre più persone, non solo in Italia ma a qualsiasi latitudine, si rivolgono a questo modello di sviluppo con sospetto e inquetudine, ne mostrano le criticità e rilanciano proposte alternative. Soprattutto chi ha ancora forti legami con la terra, chi ha la straordinaria lungimiranza di sentirsi di passaggio e in dovere di lasciare alle future generazioni habitat economici e sociali sostenibili. Sta accadendo anche qui, e non da ieri.
Dal referendum contro il nucleare a quello per l’acqua pubblica; dalla mobilitazione popolare a Scanzano Jonico a quella contro le discariche abusive nel napoletano degli anni recenti. Formidabile in questo senso quanto sta succedendo oggi in Valle di Susa. Sotto una delle bandiere più coraggiosamente semplici e poetiche che si abbia mai visto in una lotta di questo genere -un anziano signore che, bastone da passeggio in pugno, grida il suo NO all’Alta Velocità- si stanno riunendo realtà, organizzazioni, gruppi informali, semplici cittadini che rivendicano e spingono per un modello di sviluppo, di economia e di civiltà che non è quello delle grandi opere, della velocità a tutti i costi, delle merci che allargano il loro potere sulla vita. E gli appelli che si rifanno alla salvaguardia di quelli che ormai sono chiamati “beni comuni” crescono, si uniscono e si propagano come un’eco che dalle gole alpine arriva alle finestre delle città. Anche a Monza.
Per coerenza, infatti, stiamo dando pieno appoggio alla lotta No TAV e siamo accanto a tutti gli arrestati del 26 gennaio, poiché da tempo ragioniamo sulle forme urbane che accolgono e circondano la nostra vita e ci muoviamo per proporre alternative all’esistente. Villa Reale, centro NEI, Scuola Borsa/ISA, area della Cascinazza, sono solo alcune delle aree in cui la riflessione sui “beni comuni” ha trovato e trova senso e sostanza. C’è però una scadenza che non possiamo perdere. 18 marzo 2012.
La Giunta Mariani, ormai sì in disfacimento ma non per questo meno pericolosa, ha tempo fino al 18 marzo per approvare la variante al PGT, dando il via a progetti edilizi e di viabilità che dureranno anni, rendendo la città un inferno di lavori in corso, polveri e traffico, per restituircela meno vivibile e più privatizzata. Senza scomodare paragoni con quanto accade in Valle di Susa, nel nostro piccolo da tempo collaboriamo con tutte le realtà che si oppongono a questa visione affaristica e privatistica della gestione della cosa pubblica, dai comitati di quartiere, alle associazioni locali e nazionali presenti sul territorio, a chiunque abbia a cuore i beni comuni e pubblici e si è speso per una Monza diversa.
Fermiamoli, fermiamola!
F.O.A. Boccaccio 003 boccaccio.noblogs.org
Collettivi Studenteschi Monzesi
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STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO, ANCHE A SESTO S.G., IN VIA LUINI
In Italia negli ultimi 30 anni abbiamo cementificato quasi un quinto del nostro territorio, il consumo di suolo è in continuo aumento e si stima una superficie totale urbanizzata di quasi 2 milioni e mezzo di ettari (con un consumo di oltre 100.000 ettari l’anno). Il suolo è un bene comune esauribile fonte di benessere e salubrità dei luoghi e dalla capacità di preservarlo per le future generazioni potremmo identificare le buone amministrazioni pubbliche.
La città di Sesto San Giovanni è una delle più cementificate d’Italia, con una delle minori dotazioni di aree verdi non urbanizzate.
L’area pubblica di via circa 2.500 mq. posta sul fondo di via Luini (tra le ferrovia ed il cavalcavia) è oggi un’area libera, verde e permeabile. Nel PRG del 1973 la stessa era correttamente destinata a verde (giardino) pubblico, lo stesso vicolo a verde pubblico era stato confermato nel PRG del 1994 e in quello del 2005, destinazione utile
se non indispensabile alle famiglie del Quartiere sottoposto al rumore della ferrovia ed e alla scarsa qualità dell’aria data dal consistente traffico di scorrimento del viale Gramsci e dalla prossimità all’autostrada A4. Nel 2008, al fine di venderla e “fare cassa” per far fronte ai problemi del bilancio comunale, all’area venne mutata la destinazione d’uso rendendola edificabile per attività produttive.
Oggi, la giunta del sindaco Oldrini (senza confronto con i cittadini e la Circoscrizione) decide di assegnare alla comunità islamica (a trattativa privata, in concessione ed in diritto di superficie) una parte consistente di quest’area pubblica, libera da edifici posta in fondo alla via Luini, per realizzarvi un centro islamico ed una moschea.
Sempre in materia di erosione delle aree verdi a Parco presenti nel Quartiere, bisogna ricordare che nel 1990, l’allora giunta (PCI, PSI) Bassoli, contro il parere contrario di quasi 10.000 firme di cittadini, decise di realizzare il Palazzetto dello Sport e i suoi parcheggi a raso su 10.000 dei 40.000 mq. di superficie del Parco Gramsci, in presenza di un Piano Regolatore Generale che in zona prevedeva altre aree destinate ad ospitare eventualmente tutto ciò. Conosciamo poi le traversie di questo impianto (peraltro oggetto di
indagini della magistratura), dagli alti costi di gestione e per il quale si faticò non poco a trovare una nuova destinazione d’uso una volta retrocessa di serie la Geas pallacanestro femminile.
Noi non siamo contrari al fatto che la comunità islamica realizzi edifici di culto ed aggregazione in città; pensiamo però che (al pari delle altre confessioni religiose) debba farlo “senza oneri per lo Stato ed il Comune”, la comunità islamica dovrebbe quindi acquistare un’area, magari una piccola porzione degli oltre 2.000.000 di mq. di aree dismesse da recuperare presenti a Sesto S.G.
Così facendo, il Sindaco Oldrini, l’Assessore Chittò e tutta l’attuale maggioranza consigliare (PD, SEL, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e Comunisti Italiani), potrebbero destinare nuovamente a verde pubblico l’area di via Luini, per dotare il quartiere di un necessario verde pubblico, ed anche per contribuire ad arrestare il consumo del
poco suolo libero rimasto in città.
Sesto San Giovanni, lunedì 6 marzo 2012
Ecologisti e reti civiche Sesto San Giovanni
http://ecocivicisestosg.wordpress.com/
Lista Civica Per Sesto Etica Vivibile Solidale
http://persesto.wordpress.com/
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Riceviamo e giriamo questa richiesta, da parte dell’Ospedale San Paolo, via A. di Rudinì n. 8, Milano. Settore B, 2° Piano, Ambulatori di Nefrologia, riguardante il progetto di ricerca europeo ATHENA, tendente a dimostrare gli effetti benefici degli antociani sulla salute umana. Il partecipante ideale a tale ricerca è ovviamente il vegetariano/vegano (la partecipazione non comporta alcuna spesa).
Ecco il testo (riportato anche in allegato)
Gentilissimi,
È attualmente in corso presso gli Ambulatori della U.O.C Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale “San Paolo” Università degli Studi di Milano, il progetto di ricerca europeo ATHENA che studia gli effetti benefici degli antociani sulla salute umana ed in particolare sulla prevenzione di alcune patologie croniche quali patologie cardiovascolari, sindrome metabolica
-obesità e tumori.
Gli antociani, che sono i pigmenti responsabili della colorazione rossa, viola e blu di molti frutti, cereali e fiori, si trovano in grande quantità nei ribes neri, lamponi, mirtilli, melanzane, cavolo rosso e nel succo di arance rosse. Grazie alla loro attività antiossidante e anti-radicali liberi, queste sostanze possono essere molto utili per la salute umana.
Per svolgere tale ricerca abbiamo bisogno della collaborazione e della disponibilità di persone che soddisfino alcuni requisiti. Persone che, come Lei, seguono una dieta di tipo vegano-vegetariano, sono partecipanti ideali per il nostro studio, con una dieta ricca di alimenti con alti contenuti di antociani.
Nel caso decida di partecipare allo studio, Le verrà richiesto di essere sottoposto ad un prelievo di sangue per valutare la struttura di alcuni geni che controllano il metabolismo lipidico o che sono coinvolti nelle patologie cardiovascolari.
Lo studio prevede anche la raccolta della storia clinica sua e della sua famiglia, informazioni sui farmaci che sta eventualmente assumendo, una accurata valutazione dietetica, misurazione della pressione e del quadro lipidico con valutazione del colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi.
La partecipazione alla sperimentazione non comporta per Lei alcuna spesa e prevede la firma di un apposito modulo di consenso informato in cui troverà tutti i riferimenti alla tutela della privacy e al trattamento dei suoi dati personali e alla ricerca in corso. La partecipazione allo studio non comporta alcun rischio legato alla somministrazione di farmaci o
indagini di controllo.
Ringrazio per la Vostra attenzione e disponibilità
Distinti Saluti
Prof. Daniele Cusi (Responsabile Scientifico del Progetto)
Per informazioni:
Prof. Laura Soldati: laura.soldati@unimi.it
Dr Federica Rizzi: federica.rizzi@unimi.it
Dr Dogliotti Elena: elena.dogliotti@virgilio.it
Per appuntamenti:
Telefono: 02 81844723 Susanna Gagliardi
Le visite si terranno presso: Ospedale San Paolo, via A. di Rudinì n. 8,
Milano. Settore B, 2° Piano, Ambulatori di Nefrologia
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Lunedì 12 marzo dalle 10 presidio davanti la provincia in via T. Grossi a Monza
Tornano a farsi sentire le lavoratrici e i lavoratori di Bames e SEM (ex Celestica) dopo gli accordi sottoscritti nei giorni scorsi sugli ammortizzatori sociali, cassa integrazione in deroga per Bames e cassa integrazione straordinaria per SEM ora l’attenzione è puntata esclusivamente sul progetto di re-industrializzazione del sito di Vimercate.
Dopo l’assemblea partecipata di settimana scorsa, forte è la preoccupazione tra di loro di trovare in tempi rapidi le risposte ai problemi esistenti e agli esuberi che di fatto ci sono allo stato attuale all’interno delle due società a fronte dell’incapacità da parte della proprietà di trovare soluzioni in tal senso.
L’attenzione è spostata sulle aziende che hanno manifestato l’interesse ad insediarsi nel sito di Vimercate per dare prospettiva e speranze al futuro di questa importante realtà produttiva ed industriale.
Vi è però un grave problema, Bartolini sino ad oggi non è stato in grado di dare le risposte per la realizzazione degli investimenti che sono necessari per ristrutturare il sito (quello già esistente) per preparare e fare spazio all’arrivo di nuove aziende.
Chiediamo alle istituzioni, se non arrivano (come temiamo) le risposte da Bartolini in tempi rapidissimi, di attivarsi per costruire un progetto alternativo che possa dare spazio a questa nuova re-industrializzazione.
Chiediamo quindi che si prefiguri “una road-map”, un percorso rapido e serrato di incontri con l’obiettivo di favorire le condizioni e l’insediamento di nuovi soggetti imprenditoriali, che possano realizzare iniziative produttive finalizzate alla re-industrializzazione del sito di Vimercate e nel contempo salvaguardare l’occupazione degli attuali 540 lavoratori.
Fim, Fiom, le RSU, i lavoratori hanno creduto e credono alla re-industrializzazione ma al punto in cui siamo serve uno scatto d’orgoglio da parte di tutti anche dell’insieme delle istituzioni per ridare oggi fiducia alle lavoratrici e lavoratori presenti e dare una prospettiva anche alle generazioni future.
Non possiamo disperdere un patrimonio di conoscenze presente nel vimercatese, nella provincia di Monza e Brianza, va favorito lo sviluppo del Distretto Green Hi-Tech della Brianza-Est, con particolare attenzione al sito di Vimercate eccellenza per l’intera Lombardia.
Per queste ragioni ieri la RSU di Bames e SEM con Fim e Fiom della Brianza hanno indetto quattro ore di sciopero e un presidio davanti la sede istituzionale della Provincia di Monza e Brianza a partire dalle ore 10 di lunedì 12 marzo 2012.
Cordilai saluti
Gigi Redaelli
Segretario generale Fim Cisl Brianza
Via Dante 17/A
20052 Monza
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COMUNICATO
Lunedì 12 marzo a partire dalle ore 10 presidio dei Lavoratori della Bames e della Sem per denunciare alle Istituzioni e alla opinione pubblica i gravi ritardi e pesanti responsabilita' della famiglia Bartolini proprietaria delle aziende, in merito alla Re-industrializzazione dell'area ex Celestica. Chiedono alle Istituzioni la convocazione urgente del Tavolo Istituzionale per affrontare la drammatica situazione e per accelerare il processo di Re-Industrializzazione finalizzata alla rioccupabilita' dei Lavoratori.
I recenti accordi in merito agli Ammortizzatori sociali sono importanti per accompagnare i progetti della Re-industrializzazione riportando cosi il lavoro e reddito in quella area della Brianza e' questo quello che chiedono i Lavoratori.
Riferimento: Claudio Cerri Segr.Gen. FIOM CGIL MB
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COMUNICATO STAMPA
Milano, 8 marzo 2012
“Nutrizione e città metropolitane: differenze che creano soluzioni”
MondoHonline, un’associazione di promozione sociale con finalità umanitarie, organizza il 17 marzo 2012, presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, un workshop sul tema della nutrizione, dal quale scaturiranno idee e proposte sul tema, con l’obiettivo di realizzare una piattaforma di soluzioni concrete da portare all’appuntamento di Milano Expo 2015. Obiettivo specifico dell’incontro è quello di studiare “Comportamenti e soluzioni per sviluppare un benessere compatibile con le risorse ambientali e valorizzare identità e culture dei territori.”
MondoHonline promuove l’integrazione sociale dei cittadini con disabilità: grazie alle tecnologie di rete si creano network per mettere a sistema un patrimonio prezioso di professionalità ed esperienze, con lo scopo di realizzare progetti utili alla comunità. In vista di Expo 2015 a Milano, mondoHonline ha deciso di affrontare gli handicap sociali dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione, strettamente collegati allo sviluppo demografico delle metropoli, all’incontro di differenti culture e tradizioni, alla necessità di governare in modo sostenibile le risorse disponibili preservando l’ambiente.
Perché Milano? Milano è città, anzi metropoli già nota nel mondo per la moda e il fashion, per l’artigianato di alta gamma, per quel ‘made in Italy’ che la connota a livello internazionale. Expo 2015 è quindi un’opportunità unica per la città di caratterizzarsi come metropoli europea che più di ogni altra sa svolgere un ruolo di eccellenza nello sviluppo di un equilibrato sistema di nutrizione per il mondo contemporaneo, per assicurare a cittadini e popolazioni un’organizzazione in grado di offrire condizioni di vita, nutrizione e crescita di pari passo con uno sviluppo del territorio rispettoso di ambiente e bisogni. Milano quindi come fucina per l’ideazione e la definizione di un modello di ecosistema metropolitano e di governance del territorio e produzione di risorse, che costituiranno il manifesto e la piattaforma del progetto di mondoHonline.
Quattro le aree tematiche che saranno discusse nel corso del Workshop di mondoHonline:
- Culture e bisogni nutrizionali: si parlerà di culture, città, diversità e nutrizione, e di regimi alimentari urbani ed educazione alla nutrizione;
- Sviluppo demografico – Crisi economica e processi nutrizionali: crisi finanziarie, agricoltura e sicurezza alimentare, con uno sguardo ‘oltre la rivoluzione verde’;
- Futuro delle metropoli: da eco-sistemi e metabolismi urbani alla città, i nuovi bisogni e le nuove occupazioni nelle filiere alimentari;
- Scambio del sapere nutrizionale: dal rapporto fra città e approvvigionamenti alimentari con le diverse agricolture, alla nutrizione culture e città dell’America Latina, dalle politiche nutrizionali UE per Europa e Mediterraneo al supporto del microcredito nel contesto della nutrizione e responsabilizzazione dei popoli.
Interverranno come relatori urbanisti, agronomi, nutrizionisti ed economisti, oltre ad esperti della cooperazione internazionale. Il Workshop avrà luogo nella mattinata di sabato 17 marzo 2012, a partire dalle ore 9, presso l’Aula Maggiore della Facoltà di Agraria, via Celoria, 2 – Milano.
MondoHonline è un’ Organizzazione professionale con finalità umanitarie, volontaria e senza scopo di lucro. Progetta e crea network professionali per l’integrazione dei disabili mediante la rete, mettendo a sistema esperienze professionali consolidate che esprimono un grande potenziale al servizio e per la realizzazione di progetti utili alla comunità. Propone soluzioni a problemi difficili partendo dalla valorizzazione delle energie professionale proprie e affrontando gli handicap sociali in particolare nella Nutrizione, nella Salute, nell’Apprendimento, partendo dal territorio di riferimento per via via allargarsi a realtà più estese, fino ad elaborare soluzioni continuative utili agli enti collettivi di riferimento. Per ulteriori informazioni:mondohonline@gmail.com, www.mondohonline.it.
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Comunicato Stampa
Pgt Monza, Scanagatti: “Inaccettabile forzatura di Mariani per approvarlo entro il 17 marzo. Decidano cittadini con il voto di maggio”
Monza, 7 marzo 2012 - “E’ del tutto inaccettabile la maratona imposta dal sindaco Mariani per approvare velocemente la variante urbanistica, che prevede una colata di cemento da 4 milioni di metri cubi, più di 300 mila solo nell’area verde e agricola della Cascinazza, su cui insistono forti interessi della famiglia Berlusconi. Se l’esecutore è il sindaco, il mandante è Paolo Romani, assessore ‘fantasma’ monzese, il quale, dopo aver concepito lo scempio, è tornato in città giusto in tempo per assicurarsi la riuscita dell'intera operazione, compresi i vantaggi che deriveranno alla famiglia dell’ex premier”.
Lo dichiara il consigliere comunale e candidato sindaco del centrosinistra Roberto Scanagatti, commentando molto duramente la decisione del sindaco Marco Mariani di chiedere l’indizione di sei sedute del consiglio comunale, sabato e domenica prossimi comprese, per approvare la variante al Pgt (Piano di governo del territorio) entro la scadenza del 17 marzo prossimo.
“Si ascolti la nostra proposta – continua Scanagatti -, anche perché la maggioranza è risicata e traballante e dubitiamo che avranno i numeri per andare in fondo: si sospenda l’esame della variante per poche settimane, fino al voto di maggio e si lasci decidere ai monzesi se sono d’accordo con la proposta di Mariani e Romani, che apre le porte alla speculazione, cancellerà l’80% delle aree verdi e agricole e svaluterà il patrimonio edilizio esistente dei monzesi, oppure se sarà meglio la nostra, che prevede uno sviluppo equilibrato della città, il recupero delle aree dismesse e impedisce il consumo di suolo a Monza”.
Ufficio stampa
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COMUNICATO STAMPA – 8 MARZO 2012
APPROVAZIONE DEL PRIMO PGT DI CONCOREZZO: LE RISPOSTE ALLE NOSTRE OSSERVAZIONI
Nella settimana dal 14 al 18 febbraio 2012 a Concorezzo si sono svolti dei consigli comunali straordinari in cui sono state discusse le 126 osservazioni ed è stato approvato il nuovo PGT (Piano di Governo del Territorio) del Comune di Concorezzo.
Il nostro GAS, in collaborazione con Associazione Parchi del Vimercatese, nel novembre 2011 aveva presentato nove osservazioni: si rimanda ai comunicati stampa e ai post pubblicati sul nostro blog sotto l'argomento “Territorio” (www.gaspaneerose.blogspot.com).
Riconosciamo che i cambiamenti apportati al PGT da settembre ad oggi sono stati importanti, soprattutto nella fase finale di discussione e risposta istituzionale alle osservazioni pervenute.
Questo non giustifica e non elimina il nostro giudizio negativo dal punto di vista delle carenze di comunicazione e di metodo seguito dall'Amministrazione Comunale in tutte le fasi precedenti, per quanto riguarda la mancanza di dialogo e di ascolto nei confronti delle associazioni e dei cittadini di Concorezzo, i quali sono stati informati convocando assemblee pubbliche senza possibilità di un reale confronto costruttivo sulle scelte da prendere e attraverso l'informatore comunale (solo perché tali forme di informazione base sono richieste obbligatoriamente dalla normativa vigente...), ma senza cercare un reale coinvolgimento di associazioni e cittadini nelle scelte strategiche e generali da prendere per il futuro del nostro Territorio. Inoltre, riteniamo poco corretto il fatto che il nostro Comune non ci abbia mai scritto risposte di alcun tipo, dopo avere protocollato per ben due volte e nei termini previsti alcune nostre proposte in merito al Piano, prima ancora di arrivare alla fase delle osservazioni.
Per come è stato approvato il Piano possiamo esprimere una parziale soddisfazione, poiché sostanzialmente avremmo voluto che il Parco della Cavallera fosse esteso a tutte le aree agricole libere a margine dell'edificato esistente, quindi al di là dei confini disegnati da questa Amministrazione Comunale.
Sul Parco della Cavallera l'Amministrazione Comunale in Consiglio si è molto irrigidita (e giustificata) nell’affermare l'autonomia del Comune nel tutelare il suo territorio senza dover delegare tale compito ad un ente sovracomunale come il Parco della Cavallera. Con le nostre osservazioni non volevamo esprimere una mancanza di fiducia nei confronti del nostro Comune, ma semplicemente intendevamo rimarcare l'importanza strategica di alcune scelte per il nostro futuro: se si costruisce una casa o una fabbrica è praticamente per sempre e il comune “compromette” e si impegna per sempre su quel terreno, che non tornerà mai più verde; se invece si vincola un terreno agricolo entro i confini di un parco di interesse sovracomunale, coerentemente peraltro con le indicazioni strategiche pervenute anche dalla Provincia di Monza e Brianza e che per definizione più difficilmente cederà spazio a future edificazioni, il Comune si impegna e si schiera in direzione della tutela del territorio in maniera più decisa.
Che c'è di male nel prendere questa posizione? Il Territorio non è un bene comune? Il Comune non deve tutelare l'interesse collettivo?
Ai posteri l'ardua sentenza...
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“ Legalità: la sfida degli Enti Locali”
Consiglio Comunale in adunanza aperta
sul tema della “Legalità “
per il giorno 10 marzo 2012, alle 15.00
presso l’Aula consiliare “G. Falcone -P. Borsellino” di via Dante 38 a Limbiate.
Alla seduta parteciperanno:
Dott. Walter Mapelli, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Monza
Avv. Giovanni Di Martino, Vice-Presidente Nazionale dell’Associazione “Avviso Pubblico”
Prof. Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio Comunale di Milano.
Dott. Renato Saccone, Prefetto di Monza e Brianza.
Interverranno
Prof. Rosario Traina, Referente cittadino per la Legalità
Dott. Raffaele De Luca, Sindaco di Limbiate.
Sono stati invitati i Sindaci del circondario, le Autorità militari e politiche della provincia.
Come Amministrazione Comunale di Limbiate abbiamo aderito al Patto di Legalità sottoscritto in data 19 ottobre 2011 tra Sindaci delle Provincie di Monza e Brianza e Milano e I Sigg.ri Prefetti delle omonime Provincie alla presenza del Sig. Ministro dell’Interno On.le Maroni .
Nel prossimo Consiglio Comunale proporremo l’adesione ad “Avviso Pubblico”, Associazione di Enti Locali e Regioni volta a promuovere la cultura della legalità nella politica, nelle Istituzioni e nei territori da essi governati, l’occasione giusta per coinvolgere l’Assemblea consiliare , le Istituzioni territoriali e i cittadini in un confronto e discussione sulla cultura della legalità intesa come valore imprenscindibile e patrimonio civile da salvaguardare e promuovere.
IL SINDACO
Dott. Raffaele De Luca