Un brano di David Bowie è la scelta del chitarrista monzese Marco Pancaldi
«Una canzone a cui sono molto affezionato è "It's no game" di David Bowie – dice Marco Pancaldi, musicista monzese fondatore dei celebri Bluvertigo – contenuta nell'album "Scary Monsters (and Super Creeps)" del 1980 e prodotta da David Bowie e Tony Visconti. Alla chitarra c'è Robert Fripp. L'ho scelta – spiega – perché presenta un connubio secondo me perfetto di ritmiche aggressive e di suoni fine anni Settanta molto trattati, oltre ad un modo di suonare la chitarra molto visionario e avanti vent'anni rispetto ai tempi. Il tutto – aggiunge – a confluire in un progetto comunque artisticamente fruibile e anche in un certo senso pop, da parte di Bowie».
Il "mi piace" o "non mi piace" di un musicista è sempre costellato di giudizi estetici precisi e sicuri, capaci di vedere molto al di là rispetto a quelli di chiunque altro. Chi vive di musica, in tutti i sensi, valuta il bello artistico secondo criteri diversi, che coinvolgono anche la dimensione storica in cui si inquadra un brano. Dando un giudizio che riesce a mettere insieme la qualità artistica di una canzone con la sua pura e semplice orecchiabilità. La musica di facile ascolto, commerciale, pop, non significa per forza di scarsa qualità: basta saperla fare, come quasi tutto a questo mondo. Certo, se la facesse più spesso David Bowie, invece di Lady Gaga, ci guadagneremmo tutti.