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New York il lavoro è tutto. Se non hai un lavoro non hai nemmeno l'assicurazione medica (a meno che tu non abbia mille dollari al mese per potertene pagare una da solo, ma, o sei ricco di tuo, o come fai?). Inutile dire che senza assicurazione, puoi anche presentarti con un'accetta conficcata in fronte e non ti lasciano mettere piede nemmeno nell'ospedale più scalcinato del Bronx. Se non hai un lavoro, non puoi neanche affittare un appartamento, visto che tra i requisiti del pretendente inquilino, c'è una lettera firmata dall'azienda che certifica che stai lavorando. Per non parlare di chi, come me, ha un visto di lavoro, il che vuol dire che posso risiedere negli Stati Uniti solo se ho un posto fisso. Se lo perdo, devo prendere il primo volo per l'Italia. Non è un caso che nelle occasioni sociali, quando ti presenti a qualcuno, la prima cosa che ti chiedono è che lavoro fai. A New York sei il tuo lavoro. Paradossalmente, da queste parti, il lavoro è anche la cosa più facile da perdere. Assistiamo, si sa, ad un periodo di profonda crisi mondiale. A New York la gravità della crisi economica è proporzionale alla velocità con la quale spariscono i colleghi. Non ci sono leggi che regolamentano i licenziamenti. Il datore di lavoro puo' licenziare chiunque in qualsiasi momento, seduta stante, senza dover addurre alcuna motivazione.

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Foto di Antonio Aulenti

Ultimamente ho visto scomparire gente dalle loro scrivanie in un puff, come i Ninja. Quando, come in questo periodo, le aziende si ridimensionano fortemente (il temutissimo Lay-Off), il procedimento del licenziamento non ha niente di umano. L'amministratore delegato non ha neppure il tempo di parlare personalmente con tutti quelli che licenzia e, semplicemente, chiama al telefono aziendale, oppure invia una e-mail, dicendo arrivederci e grazie. Così, ogni tanto, vedi qualcuno che si alza, in silenzio prende uno scatolone nella sala fotocopie, inizia velocemente a riempirlo con le sue cose, e se ne va per sempre con un semplice - Ragazzi è stato un piacere -. Quelli che restano, salutano con un sommesso 'goodbye' senza nemmeno girarsi, perché concentrati sulla loro cornetta, con il terrore dello squillo fatale. Non ci sono eccezioni: il mio Boss, dopo 12 anni di servizio, è stato chiamato al telefono e se ne è andato in 12 minuti netti. Peccato che ha cinquantacinque anni, ha il diabete e, dal giorno dopo, visto che l'assicurazione non lo copre più, nessun dottore vorrà più controllare il livello di glucosio che ha nel sangue. L'unico lato positivo di questa procedura spietata, sta nella facilità di trovare un nuovo posto. Quando le aziende hanno lavoro, assumono in abbondanza senza pensarci troppo, dato che possono rimandarti a casa quando vogliono. Questa flessibilità, è forse il segreto dell'economia americana, che va giù rapidamente trascinando con se tutto il mondo, ma si riprende sempre in periodi relativamente brevi, lasciando nel fango tutti gli altri. Ma nelle fauci di questo mostro, che si contrae e si espande a seconda di quanti dollari riesce a divorare, finiscono anche un sacco di persone disperate che, da un giorno all'altro, si ritrovano defraudati dei diritti di base dell'umanità.