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Dossier. Il consumo consapevole. Intervista a Edo Scioscia, amministratore della catena di librerie dell'usato: «Nei nostri punti vendita sono aumentati gli acquisti di libri usati non scolastici di qualità.

 

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ome si può risparmiare nell'acquisto di libri? Riciclandoli. In un dossier sul consumo consapevole, il tema del riuso non poteva mancare. Ne abbiamo parlato con Edo Scioscia, amministratore de il Libraccio. Da trentacinque anni una alternativa al caro libro dei testi scolastici, nata proprio nel nostro territorio.
A Monza infatti partì nel 1982, con l'apertura della seconda libreria, l'idea di diffondere e scambiare a prezzi decisamente popolari la cultura letteraria e non solo. Oggi la catena è diffusa in tutta Italia con 27 librerie.

 

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Edo Scioscia - Foto di Pino Timpani

 

Nel corso dei decenni avete saputo resistere agli espedienti delle case editrici (riedizioni) finalizzati a contrastare il riuso dei testi scolastici. Dopo la riforma Gelmini c'è stato un incremento dell'usato?
Per quanto posso dire ritengo di no. C’è stata più probabilmente una diminuzione, dovuta all’introduzione di nuovi testi che rispondono a quanto indicato nella riforma.

Per facilitare l'acquisto dei testi scolastici anche on-line, insieme a Ibs avete lanciato l’applicazione per iPhone e Android. Che livello di fruizione ha raggiunto questo servizio innovativo?
Come tutte le attività del sito Libraccio.it ha dato e continua a dare ottimi risultati, rispondendo all’esigenza della certezza del reperimento dei testi con risparmio sia economico sia di tempo.

Nel 2012 la riforma dei testi scolastici prevedeva il passaggio al digitale. Ma poi ne è seguito uno stop da parte del Governo Letta. In questa fase di passaggio le famiglie temevano un ulteriore aggravio delle spese, in quanto molte case editrici si erano predisposte alla riedizione dei testi scritti, infliggendo peraltro un duro colpo al mercato dell'usato. In realtà com'è andata nel 2013?
Si è visto un ridimensionamento della richiesta del digitale puro e ci si è realisticamente avvicinati a una situazione più ragionevole in cui il libro cartaceo permane, supportato da una serie di contenuti digitali fruibili online. Come peraltro già avviene nei paesi più avanzati. In effetti gran parte della produzione scolastica si è rinnovata adeguandosi alle richieste normative e questo ha naturalmente inciso in modo sfavorevole sulla reperibilità dell’usato.

Le vendite del libro usato sono aumentate

Il libraccio è meta dell'utenza alla ricerca di libri di narrativa e di saggistica, ma anche di letteratura specialistica o di fumetti e musicale. Negli ultimi tempi l'orientamento verso l'usato è aumentato?
Sì: è aumentato nei nostri punti vendita sia con i libri usati non scolastici di qualità, sia attraverso la nostra attività di recupero di titoli “dimenticati” e volumi fuori catalogo giacenti presso i magazzini editoriali, sia con libri nuovi con qualche onorevole segno di vecchiaia ma spesso di grande valore culturale.

Libraccio rimane un’esperienza unica a livello europeo

Pensate che la pratica del riuso sia destinata ad aumentare?
Il Libraccio rimane un’esperienza unica a livello europeo per proposta e quantità di punti vendita. Noi pensiamo che lavorando sulla profondità dell’assortimento e della proposta culturale — senza tralasciare risparmio e convenienza — puntando sulla qualità e sulla peculiarità dell’offerta, si possa resistere alla congiuntura economica.

 

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Il Libraccio di Via Vittorio Emanuela a Monza - Foto di Pino Timpani

 

Il Libraccio: la difesa dal caro libri e dalle logiche commerciali di consumismo esasperato

La storia Libraccio cominciò negli anni '70 da una idea politica del Movimento Studentesco dell'Università Statale di Milano. Era una risposta ai costi elevati dei libri di testo e aveva l'intento di far circolare i libri scolastici a prezzi accessibili agli studenti. L'esperienza fu condotta per alcuni anni con mercatini in strutture ardite fatte con cassette della frutta, dapprima a Largo Richini e poi, quando la quantità di libri raggiunse livelli elevati, in Piazza Vetra e nel Parco delle Basiliche.

Nel 1979, finita l'epoca della contestazione studentesca, alcuni giovani volontari dei mercatini pensarono di continuare il concetto politico con una attività stabile. Anche perché il caro prezzo e le necessità di risparmio degli studenti rimasero inalterati. Il primo Libraccio nacque a Milano nella zona dei Navigli.

Nel 1982 fu aperta la libreria di Monza in Piazza Indipendenza: al nucleo iniziale di Parodi, Fichter e Ticozzelli si unì Edo Scioscia. Aveva condiviso con loro l'esperienza dei mercatini negli anni precedenti.

Il gruppo Libraccio nel corso degli anni si ampliò gradualmente: ai libri scolastici furono aggiunti libri di ogni tipo, sia nuovi che usati, la riproposizione di libri perduti, rari e introvabili, l'offerta di CD musicali e di fumetti.

Il sito web: www.libraccio.it

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.