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el pieno del chiacchiericcio che infesta i giornali in queste settimane intorno a Facebook e agli altri social network, per il numero dedicato ai cittadini fra i venti e i trenta anni, abbiamo pensato di affidarci proprio a “faccialibro” per una intervista collettiva. In particolare abbiamo raccolto le testimonianze sul loro rapporto con la politica ai giovani che aderiscono al Partito Democratico. Il loro gruppo si chiama “Giovani democratici MB - L'avanguardia democratica della Brianza!” e mette insieme, ad oggi, 74 iscritti, fra cui anche volti noti come quello del vicesindaco di Vimercate, Roberto Rampi, e quello di Dario Marini, fra i candidati (perdenti) alle primarie giovanili nazionali vinte da Fausto Raciti.
Abbiamo posto loro 10 domande - spaziando com'è solito per questa rivista - dal locale al mondiale, dal personale al sociale. Abbiamo atteso un paio di settimane e abbiamo raccolto le risposte di 3 soli iscritti. Fra questi Marco Lamperti che ringraziamo per averci introdotto e per la collaborazione.
Ci aspettavamo qualcuno in più, lo confessiamo. Pensavamo che l'avanguardia democratica della Brianza avesse qualcosa in più da dire.
1. Quali sono le ragioni, le spinte ideali che ti hanno portato ad avvicinarti alla militanza politica, quali le tue esperienze precedenti?
Pietro Virtuani Rappresentante d'istituto al liceo, iscritto ai Democratici di sinistra nel 2007, rappresentante di facoltà in università. E' difficile dire quali siano le motivazioni del fare politica. Provo, dico che sia il voler essere coinvolti, il voler essere attivi, l'aver anche solo un minimo di fiducia nel mondo e quel tesoro che sono i sogni (che in pochi davvero hanno) da realizzare.
Marco Lamperti Ritengo che la passione per la politica (nel senso di policy) sia scaturito in me, come in molti altri ragazzi, principalmente a causa della voglia di partecipare ad un qualcosa di più grande rispetto al mero microuniverso di studente universitario. Mettersi al servizio di qualcosa di più grande, di un progetto collettivo che coinvolge ragazzi in ogni angolo dello stivale è stimolante e sicuramente formativo per la futura vita lavorativa che aspetta ognuno di noi. La mia “esperienza” (notare le virgolette) politica è iniziata con le Amministrative 2007 a Monza, a seguito delle quali sono stato eletto Consigliere Capogruppo in Circoscrizione due per la Lista Civica dell’ex Sindaco Michele Faglia.
2. Cosa ti aspetti dalla tua partecipazione alla vita del partito?
PV Di partecipare ad un progetto di educativo, culturale, formativo, di portare il mio contributo in questo senso. Di contribuire a costruire una alternativa a questa società.
ML Sono una goccia in un oceano, ma insieme a tante altre sto contribuendo a formare quello che sarà (perché ancora non è) un grande partito di centrosinistra con vocazione maggioritaria che coinvolga nuove forze e proponga un’alternativa al berlusconismo dilagante.
3. Quali proposte concrete porteresti per migliorare il tuo partito, il suo funzionamento? Cosa va e cosa non va all'interno del Pd?
PV Molta formazione, molta informazione. Rinnovare gli apparati, senza i facili entusiasmi del giovanilismo, ma prendendo atto che la stagione della seconda repubblica è finita e una nuova classe dirigente deve guidare il nuovo periodo.
ML Ci siamo svuotati di contenuti. Come una scatola troppo piena il Pd è esploso e non sa più quale sia effettivamente la sua linea politica. Navighiamo in un mare pieno di correnti, che nessuno conosce abbastanza bene per poterlo affrontare. Prima del 14 ottobre 2007 si parlava tanto del nuovo e di obamiano cambiamento, ma mentre negli Us qualcosa è davvero avvenuto, in Italia siamo rimasti ancora legati a quei dirigenti di partito che ricoprivano tali cariche già ai tempi di Dc, Pci e Psi. Molti dei pochi giovani parlamentari democratici non sono sufficientemente preparati per affrontare la loro mansione: sembra siano stati non eletti, ma catapultati a Montecitorio. La formazione politica è fondamentale, soprattutto per chi andrà a ricoprire incarichi istituzionali. Il Pd deve ritrovare il contatto con la gente in ogni territorio. Non siamo più un partito popolare, ma sempre più elitario e gli effetti di questa situazione potrebbero essere disastrosi. Dobbiamo avere il coraggio di prendere delle decisioni: basta inseguire gli elettori. Non si può puntare sul voto di tutti. Diamo una forma definita a questo partito. Andiamo a ritrovare tutti quei temi che abbiamo abbandonato per conquistare l’elettorato centrista che non ci ha appoggiato alle ultime politiche.
4. Di cosa hanno più bisogno, oggi, Monza e al Brianza? Quali sono le priorità d’intervento?
PV Rete di trasporti e lavoro giovanile; non penso siano problemi solo di questa zona, ma la mancanza di infrastrutture è un dato di fatto e i collegamenti tra i comuni sono molto limitati per quanto riguarda il trasporto pubblico. Per quanto riguarda il lavoro, attenzione ai call center, ai bar, dove i ragazzi prendono 4-5 euro l'ora, magari pure in nero.
ML Ho sempre pensato a Monza e Brianza come un mondo a parte. Siamo a 15 km da Milano, ma la differenza è abissale. E’ una terra molto ricca e questo, paradossalmente, risulta dannoso per la mentalità brianzola: chi fa da sé, fa per tre. Non esiste una vera coscienza sociale che porti ad un miglioramento progressivo delle infrastrutture e della qualità dei servizi. Penso alle biblioteche, ai trasporti, ai servizi sociali primari, alla valorizzazione dei centri di aggregazione. La Brianza lavora e produce, ma non pensa ad un vero interscambio culturale e sociale. Prove tangibili sono il coprifuoco che coinvolge ogni paese e città della Nuova Provincia o l'assenza di esercizi commerciali nelle periferie che divengono solo luoghi di passaggio o di residenza. I luoghi pubblici, come giardini, biblioteche e centri di aggregazione sono ridotti all’osso. Monza e Brianza vanno cambiate prima culturalmente: siamo troppo lontani dal modello europeo.
5. Come sta agendo su questi temi il tuo circolo di riferimento?
PV E' presto per dirlo. La vera forza innovativa del Pd a Monza e Brianza si vedrà nel 2009 con le elezioni provinciali e le comunali in molti comuni.
ML Siamo all’inizio. A Monza sono nati dei gruppi tematici che riuniscono tutti gli interessati, che successivamente relazionano al proprio circolo di riferimento. Da qui, in futuro, potranno nascere interessanti proposte.
6. Per migliorare la tua realtà locale l'associazionismo, il volontariato, le buone pratiche non potrebbero essere una valida e concreta alternativa alla politica?
PV Sono realtà molto importanti ma sono realtà parziali; non voglio sminuirle (ricordo le riflessioni che fa il militante comunista di Calvino nell'ospedale ne "La giornata di uno scrutatore"), anzi meritano grandi riconoscimenti, ma la politica serve per lavorare nel macrocosmo dei problemi che esse cercano, spesso meglio della politica ;-), di curare. Sono binari paralleli, è importante che collaborino e si ascoltino, ma hanno compiti propri.
ML Sì, essi non sono per niente dissimili dalla politica. Sono due modi per tentare il miglioramento del mondo in cui viviamo, naturale tendenza dell’uomo è il miglioramento del proprio status.
7. Vorresti far carriera in ambito politico? ti interesserebbe? e perché?
PV Credo nella politica e credo nel mio partito; la politica non è il mio unico scopo di vita ma sono a disposizione. Credo di poter essere utile alla causa e di portare un contributo, questo non vuol dire che io abbia la presunzione di avere sempre ragione, ma bisogna anche credere in quello che si fa non nascondersi con la falsa modestia. In più i mass media non parlano più di quelle "emergenze nazionali" che hanno caratterizzato il dibattito pubblico quando c'era l'Unione al governo (i costi della casta, i rom, i rifiuti...) e così le battaglie che facciamo passano in sordina. Fa comodo a qualcuno l'opinione comune di un Pd scarso: se non vince il Pd, vince solo il Pdl, non ci aspetteremo l'idv o l'udc in lotta per il governo!?
ML Negare il desiderio di proseguire su questa strada sarebbe ipocrita. Mi piace “fare politica”. La politica non è però un mestiere. Credo nel ricambio generazionale e ci crede anche il mio partito di riferimento (o così scrive nel proprio statuto). Il desiderio nasce principalmente dalla voglia di mettersi sempre in gioco e confrontarsi sulle tematiche più disparate. La politica ha il grande pregio di trattare temi altamente eterogenei tra loro.
8. Passando al livello nazionale: che giudizio dai dell’opposizione condotta fino ad ora dal Partito Democratico?
PV Troppo matura per la nostra situazione: è troppo matura perché la destra è una destra anomala e in altri paesi non ci si dovrebbe mai confrontare su temi come il conflitto d'interessi o il lodo alfano o il salvarete4, per cui noi che abbiamo cercato di superare l'esclusività che questi temi ormai avevano non siamo stati sempre capiti, e al contempo abbiamo dato l'impressione di essere mosci e poco tonici sul valore della legalità.
ML Caotica. E’ un’opposizione che c’è e non c’è. Fino ad ottobre sonnecchiava, dalla manifestazione del 25 in poi si è scatenata su questioni su cui si poteva anche sorvolare. Puntiamo sempre sulla testa dell’elettorato, ogni tanto dovremmo colpire anche alla pancia. Con questo non voglio dire che apprezzo la politica di Di Pietro, ma sicuramente è stato in grado di portarci via qualche voto. Il Governo Ombra è un organo totalmente inutile, dovrebbe non solo criticare l’operato del ministero di riferimento, ma anche produrre proposte alternative.
Gianluca Esposito Giudico l'opposizione fin qui condotta dal P.D. abbastanza scadente! troppo molle. l'attuale governo si vanta di aver risolto il problema dei rifiuti in Campania. Bene. Come non si sa? e nessuno se lo domanda... Per quanto riguarda l'istruzione (giusto per citare un altro esempio), abbiamo iniziato a parlare alla gente del problema delle leggi 133 e 137 solo quando ormai era troppo tardi. Certo, ora se siamo fortunati riusciamo a raccogliere le firme per il referendum e, se magari ci va proprio di culo - scusate il francesismo - riusciamo anche a raggiungere il quorum. Peccato che quanto disposto dalla 133, quindi i tagli alle università, quindi il vero motivo per il quale la maggior parte delle persone è scesa in piazza, non può essere abrogato in quanto inserito nella finanziara. Ovviamente le norme che contengono disposizioni in materia economica non possono essere abrogate da un referendum. L'opposizione andava fatta ad agosto, invece è passato tutto, o quasi, nel più assoluto silenzio.
9. La classe dirigente del Pd è la stessa di quella dei soggetti politici costituenti ed è la stessa da circa 20 anni, nonostante i risultati non brillantissimi. Saresti favorevole ad un “vero ricambio”? Ti faresti promotore in prima persona di questa battaglia?
PV Sono diffidente dal nuovismo, dal giovanilismo, ma il rinnovamento serve. Non vuol dire mandare a casa tutti, l'attuale classe dirigente ha auto meriti che spesso vengono snobbati (l'alternanza in Italia, l'Ulivo, l'Euro...) ma per una nuova stagione, dopo 20anni, servono facce nuove nella stanza dei bottoni vera. La battaglia va fatta.
ML Ho già affrontato questo tema qualche riga sopra. Il vero ricambio è necessario, ma non deve essere solo una questione anagrafica. I nuovi dirigenti devono essere preparati e capaci, non solo under 40.
GE Che un cambio generazionale in politica sia necessario mi sembra più che evidente. A parte che sono stanco, come tutti i cittadini, di persone che non fanno altro che difendere i propri privilegi senza fare nulla che li giustifichi o che possa essere utile alla gente, ingenua come me, che crede che ancora qualcosa possa cambiare. Vi riporto un dato che io definisco quantomeno significativo:
In Italia:
Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio 72 anni
Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica 82 anni
Romano Prodi ex Presidente del Consiglio 69 anni
Franco Marini ex Presidente del Senato 74 anni
Fausto Bertinotti ex Presidente della Camera 67 anni
Arturo Parisi ex Ministro della Difesa 67 anni
Tommaso Padoa Schioppa ex Ministro dell'economia 67 anni
Giuliano Amato exMinistro degli Interni 68 anni
Ottaviano Del Turco membro PD 64 anni
Lamberto Dini membro PD 77 anni
Massimo D'Alema membro PD 59 anni
Giulio Andreotti 7 volte Presidente del Consiglio ecc.. 88 anni
Per pietà non inserisco l'età degli altri senatori a vita perchè il più giovane probabilmente è la mummia di Ramsete del museo di Torino...
In Europa:
Josè Zapatero Primo Ministro Spagnolo 47 anni
Angela Merkel Primo Ministro Tedesco 53 anni
Tony Blair Primo Ministro Inglese 54 anni (in pensione, ndr)
Nicolas Sarkozy Primo Ministro Francese 52 anni
Vladimir Putin Primo Ministro Russo 55 anni
John Fredrick Primo Ministro Svedese 42 anni
Jens Stoltenberg Primo Ministro Norvegese 48 anni
Barak Obama futuro Presidente degli USA 47 anni.
Bene. Giochiamo a trovare le differenze?
10. Uno dei problemi più gravi per i giovani italiani è la “precarietà” delle condizioni di lavoro. Le forze del futuro Pd durante il governo Prodi hanno fortemente avversato la battaglia della sinistra radicale sul Pacchetto Welfare per l’applicazione di un tetto di tre anni per i contratti a termine senza alcuna deroga. Hai condiviso quella linea? sei favorevole all’abrogazione della legge Biagi? ritieni soddisfacente le misure sul lavoro precario contenute nel programma presentato dal Pd?
PV Bene il salario minimo. Per risolvere il problema del precariato, la questione della flessibilità, non serve la bandiera dell'abrogazione della legge 30 ma un nuovo diritto del lavoro, che tuteli i lavoratori coinvolgendoli in prima persona nella responsabilità dell'azienda, senza esporli ai ricatti dei datori di lavoro come ora con il contratto a scadenza.
ML D’accordissimo sul salario minimo. Sulla Legge Biagi ricalco pienamente le posizioni di Ichino: ha solo regolamentato una realtà già esistente.
Il problema in realtà è nato quando il Governo Berlusconi ha approvato la Biagi senza gran parte degli ammortizzatori sociali previsti dal disegno di legge originale.
Contrastare il lavoro precario in toto è insensato: siamo in un periodo di crisi e le imprese non possono permettersi di assumere a tempo indeterminato personale utile solo per breve tempo. Ci vuole una regolamentazione che difenda i lavoratori, ma che non faccia gravare queste garanzie sulle aziende italiane già in difficoltà.
GE Parlando da un punto di vista prettamente teorico, quindi senza prendere in considerazione la particolare situazione economica in cui ci troviamo in questo periodo, per risolvere il problema bisogna far sì - a mio modestissimo parere - che per un datore di lavoro, generalmente, sia più conveniente assumere un lavoratore a tempo indeterminato che uno "a progetto". La convenienza può essere tradotta in sgravi fiscali, apertura di credito facilitate ecc. Lo stesso concetto è presente anche nel programma del PD, ma purtroppo il precedente governo non è stato in grado neanche di mettersi d'accordo, e di trovare una visione comune, neanche su un tema così importante...In sostanza l'idea sembra soddisfacente, giusto per riprendere la domanda, ma per esserlo a tutti gli effeti va messa in pratica. Questo è mancato, sempre.