Li conosciamo tutti. Ci sono quelli che lo fanno che “più bianco non si può”, quelli che “se lo trovi non lo lasci più”, quello che “smacchia a fondo senza strappi” e quello che “risveglia il tuo bianco in soli tre lavaggi”(soli?). Ventate di fresco pulito, e la promessa di poter trasformare la grigia vita di una donna in un prato verde su cui far sventolare al sole lenzuola colorate. Insomma, proprio “la vita che mi piace”. Quello che non è così evidente, però, nei detersivi dalle mirabolanti virtù, sono le loro etichette e il danno che le loro componenti chimiche pochissimo biodegradabili - da tensioattivi sintetici a conservanti, sbiancanti, profumi e derivati petrolchimici - procurano una volta arrivate nei depuratori, nelle discariche, nelle falde, e infine nei fiumi e nei mari. Trascuriamo le conseguenze dei residui di detersivi che restano nei tessuti entrando inevitabilmente a contatto con la pelle. E non facciamo mai abbastanza attenzione alla fine che fanno tutti i loro contenitori di plastica. Quanto inquiniamo, quanto sprechiamo, quanto danno facciamo con i nostri gesti quotidiani, anche soltanto azionando la lavatrice?
La mia amica, una che queste domande se le pone di frequente, ha trovato una soluzione straordinaria. Mi chiedo, come per l’uovo di Colombo, com’è che non ci sono arrivata prima anch’io. Solo che qui, anzicchè di un uovo, si tratta di una noce. Una noce da bucato.
Esiste davvero, viene dall‘India e dal Nepal, cresce sul sapindus mukorossi, l’albero del sapone e nel suo prezioso guscio contiene la saponina, sostanza che si sprigiona a contatto con l’acqua.
Usare le noci del sapone è facilissimo e per di più è una soluzione decisamente economica. Bastano infatti tre o quattro gusci in un sacchetto di tela, riutilizzabile ad ogni lavaggio, da infilare tra i panni nel cestello della lavatrice. Le stesse noci possono essere riutilizzate per due o tre bucati consecutivi. Considerando che si trovano in vendita in buste di tela da un chilo, si può facilmente immaginare che la scorta può durare anche un anno, per una famiglia di quattro persone e calcolando due o tre lavaggi a settimana.
Sono utilizzabili a qualsiasi temperatura e per tutti i capi, di lana, cotone, colorati: le noci detergono, lasciano morbido il bucato e intatti i colori.
Ma soprattutto, niente tensioattivi sintetici, niente additivi e dannosi derivati del petrolio. Niente di niente. Solo gusci di noce, biodegradabili al 100% (dopo l’uso possono essere tranquillamente gettati nel compost). Non inquinano l’acqua, non corrodono la lavatrice e sono una soluzione ideale per lavare in particolare icapi di bambini e neonati e di persone con allergie o problemi cutanei.
A saper guardare ancora più lontano, poi, gli alberi saponini contribuiscono al mantenimento dell’ecosistema in India e Nepal e allo sviluppo di un tessuto economico e sociale nelle comunità locali.
Per ora le abbiamo trovate nelle botteghe del Commercio Equo e Solidale, ma non è escluso che si possano reperire anche altrove.
La prova bucato, invece, l’abbiamo fatta fare alle mamme che, come si sa, in tal materia sono le più esigenti. E’ finita che ne hanno comprato un sacchetto anche loro: insomma, un bucato…che meglio non si può!