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La stanza è una pozza d’acqua. Noè posa Sara sul tavolo accanto alla cesta del pane. Il camino farfuglia. Noè si volta. Il camino balbetta, soffia, sospira, si lamenta.

 

D’improvviso si sono seccate le verdure dell’orto. Di punto in bianco è sparito il cane Lampo. Non c’è verso di tenere accesa la candela: un soffio ed è buio pesto: Chi ha soffiato?

 Un viaggiatore si ferma sulla soglia della casa di Noè. “Entra” lo invitano Noè e sua moglie Sara. “Mangia una focaccia e bevi un bicchiere di latte” ma lui rifiuta: “Hanno tagliato la testa a Giovanni Battista. Devo fare il giro del mondo perché tutti sappiano.” Col gesso fa una croce sulla porta e sparisce lasciando un biglietto per ricevuta.

 Quella notte raffiche di vento e scrosci di pioggia. La casa rabbrividisce. Una notte più tardi l’ universo subbuglia di tuoni. Qualcuno, con la lingua mozza, vuol gridare, ma non riesce. Appena accesa, la candela si spegne. Noè e Sara non dormono più nel lettone ma stanno abbracciati in una branda, all’erta contro il buio. Chi soffia sulla candela? Poi un fulmine, non una scarica drastica ma un bagliore occiduo, come di brace che sta per spegnersi invece si rivolta contro sé stessa e avvampa.

 La pioggia è burrasca maritata col vento. Alberi genuflessi fino a terra, camini volanti a testa in giù, animali che scavano la terra in cerca di rifugio. Sara si stringe a Noè e lui si raggomitola tra le braccia di lei! “Chi soffia sulla candela?” Noè si leva sui cuscini: “Non c’è nessuno.” Mette un piede a terra e il suo piede sente bagnato. Depone anche l’altro piede: l’acqua è alle caviglie.

 Alla finestra appare la faccia stravolta di una saetta. Batte i denti. Trova una crepa nel vetro e s’infila nella stanza: “Dove sono?” grida “In casa mia” bisbiglia Noè. La saetta vuol tornare fuori: “Aria, aria, qua si soffoca!” Cerca l’uscita. Non la trova. Ha i capelli ritti. Salta di qui e di là folgorando tutto il ferro che trova: il catino della toilette, la maniglia della porta, il chiodo nel muro dove Noè appende il cappello, la boule dell’acqua calda. Infine si schiaccia sotto la porta, serpeggiando lungo il corrimano fin nella cucina dove si spegne tra le pentole e le padelle appese sopra la stufa di ghisa.

 Basta indugi. Noè solleva Sara dal letto, l’imbacucca nelle coperte, la prende in braccio e con lei al collo si precipita nella stanza di sotto. La stanza è una pozza d’acqua. Noè posa Sara sul tavolo accanto alla cesta del pane. Il camino farfuglia. Noè si volta. Il camino balbetta, soffia, sospira, si lamenta. Noè s’infila nella canna fumaria. Là è zeppo di animali che han trovato rifugio contro la pioggia “Largo, largo!” grida Noè. “Qua è tutto pieno.” “Via, via!” insiste Noè, ma gli animali gli sono contro: il porcospino puntaspilli, il formichiere lingua lunga, la tartaruga pensosa, il topo aggiustatore di trappole, il barbagianni guardiano del bosco notturno, l’orso violinista e le  pulci ammaestrate reduci da un concerto di beneficenza. “Passo, passo!” grida Noè spingendosi dentro la fuliggine.

 Noè sbuca sul tetto. Piove da tutti gli angoli del cielo. In mezzo agli scrosci l’Angelo del Signore si ripara sotto un ombrellaccio da fiera. “Tu?” “Io!” Il pennuto alza un dito: “Scappa Noè. Prendi la tua donna, i tuoi animali, le tue robe. Scappa!” “Scappare?” “Scappa! Hanno ucciso il Battista!” “Come?” “Decollato! Diluvio, diluvio! Scappa!” “Dove scappo?” l’Angelo allarga le braccia. Noè si precipita nel camino e lo discende nel soffoco della fuliggine.

 “Noè!” “Sara!” Si abbracciano. “Prepara le valige.” “Gli ombrelli?” dice Sara. “Macché ombrelli” dice Noè: “Si sono aperti i rubinetti del cielo.”

 Nel garage dietro la casa c’è un vecchio camion Dodge. Noè gli parla fraternamente, lo accarezza. Con mano tremante gira la chiavetta. Il motore non va, non va! Noè cambia le candele, rabbocca l’olio, aggiunge acqua alla batteria, gratta la ruggine del radiatore. Il motore tossisce, sputa, scricchiola … parte, non parte, finalmente si avvia. C’è un chiodo nella gomma davanti, Noè strappa il chiodo e sigilla il foro con cera d’api.

Sara prepara le valige. Tutto il corredo del suo viaggio di nozze. Un capo dopo l’altro riempie il baule:

Culottes?

 Sì, sì,  culottes!

 Chemises de nuites?

 Sì, sì, chemises de nuites!

 jarretières?

 Sì, sì, jarretières!

 Bien sur négligés, blouses, jupes, jabots, manteaux, foulards, chapeaux avec la plume, avec voilette

avec papillon.

 Sì, sì, parfumes, poudre, sourcils postiches, orecchini, spille, collane, scarpe decolleté  e  babbucce Alì Babà con la punta in sù.

Tutto, tutto pigiato dentro il baule che in nessun modo si chiude, neppure a sederci sopra tre donne di peso che con il loro derrière sigillerebbero una tomba. Sara dà un calcio al baule: miracolo! il baule si chiude e il motore del Dodge fruscia come seta taffetas

 Noè batte le mani. Sul camion prima sale l’allodola per la delicatezza delle sue piume. Poi gli altri uccelli più da strapazzo: cuculi, beccafichi e rigogoli. Poi i vecchi cani bisognosi di cure e i gatti che si contentano di un angolino per sonnecchiare in pace. Impossibile nominare tutti, basta citare il più serioso, il coniglio Lapin sprofondato nella lettura del suo libro di enigmistica.

 Noè suona il clacson. Il veicolo si avvia ondeggiando. Nel turbine della pioggia pare un maestoso veliero che esca dal porto incurante dei marosi aggressivi. Dalla torre del faro qualcuno grida: “Bada a te, il mare è infinito!”

 Da quanto tempo dura il viaggio? Una sera Noè aguzza lo sguardo. In mezzo alla strada un uomo agita le braccia e gli fa segno di fermarsi. Noè blocca il Dodge e si sporge dal finestrino. E’ lui, il viaggiatore che gli aveva annunciato la morte del Battista. “Dove vai?” chiede il viaggiatore. “Non lo so. Vado.” dice Noè. Il viaggiatore stacca un foglietto dal suo block notes, vi scrive sopra e lo porge a Noè: “Vai sul monte Ararat, c’è gente che mi conosce.”

 

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Gli autori di Vorrei
Adamo Calabrese
Adamo Calabrese

Adamo Calabrese è scrittore, autore di teatro e illustratore. Ha pubblicato con Einaudi il romanzo "Il libro del re", con Albatros i libri di racconti "L'anniversario della neve", "La cenere dei fulmini", "Il passaggio dell'inverno", con Joker "Paese remoto". Ha illustrato i propri libri ed edizioni di Dante, Gibran e Pascutto. Scrive e disegna per il quotidiano "Il cittadinio" di Lodi, per le riviste "Vorrei" di Monza e "Odissea" di Milano. I suoi ultimi lavori teatrali hanno messo in scena opere di Brecht, Joyce, San Francesco e Iacopone. Nel 2012 RAITREha trasmesso un suo testo. Nel 2014 è stato finalista del premio internazionale di grafica satirica "Novello". Insegna letteratura presso le Università della terza età di Sesto san Giovanni e Milano (Università Cardinale Colombo)

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