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Il Coordinamento di alcune associazioni e comitati di cittadini di Monza ha presentato in Comune le proprie osservazioni al PGT adottato dal Consiglio comunale il 7 luglio scorso.
Le 84 osservazioni presentate chiedono all’amministrazione comunale di approvare un PGT finalizzato ad un effettivo e non burocratico “zero consumo di suolo”, visti gli alti livelli raggiunti in Città e in Brianza.
Infatti:
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una decina di Ambiti di Trasformazione (AT) del Documento di Piano, prevedono un consumo suolo pari a oltre 8 ettari (82.418 mq). E’ stato quindi chiesto che tali AT vengano invece tutelati e interamente destinati a verde.
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una ventina di altri Ambiti di Trasformazione, pur su aree dismesse, vedono rilevanti quantità destinate ad uso residenziale, fino al 90%. Si è invece chiesto che la quantità di residenziale venga ridotta al 50%, a favore di una effettiva “mixitè funzionale”, considerata anche la situazione attuale del mercato edilizio che vede almeno 4.000 alloggi sfitti e circa 14.000 stanze non occupate,
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nel PGT adottato in luglio ci sono poi 8 Ambiti compatibili con le trasformazioni (AcT), sparsi in città (San Fruttuoso, Bettola, Industrie, zona Stadio, zona Cave), per usi industriali e terziari, che consumerebbero altro suolo libero. Anche per questi, con le osservazioni consegnate, si è chiesto di eliminare tale classificazione edificatoria e di ridestinarli a un uso agricolo o a verde. In caso di necessità esistono numerose aree dismesse da riutilizzare anche a fini produttivi o si potrà sempre fare una variante al PGT.
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viene inoltre riconfermato il consumo di suolo per quasi 10 ettari dell’ex Piano Particolareggiato industriale Pompei Ercolano, rimasto inattuato nei suoi dieci anni di validità, con la riproposizione di una serie di Piani attuativi produttivi (D1p. del Piano delle regole) su aree attualmente libere e coltivate, per le quali invece si chiede, almeno in parte, la restituzione alla destinazione agricola originaria.
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ci sono poi 10 aree C – Comparti residenziali di completamento - sparse in città, di cui 5 sono nel quartiere Cazzaniga e che consumano suolo per altri 3,2 ettari. Anche per queste si è chiesta una salvaguardia a verde.
Non bisogna poi dimenticare che questa amministrazione, dopo la scadenza del Documento di piano del PGT 2007 (dicembre 2012) e prima dell’adozione del nuovo Piano (luglio 2016), in 4 anni, ha approvato ben 18 Piani attuativi (PA), di cui 12 su aree libere, che scaricheranno in futuro più di 300.000 metri cubi di nuova residenza in città (circa 3.000 nuovi abitanti e più di 1.300 nuovi appartamenti).
Se poi consideriamo anche i 440.000 metri cubi residenziali (altri 4.000 nuovi abitanti e 1.700 alloggi), autorizzati con titoli edilizi diretti dal 1/1/2008 al 31/12/2014 (dato neppure aggiornato al 2016), si capirebbe che il fabbisogno di nuova residenza in Città è già abbondantemente coperto, per più di 7 mila nuovi abitanti complessivi. Non vi è quindi un fabbisogno pregresso di nuova residenza da soddisfare.
Discutibile quindi il bilancio del consumo di suolo effettuato nel PGT, con una semplice somma algebrica, che invece è stimabile in circa 28 ettari di suolo libero che viene reso edificabile.
Un discorso a parte meritano i cosiddetti Ambiti funzionali alle trasformazioni (AfT), legati in modo biunivoco agli interventi su alcune aree dismesse. Per esempio: chi acquisterà e vorrà intervenire sulla ex Fossati e Lamperti (AT 17) e la TMP (AT 16), entrambe aree di proprietà comunale, per realizzare i circa 180.000 mc lì previsti dal PGT, dovrà cedere al Comune le aree agricole della Cascinazza (ed eventuali altre), cioè circa 500.000 mq (Cascina compresa). Questa impostazione, a nostro parere, non risulta condivisibile, in quanto lega volumetrie edificabili alla cessione al Comune di aree agricole le quali, come noto, non devono invece essere indennizzate con volumetrie o altro escamotage.
Se consideriamo che a Monza ci sono aree agricole, di fatto e di diritto (PGT), per oltre 4,2 milioni di mq, ben possiamo immaginare le rilevanti quantità di edificazioni che potrebbero essere costruite (circa 1,7 milioni di mc) se si attuasse ovunque, per equità, questo meccanismo su tutte le aree agricole in Città. Per tali motivi si è chiesto che gli AfT previsti vengano cassati e le aree in cessione vengano confermate come rurali o a verde pubblico, senza che quelle stesse aree libere facciano scaturire volumetrie, direttamente o indirettamente.
In un’ottica di strategie complessive per la città si chiede di recuperare l’intero comparto territoriale inizialmente denominato Parco del riciclo come Parco periurbano, per la creazione di una vasta zona destinata al rimboschimento e al fitorimedio, e, all’interno di essa, per la realizzazione di un anfiteatro-arena naturale (ex cave Rocca) per manifestazioni e concerti di rilievo che, a sistema con le altre attrezzature per lo sport e lo svago dislocate lungo l’asse V.le Industrie - V.le Stucchi (stadio, palazzetto dello sport), diano una alternativa seria all’uso improprio del Parco Reale.
Per il Parco e la Villa Reale di Monza, si è osservato che il semplice rinvio all’art. 17 delle Norme del Piano territoriale (PTC) del Parco della valle del Lambro, risulta del tutto insufficiente e generico, trattandosi invece di una parte rilevante della Città che avrebbe dovuto essere considerata con una diversa attenzione e approfondimento. Con un’osservazione si è chiesto poi di prevedere esplicitamente la demolizione, almeno parziale, dell’anello di alta velocità (curve sopraelevate), pista in disuso da anni, deturpante 60 ettari del Parco particolarmente pregiati dal punto di vista paesaggistico, pista la cui demolizione è stata prevista da diversi studi e piani urbanistici, così come indicato dal PTC della Valle del Lambro e riproposto anche in un recente convegno dello stesso Partito di maggioranza che governa la Città.
Le osservazioni hanno infine evidenziato che le tutele per gli edifici storici – testimoniali, rischiano di ridursi alla conservazione della sola facciata. E’ stata invece chiesta la tutela dell’intero involucro edilizio, individuato puntualmente come degno di memoria storica e quindi da salvaguardare in toto.
Sono poi state presentate osservazioni da parte di alcuni Comitati che hanno trattato parti specifiche della città.
Per le aree dismesse intorno al polo scolastico Frisi-Mosè Bianchi-Hensenberger (ex Pagnoni, ex Buonpastore, vecchio Ospedale Umberto I), si chiede di prevedere destinazioni ad aule, palestre e a spazi per le scuole che sono carenti di quelle strutture. Si chiede altresì un intervento rapido sull'area abbandonata di via Boccaccio e sugli ex Cinema Apollo (da destinare a spazi per le scuole vicine), ex Corallo in via Lecco, e sull'ex-carcere di via Mentana.
Il Comitato di San Donato, ha chiesto di vincolare in modo esplicito (concreto e non burocratico) il recupero dell’area ex Macello al trasferimento delle scuole Citterio e Bellani e alla realizzazione di strutture con funzioni formative. Le scuole citate sono attualmente ospitate in edifici obsoleti, contenenti amianto ed in un avanzato stato di precarie condizioni di sicurezza e devono pertanto essere spostate. Il recupero dell’ex Macello deve garantire la ricollocazione di funzioni pubbliche di primaria necessità, quali le scuole e i servizi di quartiere, oltre che facilitare lo sviluppo di attività strettamente connesse ai poli interculturali.
Queste osservazioni non hanno certo la pretesa di risolvere tutti i problemi sollevati da questa Variante al PGT, ma vogliono essere un segnale per dimostrare che è possibile un'idea diversa di città, più vivibile e più rispettosa dell'ambiente.
Per tutti questi motivi si chiede che le osservazioni vengano attentamente valutate dal Consiglio comunale, il cui ruolo di indirizzo non può non tener conto delle preoccupazioni espresse dai cittadini che dovrebbero rappresentare.
Il coordinamento delle Associazioni e Comitati di Monza:
Legambiente Circolo di Monza, CCR Monza - Gruppo ambiente e territorio, GreenMan Monza, Comitato per il Parco A. Cederna, Comitato Bastacemento, Comitato via Boito Monteverdi, Comitato via Monte Bianco, Comitato via Blandoria, Comitato quartiere S. Albino, Comitato quartiere S. Donato - Regina Pacis, Comitato viale Lombardia 246, Comitato quartiere San Carlo e San Giuseppe, Comitato di via Messa - Giordani.
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Lissone - Utilizzo del defibrillatore, mattina di formazione per agenti e Guardie ecologiche
Un corso per l’utilizzo dei defibrillatori riservato a Polizia provinciale, Guardie ecologiche volontarie (GEV) e Associazione nazionale Carabinieri, al termine del quale verrà rilasciato un patentino che abilita all’utilizzo di DAE (Defibrillatore Semiautomatico Esterno) pubblico.
Si terrà sabato 26 novembre dalle 8 alle 13 nella palestra della scuola Benedetto Croce di via Don Minzoni, a cura di una società certificata, un corso finalizzato a formare agenti e pubblici ufficiali in merito all’utilizzo del dispositivo salvavita: applicato alla vittima in arresto cardiaco, il DAE riconosce una fibrillazione ventricolare, che è un’aritmia maligna del cuore, eroga una scarica elettrica che resetta il muscolo cardiaco e ne interrompe l’aritmia.
Il corso si terrà in concomitanza con l’ultima delle lezioni previste per il Corso di formazione per aspiranti Guardie ecologiche volontarie che ha visto la partecipazione di oltre 70 aspiranti GEV. Per l’occasione, saranno presenti anche Flavio Zanardo, comandante della Polizia Provinciale di Monza e Brianza a cui è stata assegnata la gestione amministrativa delle GEV, e l'Ufficiale Romualdo Giovannoni, coordinatore responsabile operativo gestionale. Anche il presidente della Provincia di Monza e Brianza, Gigi Ponti, è atteso per un proprio saluto ai partecipanti.
“Formare agenti e Guardie all’utilizzo del defibrillatore è il passo propedeutico per dotare ogni auto addetta al controllo del territorio di una apparecchiatura salvavita – sottolinea Roberto Beretta, assessore alla Sicurezza – con soddisfazione sta per giungere al termine il corso per nuove GEV che ha visto sin dall’inizio numeri da record in termini di adesione. È questa la dimostrazione che i cittadini tengono al territorio che abitano e vogliono che lo stesso sia difeso e protetto”.
La mattinata di formazione contribuirà a proseguire il progetto “Lissone Città cardioprotetta”, avviato nel 2013 con l’obiettivo iniziale di incentivare e diffondere la pratica sportiva in sicurezza.
Già dal 2014 tutte le palestre scolastiche sono dotate di un defibrillatore, l’apparecchiatura è inoltre presente in altri sei luoghi pubblici della città, ritenuti particolarmente importanti per la distribuzione capillare degli apparecchi salvavita sul territorio comunale: il municipio, l’interno di Palazzo Terragni, Piazza IV novembre (biblioteca), Piazzale Umiliati (mercato), il Bosco Urbano, la stazione ferroviaria. Cinque dei sei defibrillatori sono stati forniti all’Amministrazione Comunale mediante comodato d’uso gratuito da Gelsia Reti srl e Croce Verde Lissonese Onlus.
Il percorso ormai pluriennale di “Lissone Città cardioprotetta” ha avuto inizio a fine 2013 con l’organizzazione in collaborazione con la Croce Verde di un corso di primo soccorso rivolto alle associazioni sportive, che ha avuto 70 partecipanti.
Nel 2014 si è svolto un secondo corso teorico/pratico, specificamente dedicato all’utilizzo del defibrillatore, che ha visto la partecipazione di 130 persone in rappresentanza di 23 associazioni sportive. Si è poi provveduto all’acquisto di dodici defibrillatori, che sono stati collocati negli impianti sportivi (palestre e campi di calcio), a disposizione quindi sia delle associazioni sportive, che ne curano la manutenzione, sia delle scuole in orario didattico.
Nel 2015 si è svolta una nuova edizione del corso sull’utilizzo dei defibrillatori, organizzato con Croce Verde Lissonese e proposto al personale delle scuole, gratuito come i precedenti, che ha formato 62 persone. Infine, i due recenti comodati e l’acquisto del defibrillatore per la stazione.
Lissone, 17 Novembre 2016
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Sindaco Scanagatti su Papa al parco di Monza: “Grande gioia. Le sue parole saranno di conforto e sostegno”
Monza, 16 novembre 2016 – “L'annuncio del cardinale Scola che Papa Francesco il prossimo 25 marzo celebrerà la santa messa nel Parco di Monza è motivo di gioia e di orgoglio per tutti, nessuno escluso. La nostra città e l'intero territorio della Brianza sapranno accogliere Papa Francesco nel migliore dei modi. La sua parola in questi tempi difficili e per certi aspetti tragici, penso alla crisi che ancora molte nostre famiglie vivono e ai troppi teatri di guerra nel mondo che costringono interi popoli a migrare, sarà di grande conforto e di sostegno per coloro che sono impegnati quotidianamente nella promozione dei valori di pace, di solidarietà e per uno sviluppo sostenibile”. Questo il commento del sindaco di Monza Roberto Scanagatti alla notizia, annunciata oggi dall’arcivescovo di Milano Angelo Scola, sulla presenza di Papa Francesco il prossimo 25 marzo al parco di Monza, dove il pontefice celebrerà una “messa di popolo”, come ha detto il cardinale Scola.
Ufficio stampa del Comune
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Sabato 26 novembre, alle ore 17, visita guidata alla mostra “Carte Fiorite” in Galleria Civica di Monza
In compagnia della curatrice della mostra Ivana Mulatero una visita guidata per meglio conoscere le cento stampe esposte. Un viaggio nel mondo della grafica e della calcografia che ruota intorno al tema iconografico del “fiore”, una raccolta intesa a offrire al pubblico la visione di un “mondo fiorito” trasposto su carta, dove la natura si manifesta in alcuni casi nella sua forma più classica, in altri più liberamente interpretata. Il percorso espositivo si sviluppa attraverso un centinaio di stampe, datate dall’ultimo quarto del XVI secolo al XX secolo, provenienti da prestigiose collezioni private e dai depositi della Raccolta di Incisioni dei Musei Civici di Monza di Monza
Iniziativa gratuita su prenotazione.
Info e prenotazioni: 039.366381/039.325544/mostre@
Ufficio Attività Culturali
Comune di Monza
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Pedemontana: il Presidente Ponti di nuovo a Roma con i Sindaci della B2
Nuovo incontro con il Ministro Delrio sulla difficile situazione finanziaria dell’opera
Monza, 16 novembre 2016. E’ stato un “incontro lampo” quello di ieri sera a Milano tra il Presidente Ponti e il Ministro Graziano Delrio, alla presenza dei Sindaci interessati dalla tratta B2 della Pedemontana. Il nodo delle risorse. Ancora una volta i rappresentanti istituzionali della Brianza hanno voluto rappresentare al Ministro la grave situazione di stallo in corso, creatasi dopo l’apertura al traffico della tratta B1 fino a Lomazzo. “Da un anno stiamo chiedendo certezze sulla prosecuzione del progetto a tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti a partire da Regione Lombardia, al Presidente della Società Antonio di Pietro che è stato a Monza nelle scorse settimane, fino al Governo”, riassume Ponti. “La mancanza di risorse sta facendo naufragare tutto – aggiunge il Presidente – e gli effetti negativi di questa impasse sono sotto i nostri occhi ogni giorno: viabilità congestionata, mancanza di orizzonti certi per poter programmare i necessari interventi di manutenzione stradale, blocco dei progetti di sviluppo del territoriale di area vasta”. Il futuro della Milano-Meda: i Sindaci chiedono, ancora una volta, a Regione Lombardia di prendersi in carico la gestione della Milano-Meda: una strada con flussi di traffico ingenti, superiori a 100.000 veicoli al giorno, passata in competenza alla Provincia MB lo scorso 19 marzo, che necessita di manutenzione straordinaria dopo un periodo di abbandono. “Per ora la Provincia sta tamponando le emergenze – ricorda Ponti – ma non è sufficiente. Abbiamo appena avviato le verifiche ispettive periodiche sui ponti e stiamo emettendo le prime comunicazioni per limitare il transito di alcune tratte, dove necessario”. L’appuntamento a Roma. Il Ministro Delrio ha assicurato la disponibilità per un nuovo appuntamento a Roma entro dicembre, insieme ai tecnici, alla delegazione MB composta dal Presidente Gigi Ponti, Sindaco di Cesano Maderno e dagli altri Sindaci della B2, Lentate sul Seveso, Meda, Seveso, Barlassina. L’incognita principale resta quella ancora gravante sul piano economico-finanziario dell’opera che pregiudica, ad oggi, qualsiasi previsione temporale e attuativa, dopo che sono andati deserti diversi bandi per coinvolgere nell’operazione gli istituti bancari.
PROVINCIA DI MB
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Milano chiede l’esercito sulle strade, Monza tace. Dalla stazione ai boschetti, dai furti alle truffe anche la nostra città ha urgenza di più sicurezza.
In questi giorni, il silenzio del Comune di Monza in tema di sicurezza è impressionante. Mentre Milano sta chiedendo un aumento dei militari di “Strade sicure” (e ne ha già 600), da noi si dorme. E dire che i motivi per fare altrettanto ci sarebbero eccome. Abbiamo la stazione ferroviaria principale, e la zona adiacente, teatro di ripetuti episodi di malavita, spaccio e teppismo. I boschetti reali sono luogo di spaccio e di insicurezza per i cittadini. Più quartieri sono stati colpiti, negli ultimi mesi, da ondate massicce di furti in appartamento, furti su auto, truffe e tentate truffe ad anziani. Lungo viale Lombardia e viale delle Industrie è in aumento il fenomeno della prostituzione, con attività illecite collaterali e problemi crescenti per i residenti. Le forze dell’ordine a Monza hanno uomini e mezzi ridotti rispetto ad altre città con analoga, o addirittura inferiore, densità abitativa e superficie territoriale. Il servizio di “polizia di prossimità” (carabinieri e poliziotti di quartiere) è erogato a singhiozzo, nonostante – tra l’altro – sia nato con finanziamenti specifici. Dice Isabella Tavazzi, portavoce dell’associazione HQMonza: “I cittadini sono stanchi di sentire inutili messaggi rassicuranti sul livello di criminalità e microcriminalità a Monza. La percezione è profondamente diversa, la domanda di maggiore sicurezza e più controlli è altissima. Se chi vive nei palazzi e si alimenta di statistiche frequentasse invece la realtà dei quartieri, si renderebbe conto dell’urgenza del problema. Chiediamo al Comune di attivarsi, come sta facendo Milano, per ottenere più forze dell’ordine e, se occorre, una presenza rilevante dell’esercito anche nella nostra città”.
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Giuliano Pisapia a Monza sabato 19 parlerà sul tema “Destra e sinistra politica, oggi”
Nell’ambito dell’inaugurazione del terzo anno accademico della scuola di formazione politica dell’associazione Alisei, sabato 19 alle ore 14,30 l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia terrà una “lectio magistralis” sul tema “destra e sinistra politica, oggi”.
Il convegno si tiene a Monza presso la CGIL di Via Premuda 17.
L’intervento di Giuliano Pisapia si inserisce in un quadro politico molto tormentato, soprattutto di fronte alla scadenza referendaria del prossimo 4 dicembre, caratterizzato dal fronteggiarsi di due schieramenti compositi, che plasticamente rendono difficile identificare con la nettezza del passato la destra e la sinistra politica. E Pisapia in questi giorni è l’interprete di un pensiero complesso e preoccupato, pieno di interrogativi prima che di risposte, sulle differenze identitarie delle culture storiche di destra e di sinistra che hanno caratterizzato un secolo e oggi si presentano contaminate e confuse al giudizio di giovani ignari, delusi e sfiduciati.
La sua lectio magistralis introdurrà quindi il terzo anno accademico della SCUOLA DI FORMAZIONE POLITICA per under 35 che Alisei e CGIL portano avanti ormai con successo da qualche anno e farà da scenario ad un corso che, lontano da ideologie e posizioni politiche dogmatiche, condurrà i giovani iscritti a riflettere sul valore della politica, sui valori della politica.
Monza, 16 novembre 2016
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Dopo le assemblee sulle pensioni che erano state organizzate nel corso del mese di settembre, la CGIL MB decide di organizzare altre 5 assemblee pubbliche aperte a tutta la cittadinanza.
“Ritengo assolutamente utile riproporre assemblee pubbliche che possano servire per informare tutti sulle novità previdenziali” dichiara Ezio Cigna -segretario organizzativo della Cgil di Monza e Brianza - “Il verbale di sintesi sottoscritto il 28 settembre 2016 tra Governo e Sindacato e la prossima legge di bilancio, modificano per molti il proprio traguardo pensionistico. Non si tratta di una riforma strutturale del nostro sistema previdenziale, ma, di alcuni provvedimenti che possono contribuire a migliorare l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Erano state molto partecipate le assemblee di settembre” prosegue Cigna, “ del resto, quando si parla di pensioni l’attenzione è sempre elevata”.
Un nuovo ciclo di assemblee territoriali che vedranno nuovamente la presenza del Patronato Inca Cgil Monza e Brianza, per proporre consulenze personalizzate durante le assemblee, a tutti coloro che lo richiederanno.
Le 5 assemblee, aperte a tutta la cittadinanza, verranno svolte tra il 23 e il 30 novembre:
CESANO M. mercoledì 23/11/16 ore 18 AUSER Cesano Maderno - Via S. Martino, 7
MONZA giovedì 24/11/16 ore 17,30 CGIL Monza sala “B.Trentin” - Via Premuda, 17
DESIO venerdì 25/11/16 ore 17 CGIL Desio - Via F.lli Cervi, 25
VIMERCATE martedì 29/11/16 ore 17,30 sede ARCI Vimercate - Piazza Marconi, 7- 1° p.
CARATE B.ZA mercoledì 30/11/16 ore 17,30 Centro Anziani Carate B. - Via N. Sauro, 26
Monza, 16 novembre 2016
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S.O.L. (Servizio Orienta Lavoro) CGIL nelle scuole
La Cgil di Monza e Brianza continua a sperimentare interventi nelle scuole medie e superiori, per avvicinare gli studenti alla conoscenza del mercato del lavoro, delle norme che lo regolano, e della specifica realtà economica della Brianza. L'obiettivo è quello di aiutare i ragazzi a scegliere con maggiore consapevolezza se e come continuare gli studi o cercare un'occupazione, e al tempo stesso far conoscere la realtà di una grande organizzazione sociale – il sindacato Cgil – e del ruolo che essa riveste nella società italiana. Sabato 12 novembre 2016, nell'ambito del "Salone delle professioni" (organizzato a Nova Milanese dalle scuole secondarie di primo grado "Giovanni XXIII" e "Giovanni Segantini") Matteo Villa, Area giovani e lavoro della Cgil Monza e Brianza, ha incontrato studenti e genitori, presentando e commentando, anche attraverso la proiezione di slide, i dati aggiornati al 2016 relativi al mercato del lavoro nella Provincia di Monza e Brianza: numero di aziende attive e numero di addetti, settori produttivi in calo e in ripresa, previsione dei fabbisogni di competenze specifiche e di figure professionali a breve e medio termine. L'incontro è stato molto partecipato e ha riscosso un buon interesse da parte di tutti. Questo risultato ci incoraggia a proseguire con queste iniziative che, nei mesi scorsi, ci hanno già portato a incontrare gli studenti delle scuole superiori, i lavoratori interinali, gli immigrati e i rifugiati, con l'ambizione di rendere sempre più percepibili sul territorio i servizi di orientamento e di assistenza a disoccupati e precari che già offriamo nelle tante sedi della nostra provincia.
Monza, 16/11/16
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Consiglio Comunale approva una mozione per accogliere temporaneamente i profughi di via Asiago in alcuni padiglioni liberi dell’ospedale vecchio e per limitare la presenza stessa dei profughi nella città di Monza a 2,5 ogni 1000 abitanti come da accordo sottoscritto da ANCI e Ministero degli Interni.
Irresponsabile voto contrario della Lega che preferisce cavalcare il problema per fini elettorali invece di sostenere una soluzione nell’interesse dei cittadini di Via Asiago e limitare ad un numero sostenibile la presenza di profughi in città.
Il Consiglio comunale di Monza ha approvato nella seduta di lunedì scorso una mozione che chiede a Regione Lombardia di autorizzare la direzione dell’Asst San Gerardo a concedere l’utilizzo di alcune strutture dell’ospedale vecchio per accogliere temporaneamente il centinaio di profughi attualmente presenti, su decisione del prefetto di Monza e Brianza, nel condominio di via Asiago. Una concentrazione che sta causando oggettivi disagi ai residenti, una trentina di persone in tutto, che negli stessi edifici hanno acquistato recentemente il proprio appartamento. Nella mozione si chiede inoltre al prefetto di applicare la clausola di salvaguardia per limitare a 2,5 profughi ogni 1000 abitanti la presenza nella città di Monza, che ad oggi ospita già circa 400 profughi e quindi ha già ampiamente superato questo limite.
La mozione è stata approvata con i voti della maggioranza di centrosinistra e con il sostegno convinto e responsabile del M5S e del Consigliere Paolo Piffer. Contrari Forza Italia, Lega Nord e i consiglieri di minoranza Maffè, Martinetti, Monguzzi.
Questa parte dell’opposizione ha perso un’occasione per dimostrare che vuole realmente trovare una soluzione al disagio dei cittadini di via Asiago e ha dimostrato, nei fatti, che non è interessata al bene dei cittadini di Monza. Invito tutti a riascoltare gli interventi in aula dei consiglieri dell’opposizione per farsi un’idea se, al di là degli slogan, queste persone sono focalizzate sulla risoluzione dei problemi e hanno le capacità per governare le situazioni complesse di una città come Monza.
La Mozione ha degli scopi molto concreti e razionali:
- proporre una via praticabile al problema di via Asiago
- calmierare l’afflusso di richiedenti asilo nella città di Monza
- proporre il modello dell’accoglienza diffusa
- dare mandato a Giunta e Sindaco affinché possano chiedere con più forza alla Regione il legittimo e temporaneo utilizzo di una struttura pubblica presente sul territorio della città di Monza.
Il voto contrario in particolare della Lega Nord, che sta cavalcando da mesi la questione di Via Asiago, è irresponsabile, perché dimostra apertamente che l’obiettivo del partito di Salvini non è cercare una soluzione al disagio dei nostri concittadini ma di avere a disposizione una situazione critica da continuare ad agitare per motivi esclusivamente elettorali.
Deludente anche la mancanza di autonomia dei consiglieri comunali di Forza Italia rispetto alle direttive del loro partito a livello regionale e la mancanza di coraggio di Maffè, Martinetti e Monguzzi che hanno cercato di portare motivazioni facilmente confutabili. Il costo dell’adeguamento degli ambienti dell’ospedale verrebbero infatti totalmente coperti dall’affitto dei locali da parte della cooperativa che gestisce i profughi e che riceve il contributo per l’accoglienza, mentre l’accordo di programma sull’ospedale vecchio non verrebbe minimamente compromesso dall’ospitalità temporanea dei profughi.
Voglio infine smontare l’ultima “bufala” del segretario della Lega Nord, Arena che afferma che la nostra amministrazione di centro sinistra si occupa solo di dare un tetto ai profughi e non ai nostri cittadini. Questa amministrazione ha già recuperato ben 103 appartamenti che non erano assegnabili perché avevano bisogno di manutenzione e ha individuato ulteriori 151 appartamenti da recuperare. Non a caso le richieste di alloggio sono calate da 700 dell’anno scorso a 592 di quest’anno, in quanto abbiamo dato alloggio a più di 100 nuove famiglie. A gennaio verrà aperto inoltre il bando per l’assegnazione di 22 nuovi alloggi di Edilizia Popolare in classe A nella nuova palazzina di Via Nievo grazie al Contratto di quartiere Cantalupo che noi abbiamo votato e approvato in Consiglio Comunale e a cui la Lega e la destra hanno dato voto contrario.
Per noi parlano i fatti , a loro lasciamo volentieri le parole.
Il segretario PD Monza
Alberto Pilotto