I giovani italiani che festeggiano il 31 ottobre hanno le idee molto chiare: la festa “dei morti”, degli spiriti cattivi, delle streghe, del diavolo, dei mostri, dei vampiri, delle zucche, del chisenefrega basta festeggiare, ecc.
Non che da noi manchino le feste. Ricordiamo, fra le tante, quella della mamma, del papà, dei nonni, degli innamorati, delle castagne, delle ciliegie, dei ciclamini, delle rane, della polenta, dei funghi, del pesce fritto, di quello lesso, eccetera; ma questa festa è particolarmente sentita perché squisitamente italiana. Si festeggia infatti l’inizio del periodo delle alluvioni, dei disastri ambientali e la sosta invernale alla cementificazione del territorio. Vi sono regioni ove questa festa è più sentita che in altre. In Lombardia, per esempio, la più cementificata del paese e regina delle alluvioni, i giovani lombardi si danno alla pazza gioia sino a notte tarda. Si vuole festeggiare il primato nazionale quasi raggiunto del 100% di territorio cementificato e la possibilità di andare dalle Prealpi agli Appennini con i pattini a rotelle. Un’altra regione dove la festa è molto sentita è la Liguria, Qui, dove la gente ha imparato a edificare anche sopra e sotto i fiumi, i disastri, sempre più devastanti, sono attesi come unica fonte di lavoro. Se non ci fossero loro a portare un po’ di palanche i giovani cosa farebbero? Finita la festa infatti tutti si mettono con il naso all’insù a guardare il cielo sperando che inizi a piovere. Bastano poche gocce e voilà il disastro è fatto.
Ma anche in Campania la festa è molto sentita. Là la cementificazione, come noto, è vista come fumo negli occhi. Infatti i terreni devono tassativamente restare scoperti per poterci sotterrare rifiuti di ogni genere che tanto sapore danno ai prodotti di quella terra. Si, d’accordo, c’è qualche smottamento ogni tanto, qualche fiume che ritorna nel suo letto, ma è un rischio che la gente corre volentieri nella consapevolezza che poche abitazioni sono costruite abusivamente.
A parte gli scherzi, i giovani italiani che festeggiano Allouinno hanno le idee molto chiare su cosa stanno festeggiando. In ordine sparso è stato detto: la festa “dei morti” (che invece è il due di novembre e non è una festa nel senso stretto del termine, ed è preceduta il primo di novembre dalla festa di Ognissanti), degli spiriti cattivi, delle streghe (ma son tornate?), del diavolo, dei mostri, dei vampiri, delle zucche (che però si colgono tra agosto e settembre), del chisenefrega basta festeggiare, ecc.
Ma chi ha messo in circolazione per i boccaloni queste panzane? Probabilmente i commercianti, per i quali ogni festa è fonte di guadagno, specialmente se a festeggiarla sono i soliti con i soldi in tasca che scottano.
In America, dove notoriamente copiano tutto quello che facciamo noi, celebrano la festa di Halloween, però stravolgendone completamente il significato. Là festeggiano, pensate un po’, la fine del lavoro annuale nei campi (campi! Chi era costui?) e la cacciata degli spiriti cattivi affinché l’anno successivo il raccolto venga più abbondante. I bambini si presentano alle porte delle case minacciando il richiamo dei cattivi spiriti se non vengono ricompensati con dolci e caramelle.
Questi americani! Così tecnologicamente indietro, che per avere un disastro ambientale devono aspettare gli uragani.
Nel belpaese invece, dove tutto si festeggia, basta aspettare l’autunno.