Libri ritrovati. Non è una biografia, ma una storia la cui lettura contrappone i valori etici e morali oltre che politici di chi la scrive (Victor Hugo) e il carattere immorale e cinico del personaggio descritto (Napoleone).
Un
libro curioso, intelligente, di storia, anche di cronaca, di idee, di politica, di polemica. Insomma un libro che vale la pena di guardare, rivedere anche per parti, facilitati dalla articolazione in due Volumi, con otto Libri e numerosi brevi capitoli titolati dove facilmente si può capire il riferimento e il contenuto svolto. Non è una biografia, ma una storia la cui lettura contrappone i valori etici e morali oltre che politici di chi la scrive e il carattere immorale e cinico del personaggio descritto.
Già il Titolo incuriosisce anche per i riferimenti attuali ad un certo bonapartismo ipotizzato in questi anni in Italia e non solo e populismo, alla Luigi Napoleone, che divenne imperatore dei Francesi col titolo di Napoleone III richiamandosi a quello grande, ma anche lui piccolo di statura e suo “parente”. Infatti Carlo Luigi, come riporta la stessa biografia scritta da Hugo, “ ..nato a Parigi il 1808 è figlio di Ortensia di Beauharnais sposata dall’imperatore a Luigi Napoleone re d’Olanda. Mi piace ricordare che Ortensia era sorella di Eugenio e quindi figlia della prima moglie di Napoleone Bonaparte e che Luigi re d’Olanda era suo fratello. Eugenio che fu spesso a Monza e che con la Moglie risiedeva soprattutto d’estate al Mirabello nel Parco e nella Villa reale nel periodo della repubblica Cisalpina e del Regno d’Italia.
Napoleone III ebbe rapporti con movimenti italiani anche prima del ’48 e la sua attività pose sempre attenzione al territorio Italiano con alterne vicende non certo sempre lineari .
L’edizione è parte di una grande piccola Collana del tempo “L’universale Economica” con l’insegna del Canguro.
La stampa che ho è del 1952. Interessante anche la prefazione storica di Cesare Spellanzon che fu attivo e conosciuto giornalistica antifascista.
Victhor Hugo aveva qualche anno più di Luigi,era nato nel 1802 ed il padre era un generale napoleonico. Studia matematica, ma da subito diventa poeta e scrittore. Come leggo, Chataubriand lo chiamò, leggendo le sue poesie, “ sublime adolescente”. Come Luigi ebbe per ragioni diverse un percorso politico ancor più travagliato di quello di Luigi. L’Hugo esiliato in Francia dopo la caduta della Repubblica democratica nata con la rivoluzione del 1848 a seguito de colpo di stato di Luigi Napoleone del 2 dicembre 12 dicembre 1851 e la formazione del novello Impero francese e la costituzione di un regime con tutte le caratteristiche proprie di una pesante dittatura che perseguitava duramente gli oppositori o anche solo i critici con un complesso di onnipotenza. Lo Stato diventava fatto coincidente anche col proprio comportamento privato. Nel libro scopriamo anche che Hugo non fu solo grandissimo scrittore, ma anche partecipò attivamente e sempre alla attività politica anche come Deputato eletto salvo il periodo di esilio in Belgio dove scrisse buona parte dei suoi capolavori e anche i libri “ politici”, di grande passione, tra cui questo contro Luigi Napoleone.
Hugo stava dalla parte della Repubblica democratica, di un esteso sistema di diritto di voto, della scuola pubblica, con un ampia attenzione anche internazionale e nel testo tutto è esplicito, presente, chiaro. Grande Romantico e ritenutone quasi un fondatore e massimo esponente in una Europa dove la letteratura, la pittura e la musica, oltre che i fattori economici, filosofici erano preciso riferimento di trasformazioni sociali, politiche e ideali in atto con la presentazione alla Storia di grandi masse prima diseredate e quasi non partecipi se non come carne da macello e da produzione. Il ’48 rappresenta una demarcazione storica importante in Europa. Masse che avrebbero coinvolto la nostra storia sino anche ai giorni nostri. Anche i romanzi di Hugo contengono sovente aspetti e descrizioni storiche e di costume rilevanti .
Il Testo è puntualissimo e puntiglioso nel descrivere il percorso della caduta della Repubblica e nascita dell’Impero. Le conseguenze per molti che Hugo descrive come Delitti citando documenti, atti, contenuti. Una introspezione umana e del carattere di Luigi, ma anche di molti altri contemporanei e che rivela la capacità politica e letteraria dello scrittore, oltre a quella storica.
Il giudizio su Luigi Napoleone il Piccolo, sul suo cinismo, sulle sue bugie tra il dire e il fare con tradimenti evidenti del mandato ricevuto (si pensi anche solo alla caduta della Repubblica di Roma del ’48 e al comportamento del tutto contraddittorio del Governo francese e di Luigi), dei suoi delitti perpetrati in nome dello Stato . Esce anche la obiettiva valutazione della capacità del personaggio Napoleone III.
Una dettagliata cronaca storica di eventi importanti che hanno cambiato nella seconda metà dell’ottocento la storia di Francia, di Europa e anche del Mondo e che, fatto che leggendo puntualmente scopriamo, hanno partecipato in varia misura ai problemi dell’ Italia nel processo della sua unificazione.
Affascinante storia di Napoleone il Piccolo, ossia Luigi Bonaparte “ Luigi Bonaparte è un uomo di media statura, freddo, pallido, lento, che sembra non essere mai del tutto sveglio.”…..giudicato all’infuori di quelli che egli chiama i :suoi atti necessari o i suoi : grandi atti, è un personaggio volgare, puerile, teatrale e frivolo.”…Poco gli importa di essere disprezzato, gli basta l’apparenza del rispetto”….” Non è un idiota (come veniva definito dalla destra agli inizi.nd.r.). Luigi Bonaparte ha un ‘ idea fissa, ma una idea fissa non è idiozia, Sa quello che vuole e giunge alla meta, sia pure passando sopra la giustizia, la legge, la ragione, l’onestà, l’umanità, ma vi giunge.”…. questo vuole avere dei cavalli e delle prostitute, essere chiamato monsignore, e vivere allegramente. E a tale scopo fece il 2 di dicembre (Colpo di Stato n.d.r.).
Completa e compresa di biografia. Affascinante, leggendo il testo, scoprire la passione politica diretta, come si è detto, di un grande scrittore come Hugo e nel contempo, quasi in antitesi di un comportamento etico-morale la vita complessa e spregiudicata di Luigi (subì per le sue attività anche la prigionia seppur dorata), della sua vita di militante anche pro-rivoluzione e idee socialiste (Luigi era stato in Italia prima di essere eletto in Francia nel ’48 ), di fedeltà a contenuti democratici e repubblicani della rivoluzione del ’48 sino al Colpo di stato del l2 dicembre 1851 e di attuazione persin burocratica nella organizzazione dello Stato illiberale, coercitivo e repressivo: “ Il signor Luigi Napoleone si lascia intravedere volentieri socialista. Egli passò il tempo della sua prigionia a farsi quasi una reputazione di democratico.”
Hugo che certamente era di corporatura non indifferente non disdegna l’uso dell’altezza di Luigi in senso negativo. E’ forse la parte più debole del testo e il titolo in un certo senso ne sminuisce il valore. Infatti si da in realtà da un panorama completo anche della personalità certamente non indifferente di Luigi e della sua abilità cinica della conquista del potere con la capacità di coinvolgere potenti componenti della società, dalla borghesia, la nobiltà la religione, le strutture non indifferenti di polizia e militari, ma anche componenti popolari che inneggiavano a Napoleone Imperatore dei francesi (talvolta promossi a bella posta) per ricordare la memoria d grandezza della Francia con napoleone, quello grande.
Storia particolare, personaggi ed informazioni che d’anno il senso completo dei valori e delle politiche in gioco, degli stessi meccanismi di competizione politica di strumenti legislativi e di governo etc. ma anche la complessa situazione di sviluppo degli strumenti elettorali, di rappresentanza, di battaglia politica e democratica (Strumenti allora nascenti e quasi sperimentali nella loro complessità) e di colpi di stato, di componenti della società (istruzione, diritti, libertà etc.). Una moderna descrizione degli strumenti di sempre della dittatura contro gli oppositori, delitti compresi.. Di politica nazionale e europea in particolare, ma anche mondiale. Di pensiero e scelte ideologiche e politiche oltre che sociali.
Troverete con sorpresa, rileggendo alcuni capitoli, temi che ancora oggi dividono, come quello dell’Istruzione o dell’efficienza dello Stato a giustificazione di tentativi di accentrare il potere contro diritti costituzionali degli individui e della popolazione in generale indipendentemente dal censo e come perseguendo fini diversi da quelli espressi con una certa nobiltà di interesse nazionale e popolare, si possa coinvolgere ceti e organismi dello Stato per attuare cinicamente il contrario di quanto si afferma voler ottenere, anche sino alle estreme conseguenze e nello sprezzo del diritto e della legge .
Magari per altro parleremo di questo rapporto di napoleone III con l’Italia, magari parlando anche di Cristina di Belgioiso, di Garibaldi, di Cavour e dei Savoia. Chissà. I libri ritrovati sono tanti e interessanti.