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Cinema del lunedì al Teodolinda di Monza.
In attesa del nuovo film di Tarantino, la recensione di "The informant"

 

La voce fuori campo e i titoli di testa a caratteri gialli e grassocci, la luce da vecchio telefilm e gli attori con i visi insabbiati come il deserto dell'Iraq. Elementi particolari che non a tutti sono piaciuti in sala ma che caratterizzano la pellicola e senza dubbio la fanno distinguere dalle decine di storie simili raccontate dal cinema degli ultimi anni.
Perchè con Sodenbergh non è molto importante a mio parere seguire la trama e le tappe della Case History tratta da un romanzo ispirato ad una storia vera,no, se così avete fatto avete sbagliato: il piacere sta nel seguire il flusso sconnesso dei pensieri del protagonista, nei visi delle varie controparti che sfoggiano espressioni da sit com, negli sguardi da posseduto di Clooney e nella stravaganza dell'attore che abbiamo visto anche ne Il Grande Lebowsky dei fratelli Cohen. E in un Matt Damon quasi irriconoscibile che porta aventi con estrema bravura fino alla fine della pellicola un ruolo ricco di insidiose e metamorfiche caratteristiche.
"Tu devi essere tutto quello che puoi essere", non è così che dice prima del trapasso finale il protagonista? solo per questa saggia frase valeva la pena di restare in sala.

Bastardi senza gloria

Un film di Quentin Tarantino. Con Brad Pitt, Christoph Waltz, Mélanie Laurent , Diane Kruger. Daniel Brühl, Til Schweiger, Michael Fassbender, B.J. Novak, Samm Levine, Cloris Leachman, Samuel L. Jackson, Mike Myers, Julie Dreyfus, Paul Rust, Rod Taylor, Maggie Cheung, Christian Berkel, Léa Seydoux, Jacky Ido, Martin Wuttke, Gedeon Burkhard, Omar Doom, Michael Bacall, Enzo G. Castellari, August Diehl, Denis Menochet, Richard Sammel, Sylvester Groth, Michael Kranz, Ludger Pistor, Anne-Sophie Franck, Soenke Möhring, Anastasia Schifler

Titolo originale Inglourious Basterds - Azione, durata 160 min. (USA, Germania 2009).

“C’era una volta, nella Francia occupata dai nazisti…” e da qui in avanti si lavora di fantasia, Tarantino infatti si permette di riscrivere i destini della Seconda guerra mondiale in nome della passione per il cinema e sfruttando la potenza illusoria di questo mezzo fino raccontarci un attentato a Hitler,e dove? In una sala cinematografica, proprio come quella in cui ci troveremo lunedì prossimo incollati allo schermo per lui, o almeno quasi. Una operazione coraggiosa a cui voglio assistere.

Ma, trattandosi di Tarantino, capitolo a parte merita lo stile, e anche questa volta spazio alle acrobazie: il film inizia come un western, e attraversa lo storico, la commedia, il gangster movie, senza dimenticare il documentario, che ogni tanto «spiega» allo spettatore un fatto particolare. E non mancano catene di citazioni (da Sentieri selvaggi a Vogliamo vivere, da Impiccalo più in alto a Il sergente York) e omaggi a generi e maestri tanto diversi quanto amati dal regista ( al cinema tedesco e francese, a Marlene Dietrich e a Danielle Darrieux) senza mai perdere d’occhio la sua passione sfrenata per il cinema di serie B.

Prima di comprare il biglietto sappiate che se Tarantino vi piace, questo film vi farà impazzire. Se non vi piace, lo odierete.

Dice Tarantino: «In un film tutto è possibile, anche far finire una guerra di colpo e di colpo togliere di mezzo i grandi criminali al potere; il cinema ha questa grande forza, far riflettere su come un solo gesto, una sola persona, potrebbero cambiare la storia».

Poc-corn curiosities

Film costosissimo: negli studi hanno ricostruito anche Parigi bombardata, in una scena ci sono 175 stuntmen tutti truccati e pronti a buttarsi.

Tarantino afferma d'essersi rifatto a un film italiano di serie B del 1977, “Quel maledetto treno blindato” di

Enzo G. Castellari (titolo americano, appunto Inglourious Bastards), e ha pensato bene di includere il regista onorato anche nel cast, lo si vede nel ruolo un generale nazista che, a Parigi, in piena guerra, accompagna al cinema una signora.

Il film, in origine è stato infatti realizzato in quattro lingue ovviamete con sottotitoli. Motivo: l’alternanza dei vari idiomi, ai fini della trama ed espressivi è fondamentale. Nella versione italiana, è stata doppiata solamente la parte in inglese, mentre quelle in tedesco e in francese sono rimaste con i sottotitoli. Rimane il problema della traduzione del siciliano e del fatto che le voci dei protagonisti cambino nel passaggio da una lingua all'altra.

Il luogo dove il colonnello Hans Landa vorrebbe ritirarsi al termine della guerra, ovvero l'isola di Nantucket, nel Massachussets, è un riferimento al romanzo Moby Dick, di Herman Melville, il cui protagonista Ismaele si imbarca su una baleniera proprio da quell'isola.

Nella colonna sonora Ennio Morricone e David Bowie, è la prima volta che Tarantino non include estratti dialogati dalla pellicola.

scheda film

trailer italiano

Inglorious Bastards sito ufficiale

Intervista al regista dell'originale