STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO, ANCHE A SESTO S.G., IN VIA LUINI

In Italia negli ultimi 30 anni abbiamo cementificato quasi un quinto del nostro territorio, il consumo di suolo è in continuo aumento e si stima una superficie totale urbanizzata di quasi 2 milioni e mezzo di ettari (con un consumo di oltre 100.000 ettari l’anno). Il suolo è un bene comune esauribile fonte di benessere e salubrità dei luoghi e dalla capacità di preservarlo per le future generazioni potremmo identificare le buone amministrazioni pubbliche.

La città di Sesto San Giovanni è una delle più cementificate d’Italia, con una delle minori dotazioni di aree verdi non urbanizzate.

L’area pubblica di via circa 2.500 mq. posta sul fondo di via Luini (tra le ferrovia ed il cavalcavia) è oggi un’area libera, verde e permeabile. Nel PRG del 1973 la stessa era correttamente destinata a verde (giardino) pubblico, lo stesso vicolo a verde pubblico era stato confermato nel PRG del 1994 e in quello del 2005, destinazione utile
se non indispensabile alle famiglie del Quartiere sottoposto al rumore della ferrovia ed e alla scarsa qualità dell’aria data dal consistente traffico di scorrimento del viale Gramsci e dalla prossimità all’autostrada A4. Nel 2008, al fine di venderla e “fare cassa” per far fronte ai problemi del bilancio comunale, all’area venne mutata la destinazione d’uso rendendola edificabile per attività produttive.

Oggi, la giunta del sindaco Oldrini (senza confronto con i cittadini e la Circoscrizione) decide di assegnare alla comunità islamica (a trattativa privata, in concessione ed in diritto di superficie) una parte consistente di quest’area pubblica, libera da edifici posta in fondo alla via Luini, per realizzarvi un centro islamico ed una moschea.

Sempre in materia di erosione delle aree verdi a Parco presenti nel Quartiere, bisogna ricordare che nel 1990, l’allora giunta (PCI, PSI) Bassoli, contro il parere contrario di quasi 10.000 firme di cittadini, decise di realizzare il Palazzetto dello Sport e i suoi parcheggi a raso su 10.000 dei 40.000 mq. di superficie del Parco Gramsci, in presenza di un Piano Regolatore Generale che in zona prevedeva altre aree destinate ad ospitare eventualmente tutto ciò. Conosciamo poi le traversie di questo impianto (peraltro oggetto di
indagini della magistratura), dagli alti costi di gestione e per il quale si faticò non poco a trovare una nuova destinazione d’uso una volta retrocessa di serie la Geas pallacanestro femminile.

Noi non siamo contrari al fatto che la comunità islamica realizzi edifici di culto ed aggregazione in città; pensiamo però che (al pari delle altre confessioni religiose) debba farlo “senza oneri per lo Stato ed il Comune”, la comunità islamica dovrebbe quindi acquistare un’area, magari una piccola porzione degli oltre 2.000.000 di mq. di aree dismesse da recuperare presenti a Sesto S.G.

Così facendo, il Sindaco Oldrini, l’Assessore Chittò e tutta l’attuale maggioranza consigliare (PD, SEL, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e Comunisti Italiani), potrebbero destinare nuovamente a verde pubblico l’area di via Luini, per dotare il quartiere di un necessario verde pubblico, ed anche per contribuire ad arrestare il consumo del
poco suolo libero rimasto in città.

Sesto San Giovanni, lunedì 6 marzo 2012

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