La sezione distaccata del tribunale di Monza è al collasso e alza bandiera bianca: "Le udienze odierne sono rinviate al 23 giugno"
Sul Tribunale di Desio sventola bandiera bianca. Se avete intenzione di sfrattare un inquilino che da mesi non vi paga. Se dovete assolutamente impedire la costruzione di un'opera per voi dannosa.
Se volete recuperare un credito, mettetevi pure il cuore in pace, perché del vostro processo se ne parlerà tra molto, molto, molto tempo. Il Tribunale di Desio (una sezione distaccata di quello di Monza) è al collasso.
La situazione è esplosa, in tutta la sua gravità, martedì mattina, quando sulle porte delle stanze dei magistrati è apparso un bel cartello che recitava:
“L’ATTIVITA’ GIUDIZIARIA di CANCELLERIA E’ SOSPESA”, “LE UDIENZE ODIERNE SONO RINVIATE AL 23 GIUGNO 2009”.
Martedì, ero con dei clienti davanti ad una di quelle porte. Anche noi differiti a giugno. Fra sei mesi: quando l’opera, che con il processo vorremmo fermare, sarà bel che conclusa!
Un blackout totale. Niente più udienze. Nessuna possibilità di depositare atti.
La spiegazione? Semplice. Il Tribunale di uno dei territori più sviluppati del bel paese, che vanta il titolo di locomotiva economica d'Italia, sta sprofondando in un baratro senza fine.
Manca il personale amministrativo.
I funzionari in organico non sono più in grado di reggere il carico di lavoro che grava sugli Uffici Giudiziari. Senza contare, poi, la penuria di materiale di cancelleria: il Ministero non fornisce più nemmeno penne, pinzatrici e timbri. E se i cancellieri non riescono a farseli generosamente donare da qualche avvocato, se li devono pure portare da casa, se vogliono lavorare.
Mentre nel profondo Nord si rischia la paralisi del sistema giudiziario, a Roma, le grandi menti pensanti, sono tutte intente ad escogitare una "riforma della giustizia" che sottragga alle grinfie dei giudici, politici ed imprenditori corrotti. Per garantire gli "intoccabili d'Italia", si degrada "il diritto alla difesa" dei comuni mortali a mera chimera.
I cittadini e gli imprenditori brianzoli ringraziano. Ringraziano il ministro Angelino Alfano, per la solerzia con cui asseconda i desiderata del suo padrone.
Ringraziano l'assordante silenzio dei ministri e dei parlamentari leghisti, ormai perfettamente integrati nella zappezzeria dei palazzi romani.
Il solito triste balletto della politica italiana. Ombelicale ed autoreferenziata.
Talmente (pre)occupata di tutelare se stessa ed i propri interessi, da non accorgersi dello "sfascio" del resto del paese.
Dal blog di Emanuela Beacco