I due candidati al governo hanno dato il miglior peggio di sè durante l'atteso faccia a faccia televisivo: nulla du nuovo sotto il sole e si confermano le nefande previsioni
Il dibattito sta iniziando, ancora in attesa di ascoltare i due candidati, essendo così sicura che vincerà il PP e che il PSOE cercherà di arginare la strage, non mi rendo conto che la mia testa si sottomette così al fatto che il dibattito sia a due, “cara a cara”, faccia a faccia, benché in Spagna esistano più di due partiti e molta della gente creda che entrambi siano inovotabili.
Effettivamente è proprio questa gente che entramb i candidati hanno cercato di convincere, o meglio, che Rubalcalda( candidato PSOE) ha cercato di coinvolgere dimostrando che se va su il PP è un disastro in termini di servizi sociali; Rajoy dal canto suo ha cercato di non svegliare la loro indignazione senza bandiera ma dall’anima socialista.
Un bipartisan assunto, come assunto è che debbano provare a convincerci se ci riescono.
Il dibattito ha inizio.
Rubalcaba ha dato l’ultimo servizio al suo partito, meglio lui di Carme Chacon, la candidata favorita del PSOE che ha fatto un passo indietro in modo " assolutamente volontario e autonomo"quando le speranze erano ormai perse: lei sarà quella giusta almomento della rivincita. La politica è ancora lungimirante?
Ad ogni modo il gioco dei due fu chiaro fin dall’inizio, per questo a lungo andare annoiante: Rajoy non doveva esporre il suo programma, forse e molto probabilmente per non influire sugli elettori indecisi e disillusi di fronte alle recenti scelte neoliberiste del PSOE; Rubalcalda, al contrario, doveva strappare al Sign. Rajoy dichiarazioni sul suo programma perché lo stesso elettorato si spaventasse e decidesse di votare.
Benche le pressioni provenienti da un Rubalcalda a corto di quello sprint retorico che lo caratterizza e più nei panni del giornalista che del candidato, Rajoy è riuscito ad evitare di parlare del suo programma, senza grande abilità per le menti più sveglie, però al fin dei conti riuscendo a cambiare tema ritornando sempre su “qulle tante cose brutte” fatte dal PSOE nei suoi anni di governo.
Cosa sappiamo di più e di meglio dopo questo faccia a faccia elettorale?
- Sappiamo che non sappiamo se Rajoy taglierà i sussidi di disoccupazione ma immaginiamo di saperlo;
- Sappiamo che Rajoy ha confermato che non taglierà i servizi sociali ma non ha detto come li finanzierà;
- Rubalcaba tasserebbe le grandi imprese, le banche, incentiverebbe le imprese a nuovi posti di lavoro, recuperebbe soldi tassando alcool e sigarette, chiederebbe alla BCE di tagliare il costo dell’euro e alla UE una moratoria di due anni per il controllo del debito che sta impoverendo le casse: peccato che chi pensa bene pensa peggio, è la crisi l’unica ragione di un possibile risanamento mentale;
- che Rajoy in gioventù studiò “statistica” e Rubalcalda “analisi dei programmi elettorali altrui”;
- che Rajoy ha una visione della donna più simile a quella del Papa che a quella delle donne spagnole dato che, a suo dire, dovrebbe essere applicata meglio la Ley de Dependencia, con le donne che stanno in casa ad assistere i loro malati;
- che Rubalcaba è un buon uomo, vuole che anche Rajoy lo sia e lo implora di chiedere il perdono rinunciando alle sue malevole intenzioni di annullare il matrimonio omosessuale. Che Dio lo perdoni.
- che non sappiamo se Rajoy conosce i paesi della sierra gaditiana: cita Cazzalla della Serra e Costantina per dimostrare che sapesse di che luoghi stesse parlando il suo avversario, ma le due sono in provincia di Siviglia: in Twitter si annuncia una perdita di 11 mila voti per il PP, 5 milas de Cazalla y 6 mila di Costantina e si prevedono oscuri futuri la mappa della Spagna;
- che le parole che meglio sa usare Rajoy sono: “voi avete fatto peggio” e “questa è un’insidia” e quelle che non sa dire sono “ il mio programma”; che le parole che sa dire Rubalcaba sono” io ho letto il tuo programma, sta scritto qui” e quelle che non sa dire sono: “il mio programma”…chissà su qualcosa alla fine vanno d’accordo.