Lunedì 2 novembre al Teodolinda di Monza
un omaggio di Placido al giovane ribelle che è stato
Un film di Michele Placido. Con Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Luca Argentero, Massimo Popolizio, Alessandra Acciai. «continua
Dajana Roncione, Federica Vincenti, Marco Brenno, Marco Iermanò, Silvio Orlando, Laura Morante
Drammatico, durata 101 min. - Italia, Francia 2009.
Il grande sogno del titolo è quello del ragazzo che Placido fu, oggi invece è un importante regista italiano noto e apprezzato da molti, di lui si ricorda soprattutto il recente successo “Romanzo Criminale”(2005). Nel film di questo lunedì entra in scena Riccardo Scamarcio. Dando il volto ad uno dei tre protagonisti, Nicola, è stato lui il prescelto per interpretare il regista da giovane: un poliziotto aspirante attore e amante del teatro. Affianco a Scamarcio-Nicola compare Laura (Jasmine Trinca), studentessa universitaria di matrice cattolica pronta a lottare contro l'ingiustizia, e Libero (Luca Argentero), leader del movimento studentesco.
La pellicola aderisce ad una trama ottenuta intrecciando un filo socio-culturale e uno più personale e privato: siamo negli anni a cavallo del 1968, nella capitale si agita e ribolle di tumulti e manifestazioni, momenti che Nicola, Laura e Libero li trascorrono tra amicizia, amori e passioni, ideologiche e carnali, dipingendo per noi spettatori un affresco al confine con il documentarismo.
La carica di passione autobiografica è visibile ad occhio nudo, anche a quello di un miope, e si rivela un’arma a doppio taglio: affascina ed emoziona sentire la partecipazione emotiva del direttore d’orchestra ma, come spesso accade, il coinvolgimento personale in un’opera ad uso pubblico porta al verificarsi di errori tecnici che, con un pizzico di freddezza in più, un regista esperto come Placido avrebbe certamente evitato.
Sono i pro e i contro del mettersi in gioco personalmente. È il regista stesso, infatti, che dichiara “Partecipare a qualcosa non è una questione ideologica, ogni volta serve a qualcosa, questo vuol significare il film, spero che agli spettatori arrivi questo messaggio”.
Sarà riuscito Placido nell’intento? Lunedì potremo rispondergli approfittando comunque della visione per ripercorrere fatti storici vissuti o studiati in passato come l’insurrezione di Valle Giulia, alla Facoltà di Architettura di Roma.
Fedina del film
“Il grande sogno” è stato girato a Roma, la sua lavorazione è durata due anni tra scrittura, preparazione, e montaggio per comparire la prima volta nelle sale italiane settembre di quest’anno in 450 copie. Si tratta del primo progetto di collaborazione tra la Tao2 e la Medusa.
Alla stesura della sceneggiatura ha partecipato anche Angelo Pasquini, ex leader di Potere operaio, che spiega: «Io c'ero, quel giorno a Valle Giulia: avevo 19 anni e mi beccai una manganellata in piena fronte. Fare ora questo film è forse un segno di pacificazione».
Da citare perché molto apprezzata la fotografia di Arnaldo Catinari che, rifiutando gli standard para-televisivi, hanno il merito di rendere la pellicola più gradevole e decisamente cinematografica.
Il film è stato presentato alla Mostra del cinema di Venezia, quest’anno, dove sono nate polemiche tra il regista e alcuni rappresentanti delle istituzioni, ampiamente riportate da quotidiani e settimanali nazionali.
Fedina della regista
È lui, Michele Placido (biografia e filmografia). Oltre a dirigere l’opera Michele si ritaglia un cameo dichiarando: «Farò la parte di un colonnello di polizia, realmente esistito: era il comandante della mia caserma e mi aiutò molto. Aveva saputo che, tra i celerini, c'era un ragazzo che studiava all'Accademia: diceva che era onorato dei fatto che la polizia non producesse solo rozzi soldati, ma anche attori, così mi dette il permesso di accedere alla biblioteca della caserma, ben fornita di classici, anche fuori orario».
Una curiosità: qualcuno ricorda "Romanzo popolare" di Mario Monicelli? È un film del 1974 sui fatti del 1968 che vede un Michele Placido nei panni di poliziotto proletario del sud, l’agente Pizzullo, in servizio a Milano. Con lui nel cast Tognazzi e Ornella Muti, ottima la regia di uno dei maestri del cinema italiano.
Fedina degli attori
Belli e noti: Riccardo Scamarcio è Nicola, Jasmine Trinca è Anna e Libero ha il volto di Luca Argentero la cui performance tende a risultare bidimensionale a causa di una sceneggiatura che meno lo coinvolge nell’intreccio di passioni politiche e sentimentali. Nel ricco cast, tra gli altri, anche Massimo Popolizio, Margherita Buy e la giovane Alessandra Acciai, per il momento nota soprattutto per la partecipazione ad alcuni episodi di noti film tv come “Don Matteo”, “Incantesimo”, “Il Maresciallo Rocca”.
Fedina della colonna sonora
Le musiche sono del Premio Oscar Nicola Piovani.
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