Nina Turner

  • Intervista con l'icona progressista Nina Turner, candidata al Congresso nelle elezioni di midterm.

     

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    Icona del progressismo americano, carismatica alleata di Bernie Sanders e sua diretta erede naturale, Nina Turner torna a correre per il Congresso dopo la sconfitta subita l'estate scorsa nell'elezione speciale dell'Ohio, vinta dalla candidata scelta dall'establishment Shontel Brown. Nell'intervista rilasciatami il  22 febbraio 2022  Nina racconta di quella sconfitta, della necessità per i progressisti di non demordere, del primo anno di Biden e di altro ancora. 

  • La guerra “democratica” contro Nina Turner in Congresso nell'elezione speciale dell'Ohio

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    L'elezione speciale dell'undicesimo distretto dell'Ohio per il seggio lasciato libero da Marcia Fudge, entrata nello staff di Joe Biden, ha assunto proporzioni di livello nazionale per le primarie del 3 agosto. Il terrore che Nina Turner, vulcanica alter ego di Bernie Sanders, entri in Congresso con lui, Alexandria Ocasio Cortez e la Squad ha provocato l'afflusso di enormi quantità di denaro nelle casse della candidata pro-establishment Shontel Brown.

  • Vicepresidenza Biden: ultime ore di attesa per Kamala Harris, Susan Rice e Karen Bass

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     Mentre Biden sta per annunciare la sua VP, diamo una panoramica delle finaliste: Kamala Harris, ex-candidata presidenziale e favorita  fino alla fine di luglio;  Susan Rice, ex-consulente di Obama per la sicurezza nazionale, la cui vendita delle azioni di Netflix sembra porla in pole position; infine la sorpresa degli ultimi giorni Karen Bass, presidente del Black Caucus del Congresso, mentre  Elizabeth Warren sembra ormai fuori gioco.

  • Il Congresso boccia i tagli al Pentagono chiesti da Bernie Sanders

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    Ai Repubblicani, compatti nel votare no al taglio del 10% delle spese militari per destinarle a interventi nella situazione pandemica, si è aggiunta la maggior parte dei Democratici, dimostrando ancora una volta quanto nel corrotto sistema bipartisan gli interessi dei finanziatori, in questo caso il Military Industrial Complex, contino molto di quello degli elettori.

  • Il ritiro di Bernie Sanders e i “Masters of War” del 21° secolo

     

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    La delusione e la tristezza per il ritiro di Bernie Sanders si mescolano all'indignazione per come il Moloch onnivoro del potere,  negli anni 60 rappresentato dai "Masters of War" di Bob Dylan, ha agito per neutralizzare la Rivoluzione Politica sandersiana per la seconda volta consecutiva. Ma la lotta non si fermerà perché, a dispetto di tutto, The Times They Are a-Changin'. 

  • La nuova sfida Biden-Sanders e il ritiro di Warren

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    Dopo un periodo di "lavori in  corso" Vorrei riprende le pubblicazioni. Tra i nuovi contributi, alcuni reportage dagli  Stati Uniti sulle primarie americane, con particolare attenzione alla campagna di Bernie Sanders. In questo articolo, oltre a una premessa riguardante i prossimi racconti sulle testimonianze raccolte in Iowa, New Hampshire, Vermont e New York, uno sguardo agli sconvolgimenti portati dal Supertuesday del 3 marzo e al tardivo ritiro di Elizabeth Warren la cui posizione continua ad essere enigmatica. 

  • La propaganda della CNN: Sanders vs O’Rourke

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    Prendendo a paradignama la CNN, ed in particolare le breaking news per le candidature di Bernie Sanders e Beto O’Rourke, tentiamo un’analisi di alcune delle strategie di cui si serve l'informazione mainstream per fare propaganda pro o contro i personaggi politici graditi o invisi all'establishment. 

  • Alla resa dei conti la sfida di Cynthia Nixon ad Andrew Cuomo

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    In diretta da NYC il rush finale della sfida Nixon-Cuomo con false ed infamanti accuse di antisemitismo scagliate contro l'attrice attraverso materiale pubblicitario proveniente  dal Partito Democratico dello Stato di New York "ad insaputa" di Cuomo e dei dirigenti. Quanto a Bernie Sanders il silenzio su Cynthia e il supporto dichiarato in dirittura d'arrivo ai suoi due compagni di corsa dice quanto sia complicata  la strategia degli endorsement