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Assegni di studio e Buoni libro agli studenti delle Scuole di Secondo Grado: il Comune premia 67 studenti meritevoli
43 assegni di studio del valore di 250 euro cadauno e 24 buoni libro da 100 euro l’uno per gli studenti più meritevoli che si sono classificati ai primi posti nelle rispettive graduatorie. La Giunta Comunale ha deliberato l’erogazione di Assegni di studio e Buoni libro a favore degli studenti lissonesi delle scuole di II° grado Statali o Paritarie. Complessivamente sono pervenute in Comune 143 domande, di cui 139 ammesse.
Gli assegni di studio sono stati attribuiti su indicazione di una commissione formata da due rappresentanti del Consiglio Comunale di maggioranza e opposizione e da tre rappresentanti delle scuole, con criteri predeterminati che hanno tenuto conto sia del merito scolastico dello studente che delle condizioni economiche della famiglia.
I buoni sono stati assegnati agli studenti, esclusi dall’attribuzione degli assegni di studio, che hanno ottenuto i punteggi più alti sulla base del solo merito scolastico. Tutti gli studenti che riceveranno il riconoscimento sono residenti nel Comune di Lissone, iscritti all’anagrafe della popolazione da almeno due anni e non hanno compiuto 21 anni d’età. Il numero degli assegni di studio e dei buoni libro, inizialmente era previsto rispettivamente in numero di 40 e di 20.
Essendosi verificati degli ex aequo l’Amministrazione ha stanziato ulteriori risorse per consentire la premiazione anche degli studenti così classificatisi, con un impegno di spesa che ammonta a circa 13.150 euro. La cerimonia di consegna si terrà mercoledì 11 aprile alle 17 presso la sala consiliare.
Lissone, 28 Marzo 2018
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Monza è una città assediata dai centri commerciali In arrivo un’altra nuova struttura alla Taccona in una zona già molto congestionata per traffico e smog
E’ di pochi giorni fa la notizia del via libera al triplicamento del centro commerciale di Cinisello Bettola, ed ecco in arrivo un altro nuovo insediamento alla Taccona di Muggiò, al confine ovest con Monza. La nostra città è ormai assediata da questo tipo di megastrutture che determinano tra l’altro un aumento della congestione stradale e dell’inquinamento. Il nuovo centro commerciale è previsto in coincidenza con l’ingresso della Tangenziale Nord e le vie De Amicis e Foscolo, là dove c’è l’innesto di via della Taccona che si collega a Monza. Si tratta di una superficie complessiva edificabile di quasi 10mila metri quadrati, dei quali 2mila e 500 dedicati da subito al centro commerciale, mentre il resto è al momento indicato come uffici e magazzini. Ma per il futuro è già prevista una possibile espansione degli spazi commerciali sino a 5mila mq. Nonostante questo, il numero dei parcheggi appare piuttosto esiguo. Come tutti sanno, il carico di traffico su via della Taccona e sullo svincolo della A52 è notevole ed è da tempo oggetto di proteste da parte dei residenti. Di recente Muggiò si è lamentata di questa situazione con Monza, incredibilmente proprio mentre stava approvando il piano per il nuovo centro commerciale. Sull’area interessata dalla lottizzazione passa anche una linea elettrica ad alta tensione. Il progetto approvato dal Comune di Muggiò prevede nuovi tralicci più alti, in modo che si possa costruire sotto i cavi. Uno di questi piloni sarà da 55 metri (come un palazzo di 18 piani). Un forte impatto visivo e una scelta discutibile, visto che – in casi simili – ormai ovunque si procede all’interramento delle linee per minimizzare i campi elettromagnetici potenzialmente nocivi. Ricordiamo che da gennaio 2018 l’Associazione HQMonza e il Comitato San Fruttuoso sono due organismi autonomi (con portavoce proprio), l’associazione è impegnata su temi cittadini e di area, il comitato sulle questioni propriamente del quartiere.
Questo è un comunicato dell’Associazione HQMonza.
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TEATRO MANZONI DI MONZA
Stagione 2017/2018
Direzione Artistica Paola Pedrazzini
SEZIONE GRANDE PROSA
Dal 5 all’8 aprile
Gioele Dix
Laura Marinoni, Elia Shilton, Sara Bertelà, Roberta La Nave
in
CITA A CIEGAS (Appuntamento al buio)
di Mario Diament
con Gioele Dix, Laura Marinoni, Elia Shilton, Sara Bertelà, Roberta La Nave
regia Andrée Ruth Shammah
Scena e costumi Gianmaurizio Fercioni
Musiche Michele Tadini
produzione Teatro Franco Parenti
Arriva a Monza il nuovissimo spettacolo diretto da Andrée Ruth Shammah che ha appena debuttato al Teatro Franco Parenti di Milano con enorme successo di critica e pubblico.
Il meraviglioso testo del pluripremiato drammaturgo argentino Mario Diament ha fatto innamorare la regista che ha fortemente voluto lo spettacolo affidato ad un gruppo di virtuosissimi attori: i big Gioele Dix, Laura Marinoni, Elia Shilton, Sara Bertelà e la giovanissima attrice monzese Roberta La Nave.
Un thriller appassionante, un avvincente intreccio di incontri apparentemente casuali dove violenza, inquietudine e comicità serpeggiano dentro rapporti d’amore.
Un uomo cieco è seduto su una panchina di un parco a Buenos Aires. È un famoso scrittore e filosofo – chiaramente ispirato all’autore argentino Jorge Luis Borges – che era solito godersi l’aria mattutina. Quella mattina, la sua meditazione viene interrotta da un passante: da qui una serie di incontri e dialoghi svelano legami tra i personaggi sempre più inquietanti, misteriosi e a tratti inaspettatamente divertenti. Come Borges, che crebbe parlando e scrivendo in inglese e spagnolo e visse in diversi paesi, Diament è uno scrittore interculturale, un emigrato e un esule che scrive della e sull’Argentina, sull’identità e l’isolamento, come fece il grande poeta argentino.
Andrée Ruth Shammah, nella bella scena di Fercioni, fa conoscere Diament con una regia di bella classicità, raffinata, luminosa, capace di valorizzare i significati del testo, la parola e l’attore. La complessità labirintica si scioglie nella regia in spire concentriche di verità impossibili, lungo un paradigma di schemi di relazioni interpersonali, sui quali è utile meditare. [...] ottimo Elia Schilton, bancario che corre, con bel sviluppo, verso un tragico assurdo, lungo le lancette impazzite del suo sentire. Brava Laura Marinoni, vibrante e ammaliante signora e Gioele Dix, misurato, sornione Borges. Sarà Bertelà e Roberta Lanave accanto a loro lungo i sentieri incrociati del thriller dei destini compiuti.
Magda Poli – Corriere della Sera
Tutta in levare, la regia di Andrée Ruth Shammah è un invito alla concentrazione e all’empatia con i personaggi, una mano invisibile che cura il dettaglio tessendo una ragnatela stregante di sussulti segreti […]. La felicità è un attimo, il resto è vita. Uno spettacolo di malinconica lievità cechoviana.
Sara Chiappori – la Repubblica
I destini incrociati. Tutti al limite tra dramma e commedia. Merito della regia di Andrée Ruth Shammah avere tenuto teso il filo, rischiando molto con una prima parte lungamente ma necessariamente monologante del bancario, cui corrisponde un Gioele eccezionalmente muto e comunicante. Poi l’esplosione Marinoni, il cambio di ritmo, un’accensione di passioni che la regista fa crescere inesorabilmente.
Roberto Mussapi – Avvenire
La regia di Andrée Ruth Shammah, orchestrando con aggressiva determinazione le poetiche sospensioni e le inaspettate violenze di questo dramma di anime, ha saputo armonizzare con ricercate finezze i temperamenti di tutti gli interpreti, tutti prodighi in generosa partecipazione. Paolo Paganini – lospettacoliere.it
Testo apparentemente delicato ma con una sua durezza interiore e perfino drammatico, Cita a Ciegas ha potuto contare sulla regia affilata, profonda, oserei dire innamorata di Andrée Ruth Shammah che si è calata con passione e rara introspezione in questo lavoro. Che ha avuto un esito felice anche grazie all’ottima direzione di attori. delteatro.it – Maria Grazia Gregori
Il rigore registico si fonda su una reciproca meditazione tra il personaggio e il suo spettatore e punta tutto sulla descrizione delle debolezze umane nelle loro vicissitudini intime e sconcertanti, calandosi dentro la tortuosità della vita. La scena iniziale è semivuota e decorata da una cornice di fiori e da una bianca panchina che si trasforma in un confessionale a cielo aperto, mentre il lento passare dei minuti (e delle stagioni) frammentano le pensierose esistenze di cinque personaggi, apparentemente lontanissimi e ben distinti tra di loro, ma essenzialmente stretti da un legame che si svela scena dopo scena. Il muro dietro alla panchina di legno si apre e si chiude come un copione steso in itinere dalla mano esperta di un poeta. Cita a ciegas non è solo un appuntamento al buio, ma un graduale svelamento verso la luce della ragione e del cuore; è uno spettacolo che mostra la pungente confusione dei pensieri umani e degli atti fisici, delle parole e dei corpi. Se lo spettatore si può confondere all’inizio, il finale diventa la testimonianza di tanti spaccati realistici, così assurdi da sembrare veri. Mentre gli attori recitano è in atto un’impietosa autoanalisi nel labirinto del nostro passato, attraverso l’apparente serenità dell’oggi. Impossibile uscire dalla sala senza essersi innamorati di tutte le vicende incrociate, senza aver ammirato i bei costumi di Nicoletta Ceccolini e senza sentirsi dei tangueros in balia della vita. Per gli amanti di un teatro ancora in grado di stupire e consigliato a chi non sa dare pieno ascolto ai propri sentimenti, cioè a tutti. cultweek.it – Matteo Resemini
Il bellissimo testo di Mario Diament viene riadattato e portato in scena da una regia incisiva ed emozionante curata da Andrèe Ruth Shammah, nella scena di grande effetto di Gianmaurizio Fercioni, le luci di Camilla Piccioni, i costumi di Nicoletta Ceccolini e le bellissime musiche di Michele Tadini. Uno spettacolo profondo che tocca il cuore e commuove, in cui non mancano momenti di genuina ironia. Da vedere. modulazioni temporali.it – Roberta Usardi
La regia attenta crea lo spazio adatto perchè semplice, adattando e traducendo il sapore argentino del racconto bello e complesso del romanziere e drammaturgo Mario Diament. Cita a Ciegas – Appuntamento al buio è l’esperimento magnificamente riuscito della speranza inesorabile di capire, della possibilità infinita di poter vedere oltre, sempre più di quanto sia concesso o dovuto. La primavera sfiorisce in un autunno lieve, oscillando nella dolcezza delle mezze stagioni, presagio del cambiamento, anticipazioni del divenire, suggerito come dimensione temporale fluida, della possibilità continua, cambiamento perenne, attuale perché sempre in atto, che mai si ferma, informe malleabile fascino della possibilità. Il tempo ruota attorno a un presente sfuggevole, per liberarsi dal vincolo di un punto fisso a cui dovrebbe essere necessariamente ancorato per permettere allo spettatore di intravedere nell’ascolto delle parole l’eternità, da raccogliere come un fiore appena sbocciato o una foglia che cade silenziosa. frammentirivista.it – Anastasia Ciocca
Ma a parte questo, il testo di Diament si impone, per le due ore e più della pièce, come protagonista totale al cui servizio si pongono la regia sobria di Ruth Shammah e la bravura degli attori. Andrea Pietrantoni – Sipario.it
E non c'è nulla di statico in quelle due scenografie statiche che girano regalandoci dialoghi raffinati, sulla panchina di un parco come nello studio di una psicoterapeuta, mentre i fiori della Jacaranda iniziano ad appassire proprio come un matrimonio arrivato stanco al proprio capolinea. Mentre si chiude il cerchio di una narrazione tragicomica consegnandoci la morte e la speranza, l'addio e l'incontro. lettera43.it – Jacopo Marchesano
Il ritmo è sostenuto per consapevole scelta della regista Andrée Ruth Shammah, anima del teatro Franco Parenti che per questo testo ha curato anche la traduzione e la regia. La scena è scarna ma evocativa di un lontano latinoamerica dalla precisa identità nell'immaginario europeo, fatto di natura, libertà, passione e tormento. dramma.it – Daniele Stefanoni
La regia è leggera, non cerca spettacolarizzazione. Sa che l’autunno è sempre più breve a Buenos Aires e nella vita; per questo, prima del grande inverno e in punta di piedi, arriva all’essenza, scava con coraggio nell’inadeguatezza umana dei personaggi, nel loro terrore di amare.Amare è lasciarsi cadere in un abisso; per questo loro, (come molti di noi), si costruiscono gabbie per proteggersi dai sentimenti che fanno perdere il controllo. Raffaella Roversi – 2righe.com
“Cita a ciegas” sa toccare tanti registri, rendendo evidenti le sfumature del sentire e le contraddizioni, diventando via via un thriller dai contorni sinistri, dove violenza e romanticismo sanno camminarsi accanto, e sa guardare precisamente e a fondo nel punto di non ritorno che segna il bivio rivelatore della natura di un amore. Una tavolozza intensa ed un ritmo incalzante, dove nell’apparente immobilità si susseguono colpi di scena, e narrazioni intime, in cui ognuno potrà rivelare la parte più vulnerabile di sé. notonlymagazine.it – Michaela Solbiati
La musica, pudica e discreta, entra in punta di piedi per accarezzare alcuni passaggi, per lasciare un profumo di note su alcune battute. Mentre la scenografia, che ha la panchina come topos irrinunciabile, incorniciata da rami, proietta se stessa come una sorta di stampa giapponese, come un essenziale haiku, in cui esprimere una stagione ed uno stato d’animo insieme. Il muro, che ci lascia l’insopprimibile desiderio di Altro, si apre per farsi camera psicanalitica, in cui è la stessa psicoterapia a stendersi sul lettino. L’attesa si è finalmente liberata del suo oggetto, del suo Godot, e può godere di se stessa, intanto, nel silenzio degli dei, che ostinatamente si ritraggono, rifiutando di sciogliere apertamente le umane vicende, degli eroi just for one day si arrangiano come possono, e cantano in minore le loro gesta un po’ più a sud degli ultimi santi, nella città di Buenos Aires. Danilo Caravà – milanoteatri.it
La scenografia è molto sobria, quasi minimale. L’efficacia della rappresentazione è lasciata completamente al testo. Brillante e tagliente riesce a essere perdutamente romantico, centrando l’obiettivo di risultare contemporaneamente classico e contemporaneo. Ricorda in alcuni temi e in alcuni toni le ossessioni di Patrick McGrath, ma al contrario di quanto avviene nelle storie dello scrittore inglese qui, anche nei momenti più drammatici, interviene sempre un tocco lieve che spinge il testo sempre più verso la farsa piuttosto che verso il dramma. Il suo Cita a ciegas è stato un vero e proprio colpo di fulmine per la regista Andrée Ruth Shammah. Una riflessione sul caso e sul destino che ci guida in maniera brillante verso un finale commovente; una storia intrisa di grande romanticismo e poesia. Lorenzo Peroni- Artslife.it
TRAMA
La storia inizia con un uomo cieco seduto su una panchina di un parco a Buenos Aires.
È un famoso scrittore e filosofo - ispirato a Borges - che è solito godersi l’aria mattutina. Quella mattina, la sua meditazione viene interrotta da un uomo...
Comincia così una serie di incontri apparentemente casuali, alcuni appassionati, alcuni poetici, uno brutalmente violento – fatti di conversazioni apparentemente sconnesse, che svelano legami sempre più inquietanti, misteriosi e a tratti inaspettatamente divertenti.
Borges aleggia sull’opera in modo tale che a tratti è palese e in altri, nascosto.
La fama dello scrittore cieco dell’opera, la sua mente inquisitiva e il suo imponente atteggiamento indubbiamente rimandano a Borges.
Il malinconico ricordo di un amore lontano mai consumato, porta con sé l’eco del tormentato innamoramento di Borges per una giovane bellezza argentina che si sposò con un altro uomo. Le discussioni che si succedono nell’opera riguardo il tempo, gli incontri e i disincontri e le molteplici mutazioni a cui siamo soggetti, alludono tutte al noto interesse di Borges per questi temi.
Diament non imita Borges; ciò che fa è onorare e portare in scena il maestro, che, ovviamente, è uno dei modelli di Diament, tanto stilisticamente quanto filosoficamente.
Come Borges, che crebbe parlando e scrivendo in inglese e spagnolo e visse in diversi paesi, Diament è uno scrittore interculturale, un emigrato e un esule. Diament scrive della e sulla Argentina, sull’identità e l’isolamento, tanto come fece Borges. Tuttavia Cita a ciegas non è solo un omaggio a Borges: è un regalo creativo di Diament, un gesto d’amore per il maestro.
Contatti e info
Biglietteria del Teatro Manzoni (via Manzoni, 23 a Monza), nei seguenti giorni e orari di apertura al pubblico:
- martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 - mercoledì dalle 15.00 alle 19.00
- da 30 minuti prima dell’inizio degli spettacoli
Biglietti acquistabili anche on line dal sito del teatro
Telefono: 039.386500
E-mail: info@teatromanzonimonza.it
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Ma quale “mega hub” alle porte di Monza… A Cinisello nasce un mostro con scarsi posti auto e bus che causerà la paralisi del traffico locale e anche su A4 e A52
La vicina città di Cinisello presenta con enfasi il “mega hub” di Bettola, ma invece siamo di fronte a tutt’altro e per il nostro territorio è una sconfitta. Partiamo dal termine “hub” utilizzato a sproposito. Di norma, un “hub” sarebbe un luogo di interscambio tra sistemi di mobilità diversi. Ebbene, tolta la foglia di fico di qualche impianto per le biciclette, a Bettola al momento arriverà la M1 come capolinea, mentre come collegamento con Monza è prevista una, e una sola, linea di autobus lungo la congestionata via Borgazzi. Per la M5 che passa di lì ed entra in Monza siamo ancora ai preliminari dei preliminari. Di certo verrà triplicato il già grande centro commerciale. Non parliamo poi dei parcheggi: saranno 2.500 e non sono tanti, anzi invece sono del tutto insufficienti per il combinato previsto tra strutture commerciali e M1. Basti pensare che la Regione Lombardia, nelle valutazioni preliminari su questo insediamento, aveva scritto della necessità di “almeno 4.500 posti auto”. Uno studio da noi realizzato su dati ufficiali recenti della mobilità, utilizzando un software di simulazione, mostra che l’intera area si paralizzerà almeno nelle ore di punta, e stiamo parlando di un luogo fondamentale per l’accesso della Brianza a Milano e viceversa, dove passa la trafficatissima SS36 e dove ci sono ingressi autostradali per la Tangenziale Nord e la A4 Torino-Trieste. Non bastasse il nostro studio, anche una analisi realizzata dalla Società Autostrade, inviata al Comune di Cinisello per tempo e ignorata, dice lo stesso: il presunto “hub” per lo scambio modale produrrà innanzi tutto una paralisi dei già saturi accessi alla A4. Fortemente negativo anche il parere di Legambiente. Nessuna soddisfazione, quindi, per il via a questo progetto infausto per il nostro territorio, a maggior ragione in tempi in cui – in tutto il mondo – i mega centri commerciali appaiono ormai superati e decisamente in declino.
Precisazione sui parcheggi
Nel nostro comunicato sul presunto "megahub" di Bettola una frase relativa ai parcheggi previsti è scritta in modo poco comprensibile, ce ne scusiamo. Precisiamo quindi:
2.500 sono i parcheggi che andranno ad aggiungersi a quelli già esistenti nella struttura commerciale attualmente chiusa (verrà triplicata). Di questi 1.500 soltanto saranno al servizio della stazione della M1. La regione Lombardia, in una analisi fatta a suo tempo, aveva indicato il numero minimo dei parcheggi nuovi da aggiungere in "almeno 4.500".
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Abbattimento delle Barriere architettoniche: l’impegno del Comune continua con la mappatura del quartiere Pacinotti
Barriere architettoniche eliminate definitivamente nel cimitero cittadino e nella scuola “Dante alighieri”, altri interventi già programmati per il 2018 che interesseranno in modo particolare gli assi viari e l’impiantistica semaforica.
Prosegue l’impegno del Comune nell’abbattimento delle barriere architettoniche, con l’assessore alla Persona Anna Maria Mariani che nei giorni scorsi alla presenza del dirigente del Settore Servizi sociali e del Comandante della Polizia locale ha incontrato una delegazione di cittadini per pianificare gli interventi da attuare nel breve periodo sul territorio.
A breve prenderà il via la mappatura di una nuova zona della città che coinciderà con il quartiere Pacinotti; ad occuparsi dei rilevamenti sarà una Dote comune e un richiedente asilo. Ad entrambi come impegno pregresso all’inizio dell’attività sarà chiesto di frequentare un breve corso di formazione tenuto dagli agenti di Polizia locale per saper utilizzare le schede tecniche di rilevazione dell'accessibilità degli spazi pubblici.
Il progetto di mappatura sarà accompagnato anche da alcune persone con disabilità che hanno dato la loro disponibilità a partecipare ai sopralluoghi.
Nei prossimi mesi è prevista anche la divulgazione degli interventi che sono stati eseguiti dall’Ufficio Lavori lavori pubblici sulla viabilità cittadina, frutto del precedente progetto avviato nel 2016.
È inoltre previsto un incontro con i rappresentati del commercio locale per valutare la situazione degli esercizi pubblici e la fruibilità degli stessi da parte di persone con difficoltà motorie.
“L’impegno dell’Amministrazione Comunale prosegue senza sosta per non lasciar sole persone che si trovano in una situazione di fragilità - sottolinea Anna Maria Mariani, assessore alla Persona - Oltre alla mappatura del territorio, vogliamo contribuire a rendere la nostra città un territorio in cui le pari opportunità si manifestino concretamente. Durante l'incontro è stata valutata la possibilità di mettere in atto nuove strategie che consentano alle persone con disabilità di entrare nei negozi e negli esercizi pubblici. Come soluzione, oltre a quella dell’adeguamento stradale, si è pensato all'uso di passerelle mobili. Questa possibilità sarà condivisa dall’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Merlino, in una successiva riunione aperta con i rappresentanti dei commercianti lissonesi”.
Nel Piano Triennale dei Lavori pubblici, dal 2018 al 2020 è previsto un impegno di spesa complessivo di 350.000 euro con l’obiettivo specifico di abbattere le barriere architettoniche in città.
Nel 2017, gli interventi principali hanno riguardato il cimitero cittadino e la scuola “Dante”, con l’abbattimento delle barriere ancora esistenti derivanti dalla presenza di differenti quote tra i piani rialzati e quelli di calpestio. Contestualmente alla ristrutturazione dell’impianto semaforico di Piazza Italia-Via Matteotti, sono stati predisposti dispositivi per non vedenti sia acustici che fisici sul marciapiede. Analoghi interventi sono previsti nel 2018 su ulteriori assi viari.
Lissone, 23 Marzo 2018
Fiom-Cgil Mb su dichiarata adesione di alcuni delegati azienda STMicroelectronics di FIOM-CGIL a USB
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Abbiamo appreso dai giornali locali, e ieri da un comunicato FINALMENTE firmato, che un gruppetto di delegati, eletti nelle liste della Fiom CGIL in St Microelectronics, ha dichiarato di aderire al sindacato USB. Abbiamo altresì appreso che in data odierna è stata convocata una conferenza stampa.
Questo avvenimento può essere annoverato nell’ordinario cambio di casacca. Questo cambio ci dispiace, ma non ci sconvolge.
Vorremmo sommessamente ricordare che la RSU della ST Microelectronics è composta da 39 componenti, 23 dei quali della Fiom.
Nonostante questa scelta, in STm la Fiom mantiene la maggioranza nella RSU e il maggior numero di iscritte e iscritti.
Il Segretario Generale della CGIL di Monza e Brianza Maurizio Laini ha dichiarato: ”Ciò che tuttavia non ci convince, anzi ci rammarica, è che il cambio di casacca venga effettuato con un metodo del tutto non condivisibile, e adducendo motivazioni fragili, al limite della pretestuosità.”
Come mai questo gruppetto di delegati ha lavorato nell’ombra e non ha, a viso aperto, posto le questioni di merito agli altri componenti del gruppo Fiom e agli altri 32 delegati?
Come mai questo gruppetto di delegati non ha disdetto la tessera, chiedendolo invece ad altri colleghi?
Come mai da mesi i membri di questo gruppetto hanno latitato alle riunioni, rallentando oggettivamente il lavoro delle RSU, adducendo le più disparate motivazioni, e tacendo sulla motivazione reale?
La Fiom Cgil e i suoi delegati non hanno paura del confronto.
Non è credibile uscire da un’organizzazione a causa del proprio dissenso sul CCNL, quando il contratto è quasi scaduto, e dopo la sua intera vigenza. Non si può dimenticare che il contratto nazionale è stato, come rivendicava la Fiom CGIL, sottoposto al voto delle lavoratrici e dei lavoratori. Si tratta di una motivazione avanzata FUORI TEMPO MASSIMO.
Il Segretario Generale della CGIL MB Maurizio Laini ha altresì dichiarato che ”non è credibile addurre a motivazione del passaggio ad altro sindacato la propria contrarietà al fondo sanitario integrativo, quando in Stm il fondo è presente da 15 anni. Non è credibile questa motivazione nel momento in cui abbiamo chiesto il raddoppio della quota del fondo sanitario a carico dell’azienda”.
Le obiezioni poste da questo gruppetto non reggono alla prova dei fatti e il metodo è scorretto e sbagliato.
La Fiom e la CGIL sono al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della ST Microelectronics, e di tutte le aziende del territorio come la Micron, la Nokia, la Panem, la KFlex.
Cosimo Ciminelli, delegato della ST Microelectronis ha aggiunto: “La maggioranza delle Delegate e dei Delegati in Stm non condividono questa scelta e continueranno a lavorare con costanza e responsabilità nel solo interesse delle colleghe e dei colleghi, al fine di migliorare le condizioni di lavoro e salariali. Il resto sono solo chiacchiere.”
Monza, 23 marzo 2018
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I Sindaci di Lissone e Desio da Trenord: «Adesso ci aspettiamo le risposte concrete»
“Trenord è consapevole che i disagi dei pendolari sono reali e sono aumentati dall’inizio dell’anno. La società si è dimostrata disponibile al confronto con i sindaci ed è al lavoro per migliorare il servizio. Noi chiediamo di essere ai tavoli dove saranno discusse e individuate le soluzioni. Crediamo che ci siano tutte le condizioni per dare delle risposte concrete, in termini di servizi e puntualità dei treni, a migliaia di pendolari che, ogni giorno, prendono il treno per motivi di studio e lavoro”.
Così il sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi, e il sindaco di Desio, Roberto Corti, a margine dell’incontro che nel pomeriggio di martedì 20 marzo li ha visti partecipare all’incontro con l’amministratore delegato di Trenord, Cinzia Farisè, per definire le ipotesi di miglioramento del servizio lungo la tratta che interessa le stazioni ferroviarie di Desio e Lissone.
Trenord ha confermato le problematiche riscontrate dai pendolari nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, ovvero dall’introduzione di nuovi orari che interessano le tratte S9 (Saronno-Albairate) e S11 (Milano-Chiasso). In particolare, il parametro di puntualità della S9 è sceso nell’ultimo trimestre del 7%, dell’S11 del 20%.
Le ragioni dei disservizi riguardano le difficoltà nelle coincidenze fra la linea S11 e le rinnovate linee S10 ed S40, causa di ritardo e di congestione già alla fermata di Albate. Sull’argomento, è in essere un dialogo interno a Trenord, RFI e Regione Lombardia che dovrebbe portare a soluzioni per evitare cancellazioni dettate dall’ingolfamento delle tratte negli orari mattutini.
I volumi di passeggeri della tratta sono stati comunicati da Trenord in fase di confronto: ogni giorno utilizzano la stazione di Lissone circa 8.300 persone (fra andata e ritorno), mentre lo scalo di Desio ha una fruizione di circa 7.500 persone. Insieme, le due stazioni rappresentano circa il 21% del traffico giornaliero di Trenord sulle linee S9 e S11.
I dati indicano in 40.000 persone al giorno i passeggeri che utilizzano la linea S11 (il numero scende a 15.000 al sabato e nei festivi) e in 33.000 quelle che usufruiscono della linea S9 (11.000 al sabato e festivi).
Proprio i Comuni di Lissone e di Desio si trovano al centro di un territorio ad altissimo tasso di mobilità: se in Italia l’aumento degli spostamenti dal 2013 ad oggi è stato del 9%, in Brianza tale incremento è giunto al 18%.
“A fronte di tale domanda di trasporto, non è però corrisposta un’implementazione nell’offerta del servizio”, aggiungono i sindaci Concettina Monguzzi e Roberto Corti.
Trenord ha, inoltre, evidenziato:l’impossibilità ad utilizzare treni a doppio piano sulla linea S11 a causa della sagoma delle gallerie presenti fra Como e Chiasso;la riduzione della composizione dei convogli da 8 a 7 vetture per interventi infrastrutturali che hanno interessato la stazione di Seregno.
I vincoli infrastrutturali interesseranno la linea almeno fino al 2020 e Trenord ha escluso modifiche ai treni delle tratte che attraversano i Comuni di Lissone e Desio nel breve periodo.
“Riteniamo – sostengono di due Sindaci – che ci siano “margini di manovra”. Se non si può, al momento, intervenire sulle infrastrutture riteniamo che sia indispensabile agire sugli orari delle linee. Questa è l’unica strada per migliorare in servizio in tempi brevi”.
Concettina Monguzzi e Roberto Corti concludono sostenendo la necessità si scelte condivise, “perché rappresentiamo delle comunità e dei territori a cui dobbiamo delle risposte. La mobilità pubblica e il contenimento dell’inquinamento sono valori da salvaguardare in questo senso, è necessario un proficuo dialogo fra Amministrazioni, Istituzioni ed Enti preposti alla mobilità affinché si raggiungano concreti risultati a vantaggio dei cittadini e dei nostri territori. E per questo continueremo a sollecitare gli Enti coinvolti per ottenere soluzioni in breve tempo”
Lissone, 22 Marzo 2018
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Donne: etica e valori nelle sport, questo il titolo del convegno che si terrà presso la sala Picasso dell’Urban Center Binario 7, in via Turati 6 a Monza - zona stazione FS - sabato 24 marzo dalle ore 9.30 alle 13.00, promosso dalla UPF Universal Peace Federation insieme alla UISP e alla Federazione delle Donne per la Pace, con il contributo del Comune di Monza.
Scopo dell’iniziativa è quello di riflettere insieme sul rapporto delle donne con lo sport, le interazioni tra sport e diritti umani nella nostra società, valorizzando le buone pratiche dello sport al femminile, spesso esempio di etica e valori positivi. Si considererà anche l’importanza dello sport ai fini della conoscenza reciproca e l’integrazione tra persone di differenti culture e nazionalità, nella convinzione che lo sport sia uno dei migliori veicoli per parlare ai giovani.
Il convegno, aperto al pubblico e con dibattito finale, sarà condotto dalla giornalista Carlotta Morgana, insieme a Carlo Chierico, presidente della UPF monzese, e vedrà la presenza di Andrea Arbizzoni, Assessore allo Sport del Comune di Monza e una pluralità di voci e testimonianze di figure femminili, presenze attive nel mondo dello sport professionistico e amatoriale.
Avremo il piacere di ascoltare, come ospite speciale, la campionessa del mondo Arjola Dedaj, medaglia d’oro per l’Italia nel salto in lungo cat. T11 ai mondiali paraolimpici di Londra 2017.
Tra le relatrici ci saranno Ilaria Conciato, direttrice generale del Vero Volley, unica società italiana con squadre in serie A1 nella pallavolo sia femminile che maschile; Daniela Villa, team manager e alcune atlete del Rugby Monza; Marika Kullmann, consigliere federale FISR e presidente Skating Club Monza; alcune esponenti dell’Atletica Monza tra cui la campionessa italiana master SaraColombo; la squadra di calcio femminile del Fiammamonza, che milita in serie B, guidata dalla capitana Andrea Belloni; alcune giocatrici del Basket Villasanta; Aurora Puccio, Sport Mental Coach; Loredana Cirulli, presidente dell’ass. Donne in Movimento; Wesam El Husseiny e altre giovani del torneo interetnico di pallavolo femminile, che presenteranno la nuova edizione del Trofeodella Pace; la giornalista ed ex atleta Katia Trinca; Mariza Perucci e Federica Vertemara, istruttrici di baskin (basket inclusivo) presso il Sanfru Basket; un’esponente del CONI.
Durante l’incontro ci saranno 2 momenti particolari: un contributo poetico sul tema, a cura di Ettore Fiorina; un’esibizione di ginnastica artistica delle giovanissime atlete della Forti e Liberi 1878, guidate dall’istruttrice Daniela Battarin e da Mattia Mileto, un’occasione per celebrare il 140° anniversario della Forti e LIberi, una delle più antiche società sportive di ginnastica.
La locandina si può visionare e “scaricare” dal sito www.italia.upf.org
Carlo Chierico, presidente UPF Universal Peace Federation - Monza Brianza
Per info: www.trofeodellapace.org
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Sabato 24 marzo, vi aspettiamo in centro (l.go IV Novembre) con il banchetto della nostra associazione per iscriversi, conoscerci, informarsi, chiacchierare, fare proposte..
Durante il banchetto effettueremo anche la punzonatura delle biciclette!
La registrazione dei dati per la punzonatura sarà effettuata direttamente al banchetto, quindi NON è necessario registrarsi in anticipo sul sito del comune.
Portare la Carta d'identità valida
Chi ha punzonato in uno dei precedenti banchetti, può passare a ritirare la tessera rilasciata dal comune.
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Area giovani e lavoro della Cgil di Monza e Brianza: al via l’indagine
Una ricerca per conoscere meglio i bisogni e le aspirazioni degli under 35
Prende avvio l’indagine conoscitiva per analizzare bisogni, aspirazioni e punti di vista delle ragazze e dei ragazzi under 35 che usufruiscono dei servizi della Cgil di Monza e Brianza o che, per qualsiasi ragione, sono entrati in rapporto con l’organizzazione sindacale.
La ricerca si inserisce nell’ambito di uno sforzo più ampio che la Camera del Lavoro di via Premuda sta mettendo in atto nei confronti dei più giovani, una categoria sempre più interessata dalle cosiddette “nuove identità di lavoro”. Con questa formula vengono identificati i rapporti di lavoro più flessibili, insomma i “precari”. Stiamo parlando di un esercito di stagisti, somministrati (ex interinali), collaboratori occasionali o continuativi, voucheristi, partite iva e – immancabilmente – disoccupati o coloro che sono in cerca della prima occupazione.
“Anche in Brianza, cresce la quota di giovani lavoratori che si trova in questa condizione”, spiega Lino Ceccarelli, responsabile dell’Area giovani e lavoro della Cgil di Monza e Brianza che aggiunge: “Ai nostri sportelli riceviamo quotidianamente giovani lavoratrici e lavoratori che necessitano di essere orientati, tutelati e rappresentati in un mercato del lavoro sempre più flessibile”. “Dalla lettura dei dati della ricerca ci aspettiamo di ottenere informazioni utili per migliorare i nostri servizi”, conclude Ceccareli.
La ricerca, infatti, ha l’obiettivo di registrare l’opinione che hanno gli utenti più giovani sui servizi offerti dalla Camera del Lavoro di Monza e Brianza, ma, soprattutto, di indagare, in base alla propria condizione lavorativa, come il sindacato può essere utile al raggiungimento dei propri traguardi personali e professionali. Il questionario serve anche per raggiungere due ulteriori obiettivi: coinvolgere nuovi giovani volontari in alcune delle iniziative della Cgil di Monza e Brianza e trovare, con l’aiuto dei rispondenti, il nuovo nome dell’area della Camera del Lavoro che si occupa prevalentemente di giovani.
Il questionario può essere compilato allo sportello NIdil/Sol presso la stanza 10 di via Premuda, oppure direttamente online al seguente link: http://bit.ly/IndagineGiovani
La rilevazione verrà chiusa martedì 10 aprile.