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Biblioteca Civica: utenza lissonese in maggioranza «rosa» appassionata di narrativa, dvd e fumettistica
Netta prevalenza di donne tra gli iscritti (64%, 3.636 su un totale di 5.778), con prestiti di libri che rimangono ancora la netta maggioranza (80%, 95.690 su 119.389) anche se l’utenza sta sempre più virando verso dvd e supporti multimediale.
A conferma del valore dell’offerta, anche i bambini di età inferiore ai 6 anni frequentano la biblioteca civica grazie alla positiva esperienza avuta dai loro genitori. E, all’età di 14 anni, complessivamente, sono 756 i lettori (in maggioranza femmine) che si aggirano tra gli scaffali e dialogano con i bibliotecari, mai come in questa fascia d’età autentici dispensatori di informazione e cultura.
Sono questi alcuni degli spunti di riflessione che emergono dai Dati statistici relativi all’utenza lissonese della Biblioteca Civica, presentati dall’Amministrazione Comunale a conclusione del lavoro di ricerca svolto nel corso dei mesi scorsi.
“La nostra biblioteca si conferma come una delle eccellenze della nostra città, un luogo di cultura diffusa e di promozione attiva della lettura – sottolineano Alessia Tremolada, assessore alla Cultura, e Renzo Perego, assessore ai Servizi statistici - Ogni generazione di Lissonesi frequenta la biblioteca: accanto agli adulti ci sono i giovani ed i giovanissimi. L'Amministrazione prosegue nel proprio impegno di avvicinare i cittadini alla lettura attraverso manifestazioni di ampia diffusione nonché con incontri di lettura ed iniziative formative dedicate ai più piccoli ed alle scuole, che riscuotono sempre grande successo e partecipazione”.
Si conferma quindi la netta prevalenza di donne tra gli iscritti (64%) con utenza concentrata in particolare nelle fasce d’età dai 36 ai 55 anni; il libro è il prestito più comunemente richiesto sia dagli uomini (72,2%) che dalle donne (84,4%), mentre sono proprio gli uomini ad effettuare il maggior numero di prestiti di DVD (24,2% a 13,5%) e CD musicali (1,8% a 0,5%).
In particolare, la maggior quota di richieste di DVD proviene dalla fascia d’età maschile 36-45 (40% sul totale supporti presi in prestito) così come i CD musicali sono presi in prestito prevalentemente da uomini più giovani (il 60% è sotto i 46 anni) e da donne dopo i 45 anni (circa il 55%); situazione inversa per il libro, richiesto principalmente da uomini dopo i 45 anni e da donne più giovani.
Per quanto riguarda le tipologie di libro, la Narrativa è la più richiesta dagli utenti; per gli uomini rispetto alle donne si registra una maggior richiesta di Manuali (30,9%) e Fumetti (5,1%, con un picco fra gli over 65) rispetto alle donne (24,4% e 0,8%). Tra gli uomini over 65 più del 15% di libri presi in prestito appartiene alla categoria del Fumetto; i Manuali sono richiesti maggiormente dai 20 ai 35 anni (in gran parte studenti universitari), per le donne si rileva invece una maggior richiesta di libri prescolari (11,8%) rispetto agli uomini (5,9%), soprattutto tra i 26 e i 45 anni (presumibilmente mamme).
La richiesta di DVD riguarda in modo particolare film drammatici (16,7%), commedie e avventura/fantasy. Le commedie e la categoria Serial Tv sono più richieste tra le donne rispetto agli uomini; inoltre, una quota rilevante di prestiti di film d’animazione emerge tra i bambini, e di avventura/fantasy tra i ragazzini (11-14);
Infine, i CD musicali sono richiesti principalmente dai 26 ai 65 anni; i più prestati sono quelli di musica italiana (36,9%) seguiti da quelli di musica straniera.
Lissone, 21 Dicembre 2017
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IL PATRIMONIO ARBOREO COMUNALE DI MONZA: QUALE ATTENZIONE E QUALE TUTELA?
Tutti riconoscono l’importanza della conservazione del patrimonio arboreo per la salute e la vivibilità dell’ambiente cittadino. Presso la stazione ferroviaria sono presenti 2 platani di cui uno di notevole dimensioni e dalle caratteristiche monumentali. Alcuni lavori previsti nell’area potrebbero causare il loro abbattimento.
Abbiamo chiesto al comune
- sono state fatte le opportune valutazioni per garantire contemporaneamente la realizzazione dei lavori, l’eventuale messa in sicurezza e la conservazione degli alberi in questione?
- su questi alberi è stata effettuata un’analisi agronomica per valutarne le condizioni e la pericolosità?
- il Comune ha chiesto o intende chiedere di tutelare quel platano con caratteristiche monumentali?
- per il mantenimento del bilancio arboreo cittadino, in caso di inevitabile abbattimento, è stata chiesta la compensazione?
Lanciamo un appello
Come già previsto in tante città, anche a Monza è fondamentale adottare un regolamento per il verde urbano.
Per la nostra salute e sicurezza ma anche per la valorizzazione degli alberi presenti sia nelle aree pubbliche che in quelle private devono essere disciplinate le procedure, le valutazioni necessarie e le motivazioni prima di eseguire un abbattimento.
In più, per garantire il bilancio arboreo cittadino, gli abbattimenti devono essere compensati con altrettanti nuovi impianti nell’area e nella proprietà interessata o, in alternativa, su altra area all’interno del territorio comunale
Verdi ed Ecologisti Monza e Brianza
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Con gli incarichi al ribasso non si va molto lontano
Il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza ha pubblicato un bando di “Indagine di mercato per affidamento servizio di assistenza al RUP nella gestione della manutenzione dei Giardini Reali”.
L’Ente intende conoscere, attraverso il bando, le disponibilità di professionisti dottori agronomi o dottori forestali abilitati per mettere a gara un incarico di consulenza tecnica di durata triennale nella gestione della manutenzione dei Giardini Reali.
I candidati devono fornire una prestazione articolata e di grande responsabilità con una presenza minima di 20 ore settimanali a fronte di un compenso annuo € 13.000,00 (IVA esclusa).
Il conto è presto fatto: 1040 ore di servizio all’anno vengono compensate a 12,50 €/ora lorde.
A carico del professionista sono tutti gli oneri inerenti la sua prestazione professionale quali assicurazione, obbligo della formazione, contributi previdenziali, spese di trasferimento, uso del mezzo proprio, spese di studio, ecc.
La formula dell’indagine di mercato è stata scelta per evitare l’obbligo di conferimento dell’incarico qualora sopraggiungano motivi ostativi o il candidato aggiudicatario non riscuota la fiducia del committente. L’affidamento è al massimo ribasso, quindi non contano curriculum e precedenti esperienze, non servono attestazioni di comprovata esperienza professionale. Bisogna spendere il meno possibile.
Mentre si discute a livello parlamentare di qualificare le prestazioni professionali, di riconoscere un equo compenso agli avvocati e a tutte le altre categorie professionali, il Consorzio di Monza, per un incarico di grande responsabilità e per il quale sono richieste competenze non comuni trattandosi dei Giardini Reali con i suoi annosi e irrisolti problemi, affida l’incarico con le stesse modalità con cui si affida un normale servizio di pulizia o di prestazione di servizi routinari.
Anche il Comitato per il verde pubblico costituito a livello ministeriale per l’attuazione della L. 10/2013, in una delle sue relazioni annuali, suggerisce di cessare la pratica dell’affidamento della manutenzione del verde con la pratica del massimo ribasso, che ha mostrato i suoi limiti nel corso degli anni, ma di utilizzare l’affidamento in base alla offerta economicamente più conveniente, per la cui valutazione, oltre al prezzo ,entrano in gioco altri parametri quali la qualità, le precedenti esperienze, la capacità organizzativa, la dotazione strumentale, ecc.
Trattandosi di un bene tutelato e vincolato - a maggiore ragione - dovrebbero aumentare le attenzioni e gli approfondimenti nell’affidamento di un incarico per cui sarebbe necessario, in primis, garantire l’alta professionalità invece che il basso costo.
Per di più il Committente si assume, con una simile selezione, gravi responsabilità “in eligendo” nel caso si verificassero danni a persone o cose conseguenti attività esercitata dalla persona incaricata.
Come già è accaduto nel 2016, con un bando analogo di durata annuale, i partecipanti all’indagine hanno offerto sconti superiori al 30% confermando da un lato la disponibilità di giovani professionisti ad operare pur in ristrettezze e con compensi da fame, dall’altro l’incapacità del committente di svincolarsi da questa assurda corsa al ribasso che non può certo chiamare al confronto professionisti preparati, competenti, dotati di esperienze commisurate all’importanza del sito e alla complessità dei problemi.
Proprio nei giorni in cui viene annunciata una cascata di milioni di euro stanziati da Regione Lombardia per i lavori futuri di riqualificazione dei giardini reali, della villa e del parco, il Consorzio cerca professionisti all’altezza di un compito così impegnativo proponendo un compenso paragonabile a quello di una badante, pur tenendo nella massima considerazione il delicato compito di una badante. Un ulteriore confronto può avvenire con il listino Assoverde per il 2017: in base al C.C.N.L. OPERAI AGRICOLI E FLOROVIVAISTI (2014 - 2017), il costo orario della sola manodopera di un giardiniere “specializzato super” corrisponde a € 33,53.
Povero Parco! Poveri Giardini!
La proclamata volontà di riqualificare, migliorare, ristrutturare, riportare in auge, rilanciare a livello internazionale, attrarre visitatori, si infrangono contro la decisione operativa di una gara al ribasso, dequalificante per chi la propone e per chi vi partecipa.
Anziché predisporre e attivare una struttura operativa qualificata in grado di dare continuità alla cura del parco e dei Giardini e raccogliere la sfida del cambio di passo e del rinnovamento, si prosegue la gestione di basso profilo con un incarico a termine, generico e mal pagato.
La qualifica del ruolo non sempre è legata alla retribuzione, ma certamente non si può parlare di un compenso adeguato per un compito che prevede l’inserimento del professionista in una struttura in cui non esiste un dirigente competente in materia di gestione e progettazione del verde, non esiste una struttura operativa dedicata a queste mansioni dotata di tecnici intermedi e di forza lavoro adeguata.
I più spregiudicati saranno indotti a pensare che non sia la qualità della prestazione ad interessare il committente, ma che il bando serva a creare un posatoio per qualche “cuculo” rimasto senza nido e da sistemare.
Non rimane che augurare lunga vita al Parco e breve vita al suo Consorzio di Gestione che, in linea con il quinquennio trascorso, dimostra di muoversi, per quanto attiene la parte vegetale del complesso, entro orizzonti limitati.
15 12 2017
Un gruppo di professionisti dottori agronomi e dottori forestali
Gainpietro Bara, Martino Bisaccia, Giorgio Buizza, Ambrogio Cantù, Marco Goldoni,Francesca Oggionni, Giovanni Sala,
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M5S Lombardia. Pedemontana, quadro resta a tinte fosche.
“Per quanto andrà avanti ancora questa telenovela? I problemi di Pedemontana restano tutti sul tavolo: mancano i due miliardi e mezzo di finanziamento delle banche, sono falliti i tentativi di aumento del capitale sociale per 500 milioni di euro, la modifica del piano economico finanziario è ferma da un anno a Roma, il contenzioso da 3,2 miliardi euro con Strabag non risulta essere stato risolto, i progetti esecutivi delle tratte mancanti sono stati bocciati, i costi per la bonifica dei terreni inquinati dalla diossina di Seveso sono scoperti e le garanzie richieste dalla banche per il rischio legato agli scarsi flussi di traffico sono passate da quattrocentocinquanta milioni ad un miliardo e duecento. Nonostante l'accanimento terapeutico di Maroni, che ha sborsato altri 200 milioni di garanzie, il quadro rimane decisamente a tinte fosche”, così Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del M5S Lombardia sul respingimento della richiesta di fallimento di Pedemontana.
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Vietati petardi e fuochi artificiali fino al 7 gennaio 2018
Tutelare il diritto di tutti alla salute e alla tranquillità, prevenendo comportamenti che possono arrecare danni o determinare disagio a persone e animali. È questo l’obiettivo dell’ordinanza firmata dal sindaco Concettina Monguzzi, con cui si vieta l’utilizzo di petardi e artifizi pirotecnici sul territorio comunale fino al 7 gennaio 2018.
Per tutto il periodo, è quindi vietato far esplodere e accendere petardi e fuochi d’artificio in luoghi coperti e scoperti, pubblici o privati, ed in particolare in tutte le vie, piazza e aree pubbliche che prevedano il transito o il passaggio di persone. Unica eccezione prevista per gli artifizi pirotecnici di categoria 1EU V cat. E-D (ex libera vendita) che potranno essere esplosi seppur a debita distanza da persone anziane e da animali.
È invece sempre proibito l’utilizzo di materiale in prossimità di scuole, ospedali o luoghi di culto.
Qualora si manifesti la chiara intenzione di vessare o spaventare gli animali con materiale esplodente, si configurerà il reato previsto dal Codice penale come “Maltrattamento di Animali”, con applicazione delle procedure previste.
Il provvedimento mira infatti alla tutela degli animali domestici, più sensibili al rumore, fattore che a seguito di forte spavento può esporli al rischio di perdere l’orientamento e di smarrirsi.
“Attraverso l’ordinanza, mi auguro che i cittadini possano mettere in atto un utilizzo limitato e consapevole dei fuochi artificiali, anche di quelli consentiti sul territorio – sottolinea il sindaco Concettina Monguzzi – questo comportamento sarebbe un importante messaggio di civiltà e di rispetto verso gli animali, oltre che di rispetto dell’ambiente a tutela anche dell’incolumità stessa delle persone”.
La violazione dell’ordinanza comporta una sanzione compresa fra 25 e 500 euro.
Lissone, 19 Dicembre 2017
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Bernardì Roig
BLOW UP 22 dicembre 2017 - 29 marzo 2018
OPENING 21 dicembre h 19:00
presso "Serre Reali"
Viale Brianza 1
20900 Monza (MB)
29 luglio 1900: Umberto I di Savoia viene assassinato dall’anarchico Gaetano Brescia durante una manifestazione pubblica. Il corpo del Re, crivellato dai proiettili, giunge esanime alla Villa Reale di Monza. Per onorarne la memoria, nei pressi della residenza viene commissionata la realizzazione di una Cappella Espiatoria da parte del figlio Vittorio Emanuele III, che a seguito del tragico evento decide di non soggiornare mai nella Villa Reale.È a partire da questo misfatto che Bernardí Roig ha voluto progettare la sua mostra nella Serra della Villa Reale, un luogo di delizie che nasconde un delitto (del passato e del presente). Ispirandosi al regicidio, tutta l’esposizione ruota intorno all’occultamento di un corpo, seminascosto nella vegetazione. Ma i cinefili più esperti sapranno riconoscere in questo corpo il cadavere del film Blow-Up, il capolavoro diretto da Michelangelo Antonioni nel 1966. Nelle intenzioni dell’artista, la “anatomia del delitto” corrisponde all’anatomia stessa della mostra e delle figure che la popolano. In questa occasione, le sculture di Roig si confrontano e dialogano con il paesaggio naturalistico, nascoste tra il fogliame e gli arbusti, obbligando lo spettatore a un percorso di ricerca e di scoperta. Proprio come accade al protagonista di Blow-Up, lo sguardo dei visitatori è invitato a seguire gli indizi di una storia che è stata pensata come un film/racconto giallo, in cui l'atto eroico del guardare affonda nella memoria e cerca di districarsi tra i meandri della psiche.La ricerca di Bernardí Roig [Palma di Maiorca, 1965], da sempre incentrata sulla relazione e la tensione che scaturisce da immagini mnemoniche, si sviluppa sotto forma di sculture a grandezza reale. Sono calchi di persone reali rese però in modo stereotipato, affinché assomiglino le une alle altre. Ogni figura sembra sottoposta a uno sforzo/stress mentale, eccessivo e insopportabile, come se si trovassero sempre sull’orlo di una crisi che ha il suo fulcro nella testa, luogo di una “angoscia permanente” (come afferma l’artista) invasa da pensieri, dubbi, ossessioni. Ed è proprio per questo motivo che tutte le figure, nessuna esclusa, rifiutano di guardare. «Le loro palpebre (rilassate o contratte)» – scrive Alberto Zanchetta nel testo che accompagna la mostra – «stendono un velo di oscurità sugli occhi, che si protendono verso l’interno, a scrutare i propri tormenti e i pensieri più reconditi. Questi corpi si ostinano a non voler vedere: sono gusci-involucri che stanno per sgretolarsi, corrosi dai loro stessi pensieri e dal rifiuto del mondo che li circonda».Nei giardini della Villa Reale, le sculture di Roig si aggirano solitarie, senza alcuna meta, incapaci di sfuggire al proprio disagio psichico. Come se non bastasse, in mezzo a questi corpi e alla folla dei visitatori, risuona una voce che afferma di non poter «vivere contemporaneamente nella mia testa e nel mio corpo», sono le parole pronunciate da un “matto” che profetizza la fine del mondo. Una luce – artificiale, anziché naturale, come d’abitudine nelle opere di Roig – potrebbe essere l’unica fonte di salvezza, o forse una blanda panacea alle sofferenze dell’umanità.
Bernardí RoigBLOW UPSerre della Villa Reale, Monza giovedì 21 dicembre 2017
ore 18:30 conferenza stampa nella sala interna della Villa Reale
a seguire inaugurazione della mostrasaranno presenti:
Dario Allevi, Sindaco di Monza
Massimiliano Longo, Assessore alla cultura di Monza
Pier Paolo Cicchiello, Vice Presidente Rotary club Villa reale
Maurizio Caldirola, Presidente Associazione M.AR.CO. Monza Arte Contemporanea
Alberto Zanchetta, Direttore del MAC di Lissone
Bernardí Roig, ArtistaLa mostra sarà visitabile fino al 23 marzo 2018
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Idee efficaci per un rinascimento di Monza Cioè: come rilanciare questa città ormai decadente con più iniziative concrete e meno chiacchiere Con i nostri vent’anni di attività associativa e impegno nel promuovere la qualità della vita e l’innovazione a Monza, salutiamo con favore l’apertura del “tavolo per lo sviluppo della città” organizzato dall’Amministrazione Comunale, tavolo “aperto” al quale non siamo stati comunque invitati. L’augurio è che si riesca a far uscire la nostra città dal declino che la interessa da anni, ed a far prendere finalmente coscienza che “Monza ha il parco, non serve altro” è una valutazione che poteva andar bene al massimo sino agli anni settanta. Una delle troppe espressioni che appartengono ad un vocabolario obsoleto da superare. La nostra città ha bisogno di ben altro. Allo slogan “stop al consumo di suolo” noi opponiamo da tempo l’invito “Monza deve recuperare suolo”. La soluzione non è bloccare l’attività edilizia, uno dei cardini di una città viva, ma promuovere una rapida sistemazione delle molte aree dimesse secondo una logica moderna adatta alle aree densamente abitate. Si consenta di costruire in verticale, 20 o 30 piani sopra e 3 o 4 sotto, su porzioni ridotte, recuperando quindi a verde la totalità del rimanente, da restituire alla gente. L’osservazione che a Monza la popolazione tende al calo e che vi sono molti immobili invenduti o sfitti dovrebbe innanzi tutto porre una domanda: perché accade? La risposta è che Monza, ormai dagli anni ’80, non è più una città interessante per la sua qualità. E’ una città decadente, immobile nel suo passato. Monza ha bisogno di servizi efficienti e moderni per la mobilità delle persone, delle cose e delle idee. Per le persone: l’asse di forza di una linea metropolitana e la ramificazione distribuita e flessibile di bus piccoli elettrici, magari – perché no – on demand. Per le merci: un piano e una rete logistica che soddisfino le esigenze dell’e-commerce in crescita e del piccolo commercio qualitativo di prossimità, razionalizzando quindi la distribuzione a vantaggio anche della riduzione del traffico e dell’inquinamento. Per le idee: una rete fissa di telecomunicazione in vera banda ultralarga, oggi in parte in fase di sviluppo (ma con troppe incognite), integrata da vantaggi fiscali e agevolazioni concessi per il cablaggio interno degli edifici, vecchi e nuovi. Il nostro parco è meraviglioso e avrebbe tra l’altro bisogno di cure maggiori, ma l’idea di città moderna è quella che vede abbondante verde diffuso. Una volta dotata di trasporto pubblico “intelligente”, Monza potrebbe avere ZTL pedonalizzate in tutti i quartieri. Ma la città ha soprattutto bisogno che le aree oggi teoricamente destinate a verde vengano trasformate in veri parchi urbani e veri parchi agricoli. Da decenni sono invece aree in stato di degrado e abbandono. Andrebbero varate iniziative e agevolazioni perché venissero ripulite, coltivate, utilizzate. Andrebbero anche eseguite verifiche sull’effettiva operatività delle aziende agricole (che in molti casi percepiscono sussidi statali). E poi la nostra città ha bisogno che i costruttori facciano un balzo di qualità, magari convinti da agevolazioni concrete, verso la realizzazione di veri green buildings. La recente entrata in funzione, a Monza, di mini-centrali elettriche lungo il canale Villoresi è un fatto positivo, ma isolato. Ci vogliono politiche comunali che spingano verso la produzione locale di energia. I pannelli fotovoltaici sono la chiave dell’energia fai da te. A Monza ci sono oltre 2 milioni di metri quadrati di superfici adatte, tetti e lastrici solari, su 17mila edifici. Se tutta questa disponibilità fosse utilizzata, la nostra città arriverebbe a produrre il 40% del suo fabbisogno elettrico. Calore d’inverno e freddo d’estate potrebbero essere generati con impianti geotermici già sperimentati, per esempio, nella vicina Cinisello Balsamo. Quanto abbiamo elencato rappresenta un insieme di obiettivi tipici nelle aree densamente urbanizzate del mondo, occidentale e non solo. Sono proposte che la nostra associazione mette sul “tavolo” ormai da due decenni, con qualche risultato raggiunto, ma ancora troppo poco.
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Nuovi spazi per gli alunni della scuola «De Amicis»: realizzato un laboratorio nell’ex alloggio del custode
Una nuova aula adibita a laboratorio didattico, dove gli studenti potranno provare “sul campo” le basi teoriche studiate sui libri.
Si è concluso nelle scorse ore l’intervento all’interno della scuola «De Amicis» di Santa Margherita che ha permesso di dotare il plesso di ulteriori spazi in cui far lezione. La conclusione del progetto ha permesso di ristrutturare completamente una parte dei locali della scuola secondaria.
L’ampliamento è consistito nella riconversione dell’attuale alloggio del custode, ormai in disuso, dal quale è stata ricavata una nuova aula adibita a laboratorio didattico.
L’esigenza di una nuova aula adibita a laboratorio era particolarmente sentita dal Dirigente scolastico e dal Corpo docente che all’Amministrazione Comunale avevano chiesto di poter risolvere la cronica carenza di spazi dovuti all’incremento di alunni all’interno del plesso. Il laboratorio didattico, dotato di lavandini, potrà essere utilizzato per attività artistiche e manuali
L’intervento ha previsto anche la creazione di un’ulteriore aula, separata dal laboratorio tramite parete mobile, e un nuovo bagno accessibile ai diversamente abili. I lavori hanno poi integrato la risistemazione delle due aulette adiacenti, attualmente già utilizzate come aule di sostegno. È stato infine ricavato un piccolo vano per alloggiamento della nuova caldaia, accessibile dall’esterno e separato dalle aule tramite muratura.
Al termine degli interventi, sono recuperati spazi nella scuola De Amicis per un totale di 41 alunni.
L’intervento nel plesso “De Amicis” ha avuto un costo di circa 138.000 euro.
“L’esigenza della scuola era quella di avere spazi in più a disposizione degli scolari - dichiara Marino Nava, assessore alla Città Vivibile - vi era un immobile vuoto e inutilizzato, siamo intervenuti con un’operazione di riqualificazione centrando l’obiettivo prefissato di dotare la struttura di un nuovo”.
Lissone, 18 Dicembre 2017
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A causa della convocazione urgente del Consiglio dei Ministri, siamo obbligati ad annullare l’iniziativa prevista per oggi pomeriggio con il Ministro Martina al Libraccio di Monza. Ci scusiamo per il contrattempo. Speranzosi di poter recuperare l’appuntamento in futuro, auguriamo a tutti un buon inizio settimana.
La segreteria PD MB
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NON POSSIAMO ACCETTARE QUESTO ENNESIMO SFREGIO AL TERRITORIO, INUTILE PER LO SVILUPPO ECONOMICO LOCALE E DANNOSO PER IL CONSUMO DI SUOLO, L’IMPATTO SUL TRAFFICO VEICOLARE E LA QUALITÀ DELL'ARIA
Gallerie commerciali, ristorazione, 3 palazzi di 7 piani per uffici destinati a diventare sedi di multinazionali, un planetario ed un cinema multisala con 19 sale di proiezione. È un progetto faraonico quello dell’ampliamento del centro commerciale Auchan di Cinisello Balsamo, al confine con Monza, realizzato in un'area che prevede un ambito di trasformazione dalla superficie complessiva di 300.000mq. Un progetto redatto senza alcuna Valutazione Ambientale Strategica ed in forza di una VIA lacunosa e contradditoria.
“Non possiamo accettare questo ennesimo carico ambientale sul territorio, determinato da un’opera enorme quanto inutile per lo sviluppo economico locale, destinata a diventare una cattedrale dei consumi in un contesto urbano sempre più desertificato delle sue vitali attività commerciali di prossimità. Un’opera che consideriamo dannosa per l’inevitabile impatto sul traffico veicolare, che metterà in ginocchio il sistema viario, peggiorando ulteriormente la qualità dell'aria in una città che ha già cementificato il 75% del suolo libero” dichiara ANGELO FABRETTO, PRESIDENTE DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE DI CINISELLO BALSAMO
Per questo motivo Legambiente Lombardia ed il Circolo Legambiente di Cinisello Balsamo hanno organizzato una serata di informazione alla cittadinanza tenutasi ieri sugli effetti dell'approvazione, da parte del Comune di Cinisello Balsamo, del Programma Integrato d'Intervento che darà di fatto l’avvio alla realizzazione di quello che si configura come il più grande centro commerciale d’Italia.
«La mancanza di una Valutazione Ambientale Strategica e il rifiuto sistematico di prendere in considerazione le osservazioni ambientali al progetto da parte del comune, che ha preferito assecondare discutibili scorciatoie procedurali anziché intraprendere un processo aperto e allargato di valutazione, ono aspetti che ci hanno spinto a presentare un ricorso al TAR contro il progetto - spiega BARBARA MEGGETTO, PRESIDENTE DI LEGAMBIENTE LOMBARDIA - Questa nuova opera viene costruita in fregio ad una già esistente ampia struttura commerciale, a ridosso della Lecco-Milano, chiusa da oltre due anni: stiamo, di fatto, già assistendo alla rinascita di un grande centro commerciale a partire
dalle sue stesse ceneri. Un intervento sicuramente aggressivo e invadente che non coincide certamente con la nostra idea di rigenerazione urbana»
Secondo Legambiente è sempre più necessaria una pianificazione regionale, che impedisca la nascita di strutture commerciali così impattanti e concentrate in un territorio che ha già una densità eccessiva di carichi ambientali: non possiamo più affrontare la situazione in una logica locale e di breve periodo. Nell’area milanese non servono altri enormi centri commerciali, ma operazioni di recupero di aree dismesse e degradate con progetti sostenibili che puntino sulla valorizzazione delle aree verdi, delle strutture sportive, dei centri storici che esprimono la loro naturale vocazione civica e sociale.
Quello che l'amministrazione comunale di Cinisello Balsamo propaganda come 'porta d’accesso alla città' si configura invece come un’ennesima ammucchiata di cemento, negozi, parcheggi e rampe congestionate sia dai clienti del centro commerciale che dagli utenti dei parcheggi di interscambio con le future stazioni delle metropolitane linee M1 e M5: un mix generatore di flussi di traffico esplosivi.
«Crediamo che la vera porta da valorizzare per l'ingresso a Cinisello debbano essere gli spazi verdi del Parco del Grugnotorto, grande polmone verde metropolitano in gran parte ancora da realizzare, non certo questo ecomostro commerciale» conclude Legambiente.
QUALCHE NUMERO
La convenzione parla di 151.788 mq di slp di cui:
a) 95.374 mq a funzione commerciale
b) 2.480 mq per uffici direttivi (uffici centro commerciale);
c) 9.655 mq per servizi alla persona, pubblici esercizi, oltre a spazi direzionali (attività di somministrazione di alimenti e bevande e attività paracommerciali);
d) 9.849 mq con destinazione “mall/galleria commerciale” nei quali saranno collocati farmacia/parafarmacia/tintoria/centro diagnostico, poliambulatorio, non oggetto di asservimento ad uso pubblico;
e) 34.430 mq per funzione terziaria nel lotto B.
In aggiunta a queste superfici il PII contempla 29.672MQ PER GALLERIE APERTE AL PUBBLICO PASSAGGIO, SPAZI DI CONNESSIONE E PER SERVIZI ALLA PERSONA D’INTERESSE GENERALE METROPOLITANO, CHE GRAZIE ALLA MODIFICA AL PIANO DEI SERVIZI INTRODOTTA CON DELIBERA N. 55 DEL DICEMBRE 2015 VENGONO SOTTRATTI DAL CALCOLO DELLA SUPERFICIE ASSENTIBILE. Inoltre non figurano nel conteggio i 18.699 mq per la realizzazione di un cinema multisala ed annesso planetario di 434 mq.