I Centri di aggregazione giovanile, l'assessore Sassoli, la cooperativa Diapason e la Cesed
Riceviamo e pubblichiamo
Gentile direttore
Ci eravamo ripromessi come gruppo di lavoro dell’equipe Cesed operante al CSC di via Zuccoli di scriverle dopo l’aggiudicazione dei nuovi centri giovani (cg) pubblici della città di Monza. Dopo l’aggiudicazione e non prima, perché volevamo verificare se le istanze sollevate circa un anno fa, da più parti, in merito alla vecchia assegnazione del csc fossero fondate o meno. Ed inoltre, scriviamo a bocce ferme, anche per una questione di stile. Nel senso che dire cose fondate su fatti è altra cosa dal dirle immaginandosele.
Scriviamo al suo giornale non tanto perché fosse in prima fila in quella polemica ma in funzione del fatto che è un giornale elettronico al quale si può attingere dall’archivio del sito per verificare di persona, almeno parzialmente, di cosa stiamo parlando e cosa andiamo dicendo. I soggetti più attivi nelle critiche erano la cooperativa Diapason che gestiva precedentemente il csc, e il vostro collaboratore, esponente politico autorevole della città di Monza, signor Civati, che aveva elaborato la stesura di un dossier sulla cooperativa, che è tutt'ora reperibile sul vostro sito (in questa pagina, NdR).
A distanza di un anno, ci apprestiamo, quindi, a scriverle e a riflettere nel merito di quell’antica vicenda…
Come saprà, all’inizio della gestione del CSC da parte di Cesed vi sono state numerose polemiche, il gruppo consiliare del PD aveva prodotto un dossier e i rappresentanti di Diapason avevano indetto manifestazioni pubbliche per dire e sostenere quanto e come fossero brutti i ciellini, nonostante nessuno dell’equipe del CSC lo fosse, e allo stesso tempo si ventilava da parte degli stessi l’ipotesi di una invasione ciellina e di destra nei servizi educativi rivolti agli adolescenti della città di monza. Il torto sembrava (apparentemente) fosse dato dal fatto che la coop per la quale lavoriamo vantasse tradizioni cattoliche e sia stata associata alla Compagnia delle Opere.
In questo anno ormai alle nostre spalle, il CSC ha considerevolmente aumentato, dall'anno precedente, il numero di persone che si rivolgono al servizio pubblico da noi gestito per i vari servizi offerti. Ma questo a lei interesserà poco.
La polemica, del resto, ci sembrava che in realtà non fosse tanto centrata sul fatto che noi fossimo di Cl, poi le diremo perché, in particolare per i colleghi di Diapason, ma sostanzialmente perché “non eravamo dei loro”.
Anche se gli educatori sono professionisti che svolgono il loro lavoro a prescindere dalle opinioni politiche e questo almeno i colleghi di Diapason avrebbero dovuto saperlo.
Vorremmo, comunque, rassicurare tutti i cittadini monzesi che magari leggendo gli articoli di allora, apparsi su diversi quotidiani della città, fossero stati indotti a pensare ad una imminente crociata ciellina sul territorio monzese. I fatti sono andati diversamente da quanto questi signori ipotizzavano: i 4 “centri giovani” pubblici andati a bando tra l’estate e il mese di settembre sono saldamente rimasti in mano “a loro” e l’assessorato della dott.ssa Sassoli né l’amministrazione comunale non sembrano essere quello che avevano dipinto al tempo (filo destra e altre cose che per decenza non ripetiamo) dato che le cooperative di “sinistra” (area progressista) spopolano e vincono tutto, gestendo per i prossimi anni, l’80% e oltre degli appalti pubblici sui centri giovani della città (anche se immaginiamo che la vera felicità per alcuni si raggiunga al 100% e pensiamo anche sia possibile per costoro un giorno non troppo distante raggiungere la meta).
Detto questo, anche la coop Diapason, dopo la triste vicenda estiva che l’ha coinvolta e che ha portato il comune di Milano a minacciare di sospendere i servizi educativi che la coop Diapason gestiva, la stessa cooperativa, dicevamo, sembra aver rivalutato Comunione e Liberazione (Qui e qui approfondimenti sulla vicenda citata nella lettera, NdR).
Qualche settimana fa, infatti, ci sembra che il consiglio comunale di Milano abbia approvato una mozione di solidarietà alla cooperativa Diapason, presentata dalla minoranza, la quale chiedeva che non venissero sospesi i servizi gestiti dalla coop Diapason per quel tremendo fatto di cronaca che ha coinvolto una sua ex operatrice e un utente minorenne (vicenda per la quale abbiamo espresso solidarietà alla coop che nulla centra con gli atteggiamenti di una persona ). La mozione presentata è stata approvata con il voto di Comunione e Liberazione.
Come vede, gentile direttore, cambiano i tempi, spariscono i dossier (nessun dossier sui vincitori di questa tornata, per fortuna…) i colleghi di Diapason non hanno convocato assemblee pubbliche, e forse, in fin dei conti, cambiano anche le opinioni delle persone. Ad esempio, quelle della coop Diapason nei confronti dell’amministrazione comunale di Monza.
Tra l’altro, la città di Monza oggi vede crescere ancora di più la presenza di Diapason nei servizi rivolti all’adolescenza e ai giovani, perché, oltre ai Cg già esistenti ne sono stati creati due all’interno di scuole ed uno di questi lo gestirà la coop Diapason, inoltre, ci sembra che alla coop Diapason tocchi l’onore di gestire una parte del progetto Hubyung.
Ancora: l’assessorato, con lungimiranza, ha scelto di affidare la formazione degli operatori dei Cg ad una cooperativa di Cremona che ci sembra vanti solide tradizioni di sinistra, uno dei dirigenti ci pare essere un ex assessore PD di Cremona.
In conclusione, ci sembra di poter dire che l’assessorato della dott.ssa Sassoli sia stato proprio trattato ingiustamente all’epoca dell’assegnazione del Csc e forse anche la coop Cesed.
Non sarebbe stata una brutta cosa leggere da qualche parte una cosa del tipo: ci eravamo sbagliati.
Salutiamo i nuovi centri giovani pubblici della città, uno dei quali sorgerà nella scuola Mamma Rita al confine con Muggiò (ci siamo immaginati se la coop Cesed avesse aperto un Cg piantandolo all’interno di una struttura cattolica e ci sono venuti i brividi pensando a cosa avrebbe potuto scatenare nell’opinione pubblica avversa).
Estremamente divertiti, la salutiamo cordialmente e ci complimentiamo con i colleghi che hanno vinto i bandi giovani.
Gentile signor Valeri
mi preme precisare che il dossier a cui fa riferimento fu pubblicato il 22 ottobre del 2008 come intervento messo a disposizione della rivista, esattamente come questa sua lettera. Il fatto che l'autore fosse allo stesso tempo anche nostro collaboratore, non comporta la paternità di Vorrei del contenuto. Avrà infatti notato il "Riceviamo e pubblichiamo" in apertura di entrambe. Non si tratta quindi di materiale prodotto da Vorrei, per cui l'eventuale "ci eravamo sbagliati" non spetterebbe a noi scriverlo.
Cerchiamo di fare del nostro meglio mettendo a disposizione dei lettori lettere e comunicati sulle le nostre pagine.
Cordiali saluti
AC