Roberto “Nik” Albanese è stato ricordato in questi giorni con una targa a lui dedicata sulle sponde del fiume Lambro. Politico, storico, educatore e tanto altro, il suo straordinario impegno per il fiume, l’ambiente e la pace rivive nelle parole di chi l’ha conosciuto.
Nella grigia mattinata di sabato 21 ottobre 2017, a pochi metri dalle acque del fiume Lambro, è stata scoperta la targa in ricordo di Roberto Albanese, importante esponente dell’ambientalismo brianzolo, premiato a Giugno dal Comune di Monza con il Giovannino d’Oro. E’ la conclusione di un procedimento avviato poco dopo la sua scomparsa, avvenuta nel gennaio 2016, proprio a seguito di una caduta lungo le sponde dell’amato fiume. La targa è stata posta nei luoghi che frequentava e difendeva, all’altezza del ponte ciclo-pedonale di collegamento tra i Comuni di Sovico e Triuggio.
Per chi ancora non conoscesse la sua figura, riscopriamo le sue numerose attività attraverso le parole e i racconti delle personalità politiche, familiari e conoscenti intervenuti alla cerimonia durante la quale, grazie a un’interpretazione artistica della Compagnia di teatro AZ, le sue parole sono state nuovamente ascoltate tra il fruscio degli alberi e lo scorrere delle acque.
La tutela della natura e la costruzione di ponti tra i popoli: non poteva esserci contesto migliore per rappresentare i valori che Roberto ha sempre sostenuto. Lo evidenzia Alberto Caspani, consigliere Comunale di Biassono e promotore dell’iniziativa. E’ stato un ambientalista vero, come ricorda la targa che recita “amico del Lambro e dell’Ambiente”. Come educatore ha raccontando questi luoghi e la loro storia nelle scuole del territorio. Contemporaneamente è stato un attento controllore, in prima linea per denunciare i pericoli di questo fiume che ha rischiato di morire e per chiedere giustizia in occasione del disastroso sversamento di petrolio del 2010.
Roberto Albanese è stato anche un politico: è tra i fondatori dei Verdi in Italia di cui è stato rappresentante locale. Come ricordato dal presidente Eleonora Frigerio, fu tra i promotori della costituzione del Parco Valle Lambro, sempre presente negli uffici e apprezzato per lo spirito propositivo. Nuovi spunti ed energie alimentavano continuamente i tanti progetti di Nik, come lo chiamavano tutti.
Alfredo Colombo, Sindaco di Sovico, suo comune d’origine, l'ha ricordato come una persona che, nel confrontarsi con gli altri, affascinava grazie alle sue conoscenze invidiabili e a una visione che andava oltre i limiti del territorio d’origine. Era un convinto sostenitore dell’unione dei popoli europei e sosteneva lo scambio di esperienze e la collaborazione.
Appassionato di studi storici, ha fatto conoscere la figura di Teodoro Moneta, premio Nobel per la pace nel 1907. Il Sindaco ha annunciato che sarà portato a termine uno dei suoi progetti incompiuti: la realizzazione di un roseto della pace proprio in via Moneta a Sovico.
Perché Roberto era un ambasciatore di pace
L’amico Attilio Tagliabue ha ricordato che per lui la pace era l’opposto della tranquillità e della passività: una vera e propria attività non violenta.
Impegnato per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio lombardo e in particolare della Brianza, ha sempre sostenuto che la strada da seguire fosse quella della conversione ecologica. Fu promotore della petizione sulla crisi del settore dell'energia solare in Italia. Una petizione che lui stesso illustrò dinanzi al Parlamento Europeo nel 2014. Un tema che ha poi portato all’attenzione del Senato e del Ministero del lavoro, al Consiglio Regionale della Lombardia e in diversi consigli comunali.
Albanese ha fondato con Vito Ciriello Green Man, l’istituto per la democrazia partecipativa e la cittadinanza europea, associazione che ora continuerà a portare avanti quanto da lui seminato. Un rappresentante delle guardie ecologiche del parco, intervenuto anch’esso per ricordarlo, ha riassunto al meglio quello che tutti avevano già capito: se il Lambro è ancora vivo è anche grazie a lui.
Durante la commemorazione la famiglia ha annunciato che i suoi progetti, ordinati e valorizzati, saranno messi a disposizione di tutti. Tra questi ci sono bozze di libri, testi teatrali e materiale d’archivio che ha meticolosamente raccolto dagli anni 70.
Non è stata da meno infatti la sua operosità come scrittore e artista: dal suo libro “Con il fiume nel cuore - la quasi leggenda del Lambro” è seguito uno spettacolo teatrale di cui è stato autore, sceneggiatore e co-attore. Con i suoi scritti ha dato voce al fiume raccontando il primissimo esempio di petizione ambientale risalente al 1894 sottoscritta da lavandaie, mugnai e pescatori proprio a Molino Bassi di Sovico e le vicende degli sfollati durante la Grande Guerra. Ha creato anche una raccolta di filastrocche brianzole, l’ennesima opera di Roberto: un lavoro di ricerca probabilmente unico.
Dalla targa commemorativa in riva al Lambro parte oggi un ponte verso il futuro: un codice QR consentirà anche ai più giovani di scoprire la figura Roberto Albanese e di conoscere il suo testamento morale. Le sue idee potranno così diventare, ancora una volta, affascinanti progetti da realizzare.