Per il candidato di Sinistra Ecologia & Libertà la parola d'ordine è: lotta all'inquinamento. Anche perché in campagna elettorale se ne sta parlando poco.

 

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A fine febbraio Milano - e con essa tutta la cosiddetta "area omogenea", Monza & Brianza comprese - si è guadagnata un altro record. Un record di cui avremmo tutti fatto a meno, però: quello di città più inquinata d'Europa. Su soli 53 giorni dall'inizio dell'anno, il capoluogo lombardo ha superato i limiti per ben 35. Con valori delle polveri sottili doppi rispetto ai limiti consentiti.

La situazione è drammatica, e a dirlo non sono soltanto degli ambientalisti integralisti. Secondo calcoli dell'OMS, in Italia i morti per gli effetti a lungo termine delle polveri sottili sono più di 8.000 l'anno. Eppure inquinamento, ambiente, sostenibilità sono i grandi assenti dal dibattito per le elezioni in Lombardia. Abbiamo chiesto un'opinione a Mario Agostinelli, candidato di Sinistra Ecologia e Libertà e da sempre attento alle tematiche ambientali.

 

Che la Lombardia sia il territorio più ferito dal punto di vista ambientale, più consumato da quello edificatorio e più gravato da una atmosfera insalubre è largamente risaputo. Come mai questo non si traduce in una maggiore consapevolezza?

Purtroppo, questa consapevolezza non diventa ancora denuncia politica e nemmeno coscienza di massa che porti ad una lotta per il cambiamento. Non è solo questione di scarsa o cattiva informazione o, se si vuole, di formidabile propaganda da parte di un Formigoni che comanda da 15 anni, ma si tratta di uno sguardo lungo verso il futuro e le nuove generazioni che manca del tutto ai cittadini che si apprestano all’appuntamento elettorale.

Anziché enumerare i mali della Lombardia, proverei a descrivere le colpe della politica e gli sforzi fatti dall’opposizione, così da far intendere ai cittadini che non c’è nulla di fatale nella mancanza di rispetto verso una natura considerata solo per il suo valore commerciale e ormai senza capacità rigenerative, come dimostra la catastrofe spaventosa e occultata del Lambro invaso dal petrolio.

 

Non c'è anche un problema di regolamenti europei e internazionali?

La nostra regione emette un quinto di tutta la CO2 del Paese. Dato che ci tocca una multa salata per infrazione del protocollo di Kyoto a seguito della presenza di impianti industriali che generano le maggiori emissioni di climalteranti, come quelli per la produzione di energia elettrica, per la siderurgia, per la raffinazione, i cementifici e le cartiere, toccheranno alla Lombardia 100 milioni di penale, equivalenti a 18 euro per ogni secondo che passa da qui alla scadenza. Che ne pensa Formigoni o l’ineffabile assessore all’ambiente Ponzoni? Purtroppo i costi delle multe andranno a finire sul pubblico e pagherà ancora Pantalone.

 

La risposta del centro-destra per ridurre i costi è ricorrere alla 'economica' energia nucleare...

Intanto, però, ci spiegano che si potrebbe fare il nucleare in Italia, preferibilmente non dalle parti di Milano, perché altrimenti si perderebbero voti a livello locale. Peccato che per 1000 Megawatt di potenza nucleare si debba pagare un investimento di circa sei volte quello necessario per pale eoliche o 11 volte quello necessario per risparmiare l’equivalente di energia, con un saldo occupazionale di 10 volte più favorevole. E allora quando comincia il cambiamento?

Qui un anno fa la maggioranza di centrodestra ha provato a far passare tre nuove centrali a gas, in antitesi all’espansione delle energie rinnovabili e agli investimenti per maggiore efficienza energetica. L’opposizione si è unita e ne abbiamo bloccate due (a Brescia e ad Offlaga). La terza, a Bertonico, è in allestimento con la contrarietà di tutta la popolazione e dei contadini preoccupati per le loro coltivazioni.

 

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Chiara Cremonesi (a sinistra) e Mario Agostinelli di SeL

 

Eppure la giunta uscente si presenta come un 'governo del fare' anche dal punto di vista ecologico. Che ne pensi dei risultati di cui parla Formigoni?

Qualche mese prima del summit di Copenhagen Formigoni ha cercato di convincere i giornalisti al seguito di essere meglio di Schwarzenegger in quanto a tutela dell’ambiente che è chiamato a conservare. Bene, vediamo un po’. Il piano di Arese per la mobilità sostenibile, nato per limitare gli effetti del PM10, è rimasto lettera morta e sui 2 milioni di metri quadrati di aree dismesse ex-Alfa oggi la Regione progetta solo centri commerciali e cementificazioni edilizie. Sette anni fa l’ENEA aveva indicato, in base ad un piano dettagliato, definito con concretezza per settori e tempi, la possibilità di 7000 nuovi posti di lavoro di “green economy” in sostituzione degli impianti per l’auto. Oggi ad Arese si riparla solo di licenziamenti. L’Europa prevede che 30 città (progetto “smart cities”) facciano da avanguardia nel processo di de- carbonizzazione dell’economia, lanciando e sostenendo il traguardo straordinario 20/20/40 (20% di maggior risparmio energetico; 20% di incremento di energie da fonti rinnovabili; 40% di riduzione di gas serra). Ci sono grandi finanziamenti comunitari a disposizione, ma mentre Milano e la Lombardia si riempiono la bocca dello slogan “Energia per la vita” per Expo 2015, non avanzano uno straccio di progetto. Cioè niente di niente.

 

E per quanto riguarda la tutela del territorio?

L’assessore Boni sarà ricordato per i suoi continui tentativi di sottoporre anche i parchi alla speculazione. Ma, dopo aver proposto un provvedimento che avrebbe permesso alla Regione di dare l'ok ai progetti edificatori all'interno dei parchi anche se questi avessero espresso parere contrario, l’intera opposizione ha bloccato lo smantellamento delle aree verdi, a cominciare dal Parco Sud Milano.

I piani cave di Milano e di Varese sono stati terreno di battaglia aspra, con qualche risultato parziale. Ma la protervia con cui sono sostenuti dalla Giunta gli interessi dei cavatori ha limitato i risultati di una confutazione molto puntuale dei volumi e dei perimetri delle cave. Le ferite al paesaggio sono così rese ancor più stridenti dall’accompagnarsi al sovvertimento del territorio a seguito della costruzione di Pedemontana, Brebemi e Tem.

 

Per concludere, che direzione di cambiamento auspichi?

Vorrei che questa breve chiacchierata facesse risaltare come le battaglie ambientali debbano partire dal basso, ma essere poi rappresentate nelle istituzioni per poter esplicare tutta la loro efficacia e far maturare durevolmente una nuova coscienza.

 

Agostinelli secondo Agostinelli

Mario Agostinelli, sposato con due figli e altrettanti nipoti, è consigliere regionale uscente, eletto come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista di cui è stato capogruppo. Nel 2004 ha dato vita a Unaltralombardia, un movimento per riavvicinare la politica alla società e rinnovare dal basso le forme della rappresentanza, e nel 2009 ha aderito a Sinistra Ecologia Libertà.

Da sempre schierato a sinistra (ha aderito al Pci nel 1974), è stato sindacalista a tempo pieno nella CGIL, ha contribuito alla nascita del sindacato CGIL Ricerca ed è stato segretario generale di CGIL Lombardia dal 1995 al 2002.

In campo professionale, ha lavorato come ricercatore chimico-fisico per l’ENEA [Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente] presso il CCR di Ispra. In parallelo ha collaborato con i circoli di Sapere, promossi da Giulio Maccacaro, e con Il Manifesto.

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.