In diretta da NYC il rush finale della sfida Nixon-Cuomo con false ed infamanti accuse di antisemitismo scagliate contro l'attrice attraverso materiale pubblicitario proveniente dal Partito Democratico dello Stato di New York "ad insaputa" di Cuomo e dei dirigenti. Quanto a Bernie Sanders il silenzio su Cynthia e il supporto dichiarato in dirittura d'arrivo ai suoi due compagni di corsa dice quanto sia complicata la strategia degli endorsement
Oggi,
13 settembre 2018, i cittadini dello stato di New York registratisi al voto per le primarie del Partito Democratico vanno alle urne per una delle sfide più calde ed attese in tutto il paese, quella che vede contrapposti per la posizione di governatore il potentissimo Andrew Cuomo, in corsa per il terzo mandato con una quantità impressionante di denaro raccolto da pacs, superpascs, corporations e privati cittadini milionari e miliardari, e l'attrice progressista Cynthia Nixon (Amanda Hobbes in Sex and the City) che il suo budeget per la campagna elettorale se lo è costruito con le piccole donazioni della gente.
Al momento della candidatura dell'attrice molte erano le perplessità degli osservatori indipendenti che temevano si trattasse dell’ennesimo caso di limousine liberal, ossia di quei ricchi personaggi spesso del mondo dello spettacolo che si professano progressisti ideologicamente ma che non hanno idea di cosa sia effettivamente la vita della gente comune e soprattutto quella delle classi più povere.
Tuttavia sono bastati i primi comizi di Cynthia e una scorsa al suo passato perché anche i più scettici si rendessero conto di trovarsi davanti ad una donna con con una grinta da combattente e ad un vero esempio di progressismo militante. Non solo la sua storia di attivismo vanta battaglie in prima linea per la scuola pubblica e per i diritti civili delle donne e della comunità LGBT, ma il suo programma contiene tutte le istanze “sandersiane”, compresa la rinuncia ad anche un solo dollaro proveniente dal big money, primo comandamento che i progressisti devono osservare.
In questo senso i suoi affondi contro Andrew Cuomo, che raccogliendo milioni a palate dai ricchi donatori deve poi renderli sotto forma di favori e di leggi come fanno tutti i corporate democrats, sono stati puntuali, precisi e circoscritti fin da subito. Cynthia ha portato alla luce tutte le magagne dell'attuale governatore, per il quale lei stessa ha votato nel 2010 sperando in una gestione che avrebbe messo in atto le promesse fatte in campagna elettorale. Come quella ad esempio di sistemare il sistema di trasporto metropolitano, di pertinenza del governatore, che continua però a versare in condizioni patetiche; oppure quella di porre fine ai mega finanziamenti di Wall Street, salvo poi non farne nula come la stramilionaria campagna del 2018 ha dimostrato. Inotre Cynthia lo ha apertamente sbugiardato dati alla mano su questioni che dimostrano la sua corruzione. Per esempio ha fermato un'indagine iniziata dal procuratore distrettuale di Manhattan su Harvey Weinstein, dopo aver ricevuto un finanziamento dallo studio legale del noto produttore. Un altro eclatante caso, da molti assimilato al paradosso del Comma 22 , è quello della chiusura nel 2014 di una investigazione interna per porre rimedio alla corruzione nello Stato di New York. Nota come "Moreland Commission", era stato lo stesso Cuomo ad avviarla nel 2013, non immaginando che sarebbe stata in grado di avvicinarsi pericolosamente alla sua persona. Da lì la decisione del governatore di chiuderla prima di essere icoinvolto direttamente. Alcuni suoi stretti collaboratori finirono però nel mirino della giustizia come Joseph Percoco, suo consiglere di fiducia e un suo "quasi fratello", dato che Mario Cuomo lo considerava come il suo terzo figlio. Quando Percoco fu condannato a sei anni per aver ricevuto mazzette da 300.000 dollari da ditte coinvolte in lavori per lo stato, Cuomo ebbe persino il pelo sullo stomaco di dire che era quello che quello era il prezzo per avere tradito la fiducia della gente.
Insomma Cynthia ha mostrato la sua grinta fin da subito e così gli endorsement da parte di tutti i movimenti progressisti piccoli e grossi, tra cui Working Family Party, (l'importante movimento politico che ieri sera ha organizzato una emozionante riunione di Election Eve con i candidati principali e molti ospiti) e Our Revolution (prima e diretta costola di Adamo della rivoluzione politica di Bernie Sanders), hanno presto cominciato a piovere da tutte le parti. Cynthia è stata quindi di diritto accomunata agli altri candidati progressisti dalla carriera politica ormai consolidata come Jumaane Williams e Zephyr Teachout, che sono in corsa oggi per le altre due posizioni chiave di vicegovernatore e di attorney general.
Jumaane Williams
Zephyr Teachout
Dopo cinque giorni trascorsi a New York, inseguendo per quanto possibile alcuni degli incontri che rincorrono a ritmo frenetico, un primo resoconto deve innanzitutto sottolineare l’estremo sforzo sinergico che i vari comitati stanno mettendo in atto non solo per il loro specifico candidato, ma per il pacchetto completo. Moltissimo del materiale propagandistico è costruito sull'abbinamento dei candidati, quasi come se il voto per uno si portasse dietro automaticamente anche quello degli altri. Alcuni volantini vedono per esempio abbinati Nixon e Williams quasi fosse un ticket unico, quando invece nel caso delle primarie le corse di governatore e vicegovernatore sono indipendenti e l'abbinamento per le elezioni del 6 novembre sarà dunque quello che vedrà uniti due vincenti di oggi.
Il fatto che i tre principali candidati si facciano vedere spesso insieme, e siano così intrecciati anche nelle telefonate e negli street canvassing (camminate porta a porta per portare materiale elettorale e convincere le persone ad andare a votare) di attivisti abituali e di volontari temporanei, così come il fatto che agli eventi collettivi o individuali partecipi di frequente anche Alexandria Ocasio Cortez, mette in risalto l'idea di unità, compattezza e forza del movimento progressista, che in questo momento sta raccogliendo i primi veri frutti della semina di Sanders.
Una semina che abbiamo raccontato fin dal 2016, quando dalle contestazioni di Filadelfia dopo la nomina di Hillary era apparso chiaro che la sconfitta di Bernie Sanders stava per innescare un terremoto che si sarebbe fatto sentire. Forse le scosse non sono ancora tali da distruggere il sistema ma il movimento tellurico è inesorabilmente in atto e il fatto che Cuomo spenda 500.000 dollari al giorno per contrastare la sua rivale Nixon la dice lunga sui timori suoi e dell'establisment democratico newyorkese.
Jumaanee Williams e Cynthia Nixon al rally della vigilia in un locale del Greenwich Village
Serratissimi sono stati gli impegni di tutti i concorrenti negli spostamenti per i vari quartieri di New York e per le varie cittadine e zone dello stato sempre all’insegna del reciproco sostegno che ha visto anche la presenza di personalità di rilievo del mondo progressista, come Nina Turner, ex-senatrice dell'Ohio e star numero due, dopo Bernie Sanders, della Political Revolution, dotata di una grinta e di un carisma unici, che lasciano senza parole chi assiste a un suo comizio. Domenica 9 settembre Nina ha affascinato la platea radunatasi in una piazza di Williamsburg a Brooklyn, grazie al sua travolgente carisma alla Martin Luther King. O come quella di Kerri Harris, candidata al Congresso per il Delaware che purtroppo non ce l'ha fatta contro il senatore Tom Carper ( da 42 anni su quel seggio), una donna positiva, sorridente e combattiva, rappresentante come Cynthia del movimento gay, che non si lascia scoraggiare perché "la rivoluzione è iniziata e indietro non si torna."
Nina Turner
Alexandria Ocasio Cortez e Cynthia Nixon incontrano genitori e studenti davanti alla Public School 304 nel Bronx.
Cynthia Nixon e Kerri Harris
Sebbene Cynthia stessa definisca la sua sfida simile a quella di Davide contro Golia e sebbene Cuomo sia dato in testa nei sondaggi, le possibilità di un ribaltameto delle previsoni non sono comunque da escludere, come parecchie inaspettate vittorie progressiste, quella di Alexandria in primis, hanno dimostrato.
Tuttavia è anche vero che il voto dell'intero stato e soprattutto quello dell'intera New York City non è equiparabile a quello di un distretto abitato prevalentemente da classi sociali povere e prevalentemente di colore, che solo grazie allo strenuo impegno di persone che hanno riconosciuto simili a loro si sono lasciati convincere a votare. Ma le sorprese non sono mancate neppure a livello governatoriale come nel caso di Stacey Abrams in Georgia, o di Ben Jealous in Maryland, di cui abbiamo parlato negli articoli precedenti, o di Andrew Gillum, il sindaco di Tallahassee che il 29 agosto scorso si è guadagnato la nomina democratica per la corsa a governatore della Florida.
Lo stato di New York è tuttavia un osso duro e vedremo se tutta quella serie di strategie messe in atto per portare al voto soprattutto chi è troppo deluso dallo status quo, o come dice Cynthia dallo "status cuomo", possono riuscire a prevalere sul generico "democraticimo" dei newyorkesi dalla upper-middle class in su.
Ed arriviamo a Bernie Sanders. Qualche giorno fa è uscito dal silenzio e ha dato il suo endorsement a Jumanee Williams, un funzionario nell'amministrazione newyorkese iscritto all'organizzazione DSA (Democratic Socialists of America) molto amato dalla gente per le sue battaglie, e a Zephyr Teachout, l'agguerrita candidata ala carica di attorney general che ha in programma di dare battaglia a Trump indagando negli affari del tycoon che hanno prevalentemente sede proprio a New York. Bernie però su Cynthia non si è pronunciato. Alla domanda sulla questione che oggi sono riuscita a porre a Cynthia davanti ad una scuola pubblica dell'alto Bronx, dove si trovava insieme ad Alexandria Ocasio Cortez, l'attrice ha diplomaticamente risposto che Bernie ha agito consequentemente a quanto aveva dichiarato fin dalla primavera scorsa, ma di essere molto contenta per l'appoggio dato a Jumaane e a Zephyr.
In effetti il silenzio di Sanders sull'aspirante governatrice sembra più una mossa di real politik per non inimicarsi Cuomo date le sue alte possibilità di vittoria, che non un tradimento.
Nel 2017 quando Cuomo, temendo l'avanzata progressista, aveva abbracciato un paio di istanze sandersiane come la paga minima di 15 dollari e il free college per tutti (che in effetti tanto free non è secondo le documentate testimonianze di competenti attivisti con dati ufficiali alla mano intervistati in questi giorni), Bernie era sul palco insieme a lui.
Tuttavia si era anche espresso in maniera inequivocabile e perentoria contro Tom Perez, lo yes man messo a capo del Comitato Nazionale del partito Democratico per eseguire gli ordini dell'establishment, quando in un evento pubblico aveva dichiarato il suo sostegno ad Andrew Cuomo, a dispetto degli impegni di neutralità presi al momento del suo insediamento. Nell'intervista rilasciata in quell'occasione Bernie Sanders, oltre a criticare aspramente Perez, aveva rimarcato quanto lui stesso avesse subito durante le presidenziali del 2016 con l'establishment totalmente contro.
Inoltre dopo avre dato apertamente dato il suo sostegno a Zephyr Teachout e Jumanee Williams, Sanders ha anche dichiarato:
"Il movimento progressista oggi sta trasformando la politica americana da costa a costa. Questo giovedì gli elettori dello Stato di New York possono fare un gran passo avanti votando tutti quei candidati che sono pronti a trasfornare il Partito democratico e a combattere per la giustizia economica, sociale, razziale ed ambientale. "
Poiché non è nemmeno lontanamente ipotizzabile che Bernie non sia a conoscenza dell'agenda progressista di Cynthia, della tenacia e preparazione con cui ha affrontato ogni singolo punto durante i suoi comizi, del sostegno e della fiducia che fin dai primi passi della sua campagna elettorale si è guadagnata da tutte le organizzazioni che fanno capo a lui e dell'intreccio reciproco di endorsement che Zephyr Teachout, Jumaane Williams e Cynthia Nixon hanno tra di loro, il fatto che non l'abbia citata non è un tradimento del guru verso una sua accolita, ma la dimostrazione di quanto sia complicato gestire la strategia degli endorsement.
Ne è prova che anche Elizabeth Warren, l'altra big dell'ala sinistra democratica, si è astenuta dall'esprimersi. Del resto Bernie non aveva dato il suo endorsmente neppure ad Alexandria, che pure era stata una sua attivista nel 2016, salvo chiamarla subito dopo la vittoria di giugno contro Joe Crowley per averla al suo fianco per i comizi a favore dei candidati progressisti del Kansas.
Alexandria Ocasio Cortez
In conclusione di questo parziale ed incompleto resoconto notturno, un accenno ad un affronto a dir poco vergognoso che Cynthia Nixon ha subito da parte del Partito Democratico dello Stato di New York. L'altro ieri, vale a dire a due giorni dalle elezioni, sono stati recapitati alle famiglie delle comunità ebraiche volantini in cui Cynthia veniva accusata di anisemitismo, nonostante i suoi due figli maggiori discendano da parte del padre da una famiglia che ha avuto vittime nell'Olocausto, siano stati cresciuti nella religione ebraica e Cynthia stessa frequenti la sinagoga con i suoi figli. Il materiale propagandistico era a nome del partito Democratico dello Stato di New York.
Prontamente dichiarazioni di indignazione per una bugia così infamante sono arrivate da più parti, comprese alte figure della comunità ebraica. Anche Cuomo non si è potuto esimere dallo scusarsi pubblicamente, dichiarandosi comletamente all'oscuro dell'accaduto, così come hanno fatto i dirigenti del partito. Quasi che, come Cynthia ha dichiarato, una cosa del genere potesse essere il frutto di "errori di stampa". Tuttavia a dispetto delle scuse, delle ritrattazioni e soprattutto del lunghissimo ed incessante lavoro di tutti gli attivisti per smentire la notizia casa per casa, si sa bene come funzionano queste cose: una volta insinuato il dubbio, perquanto con le più meschine menzogne, il danno è fatto. A meno che non si ritorca contro chi è o dovrebbe essere responsabile di qualsiasi cosa esca dagli uffici del Partito Democratico dello Stato di New York, ossia il suo governatore.
Zephyr Teachout, Jumaane Williams, Nina Turner e Cynthia Nixonal comizio di domenica 9 settembre a Williamsburg, Brooklyn