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Il progetto LabMonza cambia di forma, chiudendo l'esperienza di lista civica, ma conservando gli stessi contenuti nell'azione politica. Arianna Bettin ne è presidente

 

Da sabato 13 Gennaio all'Arci Scuotivento in via Monte Grappa, la lista civica, nata in corrispondenza delle elezioni comunali monzesi dello scorso anno, ha deciso di darsi una prospettiva più a lungo termine, organizzandosi in modo stabile, radicandosi e cimentandosi nel complesso delle problematiche del territorio monzese. Ora prova a dotarsi di una nuova forma di aggregazione più inclusiva, tentando di creare uno spazio di confronto meglio adatto a stimolare e attrarre i cittadini alla politica. Cittadini di tutte le età. A dispetto della sua caratteristica iniziale di lista politica locale, composta da un'età media di under 25 e pur configurandosi nell'ambito valoriale della sinistra, con contenuti basati sull'uguaglianza, sulla lotta contro la povertà e le ingiustizie sociali, sull'equità e la parità dei diritti, sulla solidarietà, sulla difesa dell'ambiente e del patrimonio artistico.

Non manca un pizzico di ambizione: il “laboratorio” vorrebbe dare forma e azione concreta ai valori di sinistra della specificità monzese e, nello stesso tempo, prevenire l'estenuante pratica, messa in scena sistematicamente a ridosso di ogni appuntamento elettorale, dove in nome della '"unità della sinistra” si tentano complicate operazioni, spesso fallimentari, per mettere insieme i gruppi e i sottogruppi in cui si divide attualmente la sinistra. L'obbiettivo è andare oltre: superare la limitatezza dei comitati elettorali improvvisati e fine a se stessi ed esplorare nuove forme, nuove metodologie, funzionali a riportare la politica a studiare più scientificamente la realtà, a dare concretezza alla soluzione dei problemi.

La nuova associazione potrebbe essere così un tentativo di concepire in modo diverso la funzione di partito: non un apparato strutturato per catturare il consenso e impossessarsi del potere amministrativo, ma piuttosto uno strumento a disposizione di quanti si vogliano mettere a lavoro e in relazione con la città. In questa dimensione la ricerca del consenso necessita di acquisire credibilità e riconoscimento, con metodi e proposte coerenti e attinenti e non su postulati astratti, sui vizi politicisti e incomprensibili della guerra politica, o sull'auto identificarsi alternativi a un qualcosa, a un nemico stereotipato, a un avversario di comodo, di cui tracciare solo poche e grossolane linee demonizzanti.


Nel compiere questo salto evolutivo, il progetto LabMonza ha chiamato a raccolta aderenti e simpatizzanti, invitatando anche alcune associazioni similari della Brianza, di Genova e di Milano: Genova che Osa, Associazione Minerva, Officine Futuro e Lato B. Ne è seguito un dibattito interessante, in cui gli ospiti hanno illustrato la loro attività, in alcuni casi sperimentali e si sono confrontati tra loro, condividendo analisi e spunti. Ne forniamo un breve report.

 

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Foto di Pino Timpani

 

Ha cominciato a relazionare Marianna Pederzolli di Genova che Osa, associazione nata dopo l'esperienza del movimento“Rete a sinistra” e poi artefice della lista "A sinistra" a sostegno della candidatura a sindaco di Gianni Crivello. Il progetto Genova che osa è sostenuto da un collettivo di giovani under 30, partendo dal bisogno di maturare scelte coraggiose per Genova, città difronte a una serie di dati allarmanti: negli ultimi anni sono emigrati 180 mila giovani; in città ci sono oltre 30 mila immobili inutilizzati ed è soffocata dal cemento; pur avendo 2 volte gli abitanti di Bologna, ha solo metà dei suoi studenti; il 40% dei cittadini più giovani è disoccupato; migliaia di persone vivono sotto la soglia di povertà. Questi dati non hanno trovato una rappresentatività e né risposte politiche durante il tentativo compiuto con “Rete a sinistra” di comporre alcuni spezzoni della sinistra genovese: da Possibile e Sinistra Italiana. Il movimento si è prima lacerato sulla scelta del candidato sindaco e poi si è definitamente scisso a ridosso delle elezioni comunali.

Tuttavia nel gruppo Genova che Osa, non si sono scoraggiati e hanno provato a cambiare l'approccio, mettendo da parte l'armamentario tradizionale delle tattiche politiche e proliferative di gruppi e fazioni, divisi tra loro in compartimenti stagni e marchi identitari: «...divisioni incomprensibili che hanno ridotto la Sinistra in decine di giardini chiusi da steccati». Più esattamente si è formata una comunità di attivisti, impegnati a studiare, ad approfondire, ad ascoltare e infine a essere in grado, per conseguenza, di elaborare programmi e soluzioni praticabili. Si lavora quindi direttamente sui temi, in un percorso di ascolto per ognuno dei 20 quartieri che compongono Genova, rilanciando in parte il lavoro avviato inizialmente con “Rete a sinistra” e poi con il sostegno a Crivello: dalle periferie ai giovani, oltre alle piattaforme web di open data, ogni tema viene studiato approfonditamente e poi pubblicato in formato cartaceo; si propone anche una scuola di formazione politica e per rispondere al calo della partecipazione, oltre alle campagne sui social network, vengono proposte iniziative di community organizing e coinvolgimento civico.

Proseguono Francesco Facciuto e Marco Stucchi dell'Associazione Minerva di Concorezzo: fondata nel 2013 da un gruppo di studenti universitari e giovani lavoratori, conta circa un centinaio di soci. Ha la funzione di aggregazione e confronto di sensibilità e interessi anche molto differenti. Fin da subito si è fatta carico di promuovere una serie di progetti e attività culturali, estendendo il campo di azione nel territorio più vasto dei comuni contigui, comprensivo di un bacino di circa 60 mila abitanti. Collabora con diverse altre associazioni territoriali. Nel 2014 ha partecipato in una lista civica alle lezioni comunali, eleggendo tre soci consiglieri comunali di minoranza e successivamente ha approfondito i temi amministrativi, elaborando alcune proposte. Nel campo sociale ha avviato diversi progetti tra cui uno di doposcuola e un progetto di orientamento per le scuole medie e di coinvolgimento civico. Ha organizzato serate di confronto e conferenze con personalità di primo piano su tematiche importanti: dagli incontri del progetto “Ora Legale”, a quelli sul tema della crisi economica, della sessualità, dei migranti, dei rom, dell’Islam e dei cambiamenti climatici.

Massimiliano Bevacqua ha illustrato l'idea di Officine Futuro, associazione di Cesano Maderno in procinto di esistere. Il percorso è iniziato nel corso del mandato amministrativo precedente, quando Massimiliano è stato eletto come indipendente nel consiglio comunale, ricoprendo per 4 anni la delega all'ambiente, poi rimessa, essendo venute meno le convergenze con la maggioranza che amministrava Cesano Maderno. Nel 2017 è stata creata una lista civica locale, Passione Civica, che ha ottenuto il 9,25% e un seggio in consiglio comunale. Il risultato elettorale è stato caratterizzato da una notevole affermazione nei seggi corrispondenti all'elettorato del Villaggio Snia, a concentrazione operaia e con punte del 40% di consenso. Nonostante la vittoria di un sindaco di un'altra lista concorrente di centrosinistra, gran parte della popolazione del quartiere si riconosce e si relaziona con più facilità e dimestichezza con la lista civica di minoranza, portando preferibilmente all'attenzione del consigliere eletto le proprie istanze.

 

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Intervento di Andrea Locatelli - Foto di Alessandro Gerosa

 

Conclude Andrea Locatelli, del direttivo di Lato B, che presenta le attività culturali e di mutualismo del Lato B - l'altro lato di Milano. Si tratta di un circolo culturale giovanile nato 15 anni fa dall’esperienza maturata da alcuni giovani in varie realtà associative, politiche e culturali, tra cui principalmente l’Unione degli Studenti. Ha l’obiettivo di promuovere un altro punto di vista sulla città, rendendola più vicina e vivibile alla cittadinanza. Nel corso degli anni si è formata una comunità con circa 1300 iscritti e tuttora è costantemente in crescita. Oltre alle attività artistiche, culturali e ricreative di vario genere, Lato B svolge un'azione politica con uno strumento ideato appositamente e che è denominato Tavole Rotonde, ovvero uno spazio di confronto dove si possono relazionare diversi soggetti che operano a Milano. Lato B si propone di modificare la città, cercando di cambiarla in meglio, aprendo un confronto con l'amministrazione comunale milanese e sostenuto dalla forza delle proposte e delle soluzioni elaborate in forma collettiva nel lavoro delle Tavole Rotonde.

 

Comunicato di LabMonza

Dopo una pausa post-elettorale, LabMonza, lista civica nata con l'intento di riunire le tante anime della sinistra oltre il Pd, torna al lavoro. I ragazzi che hanno dato corpo al progetto - prevalentemente giovani con un'età inferiore ai 25 anni - hanno scelto di proseguire il percorso, trasformando la lista in associazione politica e culturale. La finalità di LabMonza rimarrà quella di avvicinare la cittadinanza alla sana politica, alla cura del bene comune e al civismo, attraverso attività di formazione, iniziative pubbliche, dibattiti e al monitoraggio della realtà monzese, portando avanti i valori della sinistra. L'assemblea aperta di sabato 13 gennaio ha dato inizio così a questa nuova fase. Tra gli invitati all'evento, hanno figurato altre realtà simili a LabMonza che operano in altre città: Genova che Osa, l'Associazione Minerva di Concorezzo, LatoB Milano e Officine Futuro di Cesano Maderno. L'obiettivo del confronto era quello di mettere in condivisione esperienze e spunti per il lavoro di LabMonza dei prossimi mesi.

L'associazione cerca adesso nuove forze per dare corpo a campagne e cicli di incontri che vadano incontro ai bisogni dei cittadini e che trattino della gestione di Monza.

Arianna Bettin: «Il nostro obiettivo», afferma la neo presidentessa di LabMonza, «è quello di avvicinare quante più persone possibili alla politica, quella buona, spiegando come funziona, senza cedere alle risposte semplicistiche e superficiali, parlando direttamente coi cittadini e offrendo loro la possibilità di formarsi e informarsi».

 

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La neo presidente di LabMonza Arianna Bettin - Foto di Pino Timpani

 

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.