Anna Valera e Alba Mariani: le protagoniste del progetto ci narrano le motivazioni, le aspettative e le auspicabili ricadute positive nel territorio.
Andiamo a conoscere più da vicino le ideatrici del progetto: Anna Valera e Alba Mariani sono due insegnanti di recente pensionate. Per molti anni hanno lavorato rispettivamente nelle scuole di Concorezzo e Usmate. Un notevole impegno e senso civico le ha portate ad occuparsi anche di amministrazione pubblica: Alba è stata per un mandato negli anni '90 assessore alla cultura del Comune di Usmate, poi nel consiglio Parco del Molgora e attualmente vicepresidente nell'Associazione Parchi del Vimercatese, mentre Anna è consigliera comunale della Lista Centrosinistra Concorezzo.
Anna Valera
Anna, quali sono le motivazioni profonde che, insieme ad Alba Mariani dell’Associazione Parchi del Vimercatese, ti hanno spinta a scrivere il progetto e a partecipare al bando della fondazione Monza e Brianza?
La motivazione personale è che non volevo lasciar morire il progetto di educazione ambientale iniziato nel 2005 con l’amministrazione comunale di Concorezzo e che con il contributo della Provincia Monza e Brianza è stato pubblicato dalla Emi col titolo “Aule verdi all’aperto”. Progetto che ha visto la partecipazione e l’impegno di diversi soggetti e che ha dato un valore aggiunto alla scuola di Concorezzo. Ci sono poi motivazioni di carattere pedagogico che invece come educatrice, come ambientalista, come consigliera comunale, da ultimo come cittadina coinvolta, mi spingono ad occuparmi di educazione ambientale e a sentirmi moralmente impegnata per la realizzazione di questo progetto.
Nell'attività dei tuoi progetti appare evidente la spinta alla conoscenza del territorio, in particolare dei parchi locali come per esempio il Parco della Cavallera. Lo ritieni un aspetto determinante anche in funzione pedagogica?
Si, perché solo conoscendo e frequentando l’ambiente in cui siamo inseriti, possiamo favorire la percezione di appartenere ad esso e possiamo far nascere il desiderio di prendersene cura. Favorire nelle nuove generazioni il senso dei luoghi che abitiamo ( sia quelli più vicino, come un giardino o un cortile scolastico, sia quelli più ampi, come il distretto di Vimercate), significa contribuire a generare un atteggiamento partecipativo e responsabile nei confronti dell’ambiente. In definitiva significa semplicemente rendere gli spazi frequentati dei luoghi dove fare esperienze, conoscere, provare dei sentimenti, operare, costruire la propria identità territoriale.
Un altro aspetto caratteristico del progetto si basa sulla costituzione di reti educative anche sovracomunali, che risultati avete raggiunto in merito, come si relazionano le altre esperienze del territorio?
L’intuizione dell’Associazione Parchi del Vimercatese di creare una rete di scuole e amministrazioni comunali sul territorio che condividano e contribuiscano a disseminare le buone pratiche di educazione ambientale presenti è risultata proficua ed efficace in quanto in poco meno di due mesi si è riusciti a coinvolgere le scuole di Bernareggio, Concorezzo, Mezzago, Ronco e Sulbiate e le amministrazioni di Mezzago, Ronco, Sulbiate. Ciò sta a dimostrare come ci sia l’esigenza di mettere in comune, di condividere e nello stesso tempo come la sensibilità e la responsabilità verso queste tematiche sia aumentata.
Le vostre buone pratiche hanno come perno il concetto di cittadinanza attiva: buona parte del lavoro è impostata nelle relazioni con gli enti istituzionali, in modo da connettere cittadini e istituzioni. C’è un nesso tra educazione ambientale e educazione alla cittadinanza partecipata?
Se ci si sente protagonisti si diventa più responsabili: dare la possibilità agli alunni, agli insegnanti e ai genitori di ripensare e progettare i propri spazi aperti, attraverso laboratori di educazione ambientale, per potenziarne l’utilizzo e la fruizione sia per attività didattiche che per attività ludiche, li coinvolge, li gratifica e li sprona a impegnarsi nella tutela e conservazione dell’ambiente. Il fine ultimo, a lungo termine di questo progetto è proprio quello di coinvolgere e rendere protagonisti alunni, insegnanti, genitori, amministratori, cittadini e promuovere nella collettività più in generale un atteggiamento positivo nei confronti del proprio ambiente così da creare le condizioni per agire in favore di una maggiore qualità di esso.
Alba Mariani
Alba, nel territorio sei nota per avere una instancabile propulsione a sostegno di idee, progetti educativi e ambientali: una volta fissato un obbiettivo prosegui con determinazione fino al traguardo. In questi anni hai prodotto molto lavoro nel territorio, ti senti soddisfatta dei risultai raggiunti?
Hai presente la tela di Penelope? Ecco, il nostro territorio è un po come quella tela: qualcuno lavora intensamente di giorno per elevare l'attenzione e il rispetto verso il grande bene comune che è il territorio, ad esempio i docenti nelle scuole, con i pochi mezzi a disposizione e con tanta buona volontà, mentre molti pubblici amministratori provvedono velatamente e a volte sfacciatamente a distruggere il paziente lavoro fatto. Ci vuole molto coraggio a chiedere ai bambini di essere attenti e sensibili alle problematiche del territorio e alla sua salvaguardia se poi gli viene costantemente sottratto lo spazio vitale da sotto i piedi.
Quali sono i problemi principali del territorio, come intendi si debba intervenire per provare a dargli soluzioni?
Sono venuta ad abitare nella ex verde Brianza molti anni fa, scappando dalla mia precedente residenza milanese. Allora la Brianza, vista da Milano, appariva ancora un insieme di luoghi con grande presenza di natura: così era percepibile la visione di ampie aree di campagna. Da allora ho visto una edificazione infinita: civile e industriale, mega infrastrutture, una incalcolabile quantità di nuovi progetti insediativi. Ma quando ci fermiamo per riflettere? Si sta consumando un abuso: le nuove generazioni non vedono rispettati i loro diritti. Non si tratta di espressione romantica ma di espressione giuridica prodotta in ambito ufficiale in una conferenza internazionale svoltasi a Ginevra anni fa. Bisogna coinvolgere, parallelamente, le amministrazioni comunali: scuola e municipio devono essere partner nella progettazione delle azioni di buon governo del territorio.