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“LEGALITÀ E TRASPARENZA NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. RICOSTRUIRE FIDUCIA TRA CITTADINI E ISTITUZIONI”
VENERDÌ 8 FEBBRAIO CONVEGNO FP CGIL LOMBARDIA
Venerdì 8 febbraio, dalle ore 9 alle 13.30, a Monza (Sala Maddalena, via Santa Maddalena 7), si terrà il convegno: “Legalità e trasparenza nelle amministrazioni pubbliche. Ricostruire fiducia tra cittadini e istituzioni”.
Con questa iniziativa laFunzione Pubblica CGIL Lombardia presenta il contributo dato al nuovo Piano del lavoro della CGILperché le amministrazioni pubbliche siano il luogo delle risposte concrete ai diritti dei cittadini e presidi di legalità sul territorio e non invece luogo di conquista, anche attraverso il sistema degli appalti, delle cosche mafiose.
In Lombardia il governo di Formigoni e della Lega è caduto per gli intrecci svelati dalle inchieste giudiziarie tra criminalità organizzata e politica, oltre che per gli scandali in sanità e rifiuti.
Servono regole certe e trasparenti nella gestione degli appalti, il ripristino di servizi ispettivi e di controllo efficaci dopo la loro smobilitazione e anni di mortificazione del lavoro pubblico, una nuova stagione per ricostruire il rapporto di fiducia tra amministratori e cittadini, con un servizio pubblico universale in cui i diritti di cittadinanza vengano riconosciuti. In questo quadro un ruolo importante, sempre più da sperimentare, ha la contrattazione “d’anticipo” tra sindacati e amministratori pubblici.
È tempo di generare nuova e più profonda cultura della legalità. Attraverso un’alleanza tra le forze sane della società, della politica, delle istituzioni, della cittadinanza attiva.
Programma del convegno:
Saluto diMaurizio Laini - Segretario Generale CdL di Monza e Brianza. Introduzione diFlorindo Oliverio - Segretario Generale FP CGIL Lombardia. Comunicazione diGloria Baraldi - Segretaria FP CGIL Lombardia.
Interventi diAlessandro Alfieri - Consigliere Regionale PD, Nino Baseotto - Segretario Generale CGIL Lombardia,Giulio Cavalli - Consigliere Regionale SEL, Gianni Esposito - Segretario Generale FP CGIL Piemonte,Francesco Greco - Procura della Repubblica di Milano, Alfredo Iorno - Segretario Generale FP CGIL Calabria,Mattia Palazzi - Presidente Arci Lombardia, Maria Stella Righettini - Docente Università Padova,Roberto Scanagatti - Sindaco di Monza, Rosario Trefiletti - Presidente Federconsumatori. PartecipaUmberto Ambrosoli - Candidato Centrosinistra alla Presidenza Regione Lombardia. PresiedeNatale Minchillo - Segretario FP CGIL Lombardia. Conclusioni di Rossana Dettori - Segretaria Generale FP CGIL.
Milano, 6 febbraio 2013
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MERCOLEDI' 13 FEBBRAIO dalle ore 18:00 alle ore 19:30 presso la biblioteca di Triante a Monza (via Monte Amiata 60), ci sarà il terzo appuntamento dello SPORTELLO DSA dell'associazione AGIAD. Le ricordiamo che l'accesso allo sportello è gratuito e aperto a tutte le persone che vogliono informazioni sulla dislessia e le difficoltà di apprendimento. Troverete una psicologa e un insegnante o un genitore che vi potrenno dare indicazioni informazioni sulla normativa, sulle buone prassi, sulle strategie didattiche o anche solo un momento di confronto.
Il team dell'Info Point AGIAD di Monza
Contatti:
Elisa Spini
Responsabile Info Point AGIAD di Monza
Tel. 328 8283328
disponibilità telefoniche (gio-ven-sab 18:30-20:30)
Rossana Isgrò
Responsabile Info Point AGIAD di Monza
Tel. 328 1899885
disponibilità telefoniche (lun-mar-mer 18.00-20.00)
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Comunicato alle lavoratrici e ai lavoratori occupati presso il parco acquatico Acquaworld di Concorezzo
BASTA, LA MISURA E' COLMA.
Gli articoli apparsi in questo fine settimana sulla stampa locale meritano attenzione e chiarimenti.
Premesso che non sappiamo quali siano le fonti ispiratrici attraverso cui la stampa è venuta a conoscenza di tale situazione, ci preme brevemente puntualizzare quanto segue:
Il sindacato e i delegati sindacali hanno colto le prime avvisaglie che qualcosa non andava a partire dall'estate 2012, quando gli stipendi erogati dalla cooperativa Alis hanno cominciato ad arrivare in ritardo; ai nostri solleciti di chiarimento ci veniva risposto che i ritardi erano dovuti alla mancata erogazione da parte della committenza, Bluwater spa, di circa 250.000,00 euro.
Al 26 ottobre i dipendenti hanno ricevuto l'ultima mensilità (relativa allo stipendio di settembre e alle variabili di agosto) da parte della cooperativa Alis.
Il 26 novembre, a seguito dell'ennesimo ritardo nei pagamenti da parte di Alis, il sindacato e i delegati hanno sollecitato la suddetta cooperativa al pagamento degli stipendi, venendo messi a conoscenza in quel momento, che la committenza, Bluwater, non aveva provveduto ad erogare quanto richiesto e che pertanto, a partire dal 1° dicembre, i lavoratori non avrebbero più dovuto recarsi sul luogo di lavoro, poiché Alis avrebbe rescisso il contratto.
Il 28 novembre, tramite foglio affisso nella bacheca del Parco Acquatico di Concorezzo, i lavoratori venivano invitati a contattare il Presidente della Cooperativa New Service per fissare un appuntamento il giorno seguente.
Il 29 novembre ogni lavoratore si recava ad un incontro individuale, sempre presso il Parco Acquatico, con il titolare della cooperativa New Service, che sarebbe subentrata ad Alis a partire dal 1° dicembre; durante questo incontro veniva detto ai lavoratori che, per continuare a lavorare per la cooperativa New Service avrebbero dovuto firmare dei documenti, alcuni dei quali decisamente illegali, come la richiesta di rinuncia ai diritti sindacali, la riduzione “volontaria” dei contratti a 20 ore settimanali con contratto UNCI, a seguito delle dimissioni dalla cooperativa Alis, con nuova assunzione presso la New Service e il pagamento in nero degli straordinari (confermando che si trattava di evasione fiscale ma che sarebbe stato meglio per i lavoratori perchè avrebbero preso qualcosa in più). Il tutto è avvenuto con la piena consapevolezza della committenza che, informata dal sindacato, non ha mostrato nessun segno di sdegno per quanto era accaduto.
Inizialmente, per paura di perdere il posto di lavoro, tutti i lavoratori che volevano continuare a lavorare presso il parco acquatico Acquaworld, hanno deciso di firmare, ma subito dopo molti di loro si sono rivolti al sindacato per tutelare i propri diritti.
Il giorno seguente, il 30 novembre, l'organizzazione sindacale, FP CGIL di Monza e Brianza, intraprendeva una trattativa di oltre 4 ore affinchè i contratti dei lavoratori restassero invariati e che ci fosse la tutela dei diritti. In tale data veniva stipulato un verbale d'accordo tra New Service, Bluwater spa e la FP CGIL Monza e Brianza, in cui New Service avrebbe riassunto tutti i lavoratori in forza al 30 novembre 2012, mantenendo il precedente inquadramento professionale, le ore di lavoro previste dai contratti individuali applicando il CCNL delle cooperative sociali; Bluwater, inoltre, si assumeva l'onere di tutte le retribuzioni non erogate da Alis al personale, impegnandosi da subito a corrispondere una prima trance entro il 20 dicembre 2012.
Dopo questo accordo, i comportamenti da parte di Bluwater spa sono stati di completo disinteresse nei confronti delle problematiche dei dipendenti della cooperativa; non ha rispettato lo spirito dell’accordo; unico interesse della committenza era la salvaguardia dei propri interessi economici, tanto che, finite le festività, non si sono fatti problemi nel comunicare, tramite foglio affisso in bacheca e senza alcuna spiegazione, che a partire dal 7 gennaio 2013 il centro sarebbe rimasto chiuso dal lunedì al giovedì.
Ciò ha comportato una forte riduzione del monte ore, e relativo salario, dei lavoratori. L'iniquità della suddivisione del monte ore del mese di gennaio (c’è chi ha fatto i doppi turni e chi 11 ore alla settimana), ha inoltre creato divisione tra i lavoratori stessi, creando un clima poco idoneo allo svolgimento delle proprie mansioni in tranquillità.
Il sindacato ha chiesto, da subito, l'avvio delle pratiche per la richiesta della cassa integrazione in deroga, firmandone l'accordo a fine gennaio, per un monte ore complessivo di quasi 12000 ore per 34 lavoratori.
Il sindacato e i delegati sindacali, in maniera responsabile, hanno preferito muoversi con cautela per salvaguardare i posti di lavoro, nonostante la situazione, già a partire da dicembre, risultasse precaria dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori, degli utenti e della professionalità.
Le uniche vittime di questa situazione sono i lavoratori, i quali, nonostante tutto, continuano a recarsi sul luogo di lavoro, per paura di perderlo (dato anche il periodo di forte crisi che stiamo attraversando).
A seguito di questo escursus di quanto avvenuto, doveroso dopo quanto apparso sui giornali in questi giorni, il sindacato e i delegati sindacali hanno chiesto a Bluwater spa copia del contratto d'appalto affidato alla cooperativa New Service, senza ottenere risposte formali. Abbiamo chiesto a New Service di fornirci il contratto d'appalto, al fine di conoscere ufficialmente il monte ore mensile e la durata dell'appalto, ma a tutt'oggi non abbiamo ottenuto risposte in merito.
Bluwater non sta rispettando l'accordo del 30 novembre.
New Service ha creato una situazione non più gestibile tra i lavoratori.
NON SI PUÒ PIÙ CONTINUARE A LAVORARE IN QUESTE CONDIZIONI.
I lavoratori non possono essere messi a conoscenza dei loro turni di lavoro tramite sms il giorno precedente, senza una pianificazione mensile ed equamente distribuita tra il personale ( sia per i bagnini che per gli addetti alle pulizie). Chiediamo a New Service il rispetto del CCNL per quanto riguarda il pagamento della carenza per malattia, il rispetto delle ore di lavoro, il mancato ricevimento di copia della busta paga, la retribuzione delle assemblee sindacali.
Chiediamo che i lavoratori possano svolgere la loro attività in un clima idoneo, privo di tensioni.
Siamo preoccupati per questa situazione, pertanto chiediamo a Bluwater chiarezza sulle prospettive di lavoro all'interno di Acquaworld, sapendo che nessuno di noi vuole la chiusura dell'attività; chiediamo il diritto di lavorare nel rispetto delle norme di legge e dei contratti.
Il sindacato da mesi sta usando buon senso e ricerca di soluzioni, nonostante le continue forzature subite in questi mesi.
Affrontiamo i problemi seri attraverso gli incontri e gli accordi.
Il sindacato e i lavoratori hanno sempre collaborato alla ricerca di soluzioni ai problemi.
Invitiamo i lavoratori a restare uniti e non raccogliere le continue provocazioni.
FP CGIL Monza Brianza
Concorezzo 6.02.2013
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In relazione al ns comunicato stampa "Bus a chiamata a Monza, che fine ha fatto?" riteniamo importante precisare quanto segue.
Secondo la classificazione UE, non è possibile considerare uno shuttle-bus, cioè un servizio di navetta da un punto ad un altro, anche se con fermate intermedie a richiesta, alla stregua di un servizio di "bus a chiamata" così come definito dal Protocollo DRTS (Commissione Europea DGXII).
Per il Settore Trasporti della UE, un servizio di bus-navetta NON E' un servizio di bus a chiamata (o bus a domanda, o taxibus).
Grazie per l'attenzione.
HQMonza-ComitatoSanFruttuoso2000
www.hqmonza.it (sito nuovo)
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Evento in diretta streaming su www.lombardiaduepuntozero.it e su www.lanuovaecologia.it.
Diretta Twitter su @LombardiaLomb con #lombardiaduepuntozero
La buona terra di Lombardia
Proposte di legge e impegno dei candidati: a quando una legge per la tutela dei suoli e il rilancio delle città?
Venerdì, 8 febbraio 2013, ore 9.30 – Sala Stecca degli Artigiani, via De Castillia 26, M2 Gioia
La tutela del territorio è presente nei programmi e nelle proposte di chi si candida a governare?
L'ultimo ventennio ha lasciato un forte segno su una delle terre più generose del continente: la terra lombarda, la sua pianura coltivata, i paesaggi montani, i grandi laghi, i paesaggi urbani hanno subito una trasformazione senza precedenti. Le forze di un mercato altamente speculativo hanno agito in modo sregolato, infliggendo vaste ferite al paesaggio ed erodendo le superfici agricole per lasciarsi alle spalle spazi urbani destrutturati.
Abbiamo perso, in modo irreversibile, porzioni rilevanti delle superfici produttive e forestali, dimenticando che il suolo è la risorsa naturale più strategica per il benessere dell'intera comunità. E le città si sono smembrate in uno sconfinato e irrazionale sparpagliamento.
Da alcuni anni il problema è stato colto nella sua gravità divenendo oggetto di proposte legislative, nazionali e regionali, per fermare il consumo di suolo. Tutte proposte scivolate in fondo alle priorità. Eppure la cura del territorio e delle città rappresenta una grande sfida contemporanea, che chiede poche regole chiare e un forte indirizzo qualitativo per il settore delle costruzioni.
Il rinnovo delle assemblee legislative porterà con sé anche un efficace impegno alla tutela e alla valorizzazione del territorio, o rivedremo il teatrino del 'vorrei ma non ora'? La Lombardia ha già ceduto molto spazio alla tristezza di paesaggi senz'anima, non c'è altro tempo da perdere.
Interventi di:
Damiano Di Simine, Legambiente Lombardia, Claudio De Albertis, presidente ANCE Assimpredil, Ettore Prandini, presidente Coldiretti Lombardia
Le proposte di legge nazionali per difendere il suolo e la bellezza:
Monica Frassoni – candidata SEL al Senato, Ermete Realacci – candidato PD alla Camera, Ilaria Borletti Buitoni – candidata Lista Monti alla Camera
Nuove regole per difendere il suolo di Lombardia: invitati al confronto i candidati consiglieri regionali
Luca Agnelli – Lega Nord, Andrea Boitani - Lombardia con Ambrosoli, Roberta Capotosti - Fratelli d'Italia, Chiara Cremonesi – SEL, Edoardo Croci – Lombardia Civica, Bruno Dapei – PDL, Diana De Marchi - PD, Andrea Di Stefano – Etico a Sinistra, Renato Plati – M5S, Stefano Zamponi - Italia dei Valori
Conclusione ore 13.00
NEWS:
Parco dello Stelvio, Legambiente: “No ad accordi elettorali ai danni della natura, occorre una gestione che superi le frontiere”
Legambiente, CAI e Federparchi non ci stanno a infilare le grandi aree protette alpine nel tritacarne degli accordi pre elettorali: è il caso dello Stelvio, il più grande parco nazionale delle Alpi, da due anni privo di una governance in seguito al colpo di mano tentato da Berlusconi e Durnwalder per ottenerne lo smembramento in tre aree protette provinciali, 'imbarcando' i parlamentari autonomisti dell'Alto Adige nel sostegno al governo di allora e tagliando fuori la Lombardia. A farne le spese è stato il Parco Nazionale, da tempo privo di organi dirigenti e paralizzato nello sviluppo di nuovi progetti. Adesso la corsa a 'reclutare' il voto autonomista si ripete, a parti invertite, ed è il PD che promette di sacrificare il parco sull'altare delle convenienze elettorali, nonostante le parole definitive pronunciate dal Presidente della Repubblica che ha impedito che la divisione del parco andasse in porto. “Il parco dello Stelvio è un patrimonio ecologicamente unitario, e l'ultima cosa di cui hanno bisogno stambecchi e galli cedroni sono gli steccati di confine - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - Sicuramente c'è bisogno di un rilancio delle politiche di conservazione della natura, e di una riforma dell'organismo di gestione che permetta di superare gli ostacoli burocratici che da decenni paralizzano l'operatività dell'ente”. Di seguito, la nota congiunta di CAI, Legambiente e Federparchi:
“Il Parco Nazionale dello Stelvio è in una situazione indefinita dalla fine del 2010, da quando un decreto del Consiglio dei Ministri ne propose lo spacchettamento con la tripartizione tra le Province autonome di Trento e Bolzano e la Regione Lombardia, chiedendo la soppressione del Consorzio del Parco e azzerandone subito il Consiglio Direttivo e ottenendo di fatto un declassamento dell’area protetta da Parco Nazionale a una entità ancora indefinita. E’ vero che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non ha poi firmato il decreto in questione (per la mancanza d’intesa con la Regione Lombardia e per l’evidente contrasto con la Legge Nazionale sulle Aree Protette), salvaguardando l’unitarietà del Parco Nazionale e impedendone così l’entrata in vigore, ma oggi il caso Stelvio torna di attualità e sarà sicuramente affrontato dal nuovo governo nei prossimi mesi. In che modo? Si parla di dare seguito all'accordo del dicembre 2010. Infatti si parla di un accordo elettorale già raggiunto tra il PD di Bersani e la Südtiroler Volkspartei (Bolzano) su quanto avviato dal Governo Berlusconi per la provincializzazione del Parco Nazionale dello Stelvio. Senza entrare in polemica con nessuno, Federparchi, Legambiente e Club Alpino Italiano ritengono che lo smembramento del Parco Nazionale dello Stelvio non abbia ragione di essere compiuto e non vedono ricadute positive da questo passaggio, oltre a essere, per il PD, un passo indietro rispetto all’azione di suoi due Senatori Ferrante e Della Seta che con le loro prese di posizione e denunce in Senato, evitarono proprio lo smembramento del Parco. L’assetto unitario del Parco, istituito quasi 80 anni fa (per il 70 per cento ricadente nel territorio lombardo) non può essere messo in discussione ed è un segnale che dimostra incompetenza nelle politiche di conservazione. Agli enti locali, che hanno il ruolo più importante nella gestione delle aree protette nazionali a partire dalla composizione degli organi (e in questa direzione le nostre associazioni stanno da tempo lavorando, per esempio nel portare contributi ‘local’ alla stesura della nuova 394) compete l'impegno per rilanciare, a livello europeo, transnazionale, la prospettiva di un Parco con il prestigio e la storia dello Stelvio. Smembrare, rimarcare confini che la natura non riconosce, piegarsi a logiche politiche in cui valori affermati e tutelati, di territori e tradizioni, passano in secondo piano, creerebbe gravi danni all'ambiente. Oggi è prioritario riavviare la piena funzionalità dell'Ente Parco con il rinnovo degli organi collegiali, compito che compete al Ministro dell'Ambiente. L'efficace e rispondente gestione del territorio ha bisogno di confronti tra gli interlocutori interessati: provinciali, regionali, nazionali e oltre. L’impegno futuro va profuso nel fissare nuovi obiettivi di conservazione, aperti al territorio e lungimiranti, magari insieme al Parco svizzero dell’Engadina o agli altri parchi vicini”. (ufficio stampa Legambiente Lombardia, 25 gennaio)
Autostrade? ben venga una revisione critica dei mega programmi del recente passato
Ci sono voluti 10 anni di continue denunce ambientaliste per arrivare, finalmente, alla riflessione di cui si è fatto portatore il candidato presidente Ambrosoli: la Lombardia deve sottoporre a una revisione critica i progetti di investimenti per gigantesche nuove autostrade che ne erodono il territorio, operando un severo confronto tra costi e benefici anche di quelle opere per le quali sono stati aperti improvvidamente cantieri privi di qualsivoglia garanzia di copertura economica, come nel caso della TEM.
E' vero quanto afferma Andrea Boitani, candidato alle elezioni regionali lombarde nella lista civica a sostegno di Umberto Ambrosoli, su Pedemontana, opera per cui si è arrivati all'irrazionale: disponendo di 1,2 miliardi di finanziamento statale, li si è sprecati per realizzare il tratto in assoluto meno utile, quello che devasta i boschi insubrici per duplicare il collegamento già esistente (ma gratuito) delle autostrade dei laghi per Malpensa, invece di fare gli interventi davvero necessari per decongestionare il nodo brianzolo. Si sono buttati all'aria soldi pubblici per assecondare interessi di lobby finanziarie, invece di farsi carico dei problemi concreti delle imprese e dei cittadini alle prese con i problemi di traffico. Problemi che avrebbero potuto essere risolti con interventi più 'soft' e mirati, su viabilità e logistica intermodale, sicuramente meno costosi e di minore impatto ambientale rispetto a una gigantesca autostrada nell'area più densamente popolata d'Italia. Non è davvero il caso di ripetere quel grave errore.
“Ai candidati al governo della Lombardia chiediamo un approfondimento sulla grande avventura autostradale montata per anni da Formigoni e da alcune banche, che hanno dimenticato imprese e famiglie per sostenere una scommessa esauritasi nell'attuale evidente collasso finanziario – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - purtroppo molti danni sono già stati fatti ed è impossibile ora azzerare la inutile devastazione ambientale di BreBeMi, ma molti cantieri inutili possono ancora essere evitati, nel Parco Sud e in Brianza, per salvaguardare il suolo agricolo e investire le risorse disponibili sugli interventi davvero prioritari per il tessuto produttivo della Lombardia”.
Da Legambiente anche un sostegno esplicito ai punti qualificanti della proposta dei costruttori di ANCE, in particolare quelli che riguardano il grande programma di piccole opere, per la manutenzione diffusa del territorio e delle città, dalle opere di collettamento fognario alle sistemazioni della viabilità. “Si tratta di opere da troppo tempo rinviate – insiste Di Simine - ma che sono fondamentali per i cittadini e per l'ambiente, come nel caso degli investimenti plurimiliardari nel settore delle fognature, e che possono garantire la tenuta del sistema di imprese di un settore, quello delle costruzioni, che non può vivere solo di grandi appalti pubblici, per di più mascherati con velleitari project financing”. (ufficio stampa Legambiente Lombardia, 30 gennaio)
Grandi opere inutili: Legambiente va sulla 'Corda Molle', appena inaugurata, semi deserta
Solo 4500 veicoli al giorno nei due sensi di marcia: la tangenziale sud di Brescia è praticamente deserta ed entra di diritto nel lungo e triste elenco delle opere inutili del profondo nord. A 10 mesi dalla inaugurazione della “corda molle”, così come viene chiamata questa strada, Legambiente è andata direttamente a fare i conti in tasca alla tangenziale e ha contato, uno per uno, il numero dei veicoli giornalieri da cui viene percorsa. E dati alla mano, emerge che la strada ha un coefficiente di utilizzazione solo del 5,6%, visto che la sua capacità giornaliera è di 80mila veicoli.
“I risultati sono avvilenti – dichiara Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia - se si pensa all’enorme spesa di 206 milioni per 17 km di lingua d’asfalto, realizzati sulla vecchia provinciale n.16, tra Azzano-Mella e Montichiari. Una spesa da capogiro, che non ha nessun riscontro in Europa”.
Trascorsi 10 mesi dalla “trionfale” inaugurazione, le promesse dell’ex assessore Raffaele Cattaneo non si sono avverate. La corda Molle non ha assorbito il traffico della A4, non ha decongestionato il nodo di Brescia e non ha velocizzato i flussi di lunga percorrenza est-ovest, visto che il traffico è prevalentemente locale. L’unica novità è stata quella che chi percorre la bretella, entrando o uscendo dal Casello di BS sud, deve pure pagare il pedaggio per il tratto locale.
“Invitiamo tutti i candidati alle prossime elezioni a dire basta alle opere inutili, che consumano grandi quantità di terreno agricolo e ingenti risorse pubbliche, che potrebbero essere meglio spese – insiste Balotta - Gli investimenti pubblici, prima di essere avviati, devono essere sottoposti ad una attenta analisi costi-benefici e non alle sensibilità elettorali del momento e alle pressioni dei costruttori. Comunque la ripresa economica non passa da un aumento della velocità commerciale di qualche chilometro orario, ma dall’adozione di nuove tecnologie da parte delle imprese e da un maggiore accesso al credito. Dopo il fallimento di Montichiari, questa è la seconda figuraccia di politici e amministratori locali, e potrebbe anche essercene un’altra in arrivo: quella del Metrobus di Brescia”. (Ufficio Stampa Legambiente Lombardia, 31 gennaio)
La catastrofe autostradale lombarda: anche la TEM in via di decomposizione
TEM sta seguendo velocemente Pedemontana verso la liquidazione e così i grandi progetti autostradali lombardi si liquefano uno ad uno, e le banche si ritirano da investimenti che, più che a rischio, sono chiaramente fallimentari. La TEM dunque sembra essere la prossima vittima del rinsavimento dei suoi principali azionisti - la soc. Serravalle, Banca Intesa e Aspi (gruppo Benetton) - che al momento dell'aumento di capitale hanno chiuso la borsa. A proposito della TEM il commento di Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia, è implacabile: “Evidentemente le cose sono cambiate e questo progetto non più è in grado di garantire ai soci un adeguato rendimento del capitale investito (1,8 mld). Sempre che lo sia mai stato. Pesano senza dubbio l'aumento dei costi, l'insostenibilità ambientale, l'opposizione delle popolazioni interessate. Ma anche fantasiose previsioni di traffico che hanno addirittura portato Banca intesa alla creazione di speciali settori per il finanziamento di opere improbabili”. Soldi dei risparmiatori sparsi nei campi, mentre giovani e imprese faticano a ottenere credito per fare investimenti produttivi? L'auspicio di Balotta è per un cambiamento di rotta: “D'ora in avanti le banche ritornino a fare il loro mestiere e concedano alle imprese e alle famiglie finanziamenti e mutui e la Provincia di Milano si dedichi alla manutenzione delle strade già esistenti. Senza più avventure insensate con il conto a carico della collettività lombarda”.
Ma il conto che la collettività lombarda dovrà pagare non sarà solo quello di una stretta alla liquidità degli istituti di credito, ma anche quella che ormai si profila come una pesante eredità di grandi cantieri aperti improvvidamente in mezzo a zone agricole e parchi naturali, con pesanti danni ambientali e perdite di produzioni agricole. “La Lombardia deve avere il coraggio di voltare pagina e di farlo in fretta, per evitare nuove inutili e costose colate di cemento - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - già oggi sono aperti decine di grandi cantieri per opere il cui futuro è quanto di più incerto, tra TEM, Pedemontana e opere connesse a Expo. A chi competerà il costo per la bonifica e il ripristino di quei terreni, che devono tornare ad essere agricoli?” (ufficio stampa Legambiente Lombardia, 1 febbraio)
Expo: Formigoni non più commissario se perde le elezioni? meglio se esce subito, sennò si assuma le sue responsabilità fino in fondo
“Non possiamo evitare il sarcasmo di fronte all'annuncio di Formigoni, che intende legare all'esito elettorale la sua permanenza nell'ufficio di Commissario Straordinario per Expo. Un ruolo che fino ad oggi è stato utilizzato solo per eludere le necessarie valutazioni ambientali e le opportune valutazioni di utilità delle opere finanziate con soldi dello Stato”. E' questo il commento di Legambiente Lombardia in merito alle dichiarazioni dell'ex presidente regionale. “Il commissario Formigoni decida: o resta in carica e si assume tutte le responsabilità, oppure meglio che esca subito, senza troppi annunci e senza neanche attendere l'esito delle elezioni - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - A lui devono essere attribuiti conflitti istituzionali e situazioni di prolungato stallo delle progettazioni per Expo, il cui risultato sarà inevitabilmente un evento sottotono e un corollario di errori e di progetti mal fatti e ambientalmente devastanti”. L'associazione non fa sconti a nessuno, neanche alle amministrazioni succedutesi al Comune di Milano, sulle responsabilità istituzionali che hanno portato alla situazione attuale. “Come cittadini -insiste Di Simine - prima che come ambientalisti, non possiamo fare a meno di indignarci per le opere pagate con i soldi di tutti, finanziate come indispensabili per Expo, e rivelatesi tutt'altro: come il gigantesco raccordo autostradale da 150 milioni in costruzione tra Pero e l'autostrada dei Laghi, che è un inutile doppione della nuova, e sottoutilizzata, viabilità del polo fieristico, e che non prevede nemmeno la possibilità di accesso all'esposizione”. (Ufficio Stampa Legambiente Lombardia, 5 febbraio)
Rapporto ISPRA sul consumo di suolo: Adesso nessuno può dire 'non lo sapevo', subito una legge per difendere il territorio
“Da parte di chi oggi si candida a governare la regione ci aspettiamo un impegno forte e chiaro a portare avanti provvedimenti che introducano una legge per la tutela del suolo, come ad esempio la proposta di iniziativa popolare che avevamo consegnato alla precedente amministrazione regionale, insieme a 13mila firme di cittadini lombardi, ma che non è mai approdata alla discussione del Consiglio” - dichiara il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine a commento dei dati divulgati oggi da ISPRA sul consumo di suolo che indicano la Lombardia tristemente in testa nella classifica delle regioni che erodono territorio per far posto a nuovo cemento. Numeri, quelli del rapporto ISPRA, che confermano il quadro di conoscenze su una materia che fino a pochi anni fa non era nemmeno considerata un problema, prima che Legambiente lo denunciasse come grave emergenza ambientale documentandola grazie al lavoro del Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo costituito con INU e Politecnico di Milano. Il consumo di suolo è entrato anche nel vocabolario della politica, ma finora alle parole non hanno fatto seguito fatti concreti. E le analisi scientifiche su area vasta devono ora fare spazio a rilievi su una scala più adeguata a incidere sulle cause del degrado, che avviene a livello di decisioni urbanistiche prese da migliaia di comuni che non rinunciano ad utilizzare un bene comune qual è il suolo come generatore di rendite private e di entrate improprie attraverso l'uso perverso delle entrate da oneri. A ciò si aggiunge il fatto che continua a mancare in Italia, come in gran parte degli altri Paesi europei, una legislazione che tuteli il suolo, riconoscendone il carattere di bene comune, come tale risorsa fondamentale per il benessere dell'intera comunità nazionale.
“L'Italia e l'Europa dal dopoguerra a oggi hanno consumato suolo svuotando le città di residenze e servizi per spargerli nella campagna - aggiunge Damiano Di Simine - un paradosso, reso possibile dall'accesso generalizzato all'auto di proprietà, che però oggi si rivela con tutti i limiti e i costi ambientali, energetici ed economici dello sprawl insediativo e della congestione da traffico. Per fermare il consumo di suolo dobbiamo tornare ad investire sulle città, anziché assecondare, come si è fatto per decenni, la rendita speculativa delle espansioni urbane. E' questo il nuovo e positivo paradosso contemporaneo: per fermare il consumo di suolo dobbiamo riscoprire la nostra passione per la bellezza delle città come luogo di vita, oltre che di relazione, di lavoro e di produzione culturale. Ma ciò non sarà possibile fino a che non disporremo di norme che scoraggino efficacemente le speculazioni su terreni liberi”.
E proprio il tema del suolo sarà al centro dell'incontro di venerdì 8 febbraio, alla Stecca degli Artigiani di Milano, quando Legambiente metterà i candidati “alla prova dell'ambiente” nell'ambito del progetto Lombardia Sostenibile 2.0 (www.lombardiaduepuntozero.it). Sono stati invitati a parlare i candidati dei diversi schieramenti che si presentano per le elezioni regionali. A loro l'associazione chiederà quali saranno le nuove norme per difendere il suolo della Lombardia nel caso fossero eletti a governare la nostra regione e molti altri impegni per la tutela della nostra terra. (Ufficio Stampa Legambiente Lombardia, 5 febbraio)
Giovani e Politica Attiva - Il ruolo delle nuove generazioni sul futuro di cultura, lavoro e diritti
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Domenica 10 febbraio dalle 17.00
Ingresso libero in forma pubblica (ovvero anche senza tessera Arci)
Giovani e Politica Attiva - Il ruolo delle nuove generazioni sul futuro di cultura, lavoro e diritti
In mezzo a tanti comizi pre-elettorali, in Acropolis vogliamo invece cogliere l'occasione per organizzare un confronto aperto e costruttivo, tra alcuni dei tantissimi giovani già impegnati in politica, tra i giovani candidati alle prossime elezioni e tra chiunque vorrà partecipare dal pubblico.
Un'occasione quindi per entrare nel dettaglio di temi molto importanti, partendo dal punto di vista generazionale. Spazio alla contaminazione tra persone con storie e prospettive magari diverse, ma uniti dalla voglia e dalla necessità di un cambiamento reale.
Ne parliamo con gli amministratori
- Ruggero Beretta, consigliere comunale di Vimercate, con delega alle Politiche Giovanili - 23 anni
- Alessandro Gerosa, consigliere comunale di Monza, presidente della Commissione Politiche Giovanili - 21 anni
- Chiara Fiocchi, assessore alle Politiche Sociali di Pessano con Bornago – 26 anni
- Alessandro Capelli, delegato alle politiche giovanili per il Comune di Milano - 27 anni
con i candidati alla Camera dei Deputati
- Valentina LaTerza, indipendente per SinistraEcologiaLibertà - 31 anni
- Rossana Currà, per SinistraEcologiaLibertà – 33 anni
- Roberto Rampi, per Partito Democratico - 35 anni
E con i candidati alla regione Lombardia
- Valentina Morelli, per la lista “Con Ambrosoli Presidente” - 32 anni
- Stefano Forleo, per la lista “Etico A Sinistra”- 27 anni
- Vera Tisot, per la lista “SinistraEcologiaLibertà” - 30 anni
Tavola rotonda moderata da Stephan Greco – coordinamento Arci Monza e Brianza
Il confronto è aperto inoltre a candidati e rappresentanti di tutti gli schieramenti politici
A seguire
*Dalle 19.30: Aperitivo
*Dalle 21.30 - Proiezione del documentario “Anija – La nave”, per la rassegna “L’Italia che non si vede”
ANIJA - LA NAVE di Roland Sejko. Un’appassionata ricostruzione della migrazione tra Albania e Italia dei primi anni '90
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SABATO 9 FEBBRAIO 2013 ORE 21.00
TEATRO MANZONI DI MONZA
L’operetta (in tre atti, di Franz Lehár) è ambientata a Parigi e parla del tentativo dell’ambasciatrice Pontevedrina di far sposare la ricca vedova Hanna Glavari con il conte Danilo, sua antica fiamma. Nel frattempo si sviluppa il triangolo amoroso tra il Barone Mirko, sua moglie Valencienne e Camille de Rossillon.
TEATRO MANZONI MONZA
Ufficio Stampa e Comunicazione
Indirizzo: via A. Manzoni 23, 20900 Monza (MB)
E-mail: letizia@teatromanzonimonza.it
WebSite: www.teatromanzonimonza.it
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Nova Milanese, 04/02/2013
Titolo: Giorno del Ricordo
Per non dimenticare: Domenica 10 febbraio, Giorno del Ricordo, la sezione A.N.P.I. di Nova Milanese e di Cassina de’ Pecchi con l’Assessorato alla Cultura invitano la cittadinanza allo spettacolo musicale Variazioni sulla memoria. Auditorium Comunale di Piazza Gio.I.A. alle ore 16:00 con ingresso libero.
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OratorInsieme e Comunità Pastorale della Beata Vergine del Rosario di Vimercate e Burago
con il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Vimercate
presentano la
XXVI edizione del concorso canoro "Giovannino d'Oro"
Il gruppo OratorInsieme rinnova anche quest'anno l'ormai consueto appuntamento in cui la musica, il canto e la passione diventano protagonisti. Due giorni, oltre 25 concorrenti tra bambini, ragazzi e adulti, le più belle canzoni di tutti i tempi, una live band, una severissima giuria e un gruppo di intrattenitori speciali (la celebre compagnia teatrale e comica dei "Cinque Cerali") sono gli ingredienti per una ricetta collaudata: giunto alla sua XXVI edizione, il concorso canoro del Giovannino d'Oro è pronto a portare in scena, ancora una volta, un grande spettacolo!
Quando:
Sabato 9 febbraio 2013, ore 20.45 – Categoria adulti (dalla 4ª superiore), accompagnata da LIVE BAND
Domenica 10 febbraio 2013, ore 16.00 – Categoria giovani & giovanissimi (bambini fino alla 5ª elementare e ragazzi fino alla 3ª superiore)
Dove:
TeatrOreno, via Madonna 14 (Oreno di Vimercate)
Info:
Biglietto d'ingresso: 5 € (adulti) – 2 € (ragazzi fino alla 3ª media)
Prevendita: domenica 27 gennaio, ore 15-19; e domenica 03 febbraio, ore 15-19; presso TeatrOreno
Info e prenotazioni: www.teatroreno.it – info@teatroreno.it
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“VILLA REALE - IL FUTURO PER L’ARTE”
AULA MAGNA ISA LAS MONZA
2 FEBBRAIO
MODERATORE : Dott. LUIGI LOSA
Guido Soroldoni - Dirigente Scolastico ISA LAS
La Scuola ha aderito alla proposta del Comitato Genitori di organizzare questo Convegno.
All’Isa sono iscritti 900 studenti che provengono da 42 Comuni e da 4 Province.
I problemi sono molti e le risposte che noi chiediamo, nei termini del possibile e delle numerose difficoltà economiche che tutti conosciamo, riguardano anche problematiche che sono state sollevate molti anni fa.
Il rapporto con l’Amministrazione Comunale è di piena collaborazione. Con gli Amministratori è stato messo un punto fermo importante: la Scuola rimarrà in Villa Reale.
La Scuola chiede di restare nella sua attuale sede e di avere a disposizione anche gli spazi dell’edificio Borsa per poter ampliare l’offerta formativa con ad esempio corsi anche serali aperti agli studenti e agli adulti.
Ai candidati consiglieri si chiede come pensano di intervenire per rispondere ai problemi decennali della Scuola.
Rodolfo Profumo - Docente
L’ISA ha una storia complessa. Nato nel 1978 come scuola sperimentale è stato teatro di illustri personaggi : Carlo Ramus, Giuseppe Spagnulo, Nanni Valentini,Provinciali, Fronzoni, Pontiggia, Pansera, ...
Persone che hanno mantenuto un legame d’affetto con questa scuola, che ancora vengono a portare la loro competenza.
Numerosi sono anche gli allievi : Stefano Gabbana, Silvestrini, Orazio Truglio,...
L’ISA è stata sede di convegni di risonanza nazionale, di mostre presso il Serrone.
L’ISA ha dato moltissimo e può ancora farlo. Per questo il problema della sede della Scuola deve essere risolto perchè si possa dare ancora frutti e non disperdere quello che può arrivare dalle personalità che interagiscono con l’Istituto.
Maurizio Telloli - Docente -
La Scuola ha sempre fatto tanto e ha sempre avuto problemi di spazio. Per la prima volta un mese e mezzo fa l’Amministrazione comunale ha detto ufficialmente che l’Isa rimarrà in Villa Reale. Ora occorre fare un passo in più. Occorrono altri spazi e ideali sarebbero quelli dell’edificio Borsa. La Scuola per come è strutturata non può avere sedi staccate che creano molti disagi.
La Scuola vuole sviluppare e ampliare l’Offerta Formativa con :
- apertura di una formazione professionale alternativa al Liceo
- Corsi post- diploma
- Liceo Artistico serale ce non è presente sul territorio
- Corsi brevi offerti dalla Cittadinanza
Luigi Dionisio - Presidente del Consiglio d’Istituto
Per i genitori l’obiettivo principale è quello di utilizzare al meglio le risorse della Scuola e per questo un gruppo di loro sta lavorando perchè la Scuola possa lavorare senza problemi.
A settembre 2011 siamo riusciti a raccogliere diecimila firme a favore della Scuola in Villa Reale. Questo dimostra che la città di Monza ha riconosciuto il valore dell’ISA.
La sede staccata deve essere solo temporanea, perchè crea disagi notevoli.
Occorre quindi restaurare l’edificio Borsa perchè è la soluzione più economica. E per arrivare a questo ognuno deve fare il suo pezzettino.
Avv. D’Achille - Com. Villa Reale è anche mia
Negli anni passati la Villa Reale è sempre stata considerata più un peso che una fortuna. Le Istituzioni si sono deresponsabilizzate arrivando ad attribuirne a una privato la gestione che può andar bene solo se il suo obiettivo è la cultura e non l’attività commerciale.
Si chiede ai Candidati:
- C’è la volontà seria di avere come obiettivo che la gestione Villa Reale sia pubblica?
- Poichè il Comitato chiede che venga istituita una Commissione tecnico- scientifica che verifichi quanto sta avvenendo sulla Villa Reale, cosa intendono fare a questo riguardo?ù
- E’ possibile un impegno per il rifinanziamento delle opere nel Parco?
Cesin Crippa - Comitato C.U.O.R.E. ( Comitato Urge Organizzare Recupero Ex Borsa)
La costituzione del Comitato ha origine in seguito alla Manifestazione organizzata nel settembre 2011 con cui si chiedevano spazi per la Scuola, in seguito alla dichiarata inagibilità dell’edificio Borsa. In due giorni sono state raccolte 10.000 firme di cittadini che chiedevano il recupero dell’edificio. Ci si è resi conto che la presenza dei cittadini è importante e si vorrebbe coinvolgere concretamente chi aveva firmato l’appello. Il Comitato vorrebbe raccogliere fondi anche riuscendo ad accedere ai Fondi Europei per i quali è importante la collaborazione della Regione Lombardia.
Roberto Citterio - SEL
L’accesso ai fondi strutturali può essere a pioggia oppure coerente a un programma.
Nel programma di SEL la Scuola pubblica è una risorsa per la società. Occorre pensare a un nuovo modo per produrre. Occorre puntare sulla cultura non quella per pochi o della televisione, ma sulla cultura di base.
Si garantisce un impegno per la costituzione di un Comitato tecnico scientifico sulla Villa Reale, ma con la partecipazione della Scuola.
Massimiliano Romeo - LEGA NORD
Si dichiara un impegno personale per risolvere i problemi e per portare risorse aldilà degli schieramenti politici. Ringrazia la Regione Lombardia che ha trovato 20 milioni di euro per il recupero della Villa Reale.
Luigi Paganelli - MOVIMENTO LOMBARDIA CIVICA
Propone di creare un’Agenzia culturale e formativa lombarda nella Villa Reale e nel Parco. Un Polo dinamico che coinvolga l’ISA, la Scuola di Agraria e l’Ipsia di Lissone che insieme possono, secondo le loro competenze, creare una sorta di Polo Universitario di Monza e Brianza. Si dichiara quindi l’impegno a ristrutturare il Borsa.
Michela Scognamiglio - MOVIMENTO 5 STELLE
Si impegna a difendere l’ambiente e condivide quanto espresso dal Comitato Villa Reale .
Invita alla partecipazione dei cittadini dichiarando inoltre che si attiverà perchè la Scuola rimanga in Villa Reale.
Roberto Salis - FARE PER FERMARE IL DECLINO
Occupandosi di recupero essendo ingegnere, vive in prima persona il recupero della Villa Reale. Afferma che la progettazione di un recupero deve essere legata alla destinazione dell’Immobile. Ritiene scandaloso il fatto che la Villa non abbia una destinazione pubblica.
Ritiene che la Villa reale sia in grado di catalizzare risorse per autofinanziarsi.
L’ISA è una parte fondamentale di Monza e occorre trovarle spazi sufficienti ed adeguati.
Anche per i Parco occorre intervenire canalizzando le attività svolte naturalmente dai cittadini .
Anna Martinetti - CPL
L’ISA è una scuola molto orientante e molto legata alla città di Monza. E’ una scuola che accoglie anche chi è in difficoltà.
E’ importante il valore della Scuola Pubblica e occorre far tornare la fiducia nella scuola per avere una società migliore.
Da valorizzare la costituzione di corsi serali perchè è fondamentale che gli adulti possano tornare a scuola.
Marco Meloro - FRATELLI D’ITALIA
Importante creare sinergie tra Amministrazioni per poter andare nella stessa direzione riguardo al recupero del Borsa e ritiene che sia possibile trovare i soldi necessari.
Paolo Pilotto - PD
Un punto fermo è il fatto che l’Amministrazione Comunale abbia dichiarato che l’ISA resterà in Villa Reale.
Le valutazioni fatte portano a considerare più economico e vantaggioso ristruttura il Borsa e gli edifici attualmente occupati piuttosto che costruire un nuovo edificio scolastico.
Inoltre per la scuola e gli studenti è più funzionale questa sede.
Sottolinea inoltre quanto sia importante uno spazio “bello” per fare cultura.
Elisabetta Bardone - MOVIMENTO 5 STELLE
Dichiara di volersi impegnare per una integrazione tra Parco e Villa Reale. Il contesto della Villa è da considerare vantaggioso per la salute pubblica essendo un polmone verde.
Sello Cristina - PATTO CIVICO AMBROSOLI
Occorre imparare ad utilizzare i soldi disponibili. Evidenzia che nei Comitati esiste l’impegno di cittadini che non hanno legami politici.
Si dichiara favorevole al fatto che l’ISA rimanga in Villa Reale e alla ristrutturazione del Borsa, alla rivisitazione dello statuto del Consorzio e alla costituzione di una Commissione tecnico- scientifica.
Massimo Castoldi - LEGA NORD
Si chiede se è possibile utilizzare il Borsa anche per aprire un ostello per i giovani. Ritiene interessanti anche i corsi professionali. Ritiene che il servizio pubblico può essere svolto anche dai privati. Occorre comunque la collaborazione della Regione per riuscire ad accedere ai Fondi europei.
Marco Fraceti - ETICO PER UN’ALTRA LOMBARDIA
Occorre lavorare per denunziare le irregolarità e arrivare alla trasparenza e alla legalità.
Vittorio Pozzati - PD
Purtroppo cultura e arte non sono in testa alle agende della politica.
Bisogna rendersi conto che l’ISA è un valore aggiunto per la Villa Reale, è l’anima della Villa Reale.
La Villa vive perchè al suo interno esiste un nucleo di persone, di attività e di storia.
Propone di costituire un luogo della cultura dedicato alla formazione delle arti.
Valentina Morelli - PATTO CIVICO AMBROSOLI
Le domande poste dalla Scuola e dai Comitati sono state un ottimo spunto di riflessione. Il centro sinistra ha lavorato per far restare l’Isa nella sua attuale sede. La Scuola ora diventare un polo d’eccellenza, un polo di tutte le arti, magari anche con un convitto.
Si ritiene d’accordo con la costituzione di un Comitato tecnico- scientifico, ma evidenzia che purtroppo i comitati sono spesso minati dalla politica.
Una gestione pubblica della Villa Reale è ormai impossibile perchè i percorsi sono stati già stabiliti. occorre però controllare il rispetto delle leggi.
Giovanni Pascariello - IDV
Ribadisce che l’ISA rimarrà in Villa Reale.
Puntualizza che la Regione per tanti anni ha gestito la cosa pubblica come un proprio affare, con appalti, opere e lavori che hanno violato l’etica.
Un monumento nazionale non può essere restaurato dando in concessione l’onere. L’Ente pubblico deve farlo direttamente.
Occorre una gestione oculata delle cifre a disposizione della Regione
Conclude i lavori il Dott. Luigi Losa proponendo ai Candidati che saranno eletti consiglieri alla Regione Lombardia di ritrovarsi fra sei mesi (il primo sabato dopo il GP) per fare il punto della situazione.