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Women in Run: una campagna sociale nata sul web e culminata sabato 24 gennaio 2015 con una corsa

Con lo stesso meccanismo di replicazione di un virus, un contenuto mediatico sul web diventa virale quando riesce a raggiungere e a diffondersi per un grandissimo numero di utenti.Questo è ciò che è accaduto per Women in Run, un gruppo monzese nato nel web l’estate scorsa con l’idea di far incontrare donne che corrono da sole e “accompagnarle” nel loro percorso di runners amatoriali con trainer professionisti, ma anche con l’intento di fare gruppo per sentirsi più sicure. La sicurezza è infatti una delle maggiori “controindicazioni” di questo sport, soprattutto per le donne che si sentono insicure a correre da sole nei parchi, lungo i sentieri, nelle città e nelle periferie, di giorno quanto di sera.

 

20150125 Jennifer Isella

Jennifer Isella

 

La community, dopo l’aggressione subita da Irene da parte di un “branco” nel cuore di Milano, lungo il Naviglio Grande e in pieno giorno alcuni mesi fa, ha lanciato su Facebook il flash-mob a sostegno della lotta contro la violenza sulle donne e ha raccolto 6 mila adesioni. Jennifer Isella, ideatrice dell’evento, e Lidia Sbalchero sono riuscite nel miracolo di coordinare e organizzare a livello nazionale e in pochissimo tempo più di quaranta runners ,che a loro volta hanno presidiato altrettante città. Women in Run è diventata così una risposta, un coro unanime forte e chiaro di tante donne che non vogliono più avere paura, stanche di subire violenza fisica, psicologica e sessuale.

 

20150125 Foto di Gruppo

 

Il Parco di Monza si Tinge di Rosso

Così, grazie al tam-tam della rete, sabato 24 gennaio 2015, guidate da Jennifer più di cinquanta donne vestite di rosso si sono ritrovate, cercate, abbracciate al Parco di Monza. Significativa la presenza delle Onlus operanti sul territorio nazionale a sostegno delle donne in difficoltà e di quelle dedicate a temi specifici come Rare Partners. Una impresa sociale nata a marzo, come spiega la coordinatrice Marcella Zaccariello, con lo scopo di supportare lo sviluppo di nuove terapie e strumenti diagnostici nel settore delle malattie rare; l’idea chiave che sta alla base dell’iniziativa è quella di utilizzare risorse finanziarie non profit (pubbliche e private) abbinate a competenze di sviluppo industriale messe a disposizione dall’organizzazione.

 

20150125 Marcella Rare Partners

 

In una società dove cresce sempre di più l’indipendenza femminile, le nuove generazioni di donne hanno messo in discussione l’identità di alcuni uomini, svelando la loro fragilità che si traduce spesso in violenza. Occorrerebbe ad esempio, operare sulle nuove generazioni di ragazzi e ragazze, organizzando incontri nelle scuole per spiegare che la violenza fisica non è mai dovuta, che la violenza verbale e psicologica è forse peggiore e che non è accettabile, a maggior ragione, in un rapporto di coppia. Bisognerebbe intervenire anche in tutte le forme di comunicazione mediatica, pubblicitaria in primis, dove spesso si continua a proporre un’immagine che ferisce e degrada le donne. L’unione fa la forza, si sa, e quando ad unirsi sono donne molto determinate, si può sperare di cominciare davvero una nuova era del rispetto di genere.

 

I dati del femminicidio in Italia

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Dati elaborati da Repubblica.it