Chiara Daino, poetessa genovese, sceglie Fear of the Dark dei britannici Iron Maiden, per l'importanza che ha avuto nella sua vita
«Una canzone che è stata decisiva per me è Fear of the Dark degli Iron Maiden (dall'omonimo album del 1992, ndr) – dice Chiara Daino, poetessa performer che meno di un mese fa ha vinto il Poetry Slam nazionale organizzato da PoesiaPresente al teatro Binario 7 di Monza – mi piace il metal classico, e in particolare questa canzone, che affronta il tema della paura dell'ignoto, dell'oscuro che è in ognuno di noi. Ma ciò che mi colpisce di più – aggiunge – è la frase finale: "When I'm walking a dark road, I am a man who walks alone". Solo chi impara a stare solo con se stesso è poi in grado di darsi agli altri. Altrimenti tutto è fallimentare – commenta – noi ci buttiamo nella droga, nel sesso, nell'arte stessa, perché dobbiamo scappare da noi stessi. È quando vedi la fogna che hai in testa, e sei capace di viverla e stare da solo, che sei davvero in grado di dare qualcosa all'altro. E per me Fear of the Dark è stata una mossa in più per vincere le paure – prosegue – io per prima, e nient'altro, sono ciò che più mi impaurisce. Neppure la morte mi spaventa tanto. Perciò, vincere la paura di me stessa è stata la vittoria più grande». E crede di averla superata definitivamente? «Ci stiamo lavorando – risponde Chiara ridendo – non credo di averla superata del tutto, perché ogni tanto quel buio, quella scotofobia, quella "fear of the dark" ritorna, quella paura delle sensazioni, delle percezioni che ci investono in qualunque modo e in qualunque momento della nostra vita. L'importante, però – precisa – è saper restare soli con se stessi e imparare a guardarsi dentro. Solo così si può essere artisti ed evolvere. In sostanza – conclude – prima risolvi i tuoi guai, e poi aiuti gli altri. Altrimenti, è soltanto psicoterapia, proprio ciò che vorrei evitare, perché a me piace donarmi all'altro. E dirò di più, per me Fear of the Dark ha rappresentato il momento in cui mi sono detta: va bene, affronto il nero fino in fondo, muoio o emergo. E sono emersa».
Chiara daino (www.chiaradaino.it)