Vogliono fare una nuova ferrovia che passa anche da Monza. Paga la Svizzera, Liguria d’accordo, la Lombardia non sa nulla. Incontro con l’assessore regionale Terzi e il senatore Romeo.
C’è un progetto svizzero per il potenziamento della ferrovia Milano-Chiasso e non solo. Si chiama LuMiMed (Lugano-Milano-Mediterraneo). L’obiettivo elvetico è di avere un collegamento importante per le merci con Milano e con il porto di Genova. La Svizzera sta dialogando da tempo con il Ministero Infrastrutture e con la Regione Liguria, ma sino ad oggi la Regione Lombardia ne è stata tenuta fuori. Eppure, il progetto riguarda in larga parte il territorio lombardo e coinvolgerebbe in modo rilevante la città di Monza. Dopo avere raccolto informazioni attendibili, in Italia e a Lugano, abbiamo incontrato ieri l’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Claudia Maria Terzi, per informarla su quanto sta avvenendo e chiederle un interessamento concreto. Abbiamo avuto conferma che la Regione Lombardia non è mai stata coinvolta, ma l’assessore ha ben compreso l’importanza e delicatezza della questione e si è impegnata a ottenere chiarimenti per tutelare gli interessi del nostro territorio. All’incontro era presente anche il senatore Massimiliano Romeo, eletto a Monza, che a sua volta ha assicurato un interessamento sulla questione presso il Ministero. Il progetto, di lungo termine ma ben lungi dall’essere un “sogno fantasioso”, comporterebbe per Monza la creazione di una nuova linea ferroviaria in superficie nella zona ovest della città, dove ci sono terreni agricoli residuali, con effetti rilevanti dal punto di vista ambientale e dell’inquinamento acustico. La linea prevede a regime almeno 200 treni al giorno 24 ore su 24, e stiamo parlando dei nuovi “merci-serpente” lunghi sino a 800 metri l’uno. All’assessore Terzi, come associazione monzese, abbiamo spiegato che in linea di principio non abbiamo nulla in contrario al progetto, a condizione però che la tratta monzese sia realizzata interamente sottoterra, in galleria profonda, ma assolutamente non in superficie.
Monza, 19 febbraio 2019