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Intervista a Corrado Accordino, direttore del Binario 7, in scena con il nuovo spettacolo. La new wave teatrale monzese, la bellezza, il mestiere, la sperimentazione

Da stasera al Binario 7  di Monza va in scena “Così tanta bellezza”, l’ultimo dei lavori di cui Corrado Accordino è autore, regista e interprete. Lo abbiamo intervistato per avere una introduzione allo spettacolo e ne abbiamo approfittato per ragionare un po’ del suo percorso e della nuova stagione dei teatri monzesi. Stagione intesa non solo come cartellone, ma come nuovo corso. Del Manzoni scrivevamo qui qualche settimana fa, ma le novità riguardano anche la casa di Accordino: il Binario 7 è da questo autunno per intero gestito da La danza immobile, la società di cui è direttore artistico. Ad eccezione della sala espositiva interrata, tutto l’edificio è ora nelle sue mani e in quelle del suoi collaboratori. Sta così nascendo una seconda sala teatrale, è previsto il rilancio della web-radio, del caffè letterario all’ultimo piano e progetti trasversali come quello già avviato di “La bellezza resta”. 

 

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Cosa vedremo da stasera al Binario7?
Uno degli spettacoli a cui sono più affezionato. Perché è una sintesi di quello che intendo io per teatro. Una scelta drammaturgica precisa, un lavoro attorale di corpo, di interpretazione narrativa ma anche di immedesimazione del personaggio e poi una storia che mi sta molto a cuore. Dopo alcuni lavori, torno alla conteporaneità e affronto un tema, una parola di cui tanti si beano e abusano: la bellezza. Cercando di capire cosa può essere all’interno di una vita ordinaria e quotidiana il senso della bellezza. Il personaggio è un uomo realizzato, ben inserito nel suo contesto lavorativo e famigliare, con moglie e figli molto “contemporanei”. In questa routine molto precisa e schematica, in questa grammatica di impegni e intenzioni, la sua macchina comincia a non funzionare più come dovrebbe. Non riesce più a fare quello che ha sempre fatto e neppure a usare più le parole. Parole che si usano per delle coazioni a ripetere ma che in realtà non spostano i sentimenti, non spostano niente. In questa perdita di funzionalità ritrova la bellezza. Nelle persone viste quotidianamente ma prima ignorate, nei loro destini. Il ponte verso l’altro come prima forma di bellezza ritrovata. Le altre sono nell’inaspettato e nel silenzio. Cose che in un mondo funzionale sono tenute a bada, non sono contemplate.

Cosa fa inceppare la macchina?
Non c’è un evento scatenante. Lui è felice della sua vita, sta bene, fa tante cose, è simpatico. Ma all’improvviso non riesce più a usare le parole di tutti i giorni.

La bellezza era fuori dalla sua vita?
Non la vedeva più, gli passava accanto e non la riconosceva. Come quella donna, la signora Bellani: la vedeva tutti i giorni senza interessarsi della sua vita. Poi si immedesima e si aprono canali emotivi. Non si parla di bellezza da copertina, esteriore, di tramonti o immagini pubblicitarie. Si parla di uno stare senza la necessità di fare. Della bellezza delle cose semplici, degli attimi.

Non c’è il rischio di essere fraintesi parlando di bellezza?
Quando abbiamo lanciato “La bellezza resta” (un calendario di iniziative teatrali e artistiche intorno al Binario7, Ndr) qualcuno ha addirittura pensato che parlassimo di fitness e chirurgia plastica. Il timore non c’è: ognuno deve vivere l’esperienza, il teatro come vuole. Certo è un termine equivoco.

Il fraintendimento, l’ambiguità è un rischio o uno strumento?
Conflitto e ambiguità sono certamente uno strumento. Ci sono spettatori che ridono molto con questo spettacolo e altri emotivamente coinvolti che si mettono a piangere, che si accorgono di aver perso la bellezza. Io voglio celebrarla, mentre c’è chi ne lamenta la perdita.

Come decidi di essere solo in scena?
Una volta all’anno o due mi concedo una riflessione sui temi che mi interessano e di solito prendono forma di monologo. Questo lavoro segue quello sul coraggio fatto con D’Artagnan e quello sul genio con Mozart.

L’avevi pensata come una trilogia?
No no, e non è detto che si fermi a tre lavori.

In quale ruolo ti riconosci maggiormante: autore, attore, regista o impresario?
La scrittura mi appartiene come indole primordiale, originale. Ho iniziato a 14 anni. Quando scrivo sto meglio, mi fa star bene. Sento che sono vicino al mio luogo. Con la regia c’è la costruzioni di mondi, un’architettura mentale che mi affascina tantissimo. Fare l’attore mi diverte tantissimo, ma sento di doverci ancora lavorare. L’anima da imprenditore teatrale me la sono costruita perché volevo una mia casa teatrale, un luogo a cui appartenere. Un po’ me la sono costruita e un po’ me la sono ritrovata.

Non ti sottrae tempo? Sei “costretto” a fare anche questo?
Non sono più i tempi di Paolo Grassi (storico direttore del Piccolo di Milano con compiti manageriali, Ndr). Tutti oggi sono anche imprenditori di se stessi.

A che punto è la costruzione della casa Binario 7?
Dopo la consegna dell’edificio in agosto abbiamo fatto i primi lavori strutturali, abbiamo imbiancato, installato la bussola all’ingresso, sistemato le varie sale. La seconda sala teatrale dovrebbe essere pronta in primavera.

Ospiterà quella che per adesso è la rassegna I venerdì del Binario?
Sì, spettacoli più sperimentali, di ricerca, anche di teatro danza. Lavori che non hanno facile diffusione, con un travaglio artistico e poetico più interessante com’è nella storia del teatro off.

Sbaglio se dico che i venerdì sono un po’ quello che il Binario era nelle prime stagioni, quando ancora eravate di casa al Teatro Villoresi?
Allora avevamo già dei nomi grossi come Paolini, Paolo Rossi, De Capitani che ci sostenevano. Qui invece vorrei nomi ad oggi meno riconoscibili ma che fanno percorsi interessanti. Una sala di sperimentazione e di maggiore osmosi con la nostra Scuola e i suoi circa 700 fra allievi e docenti che potranno mettere in scena e tenere per più repliche i loro spettacoli.

Cosa pensi del nuovo corso del Teatro Manzoni?
Io sono felice perché la nuova stagione ha molti nomi che sono già stati da noi: Perrotta, Rezza, Bergonzoni… La città non lo so. La città deve vivere e capire il cambiamento rispetto al cartellone più classico che per circa venti anni ha caratterizzato il Manzoni.

Tu avresti fatto una scelta simile come impostazione?
Sì. Quello che sta facendo la Pedrazzini (la nuova direttrice del Manzoni, Ndr) secondo me è sano. Forse l’avrei fatto meno radicalmente. Bisogna vedere cosa succede nell’arco di un anno.

 

Così tanta bellezza
scritto, diretto e interpretato da Corrado Accordino
assistente alla regia Valentina Paiano
produzione La Danza Immobile/Teatro Binario 7

Biglietti:
intero € 18, Carta Più Feltrinelli € 15, ridotto € 12 (under 25, over 65, abbonati, Fidaty Esselunga-coupon verde), allievi Scuola di teatro Binario 7/La Scuola Delle Arti € 10, under 18 € 6
Per informazioni e prenotazioni:
039 2027002 - biglietteria@binario7.org

 

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Tutta la stagone del Teatro Binario 7

TP: Tempo Presente  |  T: Terra  |  TF: Tempo Famiglie  |  TE: Tempo Eventi  |  V: Venerdì  |  TR: Tempo Ragazzi

15 e 16 ottobre
I conigli non hanno le ali TP

22 ottobre
Morricone nell’anno dell’Oscar T

23 ottobre
Ouverture des Saponettes TF

5 e 6 novembre
Tropicana TP

12 novembre
Angiolo Tarocchi Jazz Orchestra T

13 novembre
Le stagioni di Pallina TF

dal 17 al 20 novembre
Così tanta bellezza TP

28 novembre
Leonardo Da Vinci. Il codice del volo TR

2 dicembre
Mary Poppins… ritorna TR

2 e 3 dicembre
BruCo Gospel Choir T

4 dicembre
I musicanti di Brema TF

11 dicembre
Poesia Presente TE

13 e 14 dicembre
Cantafavole di Natale TF

17 e 18 dicembre
Thom Pain TP

31 dicembre
Capodanno al Binario 7 TE

14 e 15 gennaio
Orfeo ed Euridice TP

20 gennaio
Quasi perfetta TR+V

21 e 22 gennaio
La moglie TP

25 gennaio
Poesia Presente TE

27 gennaio
Farfalle TR

28 gennaio
Rachmaninov per due pianoforti T

29 gennaio
La riscossa dei clown TF

31 gennaio
Le 12 fatiche di Ercole TR

2 febbraio
Siamo uomini o caporali TR

4 e 5 febbraio
La prima, la migliore TP

9 febbraio
Il principio dell’incertezza TR

10 febbraio
A me piace settembre V

11 febbraio
Saxofollia T

12 febbraio
La tarantella di Pulcinella e il pesce TF

13 febbraio
Iliade TR

dal 13 al 17 febbraio
PaeSaggi Invernali TE

18 e 19 febbraio
Homicide house TP

25 febbraio
Farinelli voce divina T

1 marzo
Poesia Presente TE

3 marzo
La peggiore TR+V

4 e 5 marzo
Acciaio liquido TP

8 marzo
Festa della donna TE

11 marzo
La grande lirica, secondo Toscanini T

12 marzo
Rosaspina TF

16 marzo
Con la testa fra le nuvole TR

18 e 19 marzo
Questa sono io TP

23 marzo
Family story TR

24 marzo
Abbracci TR

25 marzo
L’Histoire du Soldat T

29 marzo
Poesia Presente TE

31 marzo
Nella Gioia V

1 aprile
Malapizzica T

6 aprile
Un amico accanto TR

8 e 9 aprile
Animali da bar TP

dal 4 al 7 maggio
Uno che conoscevo TP

12 maggio
Gianni V

dal 27 giugno all’8 luglio
PaeSaggi Teatrali TE

Gli autori di Vorrei
Antonio Cornacchia
Antonio CornacchiaWebsite: www.antoniocornacchia.com

Sono grafico e art director, curo campagne pubblicitarie e politiche, progetti grafici ed editoriali. Siti web per testate, istituzioni, aziende, enti non profit e professionisti.
Scrivo soprattutto di arti e cultura.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.