NOTIZIARIO ENPA

IN QUESTO NUMERO:

> Grande mobilitazione per salvare i macachi di Correzzana

> L’incredibile salvataggio di Nasina in quota tra gli alberi

> Bufo bufo on the road: salviamo i rospi!

> In gabbia da quasi un anno, dopo aver perso la loro “mamma” Carmen

> C’è bisogno di voi!

GRANDE MOBILITAZIONE PER SALVARE I MACACHI DI CORREZZANA

E’ stata una settimana di grande mobilitazione contro la Harlan di Correzzana (MB), società che importa e fornisce animali per la vivisezione.

Il caso è scoppiato in seguito all’arrivo in Italia di 104 scimmie macaco, prima partita di un totale di 900 esemplari, di cui improvvidamente il Ministero della Salute aveva rilasciato l’autorizzazione per l’importazione dalla Cina, destinate all’azienda brianzola. L’ondata di proteste, che hanno visto il coinvolgimento di tutte le maggiori associazioni animaliste e dell’ex-ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla, suscitando un grande clamore mediatico e l’indignazione di tanta gente comune, è culminata in una manifestazione a Correzzana sabato 3 marzo.

Ma andiamo con ordine. Mercoledì 29 febbraio volontari e attivisti, tra cui un buon numero di volontari dell’ENPA monzese, hanno partecipato a un sit-in in via Fermi, davanti alla sede brianzola della Harlan, insieme all’onorevole Brambilla (foto a destra). Dopo ripetute richieste di parlare con un responsabile, la Brambilla e diversi volontari si sono incatenati davanti ai cancelli. Nel frattempo tre esponenti di 100% Animalisti hanno scavalcato i recinti e sono riusciti a entrare nell’azienda, trovando però isolata l’area dove sono tenute le scimmie.

Dopo diverse ore, la deputata è stata invitata ad entrare nell’azienda e ha visitato i capannoni, trovando gli animali in buona salute, «ma – questo il suo commento - anche se l'allevamento rispetta le leggi italiane, non è più in regola con le nostre coscienze e con il nostro senso etico». La Brambilla ha avuto anche un lungo colloquio telefonico con David Broecker, presidente della multinazionale, il quale ha accettato di incontrarla in persona venerdì.

Giovedì 1 marzo ha visto altre manifestazioni davanti ai cancelli dell’azienda. Un centinaio tra bambini e anziani hanno organizzato proteste nel pomeriggio con cartelloni colorate, e i ballerini di “Arte e Spettacolo” che hanno inscenato un “flash mob” all’insegna della musica e della danza.

Venerdì 2 marzo l’onorevole Brambilla ha incontrato David Broecker a Monza. La Brambilla ha chiesto al presidente della Harlan di non utilizzare per la sperimentazione i 104 macachi già arrivati, offrendosi di ritirarli tutti, eventualmente acquistandoli, e di non importarne altri. Altra richiesta della deputata è stata quella di permettere ai giornalisti di entrare nell’azienda di Correzzana per poter vedere lo stato degli animali. Broecker si è riservato di darle una risposta entro breve a tutte le richieste.

Sabato 3 marzo le associazioni si sono di nuovo riunite davanti alla Harlan, in presenza di numerosi giornalisti della carta stampata e di emittenti nazionali e locali, con tanto di striscioni e cartelloni (foto a sinistra). Dopo due ore di discorsi, cori e interviste con i media e una raccolta firme organizzata dalla LAV, i manifestanti sono partiti in corteo da via Fermi alla volta del municipio in via De Gasperi, scortati dalle forze dell’ordine (foto sotto a destra).

Tra le associazioni che hanno preso parte nelle proteste, unite nel dichiarare la vivisezione una barbarie da eliminare: la Lega Anti Vivisezione, 100% Animalisti, la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (l’associazione fondata da Michela Vittoria Brambilla), Freccia 45, Gaia Animali e Ambiente, Amici della Terra, la Lega per la Difesa del Cane, Vita Universale, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, Diamoci la Zampa, Animals Asia, Chiliamacisegua, Comitato Montichiari contro Green Hill, Io non ho paura, Radio Bau & Co. A rappresentare ENPA, il vice presidente nazionale Sergio Sellitto e, dalla nostra sezione, il presidente Giorgio Riva, il responsabile dell’ufficio anti vivisezione Gilberto Germani, numerosi volontari, soci e sostenitori e le amiche Marta e Elena della rivista Trantran, partner dell’ENPA di Monza e Brianza, in veste di manifestanti.

La nuova legge regionale

Fra qualche settimana – se verrà approvata come promesso dal Governatore della Lombardia Roberto Formigoni - entrerà in vigore una legge regionale che vieta l'allevamento di primati (oltre a cani e gatti) in tutto il territorio lombardo per scopi sperimentali. E così aziende come Harlan non potranno più importare primati, e aziende come Green Hill non potranno più allevare beagle. La battaglia per abolire la vivisezione è ancora lunga, ma abbiamo la netta impressione che l’opinione pubblica stia lentamente cambiando.

La vivisezione è una scienza falsa; non è solo barbarica e crudele ma anche inutile e addirittura nociva per le persone. Perché i risultati dei test su specie animali diverse dall’uomo non sono affidabili quando applicati sugli esseri umani: la letteratura scientifica è piena di esempi di clamorosi disastri dovuti alla sperimentazione sugli animali. I metodi sostitutive sono molteplici e ben più affidabili della pratica anacronistica qual è la vivisezione.

Chi vuole approfondire il tema può consultare il sito www.enpa.it > Ufficio Anti Vivisezione dove troverà numerosi documenti. Consigliamo in particolare di visionare le interessantissime video conferenze di due dei massimi esponenti italiani dell’antivivisezionismo, il biologo Massimo Tettamanti e il dirigente medico Stefano Cagno.

L’INCREDIBILE SALVATAGGIO DI NASINA IN QUOTA TRA GLI ALBERI

Un altro motivo per non dimenticare la protesta contro la Harlan di Correzzana…

L
a manifestazione anti-vivisezione di sabato 3 marzo a Correzzana (MB) è stata accompagnata da un imprevisto e insolito “evento collaterale” che ci ha tenuti con il fiato in sospeso fino al pomeriggio successivo.
Un gatto, probabilmente impaurito per il rumore e il trambusto, si è arrampicato su un albero nel campo che confina con la ditta Harlan. Il successivo passaggio di un trattore l’ha spaventato ulteriormente ed è salito ancora più in alto, arrivando a più di 11 metri da terra.

Accortisi dell’accaduto, diversi volontari dell’ENPA e attivisti di altre associazioni si sono radunati e avvicendati sotto l’albero per cercare di “convincerlo” a scendere. Il micio, adulto e dal pelo bianco e nero, miagolava disperatamente: evidentemente voleva sottrarsi alla scomoda situazione in cui si era “intrappolato” da solo ma la paura era troppa: un conto è salire, guardando in su e con gli artigli che fanno presa; un altro è scendere a testa in giù senza potersi aggrappare con, in più, le oscillazioni dovute a qualche folata di venticello fortunatamente lieve.

I volontari hanno quindi deciso di lasciare in pace il gatto per la durata del successivo corteo (dalla via Fermi, sede della ditta, fino al municipio di Correzzana), con la speranza che, una volta tornata la quiete, si sarebbe convinto a scendere. Ma al ritorno era ancora là.

Numerose sono state le telefonate che si sono susseguite alle caserme dei Vigili del Fuoco di Lecco, Monza e Milano, ma tutte si sono concluse con un nullo di fatto per l’impossibilità di arrivare sotto l’albero con una scala mobile.

Il primo tentativo di soccorso

Il primo tentativo di recupero è stato effettuato verso le 14.30 con l’ausilio di un elevatore meccanico dotato di piattaforma aerea, arrivato da Vimercate (foto sopra a destra - il gatto lo abbiamo cerchiato). Purtroppo, ogni volta che l’operatore, Simone Gaviraghi, - cui vanno i nostri ringraziamenti per il tempo, la sensibilità e il mezzo gentilmente messo a disposizione – dalla cabina-cestello si avvicinava al micio (foto a fianco), lui, terrorizzato dal rumore del motore, si spingeva ancora più in alto, fino a raggiungere, in equilibrio estremamente precario, gli ultimi sottilissimi e flessibili rami a oltre 13 metri di altezza.

Durante il sopralluogo serale, quando ormai era calato il buio pesto, di fronte al boschetto e nella flebile luce delle pile, i volontari dell’ENPA, tornati sul posto, hanno scoperto l’identità del gatto. Si trattava di una femmina sterilizzata di quattro anni, che la mattina – senza che se la famiglia se ne accorgesse – si era allontanata da casa, dove vive in compagnia di altri cani e gatti tutti trovatelli o adottati in canili e rifugi, e aveva seguito attraverso i campi le giovani figlie dirette alla manifestazione, spaventandosi poi per l’arrivo del trattore e finendo in cima all’albero.

Sabato sera la famiglia di Nasina - questo il suo nome - ha preso contatti con Raffaele Airoldi, della ditta Effetto Terra di Lecco, specialista in tree climbing ed esperto anche nel recupero di gatti bloccati sugli alberi, proprio grazie a questa particolare “disciplina”. Il tree climbing (arrampicata sugli alberi) non è uno sport bensì una tecnica di potatura a basso impatto ambientale che utilizza imbragature, connettori e corde per risalire e muoversi sugli alberi.

Finalmente salva!

Domenica mattina Nasina era ancora lì, stessa posizione e altezza, e miagolava ancora più insistentemente forse perché ormai stremata dalla notte insonne, infreddolita dall’umidità e sempre più indolenzita dalla postura forzata. A questo punto, non restava che sperare che il tempo reggesse nell’attesa dell’arrivo di Raffaele, sopraggiunto all’ora di pranzo.

Ha preso così il via il secondo tentativo di soccorso, ma solo dopo un’ora di accurati e metodici preparativi per garantire una salita in tutta sicurezza.

Inutile dire che la famiglia di Nasina e le due volontarie ENPA presenti hanno assistito con il cuore in gola le successive fasi di salita e avvicinamento. Davanti ai pochi e ammutoliti spettatori, Raffaele ha dato prova di un’incredibile pazienza, destrezza e agilità, fissando continuamente le sue corde agli alberi vicini per bloccare i rami sempre più sottili e tagliando alcuni rametti per potersi muovere con maggiore libertà.

All’inizio la reazione di Nasina è stata quella di ringhiare e soffiare per la comprensibile paura e tensione ma poi, qualche minuto dopo l’incontro ravvicinato ad alta quota, si è lasciata convincere ed è entrata praticamente da sola nell’apposita sacca rinforzata che ha capito essere la sua unica via di salvezza (seconda foto nella sequenza sopra). Una volta chiusa lì dentro e tirato un enorme sospiro di sollievo per le sorti del gatto, ma anche per l’incolumità del coraggioso salvatore, è iniziata la delicata fase di discesa a terra, dove Nasina ha ritrovato la sua famiglia dopo ben 30 ore trascorse lassù (a destra, messa subito in sicurezza nel suo trasportino).

La famiglia ci ha riferito che dopo una lunghissima dormita, Nasina si è ripresa in fretta dalla sua disavventura. A noi tutti non resta che sperare che rinunci a partecipare, a modo suo, alla prossima manifestazione anti-vivisezione….

BUFO BUFO ON THE ROAD: SALVIAMO I ROSPI!

A
nche quest'anno la Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC) chiede l'aiuto di persone volenterose per salvare i rospi da morte certa. Ogni anno in primavera il rospo - Bufo bufo è il nome scientifico - si risveglia dal letargo invernale nei boschi per raggiungere i luoghi di riproduzione, laghi e stagni. Ma la progressiva urbanizzazione del territorio, e il conseguente sviluppo della rete stradale, hanno portato all'estinzione molte popolazioni di anfibi. Per evitare che altre colonie di rospi si estinguano sotto le ruote delle auto, la LAC organizza da una dozzina di anni la Campagna Rospi.
Le due fasi della campagna

La campagna di salvataggio rospi prevede due differenti momenti, entrambi molto importanti:

- la prima fase, ogni sabato e domenica dal 25 febbraiofino all’ultima settimana di marzo, consiste nell’installare le barriere di contenimento ai margini delle strade e dove possibile nei boschi, per incanalare i rospi verso i pochi sottopassi e per impedire che scendano direttamente dal bosco in strada, rischiando di essere investiti.

- la seconda fase, che inizia di solito l’ultima settimana di marzo, consiste nel salvataggio vero e proprio durante le serate di migrazione (venerdì / sabato / domenica). I volontari, muniti di torcia, giubbetto catarifrangente, guanti in lattice e secchio, raccolgono i rospi che scendono dalla montagna o da dietro le barriere o, nella peggiore delle ipotesi, dal centro della strada, li censiscono e li depositano dall’altro lato della strada, verso il lago (vedi foto). A metà aprile i rospi precoci iniziano a risalire verso il monte dopo aver deposto le uova nel lago, allora bisognerà farli attraversare da ambo i lati della strada. Questo avviene di sera, di solito fino alla fine di maggio. I rospi si muovono di sera, dal tramonto fino a mezzanotte e mezza circa.

I nuclei attivi di volontari LAC sono presenti in varie zone d'Italia. Nella nostra regione coprono le zone di Lezzeno e Nesso (CO) e Melgone e Onno (LC).

Anche alcuni volontari dell’ENPA di Monza e Brianza negli ultimi anni hanno collaborato attivamente a questa campagna, divertendosi oltre che salvando centinaia di vite! Chi volesse partecipare al salvataggio di questi anfibi o volesse sapere di più, può contattare Simone Bonanomi della LAC: simone@abolizionecaccia.it / cell. 339-4917364 / sito www.abolizionecaccia.it oppure il gruppo selvatici dell’ENPA monzese: selvatici@enpamonza.it

La strage silenziosa dei pesci

Segnaliamo un’altra battaglia che portando avanti la LAC per la quale cercano volontari: quella per salvare i pesci dei navigli milanesi in secca. A causa della decisione delle autorità di chiudere le acque e alla siccità unita alle gelate di quest’inverno, migliaia di pesci stanno morendo per asfissia. Le acque dovrebbero essere riaperte il 20 marzo, e nel frattempo i volontari della LAC cercano di salvare più vite possibile. Per info e accordi, contattare sempre Simone all’indirizzo o telefono sopra, oppure Paolo a pablino@abolizionecaccia.it / 320-0180623.

IN GABBIA DA QUASI UN ANNO, DOPO AVER PERSO LA LORO “MAMMA” CARMEN

Carmen era una “gattara”, una tutrice di colonie feline che non sapeva dire di no a nessuno. Una signora rumena, buona come il pane, che negli anni aveva raccolto anche nella sua abitazione un numero spaventoso di mici randagi, tra domestici e selvatici.
Sola e gravemente malata, è venuta a mancare 10 mesi fa, dopo due mesi di ricovero in ospedale. Una storia triste e dolorosa che ha avuto come epilogo la separazione drammatica e repentina di questi mici dalla casa in cui vivevano tutti insieme.

I mici, tutti spaventati e scombussolati dagli eventi, sono stati in più riprese recuperati e trasferiti in diverse strutture, tra cui il centro cinofilo La Maggiolina a Besana in Brianza che ne ha accolti una trentina. Molti hanno trovato, faticosamente, una casa. Ora ne restano soltanto due e vorremmo trovare anche per loro, finalmente, la famiglia e l’affetto che meritano, per non fargli trascorrere l’anniversario della scomparsa di Carmen ancora dietro le sbarre.

In passato abbiamo collaborato con la titolare della Maggiolina e quando possibile abbiamo anche ritirato qualche ospite di difficile affido – tra gli ultimi i giovani e timidi fratelli Maggio e Lino, affidati proprio in questi giorni dopo tanti mesi trascorsi in box. Pur ospitando le loro schede sul nostro sito, non abbiamo invece potuto ritirare in gattile i mici “ex-Carmen” per mancanza di posti e per altre emergenze che abbiamo avuto.

Chi sono gli ultimi mici “ex-Carmen”?

Proprio mentre scrivevamo questo articolo, due giorni dopo che la nostra volontaria Juliet si era recata alla Maggiolina per scattare queste nuove foto e per aggiornare le schede sul nostro sito, “nonno” Cariatide, il micio più anziano del gruppo, alla veneranda età di 15 anni ha trovato la sua adozione del cuore! E due giorni dopo, anche Clotilde, più giovane ma piuttosto timida, grazie alla nuova scheda messa in pole position sul sito, ha trovato una famiglia che ha voluto darle la possibilità di ricominciare una nuova vita!

Speriamo che proprio questi due recentissimi affidi possano essere di buon auspicio per le due ultime gatte che cercano ancora casa. Ve le presentiamo:

Camilla, tigrata e bianca (sopra a destra) è una forza della natura! Molto socievole, aperta e affettuosa, adora essere coccolata. Se la prendi in braccio, fa le fusa sonore, fa la “pasta” e ti abbraccia forte per non essere rimessa nel suo box. Questa simpaticissima micia ama la compagnia e va bene per tutti, anche per famiglie con bambini.

Cleo, una comunissima micia tigrata nocciola (a sinistra), ha condiviso lo stesso box con Clotilde da quando sono arrivate (quindi da quasi un anno, ed è un vero peccato…). Ora, dopo l’affido dell’amica, è rimasta da sola. Quando è arrivata, lo scorso marzo 2011, era in perfetta forma; purtroppo dopo tanti mesi senza attività fisica è diventata decisamente cicciotta. E’ molto timida perché in tutti questi mesi ha avuto pochissime opportunità di socializzazione ed è poco abituata ad essere maneggiata. Ma con un approccio graduale e dolce, appena capisce che vuoi solo accarezzarla, allora comincia a sciogliersi e dimostra di gradire le attenzioni e le coccole. Per Cleo ci vuole un contesto tranquillo e sereno, presso una persona o coppia paziente e sensibile (meglio se senza bambini piccoli).

Info: per saperne di più, consultare le loro schede sul nostro sito www.enpamonza.it > Adozioni > Gatti non in gattile; oppure contattare direttamente il centro cinofilo La Maggiolina negli orari di apertura: tutti i giorni (compresi sabato e domenica) dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 17,30. Telefono: 0362-96430. Indirizzo: via Leopardi 41 a Besana in Brianza, frazione Calò.

C'E' BISOGNO DI VOI!

Questa volta abbiamo qualche richiesta un po' "particolare":
> walkie talkie per rendere più agevole la comunicazione tra i vari settori del canile;

> navigatori satellitari, utili per i volontari e operatori che si devono recare in posti spesso fuori mano a recuperare animali (forse avete appena cambiato modello e non vi serve più quello vecchio; o magari non sapete come “spendere” i punti della vostra Fidaty Card che scadono il 17 marzo - nel catalogo c’è anche un navigatore!);

> antiparassitari tipo ‘spot on’ per cani di taglia grande, necessari come ogni anno con l'approssimarsi della primavera.

Vogliamo fare infine un doveroso ringraziamento a quanti ci hanno fatto dono delle preziosissime chiavette USB!

NOTIZIARIO DI ENPA, SEZIONE MONZA E BRIANZA. Hanno collaborato a questo numero Anna Alberti, Juliet Berry, Marica Carioti e Lorena Quarta.

SITO DELLA SEZIONE MONZA E BRIANZA. Sul sito www.enpamonza.it, troverete in home page news e appelli. Le schede degli animali in affido sono alla pagina Adozioni > Animali da adottare, divisa poi in cani, gatti e altri animali. La pagina Lieto fine è dedicata agli ospiti del nostro rifugio felicemente adottati. Nella sezione Informazioni > Newsletter troverete le precedenti edizioni di questo notiziario.

SITO NAZIONALI DELL'ENPA. Sul sito www.enpa.it, aggiornato quotidianamente, troverete numerose notizie, informazioni, petizioni e comunicati stampa della sede centrale della Protezione Animali e dalle altre sede locali. Sul sito www.comunicazionesviluppoenpa.org troverete tra le altre cose la pagina dedicata ai giovani soci ENPA, La Tribù dei Delfini Enpa.