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Brianza centrale: torna il cemento sugli ultimi campi. A rischio 310.000 mq di territorio!
Depositato oggi un nuovo ricorso contro il ‘master plan’
ratificato dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Bisssono
Sembra una battaglia sulla corretta interpretazione delle norme urbanistiche locali quella che si va profilando al TAR Lombardia, che oggi ha ricevuto, a firma degli avvocati Emanuela Beacco e Michele Memola, un nuovo ricorso contro il Piano di Governo del Territorio (PGT) di Biassono. Il PGT del comune è stato approvato nel 2012 ma già allora, a seguito di segnalazione di cittadini e di una lista d’opposizione, era stato impugnato con un ricorso tutt’ora pendente, anche allora a firma di Legambiente. La vicenda urbanistica si è però ora arricchita di un nuovo atto, approvato dal Consiglio Comunale, con voto contrario delle opposizioni, prima dell’estate. Una delibera che dà l’assenso – con procedura atipica e palesemente illegittima, ma gravida di pericolose conseguenze – alla proposta dell’operatore privato di attuare il piano con un progetto riguardante l’area di trasformazione urbanistica AT1, la più estesa tra quelle previste dal PGT. Da qui la necessità, per dar seguito all’azione già intentata, di procedere con una nuova impugnazione al giudice amministrativo.
Per capire il motivo del contendere, è opportuno premettere che il comune di Biassono è uno dei più cementificati della Lombardia, certificando un consumo di suolo sul 67% del territorio comunale. Dovrebbe essere pacifico che un comune che ha già dato così tanto al cemento abbia il massimo rispetto per il poco territorio libero rimasto, su cui dovrà fare affidamento per i futuri bisogni della comunità. Un principio sancito anche dal Piano Territoriale (PTC) della Provincia di Monza, che stabilisce un limite perentorio per le facoltà di nuove edificazioni su terreno libero. Ma non è di questo avviso chi oggi amministra il comune, a maggioranza leghista, che forse ritiene di poter esaurire i pochi territori liberi nell’arco del proprio mandato. Infatti, il PGT prevede un ambito di trasformazione, AT1, confinante con Lissone, che contempla la possibilità di urbanizzare ben 307.000 mq di territorio: in pratica, un incremento del 10% della superficie già urbanizzata, e pari a dieci volte il consentito dal PTC provinciale. Su questa previsione pende il primo ricorso, la cui udienza è prevista a novembre, ma l’immobiliare non ha atteso la sentenza del TAR, e ha presentato un fascicolo urbanistico sconcertante: su tutto il territorio dell’AT1 infatti, l’operatore BWP-Blasonium West Promotion propone una cementificazione pressoché totale, con carichi urbanistici elevatissimi: una superficie lorda di pavimento pari a ben 180.000 mq di centri commerciali, palazzi uffici e capannoni industriali. In pratica, vista la tipologia prevista di edifici, si potrebbe arrivare a costruire quasi un milione di metri cubi tra capannoni e due ‘torri direzionali’ da dieci piani ciascuna. BWP deve conoscere bene i suoi polli se non ipotizza a beneficio del comune nessuna significativa contropartita, né in servizi pubblici né in opere a verde o compensazioni, arrivando al paradosso di occupare con colate di cemento perfino i terreni destinati a future espansioni cimiteriali. In Consiglio la maggioranza ha incredibilmente votato a favore della proposta, certificandone la conformità al PGT e ignorando tutti i rilievi di difformità sollevati in sede di dibattito consigliare e in precedenti puntuali osservazioni. E’ contro questo nuovo atto comunale che viene depositato oggi al TAR il nuovo ricorso che si basa, oltre che sulla evidente irragionevolezza dell’atto assunto dal Consiglio Comunale, anche sulle norme del piano territoriale provinciale, che racchiude l’intero ambito in un’area di tutela individuata appositamente per preservare gli ultimi varchi di territorio libero tra i centri abitati.
“Le scelte dell’amministrazione, se non contrastate, rischiano di innescare una nuova ondata di cemento sugli ultimi varchi di verde superstite nella Brianza Centrale – dichiara Barbara Meggetto, firmataria del ricorso in qualità di presidente di Legambiente Lombardia – per questo, in appoggio ai cittadini e alle liste di opposizione del Consiglio Comunale che hanno denunciato il caso, abbiamo deciso di scendere nuovamente in campo per difendere il territorio ma soprattutto a tutela di un PTC, quello della provincia di Monza, che ha assunto come priorità la difesa della risorsa più preziosa, il suolo”.
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Premiazione dell’atleta Simone Manigrasso - sabato 16 settembre 2017
C’è un atleta lissonese che, quest’estate, ha fatto sventolare il tricolore quasi sul tetto del mondo: è Simone Manigrasso, nuovo vicecampione mondiale dei 400 metri di atletica ai campionati paralimpici, svoltisi a Londra nel mese di luglio. Orgogliosa di questa prestigiosa medaglia d’argento, l’Amministrazione comunale di Lissone ha deciso di premiarlo con una cerimonia pubblica, che si svolgerà sabato 16 settembre 2017, alle 11.30, in sala consiliare. Simone, 27 anni, amputato alla gamba sinistra in seguito ad un incidente in moto, ha preso parte ai mondiali con la nazionale italiana. Oltre alla medaglia d’argento nella gara individuale dei 400 metri, ha raccolto anche un sesto posto nei 200 metri, stabilendo il primato italiano. Inoltre, con la staffetta 4x100, ha conquistato un altro prestigioso secondo posto. Risultati di assoluta eccellenza che meritano di essere giustamente celebrati. L’evento è aperto a tutti i cittadini.
Lissone, 11 Settembre 2017
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Sono iniziati da qualche giorno i lavori di realizzazione del Piano del Centro tanto desiderato dall'Amministrazione Troiano.
Lo aveva annunciato alla stampa verso la metà di agosto lo stesso Sindaco in una lunga intervista dove ancora una volta magnificava la presunta qualità di questo intervento urbanistico affermando anche che i detrattori che vi si oppongono per motivazioni di carattere ambientale saranno i primi a ricredersi quando vedranno le opere realizzate e comprenderanno la bontà del progetto una volta che verrà realizzato.
In realtà noi crediamo di averlo compreso benissimo il progetto, ed è proprio per questo che non ci piace.
Intendiamoci, se gli interventi al Piano del Centro si limitassero a quelli evidenziati con una buona dose di dettaglio dal primo cittadino nella citata intervista, e cioè quelli riguardanti la sistemazione di piazza Roma (sostituzione del muro di cinta di Villa Fiorita con una recinzione a vista, sostituzione della scala esterna del Comune, rifacimento della pavimentazione della piazza, sostituzione della fontana con una a raso) anche noi avremmo avuto ben poco da eccepire (eccetto sulla realizzazione della fontana a raso, che rischia di risultare senza personalità e costosa in termini di manutenzione).
Quello che a noi invece non piace è tutta la parte del progetto, ben più cospicua, che il Sindaco ha omesso di descrivere nel corso del suo colloquio con gli organi di stampa.
Stiamo parlando della realizzazione di due palazzi di otto piani sui terreni verdi del Parco Miglio in via De Gasperi bar Galvani e nell'area di via Kennedy adiacente al giardino della scuola media. In precedenza abbiamo spiegato le motivazioni per le quali secondo noi questa operazione urbanistica rappresenta uno spreco di territorio che porterà solo svantaggi ai cittadini.
Il Sindaco difende l'intervento limitandosi a dire che gli alberi del parco aumenteranno rispetto al numero attuale.
Il problema però è che il terreno libero diminuirà dal momento che metà dell'attuale parco verrà occupato da un edificio e lo stesso dicasi per l'area in via Kennedy.
Non solo avremo meno spazio verde, ma, per far posto ai palazzi, degli alberi vecchi grandi e sani dovranno essere abbattuti e verranno sostituiti con alberi giovani, di taglia più piccola, che molto probabilmente non raggiungeranno mai le dimensioni di quelli che andranno a sostituire.
L'aspetto di tutta l'area verrà quindi definitivamente modificato in senso peggiorativo.
Il sindaco in un suo post su Facebook in cui annunciava l'avvio dei lavori, parlava di coraggio: il coraggio delle scelte per la città.
A questo noi rispondiamo che ci vuole coraggio ad anche ad essere coerenti con il programma con cui ci si è presentati ai cittadini in occasione delle elezioni.
E il programma della coalizione che attualmente governa Brugherio diceva che il loro obiettivo era il CONSUMO DI SUOLO ZERO.
Uno stralcio del programma elettorale del Partito Democratico di Brugherio, in cui si dichiara nessuna espansione su aree verdi o non edificate, consumo di suolo zero e no a progetti invasivi nel centro città.
Comunque la si guardi, appare chiaro che l'unico scopo dell'intervento per il Comune è quello di realizzare introiti da utilizzare per rifare il centro.
Dal momento che il prezzo per introitare questi fondi e sacrificare il verde pubblico, allora il vero coraggio risiederebbe nel rinunciare a questi soldi facili in nome della tutela di un bene comune più prezioso.
Del resto, come scrive Papa Francesco nella sua enciclica Laudato si':
"...Non basta la ricerca della bellezza nel progetto, perché ha ancora più valore servire un altro tipo di la qualità della vita delle persone, la loro armonia con l’ambiente, l’incontro e l’aiuto reciproco......
"...Data l’interrelazione tra gli spazi urbani e il comportamento umano, coloro che progettano edifici, quartieri, spazi pubblici e città, hanno bisogno del contributo di diverse discipline che permettano di comprendere i processi, il simbolismo e i comportamenti delle persone. Non basta la ricerca della bellezza nel progetto, perché ha ancora più valore servire un altro tipo di la qualità della vita delle persone, la loro armonia con l’ambiente, l’incontro e l’aiuto reciproco...
..È necessario curare gli spazi pubblici, i quadri prospettici e i punti di riferimento urbani che accrescono il nostro senso di appartenenza, la nostra sensazione di radicamento, il nostro “sentirci a casa” all’interno della città che ci contiene e ci unisce...
...Le previsioni catastrofiche ormai non si possono più guardare con disprezzo e ironia. Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia. Il ritmo di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambiente ha superato le possibilità del pianeta, in maniera tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solamente in catastrofi, come di fatto sta già avvenendo periodicamente in diverse regioni...
..Il movimento ecologico mondiale ha già fatto un lungo percorso, arricchito dallo sforzo di molte organizzazioni della società civile. Non sarebbe possibile qui menzionarle tutte, né ripercorrere la storia dei loro contributi. Ma grazie a tanto impegno, le questioni ambientali sono state sempre più presenti nell’agenda pubblica e sono diventate un invito permanente a pensare a lungo termine."
Noi siamo convinti che, per il bene di Brugherio, questo progetto non debba essere realizzato e continueremo a batterci in questo senso.
Rinnoviamo all'Amministrazione la nostra richiesta a fare marcia indietro ed invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi per salvare insieme le nostre aree verdi.
BRUGHERIO FUTURA
RIFONDAZIONE COMUNISTA BRUGHERIO
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“Reggia di Monza per la Cultura”
Uno Nessuno Centomila
con Enrico Lo Verso, adattamento e regia di Alessandra Pizzi
Premio Franco Enriquez 2017
Prosegue la rassegna “Teatro a corte” nell’ambito dell’iniziativa “Reggia di Monza per la Cultura”, realizzata nell’anno della Cultura #InLombardia, in occasione dei 240 anni dalla posa della prima pietra di Villa Reale.
Domenica 10 settembre alle 21 nei Giardini Reali (ingresso Serrone, viale Brianza 2) andrà in scena Uno Nessuno Centomila, con Enrico Lo Verso, riscritto e diretto da Alessandra Pizzi. A 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello, lo spettacolo è un doveroso omaggio al più celebre dei suoi romanzi, il “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”, quello che sintetizza meglio il pensiero dell’autore.
Fortemente voluta dal Direttore Generale del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza Piero Addis, l’iniziativa è nata dall’incontro con la regista Alessandra Pizzi e con il produttore Armando Fusco e dalla volontà di portare la magia del teatro nel Parco. La manifestazione è finalizzata alla promozione e alla valorizzazione del complesso monumentale nonché ad una inedita fruizione da parte del pubblico, in simbiosi con l’ambiente e la scenografia naturale dei giardini asburgici.
Uno Nessuno Centomila è l’adattamento teatrale della storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita, a partire da un dettaglio minimo, insignificante. Il pretesto è un appunto, un’osservazione banale che viene dall’esterno. I dubbi di un’esistenza si dipanano attorno ad un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità, lasciano il posto alla ricerca del Sé autentico, vero, profondo. L’ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi, e nel fondo è l’essenza: abbandonare i centomila, per cercare l’uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporarla, la vita.
Da qui l’idea di una nuova ed originale messa in scena volta a rendere la perennità del messaggio pirandelliano, l’atemporalità del protagonista, uomo di ieri, di oggi, di domani.
Avrebbe voluto che Pirandello fosse vivo, spiega Alessandra Pizzi, per mostrargli la grandezza della sua parola, l’attualità del suo messaggio, chiedendosi, nell’osservare l’immobilità del pubblico ad ogni spettacolo, se Pirandello fosse mai stato consapevole delle conseguenze che avrebbe potuto produrre la tumultuosa portata dello stesso.
In forma di monologo, il testo è affidato al racconto e alla bravura di Enrico Lo Verso che, dopo anni di assenza dal teatro, torna per dar vita ad un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo”, in una messa in scena minimale ma mutevole in ogni contesto. Una sorta di seduta psicoterapeutica, da cui ci si sente irrimediabilmente attratti, per affondare le mani nella propria mente, inconsapevoli degli scenari che potrebbero aprirsi.
Oltre 70 repliche e più di 50.000 spettatori, sold-out quasi ovunque, provano il successo che lo spettacolo sta riscuotendo a partire dal debutto estivo del 2016, ospite dei più importanti teatri e festival nazionali ed internazionali. Acclamato dalla critica e dal pubblico, soprattutto giovanile, Uno Nessuno Centomila ha ricevuto lo scorso 5 agosto a Sirolo, in provincia di Ancona, il Premio Nazionale Franco Enriquez 2017 per la migliore regia e per il miglior attore della Stagione 2016/17.
Inaugurata lo scorso 14 luglio con lo spettacolo Passione Napoletana, la rassegna “Teatro a Corte” proseguirà il 24 settembre con Da me a Riccardo III, interpretato da Ennio Fantastichini, a cura di Fausto Costantini, che pone l’accento sulla crudeltà del protagonista e le sue fragilità. La conclusione della rassegna sarà affidata il primo ottobre a Thinking Novecento, incontro tra brani musicali e testi narrativi per celebrare il Secolo Breve, attraverso scrittori, poeti e musicisti che hanno vissuto e connotato il Novecento.
Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria sul sito www.reggiadimonza.it
Informazioni: 039.39464210
Note integrali a cura di Alessandra Pizzi
Il Progetto
Avrei voluto che Pirandello fosse vivo, per mostrargli la grandezza della sua parola, la contemporaneità di un messaggio, più attuale oggi a 100 anni dalla sua formulazione, il bisogno impellente, necessario, autentico del pubblico di approvvigionarsi della conoscenza di sé, di leggere per provare a decodificare quei segni della quotidianità come codici di accesso ai meandri delle proprie emozioni. Mi chiedo ogni sera, osservando il pubblico che, immobile, assiste allo spettacolo, se Pirandello fosse veramente consapevole delle conseguenze che la portata della forza tumultuosa, di quella giustapposizione di pensieri, di quella serie, interminabile, di quesiti, della ricerca smaniosa di risposte, avrebbero potuto produrre sul pubblico. O se, come spesso accade, il risultato abbia superato le intenzioni. Di certo nel suo pensiero e nella sua opera c’è la consegna al mondo del fardello della conoscenza, che è peso per la presa in carica di sé stessi, ma anche leggerezza per la scoperta meravigliosa di quella bellezza che ad ognuno la vita riserva.
Uno, nessuno e centomila è il romanzo chiave: non in quanto apoteosi o summa del pensiero, ma quanto incipit per un’analisi introspettiva e macroscopica sulle dinamiche esistenziali, ma anche socio-culturali della società. Uno, nessuno e centomila “apre”, la mente a riflessioni e a dubbi, il cuore alla ricerca della propria essenza, ma soprattutto apre alla vita, affinché scelga la forma migliore con cui rappresentare l’individuo.
Ho raccolto l’eredità di questo pensiero, più per dovere che per amore per l’arte. Il dovere di chi fa questo lavoro e che è chiamato ad interpretare strumenti di conoscenza, inventando specifici e linguaggi in modo da renderli accessibili a tutti.
Ecco che UNO NESSUNO CENTOMILA, nel riadattamento del testo reso in forma di monologo, che ho voluto dargli diventa il presupposto per un teatro che “informa”, che supera la funzione dell’intrattenimento e diventa pretesto, occasione, spunto per la conoscenza. E in questo sta il dovere di un drammaturgo, nel trovare un codice per offrire al pubblico l’occasione per superare sé stesso. Poco importa se il pretesto sia una sera a teatro, del resto, Pirandello stesso ci insegna che il pretesto è pur sempre una banalità.
Ecco che la messa in scena di UNO NESSUNO CENTOMILA, segna il ritorno dopo 10 anni in teatro di Enrico Lo Verso. Una seduta psicoterapeutica affidata alla sua magistrale bravura; tutti ne sono attratti, ma in pochi sono consapevoli degli scenari che possono profilarsi.
Ecco che 70 minuti sono il tempo necessario ad affondare le mani nella propria mente, ricercare come in un déjà vu, gli elementi già noti, riconoscerli e iniziare a guardarli con una luce nuova.
Ecco che lo spettacolo rompe gli schemi, toccando uno dopo l’altro i conflitti di un’esistenza: il rapporto con i genitori, i dubbi sulla provenienza, il rapporto dei generi, la ricerca dell’identità e, infine, l’affermazione di sé.
Ecco che il pubblico si nutre di testo, in silenzio elabora, applaude e, ogni sera, ci chiede di farlo ancora…
Lo spettacolo
In occasione del 150esimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello, uno spettacolo sull’ultimo romanzo dell’autore di Girgenti, quello che riesce a sintetizzare il pensiero dell’autore nel modo più completo. Pirandello stesso, in una lettera autobiografica, lo definisce come il romanzo “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita. Uno, nessuno e centomila è un’opera di lunga elaborazione, di assidua stesura, che accompagna, o per meglio dire informa di sé, il resto della produzione pirandelliana. Da qui l’idea di una nuova e originale messa in scena, che possa ricercare nuovi specifici per lo spettacolo ma, soprattutto, sappia ridisegnare il rapporto, all’interno dello spazio scenico tra parola e gesto. Un unico testo narrativo, per interpretazioni sempre diverse affidate al racconto di Enrico Lo Verso, che mette in scena un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo”. Un’interpretazione naturalistica, immediata, “schietta”, volta a sottolineare la contemporaneità di un messaggio universale, univoco, perenne: la ricerca della propria essenza, dentro la giungla quotidiana di omologazioni. La voglia di arrivare in fondo ed assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa. Ed infine, il piacere unico, impagabile della scoperta del proprio “uno”: autentico, vero, necessario. Il Vitangelo Moscarda interpretato da Lo Verso diventa uomo di oggi, di ieri, di domani. Ed il testo diventa critica di una società che oggi, come cento anni fa (quando il testo fu concepito), tende alla partecipazione di massa a svantaggio della specificità dell’individuo. Ma la sua è una critica volta ad un finale positivo, la scoperta per ognuno di essere sé stessi, dentro la propria bellezza. L’interpretazione, non manca di ironia e sagacia, ricca com’è di inflessioni e note di colore tipiche siciliane, tanto care all’autore del testo, al personaggio e all’attore che lo interpreta. Una messa in scena mutevole in ogni contesto, nel rapporto empatico con il luogo e con chi ascolta e che dà forma ad un personaggio, che è uno, centomila o nessuno, tutti per la prima volta affidati al racconto di una voce.
Lo spettacolo ha debuttato il 29 luglio del 2016, e ha realizzato oltre 70 repliche, registrando nei prestigiosi teatri e festival italiani e internazionali (tra cui Teatro Comunale di Siracusa, Teatro Pirandello di Agrigento, Teatro Gobetti Pirandello Festival Torino, Teatro Sala Umberto Roma, Teatro Mercadante Altamura, Teatro Abeliano Bari, Istituto di Cultura Italiana a Pechino, Teatro Comunale Corato) quasi ovunque il sold out. Il successo di critica e pubblico (specie giovanile) ha portato all’ambito riconoscimento del Premio Franco Enriquez 2017. La cerimonia di consegna si è svolta il 5 agosto a Sirolo (AN).
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SEPOLCRI IMBIANCATI
Belli fuori. Ma dentro?
Il Consorzio Desio Brianza, spiace doverlo constatare, sembra appartenere a questa categoria … all’esterno appare un Ente degno di stima, dedito a meritevoli attività a sostegno di giovani, disabili, categorie svantaggiate … ma dentro, come tutti i sepolcri, conserva cadaveri. Tanti cadaveri. Decine e decine di operatrici e operatori con rapporti di lavoro più che precari … si tratta di cooperative in appalto, e agenzie per il lavoro in somministrazione, che forniscono personale temporaneo. Peccato che il lavoro sia tutt’altro che temporaneo, il Consorzio esiste da trent’anni, e ci sono operatori impiegati anche da oltre sette anni con contratti a tempo determinato, continuamente appesi al filo della scadenza, e spesso rinnovati a pochi, pochissimi giorni dalla scadenza stessa. Si può vivere così? E perché?
Perché impiegare lavoratori precari per servizi che precari non sono? Per risparmiare sul costo del lavoro. Quindi il contributo al mantenimento dei servizi sociali non viene dai Comuni che stanziano le risorse necessarie, magari facendo pagare qualche euro in più di tasse ai poveri cittadini della Brianza (che rimane pur sempre una delle provincie più ricche d’Europa) ma dai lavoratori, che si dedicano ai disabili per paghe che vanno dai 900 ai 1200 euro netti. 6 o 7 euro l’ora ...
Ma il meglio – ad oggi – lo hanno raggiunto con il licenziamento di una delegata sindacale, poco più che trentenne, separata con due bambini a carico. Colpevole di ritardi e assenze negli ultimi sette mesi, causati da problemi familiari e di salute tutti documentati, ma preceduti da sette anni di lavoro senza mai nessuna censura, e sempre appesa al ricatto – come decine dei suoi colleghi – del contratto che scadeva, e che poteva non essere rinnovato. Quasi otto anni a tempo determinato, alla faccia dei limiti di legge, 36 mesi! In questi ultimi mesi anche un infortunio, provocato da un utente particolarmente problematico, che ha mandato in infortunio lei e altre due operatrici ...
Questi farisei diranno che non c’è stato un licenziamento, ma un mancato rinnovo … in sostanza, hanno detto all’agenzia (Randstad) di non mandarla più. Per dirla in italiano, hanno lanciato il sasso e nascosto la mano. Vergognatevi!
Ufficio Segreteria e Comunicazione
CGIL Monza e Brianza
Via Premuda, 17 - 20900 Monza MB
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UNA COLATA DI CEMENTO LUNGA 60 ANNI: DAL DOPOGUERRA DIMEZZATA LA QUOTA PRO CAPITE DEL SUOLO COLTIVATO IN LOMBARDIA
Appello di Legambiente e Coldiretti: fino al 12 settembre è possibile sottoscrivere la petizione internazionale People4Soil per una legge europea a tutela del suolo, www.salvailsuolo.it
Dossier fotografico con casi emblematici in Lombardia: http://bit.ly/2eB2EtP
In poco più di 60 anni ogni cittadino lombardo ha perso metà della sua quota di prati e aree coltivate. Secondo un’analisi di Legambiente e Coldiretti Lombardia basata sui dati elaborati dal Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo del Politecnico di Milano, la disponibilità di superfici agricole è passata da quasi duemila metri quadrati a meno di mille per ogni residente in Lombardia, mentre a livello regionale il 30% dei terreni coltivabili è stato abbandonato o trasformato in insediamenti residenziali, capannoni e nuove autostrade, molto spesso meno utili del previsto: basti vedere quello che è successo con la Brebemi e le sue opere accessorie. A tutto questo si è aggiunto lo spopolamento delle montagne verificatosi in particolare fra gli anni ’60 e ‘80, e il boom degli insediamenti industriali attorno alle città che, in qualche caso, nel tempo si sono trasformati in cimiteri industriali. A testimoniare il fatto che il processo non si è mai arrestato c'è il dossier fotografico con casi emblematici verificatisi dopo l'anno 2000 in tutte le province Lombarde, oggi pubblicato. Purtroppo l'emergenza suolo in Lombardia è solo una parte del problema, che riguarda l'Italia nel suo complesso, dove ancora la legge sulla tutela del suolo appare persa nelle secche parlamentari, ma anche il resto dei Paesi europei.
«Ancora oggi, in Lombardia come nel resto d'Europa, i suoli sono sotto assedio da parte del cemento, ma anche di fenomeni di degrado e abbandono: per questo promuoviamo una petizione europea, che ogni cittadino con la propria carta d'identità può firmare sul sito www.salvailsuolo.it, per chiedere una iniziativa legislativa europea che tuteli una risorsa naturale da cui noi tutti dipendiamo» dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. Sia Coldiretti che Legambiente, insieme a oltre 500 associazioni europee, sono infatti sono tra i promotori della ECI (Iniziativa dei Cittadini Europei), People4Soil, che è possibile sottoscrivere fino al prossimo 12 settembre.
«La terra non è una risorsa riproducibile, una volta persa è persa per sempre – afferma Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – negli ultimi 60 anni si è sepolto sotto il cemento e l’asfalto un patrimonio ambientale, culturale ed economico. Nonostante si possa pensare che la crisi dell’edilizia abbia in qualche modo frenato il consumo di suolo, a livello di volontà politica basta vedere i piani di governo del territorio dei comuni per verificare che la propensione delle pubbliche amministrazioni, in genere, non è certo quella del risparmio di suolo. E se nell’immediato dopoguerra tutto questo poteva essere giustificato dalla contingenza di una situazione eccezionale legata alle necessità della ricostruzione e dello sviluppo, nell’ultimo trentennio non sempre tutti i progetti si sono dimostrati utili o all’altezza della aspettative, basti vedere quello che è successo con la Brebemi, tanto per citare l’esempio più recente».
Infatti in Lombardia il suolo agricolo ha continuato a ridursi, con cali particolarmente rilevanti in valore assoluto nelle province maggiormente dotate di terreni coltivati, dove si è sentito di più anche il peso delle nuove infrastrutture. È il caso delle province di Brescia, Bergamo, Milano. Se preoccupa il dato della perdita dei terreni migliori dal punto di vista della fertilità, non è meno grave la situazione delle province che condividono con il nord milanese i processi di crescita metropolitana. In particolare nelle province di Monza e Varese, ma anche in molte parti di quelle di Como e Lecco, il suolo agricolo è ormai ridotto a consistenze del tutto marginali, mentre l’assetto urbanistico del territorio appare sempre meno sostenibile.
LA MAPPA DEL CONSUMO DI SUOLO IN LOMBARDIA
PROVINCIA |
Dotazione agricola 1999 (ha) |
CONSUMO DI SUOLO AGRICOLO 1999-2015 (ha) |
CONSUMO DI SUOLO AGRICOLO 1999-2015 (%) |
BRESCIA |
180.205,87 |
10.593,14 |
5,88% |
MILANO |
87.393,97 |
8.537,00 |
9,77% |
BERGAMO |
82.428,78 |
6.620,92 |
8,03% |
MANTOVA |
197.717,81 |
6.153,39 |
3,11% |
PAVIA |
225.233,66 |
4.129,19 |
1,83% |
CREMONA |
153.767,77 |
4.024,46 |
2,62% |
MONZA E DELLA BRIANZA |
16.118,28 |
2.365,82 |
14,68% |
VARESE |
19.176,97 |
2.274,11 |
11,86% |
LODI |
64.478,87 |
2.201,44 |
3,41% |
COMO |
20.276,80 |
1.789,82 |
8,83% |
SONDRIO |
25.387,16 |
1.557,52 |
6,14% |
LECCO |
14.359,67 |
1.144,19 |
7,97% |
TOTALE |
1.086.545,60 |
51.391,01 |
4,73% |
Elaborazione dati CRCS - Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo su fonte DUSAF Regione Lombardia
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Inizio nuova stagione di Toastmasters Monza. A settembre ricominciano gli incontri per imparare a comunicare efficacemente in pubblico Il 13 settembre ricominciano al Binario 7 a Monza gli incontri dell’associazione Toastmasters Monza, derivazione monzese della grande organizzazione no-profit americana Toastmasters, che da 90 anni insegna a milioni di persone come essere più carismatici e parlare più efficacemente in pubblico. Attivo da 5 anni, il club di Monza ha ottenuto più volte importanti risultati nelle gare internazionali di public speaking che Toastmasters organizza periodicamente. Ivan Ottaviani fondatore e socio del club è stato campione Europeo di discorsi umoristici nel 2015. Annalisa Crespi un’altra socia del club è stata per due volte campionessa nazionale e una volta campionessa europea di discorsi ispirazionali in italiano. Come fa Toastmasters a migliorare le tue capacità comunicative? In Toastmasters impari facendo. Il club fornisce un ambiente amichevole e di supporto dove esercitarsi a parlare in pubblico. I discorsi poi ricevono valutazioni costruttive e suggerimenti dagli altri membri. Ogni oratore svolge un percorso di comunicazione che lo porta ad avere per i propri discorsi obbiettivi sempre più sfidanti. Se nel primo discorso un oratore ha come obbiettivo solo introdurre se stesso, nel quinto dovrà imparare ad usare il linguaggio del corpo mentre nel decimo dovrà ad esempio convincere il pubblico di una particolare tesi. “Quando mi sono iscritto al club poco meno di due anni fa” racconta Nicolò Bozzato, socio e attuale presidente del Club “non riuscivo a comunicare in pubblico come volevo, ero impacciato, nervoso e parlavo a velocità elevitassima. Ora ho ovviamente ancora tanto da migliorare, ma tutti si sono accorti di come le mie doti di comunicazione siano migliorate, soprattutto sul lavoro”. Toastmasters è utile anche a chi ha già esperienze di comunicazione. “Sono abituato a comunicare in pubblico da molti anni per il mio lavoro” ci svela Antonio Sicilia, socio storico del club ed ex presidente “ma è solo quando ti iscrivi ad un club come Toastmasters che dopo tanto tempo puoi notare quei piccoli difetti che da solo non vedresti mai, ma che possono danneggiare enormemente la tua comunicazione. Tic, ripetizioni, un linguaggio del corpo poco espressivo, Toastmasters ti aiuta a lavorare su tutti questi aspetti e a comunicare nel modo migliore possibile”. L’impatto di Toastmasters non si esaurisce nella comunicazione. Oltre a fare discorsi i soci sono costantemente coinvolti in progetti di leadership, dove organizzano eventi, gare, presentano serate, organizzano la vita del club. I costi di tutto questo? Minimi. “Di solito i corsi di comunicazione in pubblico costano migliaia di euro, ma non Toastmasters, che è un organizzazione no-profit. Chiediamo solo un piccolo contributo annuale ai soci per coprire le spese di affitto e il materiale che usiamo” risponde Nicolò Bozzato “Inoltre se lo si desidera si può venire gratuitamente quante volte lo si desidera come ospite. Una persona può venire a vedere come funziona il nostro club, fino a che non è sicura che faccia per lei.” Non resta allora che provare a partecipare ad una serata gratuitamente. Il club riapre il 13 settembre, al Binario 7 a Monza. Il sito dove reperire tutte le informazioni utili è www.toastmastersmonza.it Cos’è Toastmasters International Toastmasters International è un’organizzazione mondiale che incoraggia gli individui a diventare migliori comunicatori e leader. Il suo quartier generale è in California. I membri dell’organizzazione superano i 352.000 nel mondo distribuiti in 16.400 club presenti in 141 paesi. Dal 1924 Toastmasters aiuta persone di ogni estrazione sociale a diventare comunicatori e leader migliori. Per informazioni sul club di Monza contattare Nicolò Bozzato 392 7748397 president@toastmastersmonza.it
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Ville Aperte in Brianza 2017 – XV edizione
136 beni aperti e visitabili nelle “tre Brianze” di Monza-Como-Lecco
Monza, 6 settembre 2017. Al via la XV edizione di Ville Aperte in Brianza, la manifestazione promossa dalla Provincia di Monza e della Brianza che ogni anno permette discoprire piccoli e grandi gioielli del patrimonio culturale della Brianza, con aperture straordinarie e visite guidate nel periodo dal 16 settembre all’1 ottobre, con la conferma domenica 24 settembre quale giornata principale della manifestazione, come da tradizione.
Sviluppando il tema delle “tre Brianze”, già avviato nella scorsa edizione, il territorio di Ville Aperte allarga i propri orizzonti coinvolgendo nuovi Comuni. La rassegna, infatti, si svolge in collaborazione con le Province di Como e di Lecco, che hanno il ruolo di raccordo con i rispettivi territori. Complessivamente, dunque, Ville Aperte in Brianza interesserà 64 Comuni, di cui 34 comuni MB, 6 comuni di Como, 21 di Lecco, e 3 comuni della Città Metropolitana di Milano. Ad animare le attività, insieme agli enti pubblici proprietari dei beni, altri numerosi partner tra associazioni e fondazioni culturali del territorio.
Complessivamente sono 136 i beni aperti al pubblico, con 12 nuove aperture che si affiancano ai siti presenti già dagli anni scorsi e rendono la proposta di Ville Aperte sempre interessante anche per il pubblico che vi partecipa ormai da anni. Attesi visitatori in aumento anche per quest’anno: grazie all’offerta culturale rinnovata e allargata e le attività di coinvolgimento rivolte a nuovi target, l’obiettivo è raggiungere e superare le 21mila presenze registrate nell’edizione precedente.
“Ville Aperte cresce ancora e per la XV edizione offre nuove opportunità per scoprire scorci inediti delle Brianze e occasioni insolite per immergersi nei luoghi della cultura: una formula di successo che consolida i servizi di rete offerti dalla Provincia e le preziose partnership consolidate con il territorio” – spiega il Vicepresidente della Provincia MB, Roberto Invernizzi. “Ringrazio i tanti volontari, le Associazioni e tutti i Comuni che contribuiscono al successo di questa attesa kermesse. Un appuntamento capace di accendere i riflettori su un patrimonio storico e architettonico di rilievo; uno scrigno di cultura, tradizione e bellezza che marchia da sempre le nostre Brianze”, ha detto il Vice Presidente.
Enti patrocinatori: Ville Aperte 2017 ha ricevuto il patrocinio istituzionale dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in attesa della conferma di adesione da parte del Presidente della Repubblica. La Regione Lombardia, attraverso l’Avviso Unico Cultura 2017, ha assegnato alla manifestazione un contributo di 20.000 euro, valutando il progetto proposto dalla Provincia di Monza e della Brianza strategico per la promozione e fruizione del patrimonio culturale del territorio. Il progetto si è classificato al terzo posto nella graduatoria della Linea 1° “Ambito promozione educativa e culturale” su 158 progetti complessivi presentati.
Anche quest’anno hanno confermato il loro patrocinio la CCIAA MB, il Touring Club Italiano, FAI – Delegazione di Monza, ADSI Associazione Dimore Storiche Italiane, AIM – Associazione Interessi Metropolitani, UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco Italiane, Italia Nostra – Sezione di Monza. Ville Aperte in Brianza anche quest’anno aderisce inoltre alle Giornate Europee del Patrimonio, iniziativa con la quale si condivide la finalità di avvicinamento del pubblico e di miglioramento della fruizione del patrimonio culturale.
Le Ville Aperte della Grande Brianza. Quest’anno la kermesse culturale amplia i confini, rafforzando la collaborazione con le Province di Lecco e di Como e contribuendo a disegnare, anche in ambito culturale, l’area vasta collocata a nord-est di Milano. 136 i siti pubblici e privati visitabili tra ville, palazzi, parchi e giardini, chiese e musei nel territorio: si tratta di luoghi di interesse culturale ed escursionistico, da visitare attraverso itinerari urbani ed extra-urbani che costituiscono proposte turistiche a Km-zero di grande appeal.
Formazione. Per migliorare l’esperienza di visita da parte del pubblico, quest’anno è stato organizzato un primo percorso formativo sperimentale rivolto ai proprietari e gestori dei beni visitabili. Il corso, con l’obiettivo di sviluppare le capacità organizzative e di accoglienza e di proporre standard condivisi per le visite, ha visto la partecipazione di funzionari pubblici e operatori privati, che hanno preso parte a lezioni e iniziative laboratoriali dedicate alla progettazione e organizzazione della visita, alla gestione dei volontari, alla trasmissione dei contenuti e relazione con il pubblico, alla comunicazione on e offline.
Le new-entry di Ville Aperte 2017. Complessivamente sono 12 le nuove aperture per #VilleAperte17, la maggior parte nel territorio della Brianza monzese, a partire dalla città capoluogo, Monza, dove grazie all’attività della locale delegazione del FAI sarà possibile visitare il complesso di San Gerardino. A Briosco altri due siti privati saranno visitabili, i Mulini di Peregallo e la Fornace Artistica “Riva”: entrambi propongono visite guidate in forma laboratoriale, adatte anche a famiglie con bambini. A Brugheriosarà possibile visitare “Villa Sormani”, bell’esempio di barocchetto lombardo. La chiesa di Sant’Eugenio, risalente all’VIII secolo, sarà visitabile a Concorezzo. Lentate sul Seveso organizza quest’anno nella frazione di Copreno le visite all’Oratorio di Sant’Alessandro. Ancora nella Brianza monzese, per la prima volta sarà possibile visitare Villa Dho a Seveso, mentre a Sovico si svolgeranno le visite guidate alla Chiesa Vecchia con la collaborazione del comitato parrocchiale. Un nuovo sito visitabile anche aVimercate, nel cui territorio Ville Aperte è nato nel 2003: domenica 24 settembre ci saranno visite guidate al Parco di Villa Santa Maria Molgora.
Un’altra novità è rappresentata dalla visita dell’area dell’Ex CRAL Antonini Corberi all’interno del Complesso Architettonico di proprietà provinciale adiacente a Villa Pusterla al Mombello di Limbiate. Si tratta di uno spazio che racconta la storia più recente di un sito dalle alterne vicende, con visita esterna ai locali dove i dipendenti dell’ex ospedale psichiatrico svolgevano le attività ricreative insieme alle proprie famiglie.
Alcune new-entry anche nel territorio lecchese, con l’apertura a Montevecchia dell’Oratorio di San Bernardo, a Cremella Villa del Bono, a Oggiono la Cascina Ghisolfa, a Olgiate Molgora Villa Maria di Mondonico mentre nella Brianza comasca, con l’adesione di Cabiate con Villa Padulli.
Ville Aperte a Monza. Sempre ricca è l’offerta della Città di Monza, dove sarà possibile visitare il Museo del tesoro del Duomo di Monza (con tariffa ridotta presentando il biglietto di Ville Aperte in Brianza), i Musei Civici, la Saletta Reale. Grazie all’attività dell’Associazione Guidarte saranno visitabili la sede Rai Way nel Parco di Monza, la Cappella Espiatoria, Villa Torneamento. I volontari della Delegazione di Monza del FAI, oltre ad essere impegnati nella nuova apertura del Complesso di San Gerardino, anche quest’anno accompagneranno i visitatori a conoscere la Quadreria dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo.
Un discorso a parte merita la Villa Reale di Monza, dove grazie alla collaborazione fra il Consorzio Reggia di Monza e Nuova Villa Reale e la collaborazione della Camera di Commercio di Monza e Brianza, sarà possibile visitare l’intero complesso del Piermarini con un biglietto cumulativo a prezzo ridotto, arricchito da una visita accompagnata alla Mostra fotografica Sony World Awards allestita negli Appartamenti Privati e accedere liberamente al Triennale Design Museum allestito presso il piano Belvedere.
Il Museo della Triennale al Belvedere della Reggia sarà inoltre sede martedì 19 settembre di un incontro straordinario dedicato al design con Gillo Dorfles uno dei protagonisti che hanno segnato la storia nel Novecento. Durante l'appuntamento, saranno proiettati e commentati alcuni spezzoni del video "La guerra del tempo", dedicato allo stesso Dorfles e alla sua esperienza artistica straordinaria dal regista Francesco Leprino.
Molte le conferme del territorio della Brianza monzese, dove il partenariato è ormai consolidato da anni di lavoro insieme sul tema della promozione del patrimonio culturale.
Un lavoro che porta ad elaborare però proposte sempre nuove anche su beni ormai noti, come nel caso di Cesano Maderno, dove saranno visitabili le sale non ancora restaurate di Palazzo Arese Borromeo e si terrà un percorso di visita dedicato agli elementi architettonici, decorativi e artistici del Parco Arese Borromeo. Un’occasione straordinaria anche la visita guidata prevista al Complesso Borromeo d’Adda di Arcore: oltre alle Scuderie e alla Cappella Vela, si segnala la visita al cantiere di restauro della Villa, che potrà essere realizzata anche grazie alla Realtà Aumentata attraverso una app scaricabile su smartphone e tablet. Completa l’offerta la visita teatralizzata condotta dagli attori dell’Associazione Culturale Dramatrà. Il MUST di Vimercate propone anche quest’anno “Sotterranei, fortezze medievali”, un viaggio nei luoghi più nascosti della città per rivivere atmosfere e suggestioni di altri tempi, visita guidata tematica molto apprezzata nelle scorse edizioni. Interessante è la proposta del Comune di Muggiò, dove le visite guidate si svolgeranno con il supporto degli studenti dell’IIS “Martin Luther King” nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro dedicato alla fruizione culturale come leva dello sviluppo anche turistico del territorio.
I progetti speciali dell’edizione 2017. All’interno di #VilleAperte17 si svolgeranno quest’anno due iniziative speciali:
“Ville Aperte per i Bambini”, un progetto di lettura ad alta voce proposto dall’Associazione Culturale Lerbavoglio con il supporto delle biblioteche dei comuni partecipanti, per offrire ai bambini la possibilità di apprezzare la bellezza del nostro patrimonio storico-culturale: un libro, le immagini della fantasia e la voce del lettore accompagneranno i bambini nel mondo incantato della fiaba e del racconto. Le letture, tenute da volontari, si svolgeranno ad Arcore, Barlassina, Bernareggio, Cornate d’Adda, Lainate, Lentate sul Seveso, Sulbiate, Triuggio, Usmate Velate, Vimercate, secondo date e orari indicati nell’apposita sezione sul sito. I partecipanti alle letture, sono volontari che stanno seguendo un percorso di formazione loro dedicato, focalizzato sia su elementi tecnici quali il tono di voce, i tempi della lettura, sia sulle metodologie di accoglienza e confronto con i bambini, per offrire loro un’esperienza piacevole di immersione nella lettura e nella bellezza.
“Storie dimenticate”, un progetto editoriale che si propone di raccontare la storia dei luoghi dimenticati della Lombardia, un racconto fatto di parole e immagini a ritroso nella memoria del territorio (www.storiedimenticate.it). Fra i beni mappati dal progetto in Brianza vi sono, tra gli altri, l’ex Ospedale Psichiatrico di Mombello e la cittadella del divertimento di Consonno. Domenica 24 settembre, a margine della visita a Villa Pusterla di Limbiate, si potrà proseguire l’esplorazione dell’area per scoprire le storie di un luogo entrato nell’identità e nella memoria collettiva di quei territori.
La “Las Vegas della Brianza” sarà invece visitabile con la guida dei volontari dell’associazione Amici di Consonno. Sul sito web di Ville Aperte in Brianza si trova una pagina dedicata al progetto, con link per le prenotazioni.
Itinerari. L’offerta culturale di Ville Aperte in Brianza è arricchita da una serie di itinerari proposti dai partner per chi vuole unire l’esperienza escursionistica alla visita culturale. Diverse sono le chiavi di lettura per il capoluogo, la città di Monza, elaborate dall’Associazione Guidarte: si può scoprire la città medievale, oppure la sua storia industriale, o ancora immergersi nei luoghi raccontati dal Manzoni nelle pagine dei Promessi Sposi o partecipare agli itinerari dedicati alle famiglie con bambini. Itinerari urbani sono proposti dai comuni di Aicurzio, Annone e Nova Milanese, mentre nel nord Milano, Bollate e Lainate incentivano la visita ai rispettivi siti attraverso una proposta di sconto sul biglietto d’ingresso per chi ha già visitato l’altra villa.
Partecipare a Ville Aperte 2017 è facile. Le visite guidate si effettuano su prenotazione. Una volta scelti i beni da visitare, è possibile prenotare sul sito web www.villeaperte.info a partire dal 7 settembre. Il costo del biglietto è di 4 € a persona, con eccezioni e sconti in base ai singoli beni. L’accompagnamento alla visita è curato anche da guide abilitate e da associazioni culturali, ma non mancano progetti che prevedono il coinvolgimento degli studenti del territorio.
Ville Aperte in Brianza sempre più “digital”: anche quest’anno grande attenzione è dedicata all’utilizzo di strumenti digitali per la fruizione del patrimonio culturale: realtà aumentata, app e QR-code, migliorano l’accessibilità e la modalità innovativa delle visite, come ad Arcore e Cesano Maderno. Nell’edizione 2017 ancora maggiore è la presenza di Ville Aperte in Brianza sui social network, considerati a tutti gli effetti canali di informazione e dialogo con i visitatori dei beni e tutte le persone interessate al patrimonio culturale locale: siti aperti per l’iniziativa sono raccontati sulla pagina Facebook costantemente aggiornata con news in tempo reale, informazioni sull’accessibilità, i principali eventi nelle ville, musei, parchi. Attraverso l’hashtag #VilleAperte17 è possibile seguire gli aggiornamenti sulla manifestazione anche suTwitter con info, foto, orari. In collaborazione con Igers Brianza verrà incentivata la creazione di un photobook collettivo e condiviso del patrimonio culturale della Brianza.
Ville Aperte in cifre. Ville Aperte in Brianza è promossa dalla Provincia di Monza e Brianza in collaborazione con le province di Lecco e Como. Complessivamente i comuni aderenti, incluse tre adesioni dal territorio del nord Milano, sono 64 comuni, oltre a 19 soggetti privati, per un totale di 83 partner. In dettaglio, aderiscono quest’anno34 Comuni della Provincia di Monza, 21 di Lecco, 6 di Como e 3 del territorio di Milano. I beni aperti per la visita guidata sono 134, con orari e modalità diverse per ogni sito. Sono più di 500 le persone coinvolte nell’organizzazione, gestione e promozione della manifestazione. Previsti - all’interno dell’iniziativa - mostre, concerti laboratori e workshop.
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ANCHE QUEST’ANNO, A SETTEMBRE TORNA LA FESTADELL’UNITà PROVINCIALE DI MONZA E BRIANZA
Prenderà il via giovedì 7 settembre la terza edizione della Festa de l’Unità provinciale di Monza e Brianza, organizzata quest’anno presso l’area feste di Arcore, in via Monte Rosa. Cinque giorni di dibattiti e musica, libreria e cucina, come da tradizione delle feste dell’Unità.
I temi affrontati nei dibattiti spaziano dal dissesto idrogeologico al federalismo e al referendum di ottobre, dal lavoro in Europa e in Italia ai migranti e all’accoglienza; il tutto con ospiti quali Anna Ascani e Cesare Damiano, più ai nomi dei rappresentanti locali quali il segretario Pietro Virtuani, gli europarlamentari Alessia Mosca e Brando Benifei, i consiglieri regionali Enrico Brambilla e Laura Barzaghi, l’onorevole Roberto Rampi, e infine Roberto Scanagatti e Gigi Ponti.
Anche per la programmazione musicale grande varietà: si parte con gli spettacoli delle 21,30 con il folk de La Malaleche, per arrivare alla serata swing di venerdì, con i Jazz Lag, il liscio dei Lucy e i Family sabato sera, domenica la serata rock con i Nox Out e la conclusione della festa con il tributo ai Nomadi dei Senza Patria, lunedì 11 settembre.
Tutte le informazioni su www.pdbrianza.it.
PD Monza e Brianza
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che si cominci a parlare di una ciclabile in via Borgazzi è sicuramente un fatto positivo. Fin'ora sembrava un discorso chiuso ma evidentemente dopo il questionario destinato ai commercianti di c.so Milano/via Borgazzi, promosso da FIAB MonzainBici e Importiamo il modella Amsterdam con un risultato favorevole all'80% alla ciclabile, qualcosa si sta muovendo nel senso giusto.
E' stato realizzato un tratto di ciclabile da Via Philips a via Montenero ma siamo convinti che dovrà essere completato per avere una sua utilità, in caso contrario rimarrà un breve tratto poco utile e si aggiungerà allo spezzatino monzese.
Quello che chiediamo da tempo è la possibilità per i cittadini monzesi di raggiungere la prossima fermata della metropolitana a Bettola e magari arrivare fino a Sesto San Giovanni, partendo da Largo Mazzini.
I vantaggi per la città sono ormai conosciuti da tutti e un disincentivo all'uso del proprio mezzo privato a motore non potrà che portare notevoli vantaggi.
Lo vediamo in tutte le città europee dove queste soluzioni si susseguono continuamente e sono sempre più avanzate e indirizzate a favorire una mobilità dolce per pedoni e ciclisti e in definitiva per tutta la cittadinanza.
Piccoli accorgimenti per eliminare eventuali problemi di traffico locale potranno essere affrontati ma è certo che restringere la carreggiata stradale è uno di quei modi con più risultati positivi che fanno parte della moderazione del traffico, volta a diminuire le velocità delle auto con conseguente riduzione degli incidenti.
L'alto possesso di auto, primato monzese, è anche il risultato di mezzi pubblici carenti e quindi potenziando questa modalità di trasporto affiancata ad un forte incremento di mobilità ciclistica, porterà a diluire sensibilmente le auto in circolazione e parcheggiate lungo le strade, liberando spazi che saranno messi a disposizione della cittadinanza.
Quindi salutiamo favorevolmente la nuova pista di Via Borgazzi a patto che venga completata nel suo itinerario completo da Largo Mazzini a Bettola/Sesto SanGiovanni.
Uff. Stampa FIAB MonzainBici