20110108-adami-a

M’ imbarco sul primo aereo in partenza. Non so dove andrò. Lei mi aspetta in ogni luogo. Il calicantus è fiorito, le giornate si sono visibilmente allungate.

 

D’inverno la chiamavo Calicantus. Calicantus lei, i suoi capelli raccolti nel bocciolo del foulard, le sue ciglia alate, la sua bocca che soffiava la lampada della notte chiamando le ombre intorno al nostro letto, veliero nell’oceano del buio, appena rischiarato dal lunare bagliore dei sogni. Oggi è il giorno capostipite dell’anno, davanti alla casa è fiorito il cespuglio di calicantus nel sereno sole sulla neve. In casa c’è un improvviso profumo di cipolle. Questa notte, nel più discreto ticchiettio degli orologi, le verdure hanno partorito i germogli tra lo stupore delle pentole e dei piatti. Ora tutte le cipolle agitano i loro verdi pennacchi verso di me: “ Il calicantus è fiorito, le giornate si sono allungate. Questo è il tempo della partenza. Parti!” Partire? Dove, come? Mi confido con la foto dove io e lei siamo ritratti, mano nella mano. Lei sorride, io soggiaccio al suo sorriso e guardo la punta delle mie scarpe cercando qualche lucida parola per ringraziare la sua mano che stringe la mia. Anche adesso lei vorrebbe sorridere, ma non riesce, la sua voce è incrinata dal pianto: “Parti, prendi un treno, raggiungimi. Non lasciarmi sola…” Mi supplicano anche la scatola del caffè sulla mensola e il sapone nel suo guscio di latta: “ Un treno, una nave, un aereo…parti, parti, il calicantus è fiorito, portale i suoi fiori.” Obbediente preparo il bagaglio seguendo i consigli della vecchia valigia: “Le scarpe, mi raccomando, le scarpe invernali ed estive. Chissà quando tornerai!” “Quando tornerò?” Metto nella valigia i miei abiti invernali ed estivi e tutto ciò che mi può servire per un lungo viaggio: aghi, cotoni, chiodi d’acciaio e di rame, inchiostro, pennini, ceralacca, la lente d’ingrandimento, la calamita e riempio ogni spazio residuo con i fiori di calicantus. Non importa che essi siano schiacciati e che presto appassiranno. Riuscirò a portare a lei almeno il loro profumo. Sull’autobus c’è poca gente. Siedo accanto a un marinaio : cappotto sbottonato, lento giro di sciarpa intorno al collo, guarda fuori dal finestrino, ma non vede nulla, si rosicchia le unghie. Poco per volta parliamo. Lui mi racconta di isole battute dalle mareggiate, scogliere dove si aggrappano anime di naufraghi. Sussulto. Se lei fosse là, sferzata dalle raffiche sulla punta degli scogli? Se fosse là invocando il cespuglio di calicantus della nostra casa? L’autobus giunge all’aeroporto. Scendono tutti. Il marinaio sparisce. Resta la corriera vuota, carcassa dell’arca di Noè abbandonata. L’aeroporto è affollato di mercanti che sanno di pesce essiccato, cuoio, tabacco, soldi usurati e soldi scialacquati. Mi siedo al banco della caffetteria: “Caffè!” Ordino a voce alta, gomito a gomito con viaggiatori che masticano ogni lingua. Uno di loro mi parla in francese. Dice di essere un chirurgo. Mi racconta il suo ansioso interrogare davanti ai suoi pazienti moribondi. “Non morire subito” li supplica “Dimmi cosa c’è nell’aldilà.” Ma loro sono già freddi, con la lingua schiacciata tra i denti. Io gli parlo di me, dei libri che leggo , di un saggio che ho letto di recente, sulla morte di Socrate. Lui è incuriosito vuol sapere come veramente è morto Socrate. “Veleno o pugnale?” “Veleno!” “Quale veleno?” “Cicuta.” “ Chi gli ha fornito la cicuta?” “Antilapo” “Chi era?” “Non lo so.” Il chirurgo è smarrito. “ E’ così, è sempre così! Non si sa abbastanza della morte.” Beviamo diverse birre in onore di Socrate. Beviamo anche per Antilapo. Beviamo per noi, lui per me ed io per lui. Lui beve birra e cognac assieme. Io non bevo più, ho la gola chiusa e mi gira la testa. Alla fine siamo ubriachi. Alzo la mano, lui si asciuga la bocca e accosta il suo viso al mio. “Dimmi?” Vorrei parlare ma non riesco. Ho le lacrime agli occhi. Lui m’incalza : “Parla.” Scuoto la testa. Non posso parlare, le mie parole sono bloccate dentro di me come ingorghi in un abisso. Lui mi prende per il mento e mi scuote: “Confidati” Ora siamo così vicini che la sua fronte tocca la mia e quando io fermo i battiti del mio cuore, anche lui ferma i suoi, affinché nessun rumorino-squittio di topo- si frapponga tra il mio domandare e il suo rispondere. “Domanda dunque, non temere, io ti ascolto.” Chiudo gli occhi. Sento il suo fiato sul mio viso. “Lei dov’è? Dimmi dov’è?” Il chirurgo bruscamente si scosta, aggrotta la fronte, agita le sue dita sotto i miei occhi: “Come…” grida “non lo sai ?” E gonfiando le labbra soffia un flebile respiro, come di anima che se ne va. Nel suo fiato c’è odore di medicinali, puzza di anestetici. Invano cerco il profumo dei calicantus. Fenolo, solo odore di fenolo e alcool, iodio, mercurio sfuggito dal termometro infranto… Scappo, scappo via in cerca di un volo “Dove va, signore?” “Kopenaghen!” “Nessun aereo per Kopenaghen!” “Alessandria d’Egitto?” “Nessun aereo per Alessandria d’Egitto!” “ Atene…” “No!” “Sparta, Micene, Sidone…” “No,no, no!!!”

M’imbarco sul primo aereo in partenza. Non so dove andrò. Lei mi aspetta in ogni luogo. Il calicantus è fiorito, le giornate si sono visibilmente allungate.

 

Bibliografia

Friedrich Holderlin. La morte di Socrate. Tubinga, 1842 (Apocrifo)

5212

20110108-adami

Gli autori di Vorrei
Adamo Calabrese
Adamo Calabrese

Adamo Calabrese è scrittore, autore di teatro e illustratore. Ha pubblicato con Einaudi il romanzo "Il libro del re", con Albatros i libri di racconti "L'anniversario della neve", "La cenere dei fulmini", "Il passaggio dell'inverno", con Joker "Paese remoto". Ha illustrato i propri libri ed edizioni di Dante, Gibran e Pascutto. Scrive e disegna per il quotidiano "Il cittadinio" di Lodi, per le riviste "Vorrei" di Monza e "Odissea" di Milano. I suoi ultimi lavori teatrali hanno messo in scena opere di Brecht, Joyce, San Francesco e Iacopone. Nel 2012 RAITREha trasmesso un suo testo. Nel 2014 è stato finalista del premio internazionale di grafica satirica "Novello". Insegna letteratura presso le Università della terza età di Sesto san Giovanni e Milano (Università Cardinale Colombo)

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.