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Sabato 12 maggio alle ore 11,00 presso l'Istituto Tecnico Statale "Mapelli" di Monza in via Parmenide 18, si terrà la presentazione del libro "Senza veli. La vera storia della Monaca di Monza" di Linda Ciano (Edizioni Mondo Nuovo).
Partecipano: il prof. Aldo Melzi, dirigente scolastico, la prof.ssa Cinzia Mengo, vicepreside, l'Autrice, il cav. Dott. Massimo Pamio, direttore editoriale delle Edizioni Mondo Nuovo, l'Editore Dott.ssa Tania Faricelli.
La Monaca di Monza: uno dei personaggi storicamente esistiti che la letteratura - nello specifico uno dei maggiori capolavori di tutti i tempi, I Promessi sposi – ha reso immortale, attraverso la penna del celeberrimo autore, che provò a ripercorrerne la vita, in tutta la sua carica drammatica. Molti sono gli scritti dedicati a questo argomento, proprio per le eccezionali peculiarità che ne caratterizzano protagonisti e vicende. Senza Veli nasce da un’esigenza pratica, di carattere strettamente didattico: andare oltre le pagine del romanzo manzoniano, trasponendo il racconto da suor Gertrude a suor Virginia Maria, allo scopo di restituire al lettore l’autenticità storica di una donna, che fu monaca e Signora di Monza, e che, dentro e oltre la cortina del chiostro, molto probabilmente fu infelice. In un contesto cittadino, che ne richiama continuamente la memoria – il santuario di Santa Margherita, Via della Signora, Via De Leyva – l’autrice, nelle vesti di docente di Lettere di un istituto scolastico monzese, ha quindi pensato di proporre ai suoi discenti – e non solo – un manoscritto che si delineasse come il tentativo narrativo di “cedere la parola” a Maria Anna de Leyva/suor Virginia Maria. Come se scrivesse un diario, la suora più famosa di tutti i tempi si racconta e racconta la triste vicenda di tante altre anime innocenti costrette alla monacazione forzata.
IL LIBRO IN APPENDICE RIPORTA GLI ATTI DEL PROCESSO, introvabili in commercio.
Linda Ciano è nata ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino, il 30 aprile 1978; si è laureata in Lettere moderne nel 2004 con il massimo dei voti. Ha frequentato la Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione all’Insegnamento presso l’Università “Federico II” di Napoli conseguendo l’abilitazione. Ha iniziato la professione di docente presso alcuni istituti secondari di primo e secondo grado della provincia avellinese. Nel 2011 si è trasferita a Monza dove insegna Lettere presso l’Istituto Tecnico Commerciale e Liceo delle Scienze Applicate “Achille Mapelli”. Da sempre nutre una profonda passione per la lettura e per la scrittura. Ha pubblicato nel 2017, con la casa editrice Erickson, “La bellezza del polpo”.
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Truffa senza limiti: colpiti dai falsari anche le associazioni di beneficenza.
Sabato in centro Monza preso di mira il banco ENPA.
Una bella giornata sabato 5 maggio per il banco contro lo sfruttamento degli animali in Largo IV Novembre a Monza: persone interessate all'inedita mostra (con pannelli e volantini), ad acquistare qualche gadget o il libro "La terza vita di Jasmine", con la possibilità di conoscere la cagnolina e l'autrice e chiedere la dedica, o semplicemente fare un'offerta all'associazione.
È sempre bello incontrare cittadini che hanno piacere di confrontarsi con noi, discutere di tanti argomenti, scambiare amichevolmente opinioni o chiedere informazioni o consigli. È stata, insomma, una giornata davvero piacevole e proficua che non è stata nemmeno rovinata da due gocce di pioggia cadute a metà pomeriggio. Quello che ha rovinato l'atmosfera di festa, invece, è stato il tentativo di un signore di spacciare una banconota da €50 falsa.
Non è la prima volta che ci capita, del resto, e sabato come la volta precedente a dicembre 2017 i volontari ENPA si sono insospettiti perché il truffatore voleva a tutti i costi acquistare qualcosa per €5 esatti (qualsiasi cosa, senza nemmeno chiedere informazione sull'articolo), pagando naturalmente con un biglietto (falso) da €50 per portarsi via il resto di €45 (veri).
I falsari sono sempre più abili a riprodurre le banconote e, come si vede nell'immagine, anche questo esempio può trarre in inganno: c'è perfino l'ologramma, ma mancano alcuni particolari come la filigrana e il colore cangiante sui numeri.
Ogni commento è superfluo, di sicuro la bassezza di certi individui non ha più limiti: dopo i più deboli e gli anziani, sicuramente i più vulnerabili, ora si cerca di truffare anche le associazioni di beneficenza.
ENPA vuole mettere in guardia le altre onlus del territorio che potrebbero essere vittime anche loro di questi loschi figuri e per il futuro ci stiamo attrezzando di un dispositivo rivelatore portatile di banconote false. I falsari sono avvisati!
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Wi-Fi gratuito, raggiunta quota dei 10.000 iscritti
“Il wi-fi gratuito ha dato l’opportunità di connettersi col mondo stando seduti sulle panchine delle aree verdi, passeggiando per il Centro, entrando in alcuni dei più importanti edifici pubblici. Ha connesso le scuole, reso più tecnologica la nostra città, stimolato la comunicazione. Ma la ricchezza di un dialogo è un dono che non può mai essere sostituito. Trovarsi faccia a faccia col nostro interlocutore ha un fascino senza tempo”.
Così il sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi, nel commentare il numero dei 10.000 iscritti al servizio di Wi-Fi gratuito presente sul territorio del Comune di Lissone, introdotto nel settembre 2016 nell’ambito del progetto “Lissone in rete”, messo in atto dall’Amministrazione Comunale in sinergia con la Elsyconn S.r.l. – azienda di Carate Brianza che da anni opera nel settore dell’Information Technology su tutto il territorio nazionale.
Sono oggi 10.000 gli utenti che si sono registrati col proprio numero di cellulare per poter effettuare navigazione “free” in 14 aree della città. Di queste, l’area della Biblioteca (41,5% sul totale delle sessioni per punto di accesso) e Palazzo Terragni/Piazza Libertà (22%) rimangono le preferite dagli iscritti che pure col passare del tempo hanno iniziato ad utilizzare il servizio nelle molteplici aree del territorio in cui lo stesso è disponibile.
Aumentano i fruitori del servizio nella zona della stazione (15%), a Santa Margherita (3,4%) e nei pressi dei giardini della Casa di riposo (3,75%). Nei primi 4 mesi dell’anno, sono state oltre 35.000 le ore di utilizzo del servizio, per una media di circa 20.000 sessioni mensili di utilizzo.
“Ben vengano, naturalmente, le forme di comunicazione social e mediatiche, a patto che non sostituiscano l’incontro e il bisogno di incontrare l’altro come persona - rimarca il Sindaco Monguzzi che sull’argomento ha voluto dedicare una propria pagina di Diario sulla home page del sito istituzionale - Anche oggi, nell’era della tecnologia e della società 2.0, una città per crescere ha bisogno di dialogo, incontro e partecipazione. Le migliori forme di condivisione della res publica. L’altro, chiunque egli sia, stimola la nostra persona, contribuisce a costruire la nostra persona, ad unire la nostra comunità, a migliorare il nostro senso d’agire”.
Per accedere al wi-fi pubblico ed usufruire del servizio, i cittadini non devono far altro che registrarsi con un numero di cellulare, sul quale riceveranno tramite SMS una password personale. In questo modo sarà possibile navigare senza limitazioni in tutte le aree comunali dotate di connessione. Unico limite: ciascuna sessione avrà una durata massima di 60 minuti, allo scadere dei quali però basterà loggarsi nuovamente per poter proseguire la navigazione.
È attiva la navigazione “free” in Piazza Libertà e all’interno di Palazzo Terragni, all’esterno del Museo e nelle immediate vicinanze della stazione, dentro e fuori la Biblioteca civica di Piazza IV Novembre. Wi-fi attivo all’esterno e anche all’interno del centro giovanile Cubotto.
Si naviga con wi-fi poi in alcune delle aree verdi più importanti del territorio: nei giardini di via don Minzoni, in quelli di piazza Caduti di via Fani e nell’area verde attigua alla Casa di riposo RSA Agostoni. Rete “free” operativa anche nei giardini di via Piermarini, nell’area giochi di viale della Repubblica limitrofa alla caserma dei Vigili del fuoco, nei giardinetti all’esterno del cimitero e nello spiazzo del Mercato di Santa Margherita.
Oltre al wi-fi, la fornitura comprende anche le connessioni internet la scuola materna Tiglio, la scuola materna Penati, la scuola materna Cagnola, il palazzetto Faré di via Caravaggio, oltre alle scuole Tarra, De Amicis, Fermi, Moro, Croce, Vico, Farè, Tasso, Buonarroti e Dante. A partire dal mese di gennaio è stato ulteriormente potenziato il segnale Wi-Fi con l’aggiunta di una nuova connessione a 100 Mbit/s per un totale di 400 Mbit/s, la metà dei quali dedicati esclusivamente alle scuole.
Lissone, 7 Maggio 2018
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Approvata dalla maggioranza in Consiglio la manovra urbanistica: sconti per i costruttori e ancora nuove edificazioni.
L’amministrazione ha approvato in Aprile tre delibere finalizzate “ad aumentare l’attrattività del territorio e per la riduzione dei tempi per il recupero delle aree dismesse”. Questo viene attuato con una serie di sconti sugli oneri di urbanizzazione, fino al 60%.
Facciamo notare che basare l’attrattività di un territorio sulle nuove edificazioni è perlomeno riduttivo, in quanto la stessa è invece data dai livelli di qualità dell’ambiente, di qualità dell’aria, di dotazione di trasporti pubblici agevoli, dal paesaggio urbano e dall’immagine del luogo (identità), dalla offerta di attività culturali e ricreative, dalla dotazione di verde urbano e sovracomunale, dalla salvaguardia del patrimonio agricolo.
E’ noto che gli aspetti ambientali sono il principale fattore di attrazione delle città, dove tramite lo sviluppo sostenibile si migliora la qualità della vita dei cittadini.
Non a caso, nell’Ecosistema urbano 2017, rapporto che Legambiente redige ogni anno, Monza è al 94° posto (su 104) tra le città capoluogo di provincia.
Si pensa forse di scalare quella classifica incrementando (con sconti) nuove costruzioni di cui Monza è già in esubero? Vogliamo ricordare che sul mercato immobiliare di Monza ci sono piani edilizi già approvati per circa 1 milione di metri cubi, di cui la metà con funzioni residenziali.
Ricordiamo i Piani attuativi (PA) approvati e non ancora completati. Dal 2011 al 2012 (Sindaco Mariani): PL ex IMA; PL ex Diefenbach; PL via Bosisio/Gallarana; PP ex Cotonificio Cederna; PL in via Europa. Dal 2013 al 2017 (Sindaco Scanagatti): PA Aruba; PA via S. Andrea/Lissoni; PA ex Silvio Colombo; PA ex Centrale del latte; PA via Cavallotti; PA via Ponchielli; PA ex cinema Maestoso; PII ex Feltrificio Scotti; PA via della Birona; PII di via Foscolo; PA via Mascagni; PA via Clementi; PA via della Taccona; PA via Monte Bianco; PA via Confalonieri; PA via Borgazzi; PII via Ghilini; Dal 2017 ad oggi (Sindaco Allevi): PA via Guerrazzi; PA via Solferino/Marsala; PA via Val D’Ossola (ex Garbagnati). Senza contare le edificazioni già rilasciate con semplici titoli abilitativi.
Con quale logica si vuole agevolare ancora l’edilizia residenziale sia economicamente sia nelle tempistiche di approvazione? In realtà, c’è un’offerta già disponibile fin da ora e il mercato edilizio è già saturo almeno per i prossimi 10 anni (per circa 5 mila nuovi abitanti) che grava su Monza dove, stando ai dati del censimento, vi sono almeno 3.700 alloggi sfitti.
In ogni caso non vi è alcuna garanzia che gli sconti concessi ai costruttori si riverseranno poi sui possibili acquirenti o sugli affittuari: il mercato edilizio di Monza cambia i suoi valori immobiliari da zona a zona, da quartiere a quartiere, e non si basa sull’effettivo costo di costruzione degli edifici (causa la rendita differenziale). Questi sconti li pagheranno invece indirettamente i cittadini di Monza, Città già assediata dal traffico e con i più alti livelli di inquinamento dell’aria a livello europeo, con relativi tassi di mortalità allarmanti.
L’impostazione della nuova Amministrazione è in assoluta continuità con quelle precedenti.
Ben diversamente si è mossa la vicina Milano che, con un articolo del Regolamento edilizio (art. 12), impone ai proprietari di immobili dismessi di mantenerli in buono stato di conservazione e di sicurezza.
Altrettanto grave è l’approvazione da parte della Giunta comunale della delibera sulla monetizzazione delle compensazioni ambientali, dove si prevede che al posto della cessione di aree agricole per compensare gli interventi di nuova costruzione, sia possibile monetizzarle (62 euro/mq). Come dire: “meno verde e più soldi”.
Ancora una volta la vivibilità della Città viene barattata con operazioni di tipo economico?
Chiediamo chiarezza sul fatto che gli introiti derivanti da tali eventuali monetizzazioni siano vincolate alla riqualificazione ambientale della città, per l’acquisizione al patrimonio comunale delle aree che il PGT prevede a verde pubblico, tenendo presente che scopo fondamentale della compensazione è quello di garantire la conservazione del patrimonio (ormai scarso) di aree inedificate della città.
Ricordiamo che al Coordinamento aderiscono: Legambiente Circolo di Monza, CCR gruppo ambiente e territorio, Greenman Monza, Comitato per il Parco A. Cederna, Comitato La Villa Reale è anche mia, Comitato di via Blandoria, Comitato quartiere San Donato, Comitato di Triante, Comitato quartiere Sant’Albino, Comitato di via Boito Monteverdi Cazzaniga, Comitato quartiere San Carlo e San Giuseppe, Comitato Basta Cemento, Comitato pro Buon pastore.
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PAESAGGIO NATURA E CULTURA NEI PARCHI IN CITTA': TRE ESEMPI A CONFRONTO
PARCO DI MONZA -PARCO NORD MILANO – CENTRAL PARK NEW YORK
L'Associazione Amici dei Musei di Monza e Bianza Onlus in collaborazione con il Comitato per il Parco di Monza A. Cederna e il Patrocinio del Comune di Monza organizza 3 incontri dedicati ai parchi Urbani cittadini con un confronto tra Parco di Monza, parco Nord Milano e Central Park di Nwe York.
Tra parchi molto differenti ma legati dallo specifico di essere parte integrante di un tessuto urbano: il parco storico di Monza definito il più grande parco cintato d'Europa, il Parco Nord che ha visto una sua rivalutazione grazie a una gestione attenta e sollecita in relazione allo sviluppo urbanistico della zona e il Central Park, una reltà straordinaria all'interna della piu' importante metropoli del mondo.
I tre incontri si terranno alla Saletta Reale della Stazione di Monza
Martedi' 15 maggio ore 17.45 - Il Central Park di New York - relatore Dott. Matteo Barattieri
Martedi' 22 maggio ore 17.45 - Parco Nord Milano a cura della Direzione del Parco Nord
Lunedi' 28 maggio ore 17.45 - Parco di Monza a cura del Comitato per il Parco di Monza
Questi incontri vogliono essere in continuità con le iniziative e incontri studio promosse dagli Amici dei Musei in collaborazione con altre Associazioni Monzesi relative alla destinazioni future di Villa Mirabellino .
Queste serie di incontri sono dedicati a Bruno e Maria Grazia Di Tommaso che hanno dedicato la loro intensa attività nell'associazionismo culturale e sociale alla valorizzazione, studio e promozione del nostro Parco di Monza.
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Sabato 26 maggio ultimo appuntamento della stagione con Tutto Il Nostro Sangue, la versatile rassegna musicale ospitata dall’Arci Scuotivento di Monza.
Dopo sei serate durante le quali il palco del Circolo Arci Scuotivento a Monza è stato calcato da artisti rock, punk, hardcore, indie e dalla vena cantautorale, provenienti da Umbria, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Toscana, Lombardia e Marche, muniti di amplificatori, grande energia e pedalini, Tutto Il Nostro Sangue, arriva sabato 26 maggio al suo settimo ed ultimo appuntamento per questa stagione. Non un booking, bensì una rassegna di concerti affezionata all’etica del DIY, pensata da musicisti - la band milanese/bergamasca Requiem For Paola P. e dal cui ultimo album, Sangue del Tuo Sangue, prende il nome - per supportare altri musicisti, per fare girare la musica, anche e soprattutto quella non famosa che arriva dall’underground, Tutto Il Nostro Sangue ha coinvolto con cadenza mensile negli spazi di via Monte Grappa a Monza artisti e band dalla variegata provenienza regionale e dal genere proposto. Da novembre, mese di esordio di Tutto Il Nostro Sangue, il pubblico ha potuto assistere alle esibizioni di band già conosciute ed al contempo scoprirne di nuove o che non hanno mai suonato, o hanno suonato poco, in Brianza e nel milanese. A chiudere la fortunata stagione, sabato 26 maggio ci saranno Chambers, LAPPESO e Carmona Retusa. Reduci da mesi di stop per le registrazioni al Trai Studio di Inzago del loro ultimo ep Stagno, i LAPPESO saranno i local heroes della serata: brianzoli, la band è composta da membri de Il Cubo di Rubik Monocromo, Rise Above Dead, ed ex Decrew, Can I Sad, e Goran D Sanchez, istituzioni dell’hardcore delle nostre parti. I Carmona Retusa vengono da Torino ed il loro primo disco - che porta come titolo un omaggio al fumettista Andrea Pazienza - è uscito un paio di mesi fa, a marzo: un vero e proprio gioiello che ricorda i primi Il Teatro degli Orrori. Chiuderà la serata una band punk il cui ritorno è attesissimo: i pisani Chambers. Rimasti lontani dai palchi per tre anni, sono di ritorno con una manciata di date annunciate tra le quali quella monzese in Scuotivento.
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Giovedi 17 maggio ore 21.00
BANDA PUTIFERIO
“Milano in due tempi”
Il loro è uno stile che accomuna teatro, cabaret e canzone…
è quello del liscio dei tempi andati, di una Milano socialmente molto differente, dove uno spesso tessuto teneva viva la metropoli.
Ora rimangono alcune sacche di socialità slegata dal business, ma è sempre più difficile trovarle.
Un modo divertente ed inusuale di narrare storie e mondi ormai quasi dimenticati.
Contributo minimo € 10.00
Villa Camperio - Via Confalonieri 55 - Villasanta (mb)
Consigliata la prenotazione
info@prolocovillasanta.it | tel.3703076773
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Bimbimbici 2018: tornano i supereroi!
L’allegra pedalata in sicurezza lungo percorsi urbani promossa ogni anno da FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta nella seconda domenica di maggio per incentivare lamobilità sostenibile e diffondere l’uso delle due ruote tra giovani e giovanissimi.
A MONZA la manifestazione si svolgerà il 13 MAGGIO dalle ore 15 con ritrovo in Piazza Trento e Trieste
L’ambientazione nel fantastico universo dei supereroi è stata confermata anche per l’edizione 2018 di Bimbimbici, l’atteso appuntamento per bambini, ragazzi e famiglie che potranno prendere parte all’allegra pedalata in sicurezza lungo le strade di oltre 150 città di tutta Italia.
La tradizionale manifestazione promossa da FIAB-Federazione Italiana della Bicicletta da quasi vent’anni nella seconda domenica di maggio (Giornata Nazionale della Bicicletta), ha come principale obiettivo quello di diffondere l’uso della bici tra giovani e giovanissimi a sostegno di una mobilità sostenibile, riaffermando il tema della sicurezza e della salute legata al movimento dei più piccoli attraverso gli spostamenti quotidiani.
Coinvolgendo in primis le famiglie, Bimbimbici intende, inoltre, sollecitare la collettività a una riflessione generale sulle necessità di creare zone verdi e piste ciclabili per aumentare la vivibilità dei centri urbani.
E proprio chi usa la bicicletta, infatti, sceglie un mezzo che può vantare tanti superpoteri: non inquina l’aria, non fa rumore, non occupa tutto lo spazio delle auto, rende le persone più felici e allegre.
L’appuntamento è a Monza in Piazza Trento e Trieste angolo p.zza Centemero e Paleari ai tavoli del bar della piazza per iscrizione alle ore 15. Il percorso si snoderà tra le vie del centro accompagnato dalla bici pesce e dalla fisarmonica del cantastorie LeMat per proseguire dentro al parco sino alla fattoria Colosio dove seguiranno attività ludiche e di intrattenimento per tutti.
"Oggi più che mai abbiamo bisogno di far crescere una nuova generazione di cittadine e cittadini, che abbiano una consapevolezza dell'importanza dell'ambiente che li circonda e di quanto le azioni personali, come prendere la bicicletta per andare a scuola, possono fare la differenza tra una città inquinata e una sana. La giornata di Bimbimbici non è solo una festa per le famiglie: è il modo di seminare idee belle per le città", dice Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB.
Bimbimbici 2018 è patrocinata da Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Anci, Euromobility, Confindustria-Ancma e vede tra gli sponsor EdicicloEditore, Girolibero e Bellelli.
www.bimbimbici.it - Pagina Facebook: www.facebook.com/Bimbimbici
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MOSTRA FOTOGRAFICA
Domani, 4 maggio alle ore 18:30, in Piazza Don Giussani, sarà inaugurata la mostra fotografica "La 'Gavazzi'", testimonianza del lavoro desiano.
La mostra, organizzata dalla Pro-Loco Desio, in occasione della Festa del Lavoro, con il patrocinio del Comune di Desio e la collaborazione di Allianz agenzia di Desio, sarà allestita in Piazza Don Giussani, proprio il luogo in cui sorgeva la fabbrica: 34 fotografie inedite illustreranno la Tessitura Gavazzi in fase di smantellamento, oltre a testimoniare la storia di migliaia di lavoratori desiani, soprattutto donne, che hanno varcato la soglia della prestigiosa fabbrica diretta dalla Famiglia Gavazzi dal 1869 al 1992. La fabbrica, considerata all'avanguardia per quell'epoca, oltre ad essere stata la prima fabbrica di tessitura ad utilizzare telai meccanici per la seta, per volontà della famiglia Gavazzi, fu tra le prime industrie italiane ad istituire servizi di grande utilità per tutti i dipendenti: un asilo nido aziendale, la concessione di permessi speciali alle lavoratrici divenute madri, una mensa interna, una mutua (attuale Servizio Sanitario Nazionale), la distribuzione di viveri per migliorare le condizioni dei lavoratori.
Nel 1895 re Umberto I con la regina Margherita arrivarono a Desio per inaugurare la motrice a vapore da 500 cavalli che forniva l'energia elettrica allo stabilimento, una straordinaria innovazione tecnologica che funzionò fino al 1954, attualmente esposta al museo della Scienza e delle Tecnica di Milano.
La mostra, aperta al pubblico venerdì 4 maggio dalle ore 18:30 alle 22:00, sabato 5 e domenica 6 dalle ore 13:00 alle 22:00, sarà arricchita con vari oggetti e documenti oltre a contributi video inerenti alle testimonianze di ex dipendenti e alla trasformazione da area ''Gavazzi'' all'attuale Piazza Don Giussani e palazzine adiacenti.
Fotografie di Mario Taito. Archivio GavazziVideo:
"Angolo Città" - Circolo fotografico Desiano. Archivio Gavazzi
"Tessitura Gavazzi, storia e ricordi". Archivio Gavazzi
"Tessitura Gavazzi, storia e ricordi"- Mostra Villa Tittoni. Archivio Gavazzi
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Rilanciare Monza come città di qualità. Nove punti strategici che guardano al futuro
Premessa
Da diversi decenni Monza è una città praticamente immobile. I profondi cambiamenti che hanno interessato Milano e tutta l’area metropolitana allargata, con il passaggio da una società industriale ad una di terziario avanzato, non hanno nemmeno sfiorato la nostra città, che in questo modo è invecchiata inesorabilmente. Ci sono segnali evidenti di declino e degrado. Una città di qualità, oggi, è ben diversa da Monza, strutturalmente e per quanto riguarda i servizi. Intorno, non solo Milano sta cambiando, ma anche comuni minori. Monza potrà tornare attrattiva solo se sarà capace di innovarsi, e rapidamente.
Da città del parco a città-parco
L’idea che Monza sia una città speciale “perché è tranquilla e ha il parco” non ha più valore. Cartina di tornasole del declino sono, ad esempio, le grandi quantità di cubature residenziali invendute e sfitte. Il parco di Monza è un bene prezioso e unico, ma oggi una città attraente è “total green”. Significa che gli spazi pubblici verdi, grandi e piccoli (sempre ben tenuti) devono moltiplicarsi rapidamente dentro i quartieri. Una buona opportunità è, in generale, la riqualificazione e il rilancio delle aree dismesse, ma è indispensabile che ampie superfici di queste aree siano trasformate in parchi.
Da città orizzontale a città verticale
Recuperare ampi spazi verdi in zone densamente abitate come la nostra richiede innanzi tutto di superare anacronistici vincoli sull’altezza degli edifici, per consentire nuclei di sviluppo in verticale, naturalmente salvaguardando le zone storiche. Se si vogliono avere le riqualificazioni, chiedere ai privati proprietari delle aree dismesse di destinare ampie superfici a parco comporta di consentire loro un recupero economico di cubatura in verticale su porzioni ridotte a livello del piano. Ma la verticalità deve svilupparsi anche nel sottosuolo. Il criterio ormai generale in qualsiasi area densamente urbanizzata del mondo è: il bello sopra, il brutto sotto. Sottoterra vanno stazioni elettriche, servizi “pesanti”, punti di raccolta e linee di trasporto dei rifiuti. Al di là delle polemiche sulla volumetria alberghiera costruita sopra, l’Auchan di via Lario, con i suoi 3 piani sotto, rappresenta un esempio da duplicare. Un’occasione persa di recente è stata sicuramente la concessione edilizia rilasciata ad un importante provider internazionale per la realizzazione di un capannone nel quale allestire una data center nazionale. In una città moderna, una struttura di questo genere andrebbe costruita sottoterra (e sopra un parco). Non è soltanto un valore ambientale ed estetico, ma corrisponde a vantaggi notevoli in termini di sicurezza e di consumi energetici (un data center va raffreddato, sottoterra è più facile e meno costoso, magari utilizzando pompe di calore geotermiche).
Da “città di classe” a città in classe A+
Il piano energetico comunale indica come Monza potrebbe produrre da sola fino al 40% dell’energia che consuma. Occorre promuovere e agevolare sistemi di generazione dell’energia (fotovoltaico e geotermico) e sistemi di recupero della stessa. Oggi nelle città “smart” le migliaia di metriquadrati di tetti sono occupati da pannelli per la produzione di elettricità ed acqua calda, mentre reti dell’acqua potabile e della fognatura sono attrezzate con mini-turbine che sfruttano lo scorrimento dei liquidi per generare altra energia a costo zero. Tutte novità che si possono e si devono aggiungere alla qualità energetica complessiva degli edifici nuovi e al miglioramento di quelli vecchi. Inoltre, negli edifici deve essere realizzata la cablatura per la fibra ottica. Tra l’altro, pochi sanno, anche tra i costruttori e negli uffici dei Comuni, che l’articolo 135-bis del Dpr 380/2001 imponeva l’obbligo di predisporla negli edifici nuovi a partire dal 2015. Va aggiunto, per completezza, che l’attuale operazione nazionale di cablatura (Open Fiber) non risolve in realtà una questione fondamentale, cioè il problema cosiddetto “dell’ultimo miglio”. Come verrà collegata la rete alle singole unità immobiliari? Ed a spese di chi?
Da città super inquinata a città pulita
Di sicuro Monza non è in classe A per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento. Non tutti sanno che la responsabilità dell’inquinamento invernale è da attribuirsi per almeno il 50% alle caldaie, a pari demerito con le automobili. Analizzando i dati monzesi contenuti nel Catasto Regionale degli impianti termici, si può vedere come nella nostra città le caldaie in classe A (poco inquinanti) rappresentino non più del 20% del totale. Se vogliamo perdere il titolo di città più inquinata della Lombardia, rinnovare il parco caldaie è indispensabile ed è un’operazione che il Comune dovrebbe promuovere e in qualche misura favorire, anche in aggiunta ai bonus fiscali statali. Da incentivare sarebbe anche l’uso di vernici fotocatalitiche per le facciate delle case. Costano poco di più di quelle normali, ma consentono – attraverso la presenza di biossido di titanio – di bloccare (e convertire in inerti lavabili con la pioggia) una quota rilevante degli inquinanti atmosferici. Risultati analoghi, anzi migliori, sono possibili con gli asfalti fotocatalitici, molto usati in altre città europee, l’efficacia dei quali è certificata da diversi Enti pubblici internazionali, anche dall’ARPA Lombardia su una sperimentazione fatta in via Gramsci a Monza nel 2008 e lasciato senza seguito.
Da città tranquilla a città sicura
La cronaca smentisce ogni giorno che Monza sia ancora una città tranquilla. Occorre trasformarla in città percepita come sicura, e poi sicura. Mentre da anni aspettiamo l’istituzione della Questura, che triplicherà il numero dei poliziotti in servizio, Monza non ha sufficienti reti di telecamere di sicurezza, non ha sviluppato adeguatamente il controllo di vicinato, non utilizza in misura sistematica guardie private per la vigilanza di strutture pubbliche e private. L’Ente Comune dovrebbe promuovere e incentivare questo tipo di servizi. E’ inoltre necessario, anche per questo aspetto come per altri, un vero e proprio piano di educazione, informazione e formazione dei cittadini, per esempio su come debbano organizzarsi per migliorare il livello di sicurezza delle loro abitazioni. Pochissimi sanno, ad esempio, che le tradizionali “chiavi a mappa”, un tempo estremamente valide, oggi sono facilmente apribili con un attrezzo che si può acquistare online per poche decine di euro. Il Comune dovrebbe promuovere campagne di informazione su come migliorare la propria sicurezza in abitazioni e uffici.
Da città vicina a Milano a città collegata con Milano
In una società in cui cresce la sensibilità ambientale, la città dormitorio di lusso vicina a Milano non ha più senso se non offre valide opzioni di mobilità sostenibile. Una linea metropolitana che colleghi Monza a Milano è più che mai urgente. Non va mai dimenticato che la M5 Lilla, inserita nei programmi di finanziamento del Ministero Infrastrutture, sui documenti ufficiali ha un nome-chiave: “Monza Metropolitana, collegamento tra la stazione FS Garibaldi e la città di Monza”. Ma se e quando arriverà a Monza ancora non è chiaro. Il prolungamento della M5 sino al nord di Monza ha anche un ruolo fondamentale per sopperire ai problemi che andranno progressivamente ad interessare la Ferrovia Milano-Chiasso, sulla quale viaggiano i treni regionali “S”. Il riferimento è in particolare all’utenza delle stazioni di Monza e Lissone. Quella ferrovia è destinata al traffico internazionale (soprattutto merci) ed entro il 2025 sarà satura nell’arco delle 24 ore. I treni “S”, oggi già sovraccarichi nelle ore di punta, non possono essere aumentati di frequenza, e anzi – se le previsioni delle Ferrovie Elvetiche sono esatte, e di solito lo sono – dovranno essere addirittura diminuiti a vantaggio dei convogli internazionali.
Da città immobile a città mobile
Monza ha un traffico impressionante e molto può essere fatto per invogliare a ridurlo, con effetti positivi sulla qualità dell’aria. Certo, aumentare le tariffe dei parcheggi non serve a nulla se prima non si dota la città di un vero trasporto pubblico. La M5 sino a Villa Reale, Ospedale e Polo istituzionale è necessaria anche per costituire un asse di forza del TPL urbano. Richiede di conseguenza un radicale ripensamento della rete interna di Monza, oggi costosa, inefficiente e scarsamente utilizzata. Occorre pensare a bus piccoli elettrici, eventualmente in una logica DTRS, con itinerari flessibili a chiamata capaci di generare frequenza senza impiego eccessivo di risorse. Per poterci arrivare tra 8- 10 anni, occorre iniziare a ragionarci oggi esercitando una vera programmazione. Ma la mobilità organizzata ed efficiente deve riguardare anche le merci. Nella società attuale in cui crescono esponenzialmente gli ordini a distanza con la consegna a domicilio, è sorprendente che non esista per Monza un Piano della Mobilità Logistica, come invece avviene utilmente altrove.
Da città monocentrica a città senza periferie
Non ha più senso nemmeno questo: il centro bello, elegante, manutenuto a regola d’arte, attorniato da semi-periferie dormitorio e da periferie trascurate. E’ sorprendente quante volte, negli ultimi anni, abbiamo sentito parlare a Monza di città policentrica senza più periferie. Un concetto che in molte aree densamente urbanizzate del mondo si sta progressivamente traducendo in realtà concreta. Ma da noi siamo fermi alle parole. Riqualificare le aree industriali dismesse è certamente occasione per favorire la logica del policentrismo, ormai ineludibile grazie anche alla diffusione della società digitale interconnessa e del telelavoro. Non ci sono più luoghi distinti e differenti per vivere, lavorare, trascorrere il tempo libero. Ma per riqualificare Monza in questa direzione moderna, non è sufficiente pensare – come si sta facendo – a creare in ogni quartiere una piazza, un centro civico, un giardinetto. Occorre pensare a ZTL centrali per ogni quartiere. E occorre puntare soprattutto su motivi di attrazione, nuove strutture di livello, meglio ancora se di tipo inesistente o carente nell’area metropolitana allargata. Per capire il ragionamento, due esempi decontestualizzati: non una piscina, ma una piscina olimpionica certificata; non una biblioteca di quartiere, ma una innovativa mediateca 3D interconnessa globale. Da città anonima a città turistica Non occorre qui elencare le note potenzialità turistiche di Monza, specie per Villa Reale e Parco (con autodromo), ma anche per alcuni monumenti e musei dentro la città. Mancano attorno a tutto questo servizi adeguati, a partire dal trasporto pubblico. Mancano anche l’integrazione e il collegamento con altri generi di strutture innovative, peraltro esistenti nell’area solo in quantità molto ridotta (si pensi ad esempio all’acquafan di Concorezzo). Se si vogliono turisti che si trattengano per più giorni, l’offerta territoriale deve essere articolata. Manca ad oggi soprattutto una promozione turistica adeguata, perché i mezzi tradizionali – gli opuscoli – sono ormai scarsamente efficaci, i media tradizionali (tv e stampa) sono praticamente ignorati e gli strumenti in rete risultano del tutto insufficienti. In particolare, se si fa un’analisi sulla presenza turistica di Monza sui nuovi media (ad esempio Youtube, Vimeo, Instagram, Facebook) i risultati sono sconfortanti. Monza non sembra esistere. Il disappunto è maggiore se si considera che questi strumenti di comunicazione, correttamente utilizzati, consentono risultati efficaci a fronte di costi modesti.
Da città dell’abbandono agricolo a città delle fattorie urbane
La gran parte delle aree agricole vincolate esistenti a Monza è inutilizzata e costituisce elemento di degrado. Non ci sono campi coltivati, ma distese sterrate anonime costellate da discariche più o meno abusive. Il problema è noto in tutto il mondo e la soluzione possibile è in via di realizzazione in diverse corone urbane, per esempio a Parigi, ma non solo. Ai proprietari dei terreni viene data autorizzazione a costruire urban farms (fattorie verticali), cioè edifici destinati alla coltivazione. In cambio, le superfici restanti vengono riqualificate a verde, cedendole al Comune oppure con formule di parternariato. L’idea delle fattorie verticali ha una valenza economica precisa. Non si tratta soltanto di realizzare coltivazioni in una logica da KM-Zero, ma anche e soprattutto di coltivare in serra (quindi svincolati da clima e meteo locali) prodotti agricoli di alto valore commerciale sul mercato globale (com’è noto, oggi anche frutta e verdura hanno un sistema di distribuzione su scala mondiale). Le Urban Farms possono essere anche luoghi di sperimentazione, in collaborazione con Università (a Monza abbiamo anche una Scuola di Agraria di alto livello), e di educazione. Le urban farms non sono possibili con le regole urbanistiche attuali in Italia? Monza si potrebbe fare promotrice – perchè no? – di nuove norme nazionali e regionali, oppure di una sperimentazione in collaborazione con Enti di ricerca e società private emergenti nel settore.
HQMONZA - Associazione di cittadini per la qualità della vita
Maggio 2018