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9 e 15 marzo: torna la “Notte della Civetta”
Torna anche al Parco di Monza, puntuale, la Notte della Civetta. L’iniziativa venne lanciata anni fa a livello europeo e, nel 2005, approdò anche in Italia, a Monza, nel nostro Parco.
La manifestazione, il 9 e 15 marzo 2019, sarà dedicata al piccolo rapace notturno, che da sempre affascina l’uomo. In tante parti d’Italia e d’Europa, verranno organizzate uscite per i cittadini. Esperti accompagneranno i partecipanti alla ricerca di civette (e di altri rapaci notturni). Come individuare questi animali di notte? Canti e richiami sono inconfondibili: la civetta, nel periodo di marzo, è particolarmente vocifera.
Il Parco di Monza è abitato da numerose coppie di civetta e allocco (un rapace notturno un poco più grande della civetta). Per l’allocco esistono studi che hanno confermato la presenza della popolazione più numerosa d’Italia. E la stessa civetta è ben rappresentata.
L’iniziativa sarà anche l’occasione per illustrare i lavori svolti su questi animali nel nostro Parco.
Sono previste due date per il nostro Parco.
9 e 15 marzo. Appuntamento sempre alle ore 20.00 presso la Porta di Monza del Parco di Monza in viale Brianza (Monza).
Percorreremo un itinerario su stradine e sentieri del Parco, con momenti dedicati all’ascolto dei suoni della notte.
Alcune raccomandazioni. Indossare abbigliamento adatto ad uscite a piedi. Vietato portare cani e altri animali domestici.
Per ragioni organizzative, è obbligatoria l’iscrizione. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Matteo Barattieri posta elettronica matteo.barattieri1@libero.it oppure alla posta elettronica del Comitato per il Parco parcomonzainfo@gmail.com
Partecipazione gratuita con contributo volontario per la copertura assicurativa.
Organizzatori a livello nazionale sono il Gruppo Italiano Civette e la lista EBN (EuroBirdNet) Italia. Per l’iniziativa monzese, collaborano Comitato per il Parco di Monza, Comitato La Villa Reale è Anche Mia, Monza Reale.
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Conferenza domenica 3 marzo a canile di Monza:
La crudeltà verso gli animali induce anche alla crudeltà verso l'uomo
"Saevitia in bruta est tirocinium crudelitatis in homines" (la crudeltà sugli animali è un allenamento per la crudeltà sulle persone). Così scriveva nel I secolo d.C. il poeta Ovidio, ravvisando un collegamento tra maltrattamento sugli animali e quello sull'uomo che verrà ripreso anche nel Medio Evo da Tommaso d’Aquino, secondo cui non si deve mai usare violenza sugli animali poiché è altamente probabile che si diventi crudeli anche nei confronti degli esseri umani.
Un timore confermato addirittura dai profiler dell’FBI, che sostengono che chi maltratta gli animali è anche predisposto alla violenza domestica e agli abusi sui minori. È stato verificato come diversi serial killer abbiano iniziato la loro "carriera" criminale proprio commettendo atti di crudeltà nei confronti di animali nell’infanzia o nell’adolescenza e si stima che una buona parte di coloro che si sono macchiati di atti di violenza nei confronti degli esseri umani, da bambini abbiano maltrattato gli animali.
Come si vede, quindi, l'argomento è quanto mai interessante e attuale e di questo si parlerà nella conferenza del 3 marzo presso il parco-canile di Monza, organizzata da ENPA di Monza e Brianza, LAV sede territoriale di Monza e Brianza e Movimento Animalista di Monza e Brianza, con il patrocinio del Comune di Monza.
Programma della conferenza
Introduce
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Giorgio Riva, Presidente ENPA Sezione Monza e Brianza.
Relatori
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Avv. Marco Lacchei, Movimento Animalista Monza e Brianza: Normativa vigente in tema di maltrattamento contro gli animali.
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Simone Minichiello, Responsabile Nucleo Anti Maltrattamenti, ENPA Sezione di Monza e Brianza: L’esperienza di ENPA nella prevenzione e gestione dei maltrattamenti contro gli animali nella provincia di Monza e Brianza.
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Dott. Diego Perego, Direttore Servizio Igiene Urbana Veterinaria, ATS Brianza: Il ruolo dell’ATS nella repressione dei maltrattamenti contro gli animali.
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Ivàn Della Bella, Responsabile Territoriale LAV Monza e Brianza: Proposte di modifica alla Legge 189/2004 sul maltrattamento degli animali.
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Dott.ssa Chiara Nogarotto, Vice Responsabile Movimento Animalista Monza e Brianza: Relazione tra crudeltà nei confronti degli animali durante infanzia e adolescenza e violenze interpersonali in età adulta.
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Barbara Zizza, Responsabile Movimento Animalista Monza e Brianza: Presentazione campagna di sensibilizzazione “Dall’indifferenza non puoi difenderti”.
Dove e quando
L'incontro, aperto a tutti, si terrà domenica 3 marzo, dalle 15 alle 18, nella sala conferenze del parco-canile di Monza in via San Damiano 21.
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DOVE STA ANDANDO IL MONDO?
3 INCONTRI
Sala Bella- Istituto Dehon – Via Appiani, 1, Monza
giovedì 28 febbraio, ore 21- ROBERTO OSCULATI
giovedì 14 marzo, ore 21 - ENRICO SASSOON
giovedì 4 aprile, ore 21 - SALVATORE CARRUBBA
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
e 2 PROIEZIONI DI FILM
Cinema Capitol – Via Pennati, 10 Monza
martedì 5 marzo, ore 21 – “PAPA FRANCESCO”
martedì 26 marzo, ore 21 – “IN GUERRA”
Ingresso con contributo libero
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Concerto di solidarietà al Teatro Manzoni
Il ‘900 di George Ghershwin e la sua musica
eseguita da Paolo Tomelleri e la sua Big Band
Il ricavato sarà interamente donato alla RSD San Pietro Progetto Slancio e al Comitato Maria Letizia Verga
Mercoledì 6 marzo ore 20:45
Affrettatevi a prenotare
Telefono: 039 39051 tutti i giorni dal lunedì alla domenica compresa, dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Monza, 26 febbraio 2019. Torna a Monza Paolo Tomelleri. Il grande jazzista suonerà per gli amanti della musica e del jazz, ma soprattutto in favore della causa di SLAncio e del Comitato Maria Letizia Verga. Paolo Tomelleri e la Sua Big Band si esibiranno Mercoledì 6 marzo 2019 al Teatro Manzoni, di Monza alle ore 20:45 insieme alla Voce Di Celeste Castelnuovo, Luca Campioni Al Violino, lo Studio Larosa Dance con i Ballerini Marco Larosa, Sonia Salsedo, Francesco Pezzo e Carolina Lampugnani. Coordinatore musicale Luca Missiti.
L’intero ricavato della serata sarà devoluto alla RSD San Pietro-Progetto Slancio e al Comitato Maria Letizia Verga.
L’iniziativa è promossa in collaborazione con diverse sezioni dei Lions Club della Brianza in particolare le sezioni di Monza Parco, Monza Host, Corona Ferrea, Teodolinda, Duomo, Vimercate i Club Lissone e Canonica Lambro.
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Dalla Persia all’Iran: mille e una fiaba
36° Mostra internazionale di illustrazione per l’infanzia
Le immagini della fantasia - Monza
Dal 23 febbraio al 31 marzo 2019
Monza, 20 febbraio 2019. Dal 23 febbraio al 31 marzo 2019 presso i Musei Civici Casa degli Umiliati si terrà la 36° edizione della mostra internazionale di illustrazione per l’infanzia Le immagini della fantasia della fondazione Zavrel di Sàrmede (TV). “Dalla Persia all’Iran: mille e una fiaba” offre ai visitatori un favoloso viaggio immaginario nel lontano Iran: così per il 22° anno consecutivo Le immagini della fantasia tornano a Monza, per 5 settimane. L'immagine scelta per la comunicazione è dell'illustratrice Maria Orzes, mentre l’ospite, Jozeph Wilkon, è un artista polacco nato nel 1930 che si caratterizza per la poliedricità delle sue creazioni: pittore, illustratore, scultore, ha sperimentato stili diversi come l'inchiostro, l'acquerello e l'affresco; inoltre è autore di oltre 200 libri, tradotti in tutto il mondo. L’idea di realizzare la Mostra è nata nel 1982 dall’intuizione di Štěpán Zavřel, noto illustratore di Praga trasferitosi a Rugolo di Sàrmede. Da allora, confortata da un successo sempre crescente e dalla preziosa collaborazione di tanti artisti, la Mostra ha proposto ogni anno ai suoi visitatori oltre 300 opere provenienti da tutto il mondo, per offrire un favoloso viaggio nell’immaginario fantastico di ogni paese. La fondazione Zavrel di Sàrmede ha selezionato circa 30 libri pubblicati negli ultimi due anni e invitato gli artisti che li hanno illustrati ad esporre alcune tavole originali.
Collaborazioni con scuole d’arte. Il Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza e il liceo artistico statale Amedeo Modigliani di Giussano, ispirandosi alle fiabe della Persia e alle illustrazioni dell’ospite d’onore Wilkon, realizzano alcune installazioni esposte all’interno dei Musei Civici Casa degli Umiliati. In particolare il Liceo Artistico Preziosissimo Sangue realizza installazioni all’interno della sala ipogea e collabora anche all’allestimento e al disallestimento della mostra, mentre il Liceo Amedeo Modigliani realizza installazioni all’interno del corpo vetrato del Museo.
“La collaborazione con le scuole offre ai bambini e ai ragazzi di sperimentare nuovi linguaggi espressivi, sempre attinenti alle storie e ai libri illustrati – spiega l’Assessore all’Istruzione Pier Franco Maffè - e agli studenti dei licei di progettare, realizzare e condurre diverse attività, mettendosi in gioco e misurandosi con il mondo del lavoro e mettendo in pratica le teorie apprese a scuola.
Le visite guidate. Dal lunedì al venerdì si svolgeranno visite guidate per classi di ogni ordine e scuola a cura dei bibliotecari del Sistema Urbano di Monza, mentre per quattro sabati gli allievi del Liceo Preziosissimo Sangue di Monza condurranno, con l’assistenza dei bibliotecari, visite guidate per gruppi famiglia. Ai visitatori verranno proposti anche alcuni indovinelli in rima sui contenuti della mostra.
Suddivisione delle sezioni nelle sedi Monza – Brugherio – Lentate sul Seveso:
Monza 23 febbraio – 31 marzo 2019
Sezione Panorama – sala espositiva
Sezione Ospite Jozef Wilkon – sala ipogea
Brugherio , Palazzo Ghirlanda Silva 24 febbraio – 17 marzo 2019
Sezione Allievi – “Dalla Persia all'Iran. Mille e una fiaba”
Sezione “Zooillogico. Pedagogia e immaginazione”
Sezione ospite d’onore “Jozef Wilkon - Ronzinante e don Chisciotte”
Lentate sul Seveso , Centro Civico Terragni - Biblioteca Comunale 20 – 30 marzo 2019
Sezione Allievi – “Dalla Persia all'Iran. Mille e una fiaba”
Sezione “Zooillogico. Pedagogia e immaginazione”
Sezione ospite d’onore “Jozef Wilkon - Ronzinante e don Chisciotte”
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Cura degli edifici destinati a Servizi Abitativi Pubblici (S.A.P.): nel 2018, 135 interventi di manutenzione ordinaria e 17 interventi di manutenzione straordinaria
Sono 135 gli interventi di manutenzione ordinaria che, nell’annualità 2018, l’Amministrazione Comunale di Lissone ha eseguito a proprie spese sugli alloggi S.A.P. (Servizi Abitativi Pubblici) di proprietà pubblica (ex E.R.P).
Complessivamente, la spesa complessiva ammonta a circa 66.000.
“Numeri e cifre che confermano l’attenzione dell’Amministrazione Comunale e dell’assessorato alla Città vivibile nell’occuparsi del patrimonio pubblico - sottolinea Marino Nava, vicesindaco con delega al Patrimonio - avere a cura ciò che è di tutti significa tenere a ciò che è dell’Ente. Ai nostri inquilini chiediamo, a maggior ragione, ancor più attenzione e rispetto: un impegno per far sì che la qualità dell’alloggio in cui vivono possa mantenersi su standard elevati come nel momento in cui la casa viene consegnata loro”.
Gli interventi di manutenzione ordinaria hanno riguardato alloggi di proprietà comunale situati in via Aliprandi, via Appiani, via Botticelli, via Ferrucci/XX Settembre, via Lamarmora, Piazza Lega Lombarda, via Montelungo, via Murri, via Negri, via Nenni, via Pacinotti, via Vecellio, via Volta/Besozzi, via Nigra e via Sauro.
Nella maggior parte dei casi, gli interventi hanno riguardato piccole manutenzioni quali potature di alberi o pulizia delle gronde, riparazioni di perdite, imbiancatura, nuove caldaie, allacciamenti al gas, posa di nuove piastrelle, disostruzione scarico e riparazione buche negli spazi comuni.
La quasi totalità dei lavori ha avuto un costo inferiore ai mille euro. Gli interventi di maggior rilevanza economica sono stati il rifacimento completo impianto citofonico della Palazzina di Piazza della lega Lombarda (4.215 euro) e, in generale, le installazioni delle nuove caldaie.
La manutenzione straordinaria degli alloggi S.A.P. si evidenzia in particolar modo nell’intervento di messa a norma dell’impianto elettrico delle palazzine di Via Negri ai civici 2, 4 e 6, per un totale di 17 alloggi. L’importo complessivo dei lavori è di circa 40.000 euro, finanziati da Regione Lombardia.
Tutti i lavori eseguiti sono già stati inseriti nelle schede degli edifici appositamente predisposta con lo scopo di censire i lavori nei singoli alloggi.
Un ulteriore intervento, iniziato nel marzo 2018, riguarda la ristrutturazione dell’edificio S.A.P. di via XX Settembre/Via Ferrucci: la conclusione dei lavori è prevista in Primavera.
Lissone, 21 Febbraio 2019
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Circhi a Monza, finalmente una buona notizia.
Sedici mesi fa l'ultimo circo con animali.
Sedici mesi senza circo, dal 15 ottobre 2017 ad oggi. Massimiliano Longo, assessore del Comune di Monza a Commercio e Attività Produttive, come riportato in un articolo pubblicato sul Giornale di Monza, ha deciso di festeggiare questo singolare anniversario ricordandolo sul suo profilo Facebook.
«Nei giorni scorsi ho visto in Tv un servizio su alcuni elefantini “strappati” alle proprie madri e trasferiti nei circhi – spiega l’assessore – Da lì, insieme al personale degli uffici siamo andati a controllare e le ultime presenze di un circo in città risalgono all’ottobre di due anni fa». Longo è contrario al circo con gli animali trovandolo anacronistico, e, pur senza nessun veto ufficiale e normativo, ha assicurato che con questa amministrazione le regole saranno rispettate.
Una promessa mantenuta
Era il giugno 2015 quando a Monza il consiglio comunale approvò la mozione presentata da Paolo Piffer, che avrebbe reso la capitale brianzola una “terra ostile" per i circhi con gli animali, rendendo molto difficile ottenere le autorizzazioni che concedono le occupazioni di suolo pubblico.
Cosa può fare un'amministrazione comunale
Un'ordinanza di divieto totale di attendamento dei circhi con animali è purtroppo poco efficace: se il circo fa ricorso al TAR e vince, l'ordinanza viene infatti annullata, in quanto un Comune non può vietare ciò che a livello nazionale è del tutto legale, e riceve sussidi dallo Stato.
Quello che si può fare è porre delle restrizioni, ad esempio vietando sul territorio comunale di utilizzare ed esporre animali appartenenti a specie selvatiche ed esotiche in attività di spettacolo e intrattenimento pubblico il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in una struttura mobile (in particolare primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci). Può inoltre attivarsi con controlli, sopralluoghi e richieste di documentazioni; attività, queste, che vedono ENPA di Monza e Brianza sempre in prima linea.
Il plauso di ENPA Monza e Brianza
ENPA non può che condividere la soddisfazione dell'assessore Longo, ricordando però che, purtroppo, sono ancora tanti i comuni intorno a Monza che consentono l'attendamento ai circhi con animali senza attivare le procedure di controllo (v. ATS) previste per il benessere animale.
L'ultimo episodio è successo a Brescia: il 9 gennaio i Carabinieri Forestali avevano sequestrato una giraffa, due zebre e alcuni cammelli del circo gestito da David Orfei perché "detenuti in condizioni incompatibili con la loro etologia" (durante il controllo era emerso che gli animali dormivano in strutture sprovviste di sistemi di riscaldamento, quando la temperatura prevista per queste specie non può scendere sotto i 12°-15°). Due giorni più tardi, però, la Procura di Brescia firmava il decreto di dissequestro dando di nuovo il via libera all'esibizione degli animali sequestrati. Il problema, in questi casi, è che spesso il sequestro viene vanificato dalla mancanza di idonei luoghi di custodia.
Quanto a Monza, sabato 16 marzo ENPA sarà nuovo in piazza a Monza con un banco informativo per sensibilizzare i cittadini sul tema dello sfruttamento degli animali nei circhi. Un'occasione per festeggiare il diciassettesimo mese senza circo!
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Villa Reale: Infrastrutture Lombarde per le gare soprasoglia, il resto dei lavori già avviati
Allevi: “I lavori sono già partiti nel 2018: Scanagatti lo sa benissimo”
Monza, 20 febbraio 2019. “Abbiamo siglato un accordo di programma che parla chiaro: 55 milioni di euro totalmente destinati alla Villa Reale e al Parco, con un programma lavori già stabilito, alcuni dei quali già avviati. Chi afferma il contrario dice il falso”. Così il Sindaco Dario Allevi replica alla polemica innescata dal suo predecessore in merito all’utilizzo delle risorse regionali per l’attuazione dell’Accordo di Programma per la valorizzazione del complesso monumentale Villa Reale e Parco di Monza.
Avviati gli interventi sotto i 350.000 euro. Dopo il maggio 2018 - data in cui si sono materialmente resi disponibili i primi fondi di Regione Lombardia – il Consorzio ha provveduto a pubblicare i bandi di gara di propria competenza, ovvero quelli “sottosoglia”: cinque gare per un importo complessivo di oltre 800.000 euro.
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.Porta Monza: interventi di ripristino idoneità statica Edifico di Porta Monza. € 212.000,00;
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·Recupero edilizio ex-ippodromo. € 246.422;
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·Muri di cinta Parco: interventi urgenti 1° lotto. € 90.000;
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·Restauro conservativo del “tempietto” nei giardini reali. € 122.065,36;
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·Incarico al Politecnico di Milano per la realizzazione del capitolato tecnico del Masterplan e atti relativi e connessi. € 150.000.
Per mettere a gara la parte restante dei lavori, invece, sono richieste gare europee, che devono essere gestite necessariamente da una stazione appaltante riconosciuta: struttura che, come ben noto fin dal 2009, data della sua costituzione, Consorzio Villa Reale non è dotato, disponendo di una dotazione organica molto snella di 16 unità di cui 4 a tempo determinato, 6 operai e 1 a “distacco” da Regione Lombardia.
L’atto integrativo all’accordo di programma. Da qui la necessità di rivolgersi ad una struttura idonea ed esperta, quale Infrastrutture Lombarde, in grado di gestire appalti complessi e di maggiore dimensione economica: l’iter amministrativo, stabilito durante l’ultimo Collegio di Vigilanza, sarà ratificato con la sottoscrizione di un apposito atto integrativo che prevede inoltre il possibile coinvolgimento del Parco della Valle del Lambro per progettare e realizzare i principali interventi sul verde.
“Suggerisco a Scanagatti di rinfrescare la memoria rispetto agli assetti organizzativi che lui stesso ha voluto per il Consorzio – conclude Allevi – Noi stiamo continuando a lavorare per aumentare il prestigio della nostra città. Lui si concentra su sterili polemiche vuote che non portano da nessuna parte. Peccato”.
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Siamo allarmati e preoccupati per la condizione di ROVAGNATI Spa. Importante Azienda Alimentare brianzola con diversi stabilimenti tra cui i più importanti: Arcore, Biassono e Villasanta. Realtà che occupano, considerando anche i lavoratori degli appalti, circa 700 persone. L’Azienda sta subendo una importante modificazione dovuta dal passaggio da una conduzione tipicamente familiare ad un’altra tipicamente manageriale. Abbiamo già assistito a tali processi storici. Per citarne alcuni pensiamo alla STAR di Agrate Brianza (da Fossati a Galina Blanca) e la LATBri di Usmate Velate (da Cogliati a Granarolo). Processi complessi che il Sindacato, nell’insieme dei Lavoratori, si è sempre assunto la responsabilità di gestire ed affrontare. Anche individuando e proponendo un proprio contributo. Ma sempre in un rapporto dialettico ed a volte conflittuale. In Rovagnati sta invece accadendo qualcosa di cui siamo preoccupati. Cioè la cosiddetta trasformazione manageriale sta peggiorando e condizionando l’andamento industriale e la vita dei lavoratori. Di questo ne siamo testimoni di fronte ad un peggioramento delle relazioni sindacali. Quando le cose vogliono essere cambiate indipendentemente dal punto di vista del Lavoro e dei Lavoratori, allora non si può che far male. Al Lavoro.
Negli ultimi anni abbiamo ripetutamente sollecitato la Direzione Aziendale in merito alla “revisione del Sistema di Appalti” presenti nei principali stabilimenti di ROVAGNATI. Abbiamo gradualmente ottenuto la corretta applicazione del Contratto Collettivo della Industria Alimentare in molte parti tipicamente non logistiche e di confezionamento. Abbiamo sempre chiesto di rivedere un sistema malfatto e non corretto che si basava sulla promiscuità di lavoratori (Rovagnati e Cooperativa). Una promiscuità sulla pelle e sulle spalle dei lavoratori. Costruire profittabilità e marginalità competendo sul costo del lavoro. Ed anche accantonando i propri lavoratori. Come? Affidando a Consorzi di Cooperative la gestione delle attività anche di produzione e trasformazione del prodotto. Una scelta folle e scellerata compiuta da molte Industrie delle Carni nel nostro Paese. Una scelta in barba al CCNL e che a volte, dall’Emilia Romagna alla Lombardia, ha determinato sistemi di economia illegale ed anche di malaffare. Un sistema di fronte al quale un Paese avrebbe la necessità di intervenirne con forza cercando soluzioni nell’interesse del Lavoro e dei Lavoratori. Vorremmo che il “prima gli Italiani” si traduca più responsabilmente in “prima i Lavoratori”. Abbiamo discusso per mesi proponendo alla Direzione Aziendale diverse soluzioni. Ma di fronte a noi un muro sordo. L’eccellenza industriale e commerciale di Rovagnati ed i suoi migliori prodotti “escono complessivamente da Rovagnati”. Alla domanda: chi li fa? Si risponderà: i lavoratori della Cooperativa. Certo stiate sereni. Le etichette splenderanno del nome ROVAGNATI.
In estrema sintesi la miglior produzione tipica del know-how aziendale, e della riconoscibilità di Rovagnati nel mercato italiano, viene consegnata all’esterno dei perimetri di responsabilità aziendale. Perché? Semplice. Costerà meno e garantirà maggiore flessibilità esercitata sula ricattabilità della precarietà lavorativa. Noi sosteniamo che le attività di trasformazione e produzione del prodotto alimentare si debbano ricondurre al Committente ed alla sua Responsabilità. Garantendo ai Lavoratori un sistema inclusivo di Diritti e salvaguardandone la loro Salute. A parità di Lavoro deve corrispondere parità di Diritti. In Rovagnati lavorano molte persone, soprattutto se Donne, che dopo decenni di attività usurante si trovano di fronte a condizioni di salute molto delicate. Una Azienda che si vanta nel sostenere Famiglia, Coraggio e Fede in Dio .. Dovrebbe avere senso e criterio anche di praticarlo a partire dalle disponibilità ad individuare le migliori opportunità di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Anche in questo senso abbiamo proposto di costruire percorsi di turn over che permettano a queste Donne di accudire e dedicarsi alla propria Famiglia immaginando che il loro posto di lavoro possa essere preso da persone oggi precarie e presenti nelle Cooperative. Invece No. Ci pare che il No possa essere inteso come la fatica e la pesantezza nel sopportare i propri Lavoratori addirittura colpevoli, invecchiando, di peggiorare la propria condizione di salute. Ad esempio a Villasanta, ad oggi, lavorano 120 persone in Cooperativa e 70 persone di Rovagnati!
Noi vogliamo costruire una prospettiva industriale fondata sulla prospettiva di miglioramento delle condizioni del Lavoro di chi è occupato negli stabilimenti Rovagnati. A partire da Villasanta! Ed anche costruendo condizioni di miglior prospettiva industriale per altri stabilimenti come ad esempio Arcore. E non sottovalutiamo la centralità e le problematiche di Biassono. Riteniamo che sia sbagliato e controproducente appaltare definitivamente alcune Linee di Sala Bianca senza alcuna prospettiva di stabilizzazione occupazionale delle persone di cooperativa né tanto meno di re internalizzazione di tali attività. Per queste ragioni abbiamo comunicato alla Direzione, nelle scorse settimane, la sospensione di qualsivoglia trattativa. Non accettiamo che la soluzione sia dividere i lavoratori e farli competere tra di loro. Questo non può che peggiorarne la condizione di loro e di ciò che producono. Non accettiamo che alla maggioranza delle Persone occupate negli stabilimenti di ROVAGNATI non siano dipendenti diretti e non gli venga quindi applicato il CONTRATTO NAZIONALE della INDUSTRIA ALIMENTARE. Costruire un sistema di Impresa con queste caratteristiche danneggia Lavoratori e Consumatori. Ed il Paese Italia non ne ha bisogno. Certo ci piacerebbe che anche ASSOLOMBARDA (Confindustria) prendesse posizione su una vertenza così esplicita.
I lavoratori si riuniranno nuovamente in Assemblea il 25 Febbraio e valuteranno di promuovere iniziative di SCIOPERO.
19 febbraio 2019
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Vogliono fare una nuova ferrovia che passa anche da Monza. Paga la Svizzera, Liguria d’accordo, la Lombardia non sa nulla. Incontro con l’assessore regionale Terzi e il senatore Romeo.
C’è un progetto svizzero per il potenziamento della ferrovia Milano-Chiasso e non solo. Si chiama LuMiMed (Lugano-Milano-Mediterraneo). L’obiettivo elvetico è di avere un collegamento importante per le merci con Milano e con il porto di Genova. La Svizzera sta dialogando da tempo con il Ministero Infrastrutture e con la Regione Liguria, ma sino ad oggi la Regione Lombardia ne è stata tenuta fuori. Eppure, il progetto riguarda in larga parte il territorio lombardo e coinvolgerebbe in modo rilevante la città di Monza. Dopo avere raccolto informazioni attendibili, in Italia e a Lugano, abbiamo incontrato ieri l’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Claudia Maria Terzi, per informarla su quanto sta avvenendo e chiederle un interessamento concreto. Abbiamo avuto conferma che la Regione Lombardia non è mai stata coinvolta, ma l’assessore ha ben compreso l’importanza e delicatezza della questione e si è impegnata a ottenere chiarimenti per tutelare gli interessi del nostro territorio. All’incontro era presente anche il senatore Massimiliano Romeo, eletto a Monza, che a sua volta ha assicurato un interessamento sulla questione presso il Ministero. Il progetto, di lungo termine ma ben lungi dall’essere un “sogno fantasioso”, comporterebbe per Monza la creazione di una nuova linea ferroviaria in superficie nella zona ovest della città, dove ci sono terreni agricoli residuali, con effetti rilevanti dal punto di vista ambientale e dell’inquinamento acustico. La linea prevede a regime almeno 200 treni al giorno 24 ore su 24, e stiamo parlando dei nuovi “merci-serpente” lunghi sino a 800 metri l’uno. All’assessore Terzi, come associazione monzese, abbiamo spiegato che in linea di principio non abbiamo nulla in contrario al progetto, a condizione però che la tratta monzese sia realizzata interamente sottoterra, in galleria profonda, ma assolutamente non in superficie.
Monza, 19 febbraio 2019