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La Casa della Poesia di Monza, in collaborazione con la Scuola Agraria del Parco di Monza, con l’associazione Novaluna, con il Consorzio del Parco e della Villa Reale di Monza, con i patrocinii dei Comuni di Milano e di Monza, promuove la seconda edizione del premio letterario Aurelia Josz al fine di valorizzare una figura di spicco della cultura milanese ed italiana di inizio ‘900. Tema “…di qualche cosa oltre il pane, per qualche cosa che sembri degna, bisogna pur vivere.” Aurelia Josz Aurelia Josz, fondatrice della Scuola, nacque a Firenze il 3 Agosto 1869 da Lodovico Josz e Emilia Finzi. Morì ad Auschwitz nel 1944, il giorno del suo arrivo nel campo. Fondò la prima scuola agraria femminile presso l’orfanatrofio di Milano, nel palazzo delle Stelline, con l’intento di dare alle ragazze la possibilità di scegliere un lavoro diverso da quello di servizio presso le famiglie borghesi o come serve nelle aziende agricole.
Ulteriori dettagli sul link
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Legambiente Monza e FIAB MonzainBici aderiscono a "Mi illumino di meno", la più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione sui consumi energetici e la mobilità sostenibile. Lo fanno appoggiando la proposta di Caterpillar RAI2 di chiedere il premio nobel per la pace con l'iniziativa "Bike the nobel".
Tale iniziativa aggrega tutto il mondo del ciclismo: dai più grandi ciclisti professionisti italiani (hanno aderito il CT della Nazionale Davide Cassani, Paola Gianotti, Vincenzo Nibali, Fabio Aru, ecc.) alle associazioni cicloambientaliste (la Fiab, Cyclopride, le Critical Mass, ecc.), le ciclofficine e tutti coloro che pedalano per andare al lavoro o per piacere.
Quest’anno l’invito per gli amministratori e i cittadini è quello di basare la propria adesione sul tema della mobilità sostenibile: promuovendo l’uso della bicicletta e di tutti i mezzi a basso impatto energetico come simbolo di pace e di rispetto per l’ambiente. Per questo motivo a Monza organizzeremo un biciaperitivo per sostenere questa che riteniamo una giusta causa.
Programma: ritrovo venerdì 19 febbraio alle 18.30 in p.zza San Paolo con biciclette munite di luci! Partenza e arrivo al Circolo Cattaneo in via Vittorio Veneto, dove a lume di candela spiegheremo le ragioni dell'iniziativa. Poi l'aperitivo! Mentre rivolgiamo a l'appello al risparmio energetico, chiediamo a tutti i ciclisti, che meriterebbero un premio per la loro scelta di utilizzare la bicicletta come mezzo principale di mobilità, di rendersi visibili nei loro spostamenti serali, installando sulla propria bicicletta le luci regolamentari previste dal codice della strada.
Quindi illuminiamoci di meno risparmiando energia ma illuminiamo di più le nostre biciclette!
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6 e 7 febbraio: il Festival delle Lanterne di Monza si chiude con un weekend all’insegna delle tradizioni cinesi. Sabato 6 dalle 18.30 l’evento “Sinfonia d’Oriente. Sulle note di un giorno memorabile” e domenica 7 grandi festeggiamenti per il Capodanno cinese con esibizioni di arti marziali, “danza del leone” e dj set a cura di Radio Number One
Monza, 4 febbraio 2016 – Programma più ricco che mai quello proposto al pubblico per l’ultimo weekend di apertura: un’intensa due giorni per festeggiare l’inizio dell’anno della scimmia con un tuffo nelle tradizioni della cultura più antica del mondo. Sabato 6 alle 18.30 lo spettacolo della compagnia artistica cinese Hua Qui di Sofia Hui Zou: i cori, uno maschile e uno femminile, si esibiranno accompagnati anche dall’armonia del Guzheng, strumento a corde tipico della tradizione cinese. Sul palco il coro giovanile si alternerà ai numerosi cantanti solisti e ai ballerini che interpreteranno le antiche danze per propiziare l'arrivo dell’anno nuovo. L'evento si chiuderà sulle note della canzone “Un giorno memorabile”. A presentare la serata miss Cina d’Italia 2015 Ning Xingtong e Mr Juwei, tenore specializzato in canti lirici italiani. Domenica al via i festeggiamenti per il capodanno cinese: alle 18.30 gli allievi della scuola di kung fu T'ien-Shu del maestro Marina Gazzale si esibiranno, mascherati, nell’affascinante “Danza del leone”, tipica delle festività. Alle 21.30 tornano l’animazione e la musica di Radio Number One, con un dj set tutto da ballare. Ingressi a 5 euro per gli adulti, gratis i bambini minori di dieci anni. Il festival sarà aperto venerdì e sabato dalle 15 alle 21. Orari prolungati per la giornata di domenica.
Per informazioni 331 6417213
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UN ADATTAMENTO ITALIANO DE
IL VICARIO DI HOCHHUTH
Monza, 3 febbraio 2016. In scena al Teatro Binario 7, sabato 13 febbraio ore 21.00 e domenica 14 febbraio ore 16.00 e 21.00, Il Vicario: un invito alla riflessione sulle conseguenze del silenzio, sull’importanza di assumersi la responsabilità del proprio tempo scegliendo tra tacere e gridare. La storia, i suoi orrori, il silenzio e la responsabilità raccontati in uno spettacolo che ha preso spunto dalle scene più significative del testo di Hochhuth. Un’opera che in Italia è pressoché sconosciuta ma che in Germania ha venduto un milione di copie e che ha sollevato aspre e mai sopite polemiche che hanno costretto la Chiesa ad aprire gli archivi vaticani e a fare luce sull'atteggiamento di Pio XII nei confronti dell'eccidio ebraico.
LO SPETTACOLO
Un soldato tedesco e un prete italiano, di fronte alle atrocità del lager, scoprono tutta l'ipocrisia delle loro esistenze, la follia del mondo. Così intraprendono la missione di portare al Papa notizia dell'olocausto. Spogliandosi delle loro divise, scoprono che è possibile essere uomini soltanto accettando le proprie responsabilità. Nonostante questa dolorosa acquisizione, la Chiesa rimarrà muta davanti al sacrificio degli innocenti. Artefice di questo lavoro è un gruppo di attori che fin dagli inizi ha partecipato e contribuito in maniera determinante ai progetti e spettacoli di A. Latella, affrontando autori come Genet e Pasolini, Shakespeare e Marlowe, Goldoni e Kafka.
RASSEGNA STAMPA
«Non è in verità una messinscena vera e propria, e neppure una semplice lettura [...]. Quello che conta, in questo caso, è comunque l'impatto del testo che in un'esposizione spoglia, prosciugata sembra acquisire ulteriore forza.»
Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore
«Rosario Tedesco ha tagliato e adattato il lungo, denso testo originale ma non ci sembra che ciò ne abbia diminuito la forza. La mise en espace, per forza di cose, vede prevalere la parola sui chiaroscuri psicologici, azzerando i personaggi al loro grado di contenitori di tesi, e le voci si fanno sempre più concitate, quasi un urlo collettivo a riparare l'umanità del silenzio del Vicario di Cristo.»
Nicola Signorile, Gazzetta del Sud
«Questo testo discusso ma molto documentato, senza paura per le sovrabbondanze [...], continua a impressionare [...] mirando a una visione storica e non romanzesca, che consideri l'insieme degli umani comportamenti.»
Franco Quadri, La Repubblica
TEATRO BINARIO 7
IL VICARIO
di Rolf Hochhuth
adattamento e regia Rosario Tedesco
organizzazione Cinzia Spanò
progetto e lettura Nicola Bortolotti, Matteo Caccia, Marco Foschi, Giuseppe Lanino, Enrico Roccaforte,
Cinzia Spanò, Rosario Tedesco
luci Giuliano Almerighi
in collaborazione con PianoinBilico
con il patrocinio del Goethe Institut - Mailand
Date spettacolo:
sabato 13 febbraio, ore 21.00
domenica 14 febbraio, ore 16.00 e ore 21.00
Biglietti:
intero € 18, convenzionati € 15 (Feltrinelli), € 12 (under25, over65, abbonati altre stagioni e altri convenzionati), under18 € 6
Per info e prenotazioni:
Teatro Binario 7
Via Filippo Turati, 8 | Monza
tel. 039 2027002
biglietteria@teatrobinario7.it
www.teatrobinario7.it
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Siamo felici di invitarvi a partecipare numerosi alle nostre iniziative di questo fine settimana. Venerdi 5 ore 18/20 presentazione del progetto Scuola Famiglia ad indirizzo steineriano. Sabato 6 febbraio vi presentiamo il teatrino "L'Asinello", una fiaba animata con musica dal vivo, scritta dai Fratelli Grimm.
Seguirà un laboratorio.
Vi aspettiamo!
Lo staff di Legambiente Seregno
Legambiente Seregno
Associazione di Volontariato
Viale Piave, 58
20831 Seregno (MB)
Tel +39 0362 232357
mail:info@legambienteseregno.
website:www.
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PEDEMONTANA: AMBIENTE COMPROMESSO, AUTOSTRADA “A PEZZI”, RISCHIO DIOSSINA
L’autostrada Pedemontana è arrivata a Lentate sul Seveso e sta scaricando il traffico di percorrenza sulla superstrada Milano-Meda. Un traffico per la verità scarso che è circa il 30% delle percorrenze previste ma quanto basta per portare al collasso una superstrada già di per sé satura. E’ un’autostrada che per la parte sinora realizzata (tratta A e B1 + tangenziali di Varese e Como 1° lotto) ha avuto costi realizzativi altissimi e un impatto devastante per il territorio e l’ambiente, con il bosco della Moronera e della Battù sventrati e intere aree agricole e verdi spazzate via. C’è un altro aspetto da evidenziare: i flussi di traffico scarsi sin dal tempo della gratuità che continuano ad essere tali anche per l’elevato pedaggio. Flussi che non consentono entrate sufficienti per ammortizzare l’infrastruttura e fare utili. Insomma, pedemontana si conferma un’autostrada inutile. Mancano poi i fondi per il completamento dell’intera autostrada poiché il “project financing” è completamente fallito, le banche han deciso di non investire più e nonostante una dubbia defiscalizzazione vero AIUTO DI STATO (su cui sono state fatte segnalazioni alle commissioni europee per violazione alle procedure), mancano circa 3 MLD all’appello e il denaro sinora investito (1,2 MLD) è solo pubblico. Un vero disastro cui si aggiungono prospettive ancora peggiori. In questo panorama e in previsione della presentazione del progetto esecutivo della tratta B2 (ancora senza copertura economica), gli ambientalisti di INSIEME IN RETE – che sin dal 2007 denunciano l’inutilità e la nocività di quest’infrastruttura - hanno chiesto che prima di qualsivoglia progetto esecutivo si dia rispondenza alle prescrizioni del CIPE e alle norme di legge rispetto ad una delle criticità maggiori: la presenza di DIOSSINA TCDD dell’ICMESA nelle zone della tratta B2 e C che saranno attraversate dall’autostrada. E’ stata una lunga battaglia e, finalmente, ora esiste un Piano di Caratterizzazione per capire, dopo le analisi effettuate, i livelli di concentrazione della diossina e decidere il da farsi e cioè se sia possibile far passare un’autostrada attraverso questi terreni contaminati, se sia necessaria una bonifica che tenga conto della necessità di impedire l’aerodispersione di diossina. Bonifica che, in tal caso, avrebbe costi rilevanti non previsti dal piano finanziario, già in crisi, di Pedemontana.
Uno sviluppo “insostenibile”!
La diossina è il risultato di un pessimo modo di intendere lo sviluppo industriale. Analogamente l’autostrada Pedemontana è stata concepita come un’opera che in nome dello sviluppo può sacrificare l’ambiente. Per questo la Soc. Pedemontana prevedeva una serie di progetti di compensazione ambientale, in una discutibile logica “riparatoria”: si distrugge da una parte, si restituisce parzialmente dall’altra. Di fatto l’autostrada Pedemontana, però, avanza senza nemmeno rispettare le progettazioni iniziali: la Tratta A di Pedemontana è percorribile dal gennaio 015 ma di tutti i progetti di COMPENSAZIONE AMBIENTALE, solo quello di Cassano Magnago - peraltro ridotto - è in fase di progetto esecutivo. La tratta B1, aperta a novembre 015, non contempla nel cronoprogramma le previste compensazioni ambientali ed è incompleta di molte opere accessorie e di connessione. A rischio anche la promessa Greenway, che avrebbe dovuto accompagnare tutta la tratta autostradale con un percorso di viabilità lenta per biciclette e percorribilità pedonale.
Dire la verità, fare la cosa giusta
Quello che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti, ma c’è ancora chi, nelle istituzioni, cerca di non dire la verità. Una verità che proclama l’assenza di una programmazione economica finanziaria sensata e, ancora più l’assenza di risorse per la realizzazione dell’opera così com’era stata concepita e approvata dal CIPE. Adesso lo scenario è completamente trasformato, adesso è il momento di dire la verità su quello che non può essere realizzato. Il re è nudo. Quello che Pedemontana e Regione Lombardia non dicono è che i soldi non ci sono e non saranno sufficienti, che questo modello di viabilità su gomma non regge più e che vanno trovate SOLUZIONI DIFFERENTI a quest’inutile autostrada. E’ essenziale che i lavori si fermino lì dove sono arrivati e che si verifichi come intervenire per sistemare le gravi criticità che sono state causate, riducendo quanto più possibile il danno per le comunità e per l’ambiente. Difendere il territorio dallo scempio che è sotto i nostri occhi e che si scarica sui comuni già feriti dal disastro diossina è il primo passaggio per riprogettare insieme – istituzioni e territorio – uno sviluppo veramente sostenibile, che deve riguardare la riqualificazione di tutti i sistemi di viabilità “lenta”, il potenziamento del trasporto pubblico e su ferro.
Seveso/Meda, 1 febbraio 2016
Coordinamento Ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
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TANGO’S GEDANKE The Bosso Concept Ensemble
Il Tango: un pensiero triste che si balla 13 febbraio 2016 - ore 21,00
VILLASANTA (MB) | Teatro Astrolabio | via Mameli 8
Il quarto appuntamento dell’anno con Brianza Classica è in programma per sabato 13 febbraio, alle ore 21.00, al Teatro Astrolabio di Villasanta.
Il concerto, che vedrà esecuzioni musicali accompagnate da testi recitati, introdurrà il pubblico nell’universo del tango, bene culturale protetto dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’Umanità dal 2009, linguaggio e fenomeno vivo di cultura. Dire che è «un pensiero triste che si balla» (frase di Enrique Santos Discépolo, paroliere di Carlos Gardel, il più amato tra i cantori del tango), non ne esaurisce la ricchezza di senso.
The Bosso Concept Ensemble saprà raccontare la storia di questo appassionante genere musicale grazie all’uso del bandoneon, strumento insostituibile per l’esecuzione del tango, e attraverso le note di Piazzolla, Arroyo, Salgàn e dello stesso Jorge Bosso, immergendo gli ascoltatori nell’ombra del non detto e nella malinconia di cose perse o lontane, in un mondo colmo di miti, intrighi, ravvolgimenti, bugie e verità.
Il prossimo appuntamento è in programma per il 20 febbraio ad Arcore.
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TESTIMONIANZA CONGIUNTA “COMPAGNI DI VIAGGIO”
I Percorsi nella memoria 2016 organizzati dal Consorzio Brianteo Villa Greppi chiudono con un evento eccezionale, unico e probabilmente irripetibile. Quattro testimoni, sopravvissuti ai lager nazisti, raccontano insieme la propria esperienza di deportazione sabato 6 febbraio alle 16.00 presso l’Antico Granaio del Consorzio Brianteo Villa Greppi.
Vittore Bocchetta (98 anni), Ines Figini (94 anni) , Venanzio Gibillini (92 anni), e Sultana Razon (84 anni), deportati a Flossemburg, Ravensbruck, Auschwitz Birkenau, Dachau, Bergen-Belsen si troveranno per ricordare e raccontare, anche in memoria di Italo Tibaldi, a cui sono dedicati i Percorsi 2016 che, deportato giovanissimo a Mauthausen, dopo il ritorno in Italia ha dedicato la sua vita a ricostruire le deportazioni dall’Italia ai lager nazisti riportandole nel suo libro “Compagni di Viaggio”.
Vittore Bocchetta, classe 1918, ha operato nel CLN Veronese, dal ’41 inizia a subire arresti e a trascorrere periodi di prigionia. Nonostante tutto riesce a laurearsi in Filosofia, ma nel luglio del ’44 viene arrestato nuovamente e deportato a Bolzano e poi a Flossemburg e Hersbruck. Trova la libertà riuscendo a nascondersi e fuggire durante la marcia della morte del ’45. Rientrato in Italia alla fine della guerra decide di partire e si stabilisce in Venezuela e poi a Chicago, dove ottiene il Ph.D. (Doctor of Philosophy) e dove lavora come critico d’arte e come docente di Letterature Comparate presso alcune Università. Dal ’72 si dedica completamente alla pittura e alla scultura, ricevendo importanti riconoscimenti. Alcune sue opere sono oggi esposte nei più importanti musei americani, come il Chicago Cultural Center o lo Smithsonian American Art Museum di Washington.
Venanzio Gibillini è nato in Francia nel 1924. Residente a Milano con la famiglia, lavorava al deposito locomotive di Milano-Greco. Arrestato nel luglio del 1944 con l’accusa di sabotaggio, è stato trasferito in Germania, dopo una breve detenzione nel carcere di San Vittore. Imprigionato prima nel lager di Flossenbürg e poi in quello di Kottern (sottocampo di Dachau) è riuscito a fuggire a Pfronten nel 1945, durante la “marcia della morte” durata due giorni. Da anni racconta la sua storia di deportazione ai ragazzi delle scuole.
Sultana Razon Veronesi, classe 1932 , testimone della prigionia in giovanissima età insieme all’intera famiglia viene rinchiusa prima nel campo fascista di Ferramonti di Tarsia, poi spostata al confino a Taglio di Po e infine imprigionata nel campo di Fossoli. Viene deportata in Germania nel lager di Bergen Belsen e si salva grazie ad un’intuizione del padre. Solo da un paio di anni ha deciso di raccontare la sua storia di deportata. Ha di recente scritto il libro autobiografico: “Il cuore, se potesse pensare”.
Ines Figini è nata il 15 luglio 1922 a Como, dove ancora risiede. Giovanissima lavoratrice alla Tintoria Comense, nel marzo 1944 si trova a difendere dei compagni di lavoro che avevano partecipato ad uno sciopero e per questo viene arrestata e deportata prima a Mauthausen, poi ad Auschwitz Birkenau ed infine a Ravensbrück. La sua liberazione avviene durante la marcia della morte nella primavera del 1945. Oggi, all’età di 92 anni, conserva la grande forza di volontà dei testimoni, una forza che la spinge a raccontare la sua storia di deportata.
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“Uniti per la Brianza”: intesa con le polizie locali per incrementare la sicurezza urbana
tavoli di coordinamento al via in Provincia
per servizi congiunti di vigilanza, pattugliamento e presidio del territorio
Monza, 3 febbraio 2016. Su conclude oggi il calendario di incontri organizzati dalla Provincia con i comandi delle Polizie Locali della Brianza: quattro le aree individuate - anche su input del Comitato Provinciale dell’Ordine e della Sicurezza pubblica istituito presso la Prefettura - per ottimizzare le risorse umane e strumentali in tema di sicurezza e aumentare la vigilanza e la presenza della forza pubblica sul territorio. L’obiettivo è la sigla di protocolli operativi tra Comuni finalizzati ad incrementare la presenza delle Polizie Locali attraverso servizi di pattugliamento in forma associata e coordinata, anche razionalizzando gli interventi, i mezzi tecnologici e le strutture impiegate e favorendo l’omologazione delle procedure operative adottate; le sinergie adottate, inoltre, consentiranno di accedere ai finanziamenti regionali. “Vorremo varare una serie di associazioni intercomunali per garantire presidi omogenei in tutta la Brianza – spiega Gigi Ponti, Presidente della Provincia MB – anche avvalendoci dell’ausilio e delle dotazioni a disposizione degli agenti della Polizia Provinciale “ Le associazioni intercomunali di Polizia Locale saranno individuate sulla base dell’omogeneità del territorio, del numero degli abitanti e dei confini territoriali contermini, ciascuna con una Compagnia di Carabinieri di riferimento. Una prima proposta di aggregazione suddivide così il territorio MB:
ZONA GROANE |
Barlassina, Cogliate, Lazzate, Misinto, Ceriano L.; Limbiate, Varedo, Bovisio Masciago, Cesano Maderno; |
BRIANZA CENTRALE |
Lissone, Desio, Muggiò, Nova Milanese; Meda, Seveso, Lentate sul Seveso; |
ZONA EST |
Bellusco, Cavenago Brianza, Mezzago; Agrate Brianza, Carugate (MI); Cornate d’Adda, Bernareggio-Aicurzio, Ronco Briantino, Roncello, Burago Molgora, Sulbiate, Busnago, Caponago; Brugherio, Villasanta, Concorezzo, Arcore; Vimercate, Ornago, Carnate; |
ALTA BRIANZA |
Seregno, Albiate; Renate, Veduggio con Colzano, Cassago Brianza (LC); Besana in Brianza; Giussano, Carate Brianza, Briosco, Verano Brianza; Usmate Velate, Lesmo, Camparada, Correzzana; Macherio-Sovico, Vedano al Lambro, Triuggio, Biassono, Monza; |
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Era un campione ammirato e celebrato. E’ diventato un mito il 1° maggio del 1994, quando, a 34 anni, perse la vita in seguito ad un gravissimo incidente sulla pista di Imola. Ayrton Senna è stato senza dubbio un pilota straordinario, un uomo - soprattutto - che ha lasciato un segno indelebile non solo nell’universo sportivo. L’idea della mostra “Ayrton Senna. L’ultima notte”, allestita negli spazi dell’Autodromo Nazionale Monza, Museo della Velocità dal 17 febbraio al 24 luglio 2016, nasce dal libro scritto dal giornalista Giorgio Terruzzi intitolato “Suite 200. L’ultima notte di Ayrton Senna” (editore 66THAND2ND, collana “Vite inattese”, 2014). Un romanzo avvincente da cui emergono gli ultimi momenti della vita e le riflessioni del grande pilota nel suo approssimarsi al momento fatale. Attraverso una selezione di circa cento fotografie di Ercole Colombo – uno dei più grandi fotografi della Formula 1 - la mostra intende raccontare la carriera sportiva, ma anche gli aspetti più intimi del campione brasiliano. Il percorso espositivo, arricchito dai testi di Giorgio Terruzzi, ripercorre i momenti più significativi di Ayrton Senna: gli inizi con il kart, l’esordio nel mondo della Formula 1, le vittorie e le sconfitte storiche, gli amici colleghi e i piloti rivali, il rapporto complesso con Alain Prost, gli amori, la fede, le dinamiche famigliari e le sue ultime, drammatiche ore in pista. La mostra presenta inoltre alcuni oggetti di Senna tra i quali il kart originale del 1979 con cui il pilota, agli esordi della sua carriera, vinse diverse gare che rivelarono ben presto il suo grande talento. Da semplice divertimento giovanile, il mondo dei motori si trasforma rapidamente nella sua vera ragione di vita. Le corse e le competizioni diventano per Ayrton un mezzo per esprimersi e per andare oltre. Una passione irrefrenabile, ma anche un sentimento contrastante che spesso ha reso difficile la sua esistenza, i rapporti professionali e affettivi. Il pubblico avrà la possibilità di immergersi in un racconto emozionante e coinvolgente che culmina con l’ultima notte del pilota, trascorsa nell’ormai celebre “Suite 200” dell’Hotel Castello a Castel San Pietro, vicino al circuito di Imola. In una sala suggestiva, in una stanza sospesa nel tempo e nello spazio, i visitatori potranno condividere le sensazioni, le riflessioni di una notte colma di pensieri dalla quale emerge il ritratto inedito di un campione, ma anche e soprattutto di una persona particolarmente sensibile, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile. La mostra, a cura di Giorgio Terruzzi e di Ercole Colombo, è ideata, prodotta e organizzata da ViDi in collaborazione con l’Autodromo Nazionale Monza e con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.