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Secondo episodio. Intanto è sorto il sole e lontano lontano, come in un mondo ultraterreno, si leva, inenarrabile, il canto del gallo.

 

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urtroppo il teatrino che ha messo in scena il primo atto di Cenerentola ha dato forfait perché c’è stato cattivo tempo. Giorni e giorni di acqua e vento. La tramontana ha strappato il tendone e la pioggia ha inzuppato i costumi riducendoli a stracci, Gli attori, bagnati fradici, se ne sono andati, chi ad accudire le bestie di qualche circo, chi a fare il prestigiatore in qualche osteria. Le attrici si sono provvisoriamente maritate. Sono rimasto io: il suggeritore. Io e i personaggi della storia appena iniziata: Cenerentola, suo padre, la signora della carrozza che ora chiamerò Vedova essendo completamente vestita di nero , e le sue figlie Malot e Stuarda. Dimenticavo, è rimasto anche il cavallo blu. Ecco, riprendo la storia dal punto in cui la Vedova scende dalla carrozza e interroga il padre di Cenerentola: “Chi siete voi ?” “Io…io sono un geometra.” “Cioè?” L’uomo non sa come spiegare, vorrebbe dire che studia la Terra ed è giunto alla dimostrazione che essa non sia rotonda ma piatta, come si verifica guardando l’orizzonte dalla cima degli alberi. Invece tace perché le verità non interessano nessuno. Per fortuna la donna non chiede altro, se non di entrare nella casa del geometra perché lei e le sue figlie sono stanche morte e gradirebbero un pediluvio. “ 20110309-adamo-cenerentola-3Dì a tua moglie di prepararci l’acqua calda:” “Mia moglie non c’è.” “Dov’è ?” L’uomo leva un dito e guarda in alto. “Peggio per lei.” stride la donna e chiama le figlie che con sussiego scendono dalla carrozza. Prima Malot, che pare doppia tanto è grassa e traballando tiene in braccio i suoi gatti che ringhiano e si azzuffano. Poi Stuarda con una biscia d’acqua attorcigliata intorno al collo come un foulard esotico. Cenerentola straluna gli occhi: Lei in casa con quella gente? Mai e poi mai e spicca un salto rifugiandosi sull’albero delle pere in mezzo all’orto. Passano i giorni. La vedova è la nuova padrona di casa e ogni sera lei e le figlie stanno davanti al camino con i piedi nella tinozza d’acqua borica che il geometra tiene calda con continue aggiunte. Stanno a mollo finché la pendola batte mezzanotte. Mezzanotteee…? i gatti di Malot sbadigliano, la biscia di Stuarda chiude gli occhi e la ragnatela del sonno cala dal soffitto. “A letto, a letto…” e la brigata muliebre si ritira. Il geometra si frega le mani: questa è l’ora in cui gli appare la sua povera moglie. Viene giù dal camino, cerea nonostante la fuliggine. Posa la testa sulla spalla del marito. “Sapessi quante stelle…” “Quante…?” Domanda l’uomo. La donna allarga le braccia :”Infinite.” “Più di quelle che si vedono da qua?” “Di più.” “Mille?” “Di più, di più.” “Quante, un milione?” Lo spirito di nuovo allarga le braccia e svanisce lasciando il marito disilluso: ma quante sono le stelle? Una sera il padre di Cenerentola è sotto l’albero delle pere. Intorno è tutto buio ma nel fogliame balugina un lumicino. “Cenerentola…” “Sono qua!” Tra i rami sbuca la figlia : “Sono qua, ospite delle cicogne”. “Cosa fai?” “Cucio e ricamo in loro compagnia.” L’uomo giunge le mani: “Buonanotte figlia.” “Buonanotte padre!” E le cicogne dell’albero in coro: “Buona notte, signor geometra.” L’uomo si volta verso l’albero e s’inchina: “Encantado, muy encantado…” Tornato a casa spinge la porta con sospetto. Versi, rantoli, un diavolio mai udito! Cos’è? Russa la Vedova. Russa Malot in sintonia con i suoi gatti. Russa Stuarda in controcanto con la biscia-foulard. Il povero uomo si tappa le orecchie. A tentoni si avvicina al suo lettone dove giace la Vedova di traverso.

 

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C’è un posticino libero, in fondo, tra le coperte che la donna ha buttato là per il troppo caldo delle sue scalmane. L’uomo si leva il mantello, si toglie le scarpe e le dispone accanto al pitale che la Vedova ha già riempito fino all’orlo. Si accomoda come può, caccia la testa sotto le coltri, si raccomanda al Cielo, ma il suo Angelo Custode gli volta le spalle. “A letto con un’altra donna!!!” L’uomo sospira. Sua moglie non c’è più e lui ne porta il lutto con una fascia nera al braccio. Che notti inquiete: il sonno tarda nonostante lui conti le stelle nebulosa per nebulosa. Non riesce a dormire perché la Vedova gorgoglia, sbuffa, straparla: sogna il diavolo. Nel sogno sbatte braccia e gambe e una notte, credendo di colpire il maligno tira un calcio al povero geometra che ha appena chiuso gli occhi. “Vade retro!” grida la sonnambula. Il poveraccio non aspetta un’altra pedata, sguscia di là e si rifugia in cucina accomodandosi sulla sedia dove era solita sedersi sua moglie. E’ quasi l’alba per quel filo di luce che s’intravede da sotto la porta e proprio all’uscio si sente un toc toc come se qualcuno fosse stato lasciato fuori e supplicasse di entrare. “Chi sei?” “Il cavallo blu” “Mi dimenticavo di te.” “Già!” “Povero cavallo.” Il geometra apre e la bestia entra. “Vuoi qualcosa?” Il cavallo scuote la testa. “Un po’ di latte?” “Niet.” “Un po’ di caffè?” “Niet.” “Trifoglio?” “Niet.” “Proprio niente?” “Qualcosa da leggere.” Il padre di Cenerentola sospira: “Sei capitato male. I libri li ha portati via mia moglie, per avere qualche compagnia di là, caso mai non ci fosse nessuno.” L’uomo apre la madia. Il cavallo allunga la testa. Qualcosa c’è. Pochi volumi ingialliti . Il geometra ne prende uno: “E’ La repubblica di Platone” “Danke.” Annuisce il quadrupede che apre il volume e legge a voce alta : ” Una volta Atene era abitata solo da cavalli che sapevano distinguere il Bene dal Male…” Intanto è sorto il sole e lontano lontano, come in un mondo ultraterreno, si leva, inenarrabile, il canto del gallo.

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Gli autori di Vorrei
Adamo Calabrese
Adamo Calabrese

Adamo Calabrese è scrittore, autore di teatro e illustratore. Ha pubblicato con Einaudi il romanzo "Il libro del re", con Albatros i libri di racconti "L'anniversario della neve", "La cenere dei fulmini", "Il passaggio dell'inverno", con Joker "Paese remoto". Ha illustrato i propri libri ed edizioni di Dante, Gibran e Pascutto. Scrive e disegna per il quotidiano "Il cittadinio" di Lodi, per le riviste "Vorrei" di Monza e "Odissea" di Milano. I suoi ultimi lavori teatrali hanno messo in scena opere di Brecht, Joyce, San Francesco e Iacopone. Nel 2012 RAITREha trasmesso un suo testo. Nel 2014 è stato finalista del premio internazionale di grafica satirica "Novello". Insegna letteratura presso le Università della terza età di Sesto san Giovanni e Milano (Università Cardinale Colombo)

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