"L’integrazione degli immigrati ci deve essere, ma basata sul rispetto delle regole, che però anche per noi in Italia in questo momento non sono certe. E loro sanno benissimo come approfittarsene"
Q
uali sono a suo giudizio le problematiche principali del territorio?
Il lavoro, la crisi dell’imprenditoria. Quindi, di conseguenza, le infrastrutture. C'è poi il discorso ambientale, di stretta attualità dopo quello che è successo recentemente al fiume Lambro. Sono problematiche complesse per cui la regione più che la politica nazionale può fare qualcosa.
Il consumo di suolo e l’inquinamento sono due problemi fondamentali per la Lombardia e la Brianza. Qual è la sua proposta se sarà eletto?
Quella del recupero delle aree industriali, prima di andare a consumare altro suolo. Io credo che lo sviluppo economico possa convivere con la salvaguardia dell’ambiente. Per quanto riguarda l’inquinamento, oltre alla politica attuale, che può andare bene, farei uno sforzo maggiore per coinvolgere le scuole, in modo che i cittadini di domani utilizzino meno l’auto. Oltre al potenziamento dei trasporti bisogna quindi diffondere una cultura dell’ambiente, perché altrimenti il rischio è che la gente prenda l’auto anche per fare cinquanta metri. Sono favorevole alle domeniche a piedi, ma non in maniera saltuaria: riserverei la prima domenica di ogni mese al blocco del traffico per diffondere questa cultura ambientale. Basta crederci. Chiudendo al traffico una volta al mese, anche noi cambieremo le nostre abitudini. I cittadini spesso non accettano questi provvedimenti perché vengono avvisati la sera prima: questo è un violare la libertà di movimento.
Esiste un problema mafia nel territorio lombardo?
Guardi, del termine mafia si sta facendo un abuso ultimamente. Bisogna solo combatterla con le leggi, con la prevenzione e con la cultura.
Il problema dell’integrazione dopo i fatti di via Padova. Cosa propone, data anche la sua esperienza di sindaco?
Io sono convinto che bisogna aiutare gli immigrati con azioni culturali tese ad integrarli; bisogna però abituarci a far loro capire che ci sono certe leggi, perché è vero che l’immigrazione è un elemento essenziale del nostro futuro, questo non si può nascondere, ma è anche vero che troppo spesso gli extracomunitari vengono abituati ad usare le leggi secondo il loro modo di pensare, sapendo che non ci sono pene per il mancato rispetto. L’integrazione ci deve essere, ma basata sul rispetto delle regole, che però anche per noi in Italia in questo momento non sono certe. E loro sanno benissimo come approfittarsene.
Le regionali cambieranno i rapporti di forza tra Pdl e Lega?
Credo che il presidente Formigoni avrà l’intelligenza per valutare il risultato delle urne.
Ultima domanda riservata a Guido Della Frera: come mai ha messo i manifesti tre mesi prima delle elezioni?
Questo non lo so, dovrebbe chiederlo a lui.
Romeo secondo Romeo
Nato nel 1960, vive nella città di Limbiate, sposato da 28 anni con Franca, padre di due figli: Giuseppe di 23 anni e Paola di 26. Si mantiene gli studi lavorando come cameriere, si diploma in ragioneria e la sua carriera di commercialista inizia da un noto studio di Milano.
Entra in politica, risultando il primo degli eletti a soli 24 anni, ricoprendo la carica di Assessore nella sua Limbiate. Dal 1994 ritenendosi da sempre un moderato, entra subito a far parte di Forza Italia, diventando cofondatore cittadino del partito.
Limbiate, nel 2001, ha la sua importante svolta con Antonio Romeo, eletto Sindaco è stato capace di donare alla città maggior lustro, inaugurando, una piscina, una scuola da tre milioni di euro, numerose associazioni anziani e un teatro. Proprio per il suo buon operato, viene riconfermato Sindaco nel 2006 con il 61,6% di consensi tra ben sei candidati. In politica per passione, si è sempre distinto per l´energia del fare e grazie alla sua Giunta e a tutti coloro con i quali ha collaborato è riuscito a far emergere Limbiate nella nuova Provincia di Monza e Brianza. Sempre a disposizione di tutti, a stretto contatto con il mondo dell´associazionismo e del volontariato è riuscito ad instaurare un rapporto più diretto e umano tra cittadino e istituzione.